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venerdì 30 maggio 2014

Estate: 83 spiagge a misura di bambino, tornano bandiere verdi dei pediatri

Roma Acqua pulita e bassa vicino alla riva, sabbia per costruire castelli e torri, giochi per bambini ma anche presenza di bagnini per la sicurezza, con nei dintorni gelaterie, pizzerie, locali per l’aperitivo e spazi per lo sport. Da Forte dei Marmi in Toscana a Lignano Sabbiadoro in Friuli, da San Felice Circeo (Lazio) fino a Punta Tegge e Spalmatore alla Maddalena (Sardegna), sono ancora 83 le località marine ad essersi aggiudicate le bandiere verdi dei pediatri 2014, e a figurare sulla mappa del mare italiano a misura di ‘under 18’.

Anche quest’anno, infatti, la ricerca assegna le bandiere verdi alle spiagge migliori d’Italia per le famiglie con prole al seguito, da 0 a 18 anni, in base alle indicazioni di 147 pediatri. “In questi anni - ricorda all’Adnkronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani, che ha curato il lavoro verificando i risultati ottenuti in precedenti rilevazioni - sono stati coinvolti complessivamente quasi mille colleghi, di cui una parte scelti a campione, selezionati fra pediatri che abitano in zone di mare. In sette anni sono variati sia i pediatri ai quali è stato somministrato un questionario, sia i criteri di individuazione delle spiagge. Nel 2008 e 2009, infatti - ricorda - sono state richieste località di mare definite ‘mondane’, dove fossero presenti attrezzature turistiche rivolte sia ai genitori che ai bambini. Nel 2010 invece abbiamo cercato quelle ‘incontaminate’, in cui la natura prevalesse sulle strutture turistiche. Fino a questo punto erano s tate individuate 51 località turistiche. Nel 2011 sono state scelte dai pediatri 25 spiagge con maggiori attrezzature turistiche e l’anno dopo è stato chiesto ai pediatri di scegliere fra quelle che avessero ottenuto la ‘bandiera blu’ le mete più ‘a misura di bimbo’”.

Nel tempo sono stati adottati diversi criteri di selezione anche in base alla dislocazione geografica, tanto che con gli anni è emersa una distribuzione omogenea in tutto il territorio nazionale “e nessuna regione che si affaccia sul mare è restata priva di una località adatta ai bambini. Quest’anno - continua Farnetani - abbiamo deciso di chiedere a 147 pediatri di verificare se le spiagge selezionate in precedenza avessero sempre le caratteristiche di idoneità ai bambini. Ebbene, nessuna località è stata esclusa e tutte le bandiere verdi sono state riconfermate”.

La bandiera verde si basa soprattutto “sulla idoneità ambientale per famiglie e bambini, pertanto sono in gioco caratteristiche piuttosto costanti nel tempo”, prosegue l’esperto, che ha realizzato la prima mappa pediatrica del mare per i bambini, ma anche per le famiglie moderne. “Ormai bimbi e ragazzini vanno al mare non per curarsi, come si faceva nell’Ottocento, ma per stare all’aria aperta, insieme ai genitori e per divertirsi. La quasi totalità dei pediatri ha chiaramente indicato che i bambini stanno bene quando stanno bene anche i genitori, pertanto - dice Farnetani - i requisiti delle località di mare per i bambini sono piuttosto semplici: sabbia meglio di sassi e rocce, un po’ di spazio fra gli ombrelloni per giocare, acqua che non diventi subito alta in modo che possano immergersi in sicurezza”.

I pediatri hanno sempre privilegiato le spiagge attrezzate ove ci fosse la presenza degli assistenti di spiaggia, indispensabili per intervenire in caso di emergenza, e questo anche “per la garanzia di pulizia, perciò sicurezza, e per la presenza anche di un bar che possa rispondere alle varie esigenze dei bambini, per esempio per lo spuntino di metà mattinata, la merenda, oppure anche per scaldare latte o altri pasti per i più piccini”. Il consiglio ai genitori “è di scegliere le vacanze in base alle loro esigenze. La possibilità di avere bandiere verdi sparse per tutta Italia aumenta anche la chance di una scelta su misura”, dice Farnetani.

Nell’elenco di quest’anno sono evidenziate alcune località che sono adatte ai genitori che hanno figli con meno di 6 anni. Perché questa scelta? “I bambini fino a 3 anni giocano soprattutto da soli e fino a 6 anni preferiscono giocare più con i genitori che con i coetanei. In questa logica, se i genitori vogliono scegliere una spiaggia isolata, in mezzo alla natura, spesso in ‘paradisi terrestri’, possono farlo più facilmente e i pediatri hanno anche indicato località adatte alla vita di un bambino piccolo in spiaggia, ma il consiglio è di farlo solo quando il bambino ha meno di sei anni. Dopo infatti cercherà la compagnia dei coetanei”.

Ecco dunque l’elenco delle bandiere verdi 2013. In Abruzzo: Giulianova (Teramo), Montesilvano (Pescara), Roseto degli Abruzzi (Teramo) , Silvi Marina (Teramo), Vasto Marina (Chieti); Basilicata: Maratea (Potenza) e Marina di Pisticci; Calabria: Bova Marina (Reggio Calabria), Bovalino (R.C.), Cariati (Cosenza), Cirò Marina-Punta Alice (Crotone), isola di capo Rizzuto (Crotone) Mirto Crosia (Cosenza), Nicotera (Vibo), Praia a Mare (Cosenza), Roccella Jonica (Reggio), Santa Caterina dello Jonio Marina (Catanzaro), Soverato (Catanzaro); Campania: Centola-Palinuro (Salerno), Marina di Camerota (Salerno), Santa Maria di Castellabate (Salerno), Sapri (Salerno).

