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venerdì 8 luglio 2011

9 medici su 10 sono contrari all'™obbligo del test di gravidanza

ElleOne, farmaco o contraccettivo?
EllaOne, la pillola dei 5 giorni dopo, continua a sollevare polemiche nel Belpaese, soprattutto dopo il sì del Css alla sua introduzione lo scorso 15 giugno .

Tra gli oppositori la compagine più agguerrita è certamente quella ecclesiastica che la contrasta a priori. Ma a finire ora nell’occhio del ciclone è l’obbligatorietà del test di gravidanza prima della somministrazione, a cui si oppone ben il 90% dei medici italiani.
Il dato emerge dalla prima indagine sul tema, svolta da Datanalysis su richiesta dell'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) su oltre 300 ginecologi italiani.
Secondo i ginecologi, infatti, l'imposizione del preventivo test di gravidanza è una restrizione incompatibile con la tempestività d’uso del farmaco e costringerebbe le donne a dover rinunciare alla possibilità di evitare l’annidamento dell’embrione nell'utero. Inoltre, sempre secondo i medici, solo il 15,7% delle donne accetterebbe il test senza obiezioni.
Francesca Merzagora, presidente dell'Osservatorio O.N.Da, ha dichiarato che "l'Italia rappresenterebbe, in caso di restrizioni, un'eccezione assoluta tra i Paesi europei. L'esecuzione di un test ematico ritarderebbe, infatti, l'accesso all'ultima possibilità per evitare un'interruzione volontaria di una gravidanza indesiderata".
La pillola è oggi acquistabile in 21 Paesi europei, Stati Uniti e Canada, senza alcun limite all'accesso alla prescrizione. La proposta italiana si pone, quindi, in netto contrasto con la posizione assunta dagli organismi internazionali, come, ad esempio, l’Autorità Farmacologica Europea.
Roberta Ragni

Source: www.wellme.it

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