Emilia Romagna: Bellaria-Igea Marina (Rimini), Cattolica (Rimini), Cervia-Milano Marittima-Pinarella (Ravenna), Cesenatico (Forlì Cesena), Riccione (Rimini); Friuli Venezia Giulia: Grado (Gorizia), Lignano Sabbiadoro (Udina); Lazio: Formia (Latina), Gaeta (Latina), Lido di Latina (Latina), Montalto di Castro (Viterbo), Sabaudia (Latina), San Felice Circeo (Latina) e Sperlonga (Latina); Liguria: Lerici (La Spezia). E ancora, Marche: Civitanova Marche (Macerata), Porto Recanati (Macerata), Porto San Giorgio (Fermo), San Benedetto del Tronto (Ascoli), Senigallia (Ancona); Molise: Termoli (Campobasso); Puglia: Ostuni (Brindisi), Otranto (Lecce), Rodi Garganico (Foggia), Vieste (Foggia), Marina di Pescoluse (Lecce), Marina di Lizzano (Taranto), Gallipoli (Lecce); Sardegna: Alghero (Sassari), Bari sardo (Ogliastra), Cala Domestica (Carbonia-Iglesias), Capo Coda Cavallo (Olbia), Castelsardo-Ampurias (Sassari), La Maddalena-Punta Tegge-Spalmatore (Olbia Tempio), Marina di Orosei- Berchida-Bidderosa (Nuoro), Poetto (Cagliari), Quartu Sant’Elena (Cagliari), San Teodoro (Nuoro) Santa Teresa di Gallura (Olbia Tempio).

Sicilia: Casuzze-Punta secca-Caucana (Ragusa), Cefalù (Palermo), Ispica-Santa Maria del Focallo (Ragusa), Marina di Lipari-Acquacalda-Canneto (Messina), Marina di Ragusa, Porto Palo di Menfi (Agrigento), San Vito Lo Capo (Trapani), Scoglitti (Ragusa), Torretta Granitola (Trapani), Tre Fontane (Trapani), Vendicari (Siracusa); Toscana: Castiglione della Pescaia (Grosseto), Follonica (Grosseto), Forte dei Marmi (Lucca), Marina di Grosseto (Grosseto), San Vincenzo (Livorno),Viareggio (Lucca); Veneto: Lido di Venezia, Cavallino-Jesolo Pineta (Venezia), Iesolo (Venezia).

Fecondazione: da associazioni vademecum per donazione gameti

Roma Indicazioni certe per rendere possibile la fecondazione eterologa nel nostro Paese, dopo il via libera della Consulta. In attesa della messa a punto di procedure condivise su questa pratica, le associazioni Hera Onlus di Catania, Sos infertilità Onlus di Milano e Cittadinanzattiva stilano un vademecum di poche regole fondamentali sulla donazione dei gameti. E il tema sarà approfondito durante il convegno ‘La tutela della salute per le coppie infertili e sterili dopo le sentenze della Corte Costituzionale’, in programma il 5 giugno a Roma nella sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio.

“Questi pochi punti rappresentano alcuni criteri fondamentali nel processo della donazione dei gameti, dai quali partire per garantire la salute del nascituro e la prospettiva di una genitorialità serena alla coppia infertile o sterile”, ha sottolineato Mario Gambera, presidente Hera. “Il vademecum, infatti, nasce proprio con l’obiettivo di rassicurare le coppie sterili, dare loro la certezza che anche in Italia, finalmente, potranno essere aiutate e supportate al meglio”.

Questo il vademecum proposto dalle associazioni: 1) I donatori possono essere i fertili, oppure gli infertili che donano parte dei loro gameti durante i loro cicli di Pma. I gameti potranno essere donati sia da persone che hanno già avuto figli sia da persone che ancora non ne hanno avuti; 2) I donatori dovranno essere di età compresa fra i 21 e i 35 anni; 3) I donatori dovranno essere in buone condizioni di salute generale e non presentare nella loro storia ereditaria e familiare indizi verso alcuna malattia. Saranno esaminati i rischi per malattie genetiche e per malattie infettive; 4) Sarà limitato il numero di donazioni: per ragioni di equilibrio genico, da ogni donatore non possono risultare più di 6 gravidanze.

E ancora: 5) I gameti donati saranno posti in quarantena per almeno 6 mesi per confermare e verificare la permanenza dello stato di salute del donatore; 6) La donazione deve essere assolutamente motivata da una spinta altruistica e realizzata nella più assoluta gratuità. La donazione deve essere lontana da contaminazioni commerciali, oltretutto vietate dalla stessa legge 40 nel comma 6 dell’articolo 12; 7) I donatori devono essere anonimi come previsto dalla legislazione attuale sulla donazione di organi, di cui ai decreti legislativi 191/2007 e 16/2010.

Ospedale Bambino Gesù: 1 bimbo su 5 problemi con respiratori vittima fumo passivo

Roma, 30 mag. (LaPresse) - Un bambino su 5 tra quanti accedono agli ambulatori per difficoltà respiratorie (tosse o broncospasmo) presenta problemi legati al fumo di sigaretta passivo. Il dato emerge dal reparto di Broncopneumologia dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Un fenomeno, il tabagismo, che comporta seri rischi per la salute a ogni età. L'Organizzazione mondiale della sanità, a partire dal 1988, ha perciò istituito la 'Giornata mondiale senza tabacco', che si celebra in tutto il mondo il 31 maggio. Una serie di studi ha dimostrato la correlazione tra il fumo di sigaretta e numerose malattie respiratorie, cardiovascolari, digestive e del sistema riproduttivo. Tra queste: asma, bronchite cronica ostruttiva, infarto e angina del cuore, ictus oltre al tumore del polmone.

Oltre al fumo attivo, anche quello passivo comporta dei rischi. Secondo l'Oms ci sono circa 1,2 miliardi di fumatori adulti che producono fumo ambientale o di 'seconda mano', come viene anche definito in Inghilterra, al quale circa la metà dei bambini è esposta. Studi eseguiti in Italia hanno dimostrato che il 52% dei bambini nel secondo anno di vita è abitualmente esposto al fumo passivo. Il 38% degli esposti ha almeno un genitore che fuma in casa. Riguardo l'esposizione al fumo nelle famiglie italiane, invece, gli ultimi dati Istat disponibili riportano che il 49% dei neonati e dei bambini fino a 5 anni è figlio di almeno un genitore fumatore e il 12% ha entrambi i genitori fumatori. Circa un neonato su 5 ha una madre fumatrice. Per quel che riguarda il fumo attivo, sempre secondo Istat, l'inizio precoce (prima dei 14 anni) è più frequente tra gli uomini: il 6% di loro ha cominciato prima del quattordicesimo anno d'età, contro il 3,7% delle donne.

Il fumo di sigaretta risulta essere dannoso per la salute del bambino in tutte le sue forme: attivo, passivo e di 'terza mano'. "Accanto al fumo attivo e passivo, di 'prima' e 'seconda mano' - spiega Renato Cutrera, responsabile dell'Unità di Bronco-pneumologia del Bambino Gesù - esiste anche quello di 'terza mano': vale a dire quello di cui si impregnano gli abiti del fumatore. E' il caso di una madre che si accende una sigaretta sul balcone di casa, così da non viziare l'ambiente domestico. Lì per lì evita l'inquinamento 'passivo', ma poi rientra nell'appartamento con i vestiti impregnati, prende in braccio il suo bambino e gli fa comunque respirare sostanze tossiche. Non è così semplice cercare di sensibilizzare le famiglie anche nei confronti di quest'ultimo aspetto".

Massima allerta anche per il fumo in gravidanza, "è dimostrato - aggiunge - che in caso di madri fumatrici, il peso del bambino alla nascita è inferiore rispetto a quello dei figli di madri non fumatrici". Tra i neonati, il fumo passivo si rivela anche un importante fattore di rischio della Sids (Sudden Infant Death Syndrome), meglio conosciuta come la 'morte in culla', ovvero il decesso improvviso e inaspettato di un lattante inferiore all'anno di vita senza cause accertate. La Sids si presenta maggiormente nei mesi invernali, quando le malattie virali sono più diffuse. Se si riduce l'esposizione pre e post natale al fumo, a sua volta si abbassa in maniera sostanziale il rischio di Sids. E' stato calcolato che l'eliminazione completa del fumo passivo porterebbe a una riduzione di circa un terzo delle morti in culla.

Il tabagismo costituisce un importante fattore di rischio anche per la malattia ischemica cardiaca. "La cardiopatia ischemica - afferma Attilio Turchetta, responsabile di Medicina dello sport del Bambino Gesù - rappresenta la principale causa di morte per malattia cardiovascolare provocata dal tabagismo: 64% negli uomini, 60% nelle donne. Certamente tra i ragazzi l'attività sportiva allontana dal vizio. Può accadere che chi pratica sport a 14 anni, una volta adulto possa essere ugualmente esposto a cardiopatia ischemica se nel tempo è diventato un fumatore abituale". In una ricerca del 2011 pubblicata sulla rivista ufficiale della Società italiana di Tabaccologia (Sitab) è stata studiata l'abitudine al fumo su un campione di mille alunni in Lombardia: a 12 anni il 15% di loro ha sperimentato il fumo di sigaretta e quasi un sesto supera la quota convenzionalmente stabilita (5 pacchetti l'anno) per indicare l'uso abituale. In quinta elementare circa il 5% dei bambini h a provato a fumare (di questi il 60% è maschio).

Nella lotta al tabagismo le sigarette elettroniche possono rappresentare un aiuto alla disassuefazione, a patto che il loro utilizzo avvenga sotto controllo medico e che il prodotto sia a norma di legge. "Niente 'fai da te' - osserva il responsabile di Bronco-pneumologia, Renato Cutrera - il materiale delle cartucce deve essere di provenienza certa e queste non vanno mai lasciate alla portata dei più piccoli. In America, dove il fenomeno si è manifestato prima rispetto all'Italia, sono in aumento i casi di intossicazione da ingestione di queste sostanze".

Nelle sedi dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù il fumo di sigaretta è bandito già dal 2012 anche in tutte le aree all'aperto ed è stata avviata una campagna permanente di sensibilizzazione rivolta ai genitori.

Fecondazione eterologa, Associazioni stilano vademecum per donazione gameti

I donatori possono essere i fertili, oppure gli infertili che donano parte dei loro gameti durante i loro cicli di PMA. I gameti potranno essere donati sia da persone che hanno già avuto figli sia da persone che ancora non ne hanno avuti; dovranno essere di una età compresa fra i 21 e i 35 anni e in buone condizioni di salute generale e non presentare nella loro storia ereditaria e familiare indizi verso alcuna malattia. Saranno esaminati i rischi per malattie genetiche e per malattie infettive. Sono questo alcune delle regole messe a punto da Hera Onlus di Catania, SOS Infertilità Onlus di Milano e Cittadinanzattiva che, in attesa delle procedure condivise sulla fecondazione eterologa in Italia, hanno stilato un vademecum sulla donazione dei gameti che sarà approfondito durante il convegno “La tutela della salute per le coppie infertili e sterili dopo le sentenze della Corte Costituzionale”, che si svolgerà giovedì 5 giugno a Roma nella sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio.

“Questi pochi punti rappresentano alcuni criteri fondamentali nel processo della donazione dei gameti, dai quali partire per garantire la salute del nascituro e la prospettiva di una genitorialità serena alla coppia infertile o sterile”, ha sottolineato Mario Gambera, presidente HERA. “Questo vademecum, infatti, nasce proprio con l’obiettivo di rassicurare le coppie sterili, dare loro la certezza che anche in Italia, finalmente, potranno essere aiutate e supportate al meglio”.

Le altre regole:

  • Sarà limitato il numero di donazioni: per ragioni di equilibrio genico, da ogni donatore non possono risultare più di 6 gravidanze;
  • I gameti donati saranno posti in quarantena per almeno 6 mesi per confermare e verificare la permanenza dello stato di salute del donatore;
  • La donazione deve essere assolutamente motivata da una spinta altruistica e realizzata nella più assoluta gratuità. La donazione deve essere lontana da contaminazioni commerciali oltretutto vietate dalla stessa legge 40 nel comma 6 dell’Articolo 12.
  • I donatori devono essere anonimi come previsto dalla legislazione attuale sulla donazione di organi, di cui ai Decreti Legislativi 191/2007 e 16/2010

Tennis: Federer ammette, ho pianto come un bambino ai Giochi Sydney 2000

Parigi, 30 mag. - (Adnkronos/Dpa) - Lo svizzero Roger Federer ha ammesso di aver pianto "come un bambino" dopo essere stato eliminato nelle semifinali del torneo di tennis dei Giochi Olimpici di Sydney 2000. In un'intervista a "L'Equipe", l'ex numero uno del mondo ha assicurato di aver cercato un angolo per piangere sconsolatamente, nonostante non fosse il favorito nella partita contro il tedesco Tommy Haas. Lo svizzero fu battuto in semifinale a Sydney per 6-3, 6-2 da Haas, a quei tempi un giocatore più esperto nel circuito.

Federer, che poi ha vinto ben 17 Slam, ha spiegato di aver pianto, durante la sua vita, anche di gioia. L'ultima volta appena un mese fa, quando sono nati i suoi figli Leo e Lenny. "E' stato un sentimento incredibile", ha ricordato il tennista svizzero, che piangeva mentre accompagnava sua moglie, Mirka, all'ospedale, e lo ha fatto anche durante e dopo il parto. Federer, 32 anni, che si è qualificato agli ottavi di finale del Roland Garros, ha assicurato di non aver pensato di scrivere un'autobiografia "perché ha troppi segreti che non vuole rivelare". Inoltre, lo svizzero ha spiegato che il fatto di non aver mai conquistato la Coppa Davis non è qualcosa che lo preoccupa. "Vincere o no la Davis è qualcosa che non cambia la mia vita", ha detto Federer.

Vip: la figlia di Bruce Willis in topless a New York, protesta per restrizioni sui social

Roma, 30 mag. (Adnkronos) Scout Willis non è una che perde tempo con le parole. La 22enne figlia di Bruce Willis e Demi Moore, per protestare contro ciò che lei considera una discriminazione rispetto alla libertà delle donne di mostrarsi 'al naturale', si infatti è fatta fotografare in topless per le vie di New York ed ha documentato il tutto sui social media.

Con indosso solo una gonna, le scarpe, la sua borsa e un trucco deciso, Willis ha fatto una passeggiata per le strade di Manhattan facendo persino un po' di shopping, ed acquistando alcuni fiori presso una bancarella. La ragazza ha poi 'tweettato' la foto con la dicitura "Legal in NYC but not on Instagram" (E' legale a New York ma non su Instagram', ndr) e "What @Instagram won't let you see #FreeTheNipple" (ecco ciò che Instagram non vuole mostrarvi").

L'hashtag #FreeTheNipple, aggiunto dalla giovane attrice, si riferisce alla battaglia online per il topless libero, che si sta diffondendo sempre più anche tra le celebrities in seguito alle recenti restrizioni che Instagram ha adottato sul nudo femminile. Nelle scorse settimane alcune foto della popstar Rihanna erano infatti state censurate dal social network, dando il 'la' alla 'campagna' di protesta.

giovedì 29 maggio 2014

Psicologia: se papa’ lava i piatti figlie piu’ ambiziose

Roma, 29 mag. - Se papà lava i piatti e condivide le faccende domestiche, le figlie saranno più ambiziose e punteranno più in alto nella vita. Un gruppo di psicologi canadesi dell’università della Colombia-Britannica, in uno studio in pubblicazione su ‘Psychological Science’, ha infatti individuato un ruolo chiave dei comportamenti di genere, rispetto alle pulizie della casa, nella formazione e nelle aspirazioni dei loro figli.

Oltre alle convinzioni materne sul lavoro e sul ruolo maschio-femmina, a incidere particolarmente sul futuro professionale delle bambine sarebbe proprio l’approccio dei padri rispetto ai lavori domestici. “Le ragazze crescono con obiettivi di carriera elevati nelle famiglie dove i lavori domestici si condividono con equilibrio tra genitori”, spiega Alyssa Croft, giovane psicologa dell’università canadese.

E si conferma che le azioni sono molto più importanti delle parole. Se i padri si professano grandi sostenitori della parità di genere, ma sono poco collaborativi a casa le ragazze, tendono comunque a puntare verso lavori più storicamente femminili: infermiera, maestra, mamma, eccetera. I dati raccolti sulle aspirazioni e gli obiettivi futuri di un campione di 326 bambini tra i 7 e i 13 anni, secondo i ricercatori sono “inequivocabili”.

La figlia di Paul Walker affidata alla madre

Si è finalmente conclusa la battaglia legale per la custodia della figlia di Paul Walker, la 15enne Meadow, unica erede del divo.

La Corte ha infatti deciso di affidare la teenager alla madre Rebecca Soteros che verrà aiutata nell'incarico da una tata sempre presente.

A marzo, la madre dell'attore Cheryl Walker aveva chiesto ai magistrati di affidarle la nipotina poiché a suo dire la madre naturale soffriva di gravi problemi di alcolismo e non sarebbe stata in grado di prendersene cura.

Secondo la rivista People, ora la controversia sarebbe stata appianata: il magistrato della Corte Suprema di Los Angeles David J. Cowan ha chiuso il caso dopo che ieri l'avvocato della Soteros Amy Nieman ha assicurato che la sua cliente sarà in grado di provvedere ai bisogni dell'adolescente grazie anche all'aiuto di una tata.

Secondo il legale, in oltre, un amico di Walker è stato incaricato da un'altra Corte di verificare che Meadow riceva amore e cure in futuro, e l'uomo sostiene che l'attore tragicamente scomparso aveva acquistato una villa per l'ex fidanzata e la figlia.

Secondo la Nieman, infine, Meadow avrà «diversi gradi di sostegno» poiché la Soteros è sobria da diversi mesi.

L'attore di «Fast & Furious» è morto lo scorso novembre a soli 40 anni in seguito ad un violento incidente d'auto. Paul Walker ha lasciato il suo intero patrimonio, pari a circa 20 milioni di euro, alla figlia.

Cover Media

mercoledì 28 maggio 2014

Ottanta anni e non sentirli, Sophia Loren da Cannes a Pozzuli per i figli

Roma Instancabile Sophia Loren per i suoi figli. Manca poco al 20 settembre, quando compirà ben 80 anni, eppure ha sfilato da regina del red carpet sulla Montée des marches alla 67esima edizione del Festival di Cannes, in occasione della proiezione del cortometraggio del figlio Edoardo Ponti. E il 29 maggio sarà nella sua Pozzuoli per ascoltare l’altro, Carlo, che dirigerà l’Orchestra del Teatro San Carlo dove riceverà il Premio Civitas, giunto alla XVIII Edizione e che già venne conferito alla madre nel 2005.

Il palco, sul quale dirigerà Carlo Ponti, è parte di una speciale arena costruita ad impatto zero, progettata e realizzata in collaborazione e con il pieno sostegno della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, nei giardini del Tempio, gioiello archeologico della Puteoli romana.

Ponti dirigerà celebri opere sinfoniche, ouverture e noti brani di musica classica. Insieme al maestro, riceverà il Premio il professore Andrea Ballabio, direttore dell’Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) di Napoli.

Salute: Michelle Obama, non fare politica con il benessere dei nostri bambini

Roma “Dobbiamo essere disposti a combattere la dura lotta” contro le proposte repubblicane a Capitol Hill, che consentirebbero un ritardo nel far rispettare i nuovi standard alimentari per le mense scolastiche. Lo ha detto la first lady americana Michelle Obama a un gruppo di esperti di nutrizione scolastica, sottolineando che “l’ultima cosa che possiamo permetterci di fare adesso è fare politica con la salute dei nostri bambini”.

La signora Obama ieri, durante un incontro ospitato alla Casa Bianca, ha anche ribadito che “adesso non è il momento di tornare indietro rispetto a tutto ciò per cui abbiamo lavorato”. La norma proposta e contestata dalla first lady consentirebbe ad alcuni distretti di tirarsi fuori dall’obbligo previsto a lievllo federale di aumentare cereali integrali, frutta e verdura fresche nelle mense scolastiche.

Aereo bambini adottati dal Congo arriva a Roma. Boschi: Grazie a tutti

Roma, 28 mag. (LaPresse) - E' atterrato all'aeroporto di Ciampino l'aereo partito dal Congo con a bordo i 31 bambini adottati da famiglie italiane. Ad accoglierli le 24 famiglie adottive. Ad accompagnare i bambini mentre scendevano dall'aereo e abbracciavano le loro famiglie adottive, anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, in rappresentanza del Governo.

"Il viaggio è andato bene. I bambini - ha detto Boschi - sono stati bravissimi. Ora pensiamo a far festa con le loro famiglie". "E' stato un lavoro impegnativo. Il mio ringraziamento - ha aggiunto - va al personale di Palazzo Chigi, alla Farnesina, per tutto il lavoro che è stato fatto grazie anche alla sensibilità del presidente che ha sbloccato la situazione". "Nella riforma del terzo settore - ha concluso Boschi - cercheremo di affrontare anche il tema delle adozioni, lavoreremo per le famiglie che sono in una situazione analoga con lo stesso impegno".

martedì 27 maggio 2014

Fecondazione: 13% uomini confonde eterologa con utero in affitto

Roma Roma, 27 mag. (Adnkronos Salute) - Il 92% delle donne e l’87% degli uomini che affrontano un percorso di procreazione medicalmente assistita, conoscono il significato di fecondazione eterologa, ma il 13% dei maschi pensa che equivalga ad ‘avvalersi di un utero in affitto’. E’ quanto emerge da un’indagine condotta su 100 coppie infertili, presentati oggi nel corso del IV corso di medicina della riproduzione ‘Infertilità inspiegata’, diretto da Claudio Manna, Direttore Scientifico del Centro Genesis di Roma e ricercatore all’Università Tor Vergata.

Riguardo alla questione dell’anonimato dei donatori di gameti, gli intervistati sembrano invece avere le idee chiare: va mantenuto per il 62% del campione femminile e per il 75% di quello maschile. Molta indecisione, invece, sulla retribuzione degli stessi. Alla domanda ‘Pensa sia giusto che la donatrice o il donatore siano retribuiti per questa tecnica?’ il campione risponde in maniera frammentata e la maggioranza non si pronuncia, preferendo un generico “non so” (38% uomini; 58% donne), sebbene il campione maschile sia meno propenso alla retribuzione (37% risponde no), rispetto a quello femminile (il 17% risponde no).

“I dati emersi - sottolinea Manna - confermano che le coppie non sono ancora preparate al meglio sulle questioni riguardanti la fecondazione eterologa e, in generale, su infertilità e Pma; risulta, quindi, fondamentale diffondere un’informazione corretta sulle opportunità che si profilano nel nostro Paese per le coppie infertili, soprattutto alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha abolito il divieto di eterologa, cambiando radicalmente il panorama della Pma in Italia”.

L’indagine si è inoltre posta l’obiettivo di indagare lo stato d’animo delle coppie con problemi di infertilità. E’ emerso che nel momento in cui si cerca la gravidanza e questa non arriva, la speranza nei tentativi successivi è il sentimento più diffuso (38% nelle donne e 50% negli uomini). E’ interessante notare che il 23% del campione femminile ammette di essersi sentito in colpa, sentimento estraneo agli uomini.

Per il 12%, però, gli intervistati maschi dichiarano di aver provato “ostilità nei confronti del partner”, cosa che invece non fanno le donne. La speranza è il sentimento ricorrente anche nel momento in cui si accede a un percorso di Pma (55% donne; 87% uomini) accompagnato dalla paura per il 29% delle donne e da confusione per entrambi i partner (13% uomini; 16% donne).

Fecondazione: l’esperto, stress tra cause infertilità

Roma Roma, 27 mag. (Adnkronos Salute) - L’infertilità? Può essere causata dallo stress. Nella diagnosi di infertilità inspiegata - apparentemente senza causa poiché non riconducibile ai singoli fattori che possono impedire o ostacolare il concepimento - “l’aspetto psicologico, in particolar modo lo stress, può giocare un ruolo rilevante”. Ad affermarlo è Claudio Manna, Direttore Scientifico del Centro Genesis e ricercatore all’Università Tor Vergata, oggi aa Roma nel corso del IV corso di medicina della riproduzione ‘Infertilità inspiegata’.

“Una volta eseguiti con accuratezza gli esami e, progressivamente, le terapie per grado di complessità - spiega l’esperto - il medico deve essere in grado di ‘ascoltare’ la coppia e capirne i problemi che vanno oltre l’ambito strettamente medico. A volte è consigliabile anche l’intervento dello psicologo”.

A confermare l’importanza del fattore stress nella diagnosi di infertilità inspiegata, nel corso del congresso è stato illustrato uno studio realizzato dall’Ohio State University College of Medicine. I ricercatori hanno analizzato campioni di saliva di 401 donne per valutare la quantità di cortisolo nel sangue e alfa-amilasi nella saliva quali indici dello stress prodotti dall’organismo. I risultati hanno evidenziato che “le donne con più alti livelli di alfa-amilasi, quindi più ‘stressate’, impiegavano un tempo significativamente più lungo per ottenere la gravidanza e, inoltre, mostravano un rischio di infertilità doppio rispetto alle donne con valori minori”.

Farmaci: regole per uso in gravidanza, da Aifa sito web per future mamme

Roma Roma, 27 mag. (Adnkronos Salute) - ‘Sono in gravidanza, non posso assumere farmaci’. E’ questo che la maggior parte delle donne pensa e, temendo di nuocere al feto anche ricordando il caso ‘talidomide’ e le centinaia di bimbi nati con malformazioni, preferisce non curare i suoi disturbi. Ma in realtà gli effetti teratogeni legati all’impiego di farmaci in gravidanza si verificano solo nel 2% dei casi. Per ‘guidare’ le future mamme l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha presentato oggi il progetto ‘Farmaci e gravidanza’, che si concretizza in una serie di schede consultabili online sul sito www.farmaciegravidanza.gov.it, destinate agli operatori sanitari e alle mamme, relative alle principali patologie intercorrenti, ricorrenti e croniche in gravidanza.

La campagna nasce dall’esigenza di informare la popolazione generale e gli operatori sanitari sull’importanza che un uso corretto e appropriato del farmaco riveste in gravidanza per tutelare la salute del bambino e della mamma, consentendo il mantenimento o il recupero dello stato di salute. “Spesso le donne pensano che durante i 9 mesi non devono assumere alcun farmaco - ha sottolineato Luca Pani, direttore generale dell’Aifa - mentre è molto peggio non prendere nulla che prendere i giusti prodotti”.

“Oggi siamo bombardati dalle informazioni soprattutto navigando su internet - ha aggiunto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - ma credo che proprio per questo siamo molto più disinformati che informati. Questo progetto è estremamente utile perché contiene le risposte ‘certificate’ a tutti i dubbi delle future mamme, anche quelli più banali”.

C’è poi una parte dedicata all’informazione per gli operatori sanitari, con 70 schede che offrono la descrizione della patologia, l’andamento e la gestione in gravidanza e il tipo di terapia farmacologica disponibile in corso di gestazione e in allattamento. Il comitato scientifico del progetto ha infatti analizzato, grazie a un’accurata revisione della letteratura e delle recenti evidenze, gli oltre 270 principi attivi con il profilo beneficio-rischio più favorevole associati alle patologie individuate, e per ciascuno di essi è stata realizzata una scheda tecnica descrittiva.

Il progetto si completa con un’articolata iniziativa di comunicazione a livello nazionale, fra affissioni, materiale informativo distribuito sulle testate femminili e spot radiotelevisivi che saranno trasmessi a livello locale e nazionale.

“In Italia - ha evidenziato Sergio Pecorelli, presidente dell’Aifa - si verificano circa 500.000 gravidanze l’anno, per un’età media materna di 32 anni e 7 bimbi su 100 che nascono da mamme ‘over 40’. L’uso di farmaci in gravidanza viene spesso considerato come un’area ‘misteriosa’. Per vedere tutto nel giusto quadro abbiamo lanciato questa iniziativa: tanti anni fa ci fu il caso di un farmaco che provocò malformazioni in molti bambini. Ma dalle catastrofi si può generare qualcosa di positivo. E la missione dell’Aifa è anche quella di sensibilizzare i cittadini a un giusto utilizzo dei farmaci”.

lunedì 26 maggio 2014

Sanità: allarme Oms, in Europa oltre 18 mln di bambini maltrattati

Roma Basilea, 26 mag. (Adnkronos Salute/Ats) - Infanzia violata: un’emergenza anche in Europa. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nel Vecchio continente sono oltre 18 milioni i bambini e i ragazzi under 18 maltrattati. Un dramma che resta inosservato nel 90% dei casi. I minori subiscono abusi fisici, sessuali e psicologici, oppure sono vittima di trascuratezza, e le conseguenze possono essere fatali: ogni anno almeno 850 mila ragazzini muoiono di maltrattamento prima di compiere 15 anni. L’allarme arriva da un Rapporto dell’Ufficio regionale Oms per l’Europa. Un documento pubblicato nel 2013 sul quale la Svizzera riaccende i riflettori, diffondendolo in 3 lingue (italiano, francese e tedesco, oltre alla versione originale in inglese) grazie a un progetto finanziato dal Fondo nazionale per la protezione dell’infanzia.

I bambini europei sotto i 18 anni, circa 190 milioni, sono vittima di diversi tipi di maltrattamento: il 29,1% ha sperimentato abusi psicologici, il 22,9% fisici e il 13,4% delle ragazze abusi sessuali (contro il 5,7% dei maschi). Per chi subisce le conseguenze sono devastanti, e a queste si aggiungono costi sociali ed economici nell’ordine di 10 miliardi di euro all’anno. Il maltrattamento dei bambini - avverte l’Oms - può portare a problemi mentali come depressione, ansia, disturbi alimentari o del comportamento, tentativi di suicidio, autolesionismo, così come all’uso di droghe. Senza trascurare l’impatto sulla carriera scolastica e sul futuro .

“Grazie a questo studio, per la prima volta ci troviamo di fronte a dati attendibili sulla portata e sulle conseguenze del maltrattamento dei bambini in Europa - sottolinea Ludwig Gärtner, vicedirettore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali e presidente del Fondo svizzero per progetti di protezione dell’infanzia - Il gran numero di casi non rilevati, documentati tra l’altro anche in uno studio svizzero su scala nazionale, rende evidente il crescente bisogno di investimenti e di iniziative per la prevenzione del maltrattamento dei bambini. Desideriamo stimolare un dibattito. In futuro, non si potrà più discutere di politica sanitaria senza tenere in considerazione le urgenti misure necessarie per la prevenzione del maltrattamento dei bambini”.

sabato 24 maggio 2014

Pescara, bimbo di 3 anni muore travolto da un treno regionale

Pescara, 24 mag. (LaPresse) - Un bambino di tre anni è morto dopo essere stato investito da un treno regionale a Pescara. L'incidente è avvenuto alle 18.50 circa vicino alla stazione San Marco della linea Roma-Sulmona-Pescara. Il piccolo era sui binari e per lui non c'è stato scampo quando è arrivato il treno. Il macchinista l'ha visto ma non è riuscito a frenare il tempo. Con la vittima c'era un altro bambino, che è illeso. Sul posto è intervenuta la polizia ferroviaria.

Sbarchi, 435 migranti oggi a Pozzallo: 264 bambini e 56 donne

Ragusa, 24 mag. (LaPresse) - Il pattugliatore Foscari della marina militare arriverà oggi a Pozzallo per lo sbarco di 435 migranti, tra loro 264 bambini e 56 donne, per la gran parte provenienti da Siria e Egitto. Le operazioni di salvataggio si sono rese necessarie vista la mancanza di dotazioni di sicurezza, il sovraffollamento del barcone e il gran numero di bambini a bordo. L'operazione di salvataggio è cominciata ieri pomeriggio a sud di Pozzallo (Ragusa).

Musica: martedi' al dal Verme di Milano concerto per bambini di Haiti

Milano, 24 mag. (Adnkronos) La forza di Egmont, i chiaroscuri dell'Incompiuta e la potenza della Quinta Sinfonia di Beethoven sono il programma del Concerto di martedì al Teatro Dal Verme di Milano in cui il Maestro Antonio Puccio dirigerà l'Orchestra I Pomeriggi Musicali, a favore delle Scuole di strada della Fondazione Francesca Rava nella poverissima Haiti, dove un bambino su due non va a scuola.

L'evento chiude la stagione sinfonica e rappresenta un appuntamento "imperdibile per gli appassionati di musica sinfonica e non solo". Il crescendo costruito dalla successione dei brani guida il pubblico attraverso un percorso emozionale che scopre le conseguenze drammatiche di un sentimento guidato da incrollabile volontà e rappresentato dall'Ouverture di Egmont, l'alternanza costante di amore e dolore propria delle composizioni di Schubert e la strenua lotta contro il destino che conduce alla sospirata e liberatoria vittoria finale nella Quinta Sinfonia di Beethoven.

Aprirà la serata Antonella Ruggiero che da tempo segue il lavoro in aiuto ai bambini di Haiti e che si esibirà in qualità di madrina, con l'Ave Maria di C. Gounod, l'Aria sulla quarta corda di J. S. Bach, Occhi di Bambino di C. Cantini e A. Ruggiero.

Christina Aguilera: benessere anche in gravidanza

Christina Aguilera aspetta il suo secondo figlio dal fidanzato Matt Rutler. La 33enne ha già un altro bambino, Max, di sei anni, avuto dall’ex marito Jordan Bratman.

Dopo la prima gravidanza la star si è impegnata a mantenersi in forma perdendo tre taglie e questa volta non vuole ingrassare tanto.

«Christina ha assunto i migliori per essere aiutata a non guadagnare chili extra mentre aspetta», ha rivelato una fonte a Star. «Segue un regime alimentare a bassa acidità e si allena quattro volte a settimana. Non vuole perdere il controllo del suo corpo».

Quando era incinta di Max la cantante prese circa 18 chili e non vuole che le succeda ancora.

«Christina non si piaceva per niente e sa che la colpa è tutta del cibo spazzatura che mangiava».

«Ora è più vecchia ed è più difficile perdere peso, perciò vuole minimizzar e gli effetti della gravidanza e rimettersi in forma subito dopo».

La star avrebbe iniziato a seguire un regime da 1.200 calorie al giorno e avrebbe assunto uno chef personale che la aiuti a mangiare sano.

«Le assicura una dieta ricca di pollo, lenticchie, insalate e frutta fresca. Si allena per 90 minuti otto volte a settimana», ha rivelato tempo fa un insider.

Cover Media

venerdì 23 maggio 2014

Ricerca: malaria, da bimbi immuni speranze per vaccino

Roma In un gruppo di bambini della Tanzania, naturalmente immuni della malaria, potrebbe nascondersi il segreto per sviluppare un vaccino efficace contro l’infezione. Un team di ricercatori americani ha infatti scoperto che questi bimbi producono un anticorpo in grado di attaccare il parassita della malaria, veicolato dalla zanzara anofele. Iniettando una versione di questa proteina nei topi, i roditori risultano protetti dalla malattia. Ora sono necessari test sui primati e sull’uomo, spiegano gli scienziati su ‘Science’.

Lo studio ha coinvolto mille bambini del Paese africano, sottoposti nei primi 5 anni di vita a regolari prelievi di sangue. Sei su 100 hanno sviluppato un’immunità naturale nei confronti della malaria, benché vivessero in un’area in cui l’infezione era endemica. Studiandoli, i ricercatori hanno capito che a fare la differenza era un anticorpo prodotto da loro sistema immunitario, capace di colpire il parassita della malaria in uno step chiave del suo ciclo vitale. In pratica, grazie all’azione della proteina il plasmodio viene intrappolato nei globuli rossi e non può diffondersi. Isolato e sperimentato sui topi, l’anticorpo ha raddoppiato la sopravvivenza dei roditori. Fra gli animali vaccinati, inoltre, i livelli di parassita nel sangue erano 4 volte inferiori.

“Ci sono evidenze abbastanza convincenti che potrebbe trattarsi di un candidato vaccino efficace”, afferma Jake Kurtis, direttore del Center for International Health Research del Rhode Island Hospital, Brown University School of Medicine. Lo scienziato invita comunque alla cautela, precisando che “quello della malaria è un parassita incredibilmente difficile da contrastare. Ha avuto milioni di anni di evoluzione per adattarsi alle nostre risposte immunitarie. E’ un nemico formidabile”.

Katy Perry: «Mi sento ancora una bambina»

Katy Perry ha la sindrome di Peter Pan. Nonostante debba compiere 30 anni ad ottobre, nel suo cuore la popstar sente di non essere affatto cresciuta, e si sfoga al riguardo con i suoi follower di Twitter.

«A volte è strano essere una bambina nel corpo di un’adulta», ha postato in rete.

La cantante è stata di recente la protagonista del divertente video intitolato «Birthday», il suo ultimo singolo dell’album «Prism». Nella clip, la Perry si dà al travestimento e si cala in una varietà di comici personaggi, tra cui un clown, un cowboy e una principessa.

Il video vanta già più di 20 milioni di visualizzazioni su YouTube e ha ricevuto tantissimi commenti positivi da parte degli utenti di tutto il mondo.

Dopo il divorzio da Russell Brand nel 2012, la Perry ha avuto alcune storie più o meno brevi, tra cui quella con Diplo , noto produttore discografico e musicista statunitense.

«Diplo l’ha lasciata perché lei non vuole avere una relazione seria», ha rivelato una fonte al magazine InTouch. «E sta piuttosto bene; la cosa non l’ha resa troppo triste. Ad ogni modo volevano cose diverse».

«Lei si è spaventata tantissimo quando lui le ha detto che voleva presentarla ai suoi genitori. Non vuole di certo risposarsi, o almeno non così presto», ha continuato l’insider. «Lei voleva solo uscire, mentre lui aveva intenzioni molto più serie. Era troppo per lei, e troppo presto!».

Cover Media

Pink: in attesa del secondo figlio?

Pink è nel ciclone del social-gossip. E in particolare sulla piattaforma di Twitter, dove ha lasciato intendere di essere nuovamente incinta.

«Adoro il fatto che ogni volta che trovo una scatola di biscotti Girl Scout aspetto un bambino. Colpevole: ne prendo uno alla menta (sic)», ha postato la diva del pop.

Insieme a suo marito Carey Hart, la 34enne americana ha già la piccola Willow, che il mese prossimo compirà 3 anni.

Secondo il sito Us Weekly, una fonte avrebbe visto il 39enne del video «Just Give Me a Reason» accarezzare la pancia della star in pubblico; subito dopo, Pink gli avrebbe spostato la mano nel tentativo di salvaguardare il segreto.

«È il momento ideale per averne un altro!», ha commentato un insider della pubblicazione online.

In passato la cantante ha confessato di voler arrivare a 5 figli. Prima de lla piccola Willow, tuttavia, Pink ha vissuto un aborto, e potrebbe essere proprio a causa di questo spiacevole evento che ora ha intenzione di essere più cauta prima di ufficializzare la notizia.

«Ero davvero nervosa, e ho già abortito una volta in passato, ma se proprio ne dovevo parlare con qualcuno, tu eri la persona giusta», ha ammesso Pink durante l’intervista con la presentatrice Ellen DeGeneres, nel 2010.

Nel frattempo la star si gode la vita insieme all’affascinante Hart e alla bimba, la quale pare avere un futuro da popstar proprio come sua madre.

«Ho messo a letto mia figlia mentre canticchiava tra sé e sé: “So what… I’m a rock star… And I’m having fun and so what…”», ha scritto l’orgogliosa mamma riportando il testo di una delle sue tante hit.

Cover Media

Heidi Klum fa outing con nuova fiamma: è figlio scultore Schnabel

Roma, 23 mag. (TMNews) - La modella tedesca Heidi Klum, 40 anni, si è fatta vedere per la prima volta pubblicamente con il suo nuovo fidanzato: il 27enne Vito Schnabel, commerciante d'arte, figlio dell'artista e regista statunitense Julian Schnabel, che frequenta da febbraio.

Heidi, in abito celeste con generosa scollatura, e Vito a sua volta elegantissimo, sono stati fotografati insieme ieri sera durante un evento ad Antibes, nel sud della Francia, a margine del Festival del cinema di Cannes. Fino a qui - ironizza Die Welt che riporta la notizia - non è mai arrivato l'ex guardia del corpo della modella tedesca, Martin Kristen, che secondo le voci avrebbe causato la rottura dal marito Seal nel 2012.

Mentre il bodyguard non è mai apparso a un evento pubblico al fianco di Klum, ciò è riuscito a Schnabel Jr, molto ben inserito nell'ambiente bene di New York, dopo appena tre mesi di relazione.

Molti i vip che hanno partecipato al galà "amfAR Cinema against Aids", appuntamento annuale a margine del festival per raccogliere fondi contro l'Aids, tra cui Sharon Stone, il teen-idol Justin Bieber, Adrien Brody, Sofia coppola, Milla Jovovich, Catherine Deneuve, Eva Herzigova, Carla Bruni e molti altri.

giovedì 22 maggio 2014

Ambientalisti e agricoltori: è allarme per alimentazione di mamme e bimbi

In Italia un bambino su tre ha problemi di alimentazione: è in sovrappeso o è obeso. Solo il 10% delle neomamme allatta al seno per sei mesi, come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il consumo di frutta e verdura è in calo fra i più giovani, mentre è aumentato del 7% il ricorso al junk food. E il costo delle patologie alimentari per il Servizio Sanitario Nazionale è pari a 23 miliardi di euro l’anno. Questi i dati di partenza dell’iniziativa Mangiasano 2014 lanciata oggi dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori e da Vas (Verdi Ambiente e Società).

Nella dieta c’è poca frutta e verdura, l’allattamento naturale è diventato di “nicchia” e si tende a svezzare i bimbi sempre prima con cibi pronti e omogeneizzati, mentre chi si occupa di alimentazione infantile negli ultimi anni ha dovuto lanciare spesso l’allarme sulle emergenze a tavola. “Le cattive abitudini alimentari, uno stile di vita sedentario e il marketing aggressivo di alcune multinazionali possono compromettere la salute dei più piccoli e, quindi, delle future generazioni”, affermano agricoltori e ambientalisti, che sabato saranno nelle piazze di oltre venti città italiane per parlare dell’importanza dell’allattamento al seno (oggi solo il 10% dei neonati è allattato esclusivamente al seno per 6 mesi, come suggerito dall’OMS) e di buone condotte alimentari, come il consumo di cibi sani, freschi, locali, contrapposte alle abitudini alimentari che privilegiano junk-food, fast-food, cibi pronti e omogeneizzati.

Ha detto il vicepresidente vicario della Cia, Cinzia Pagni: “In meno di quindici anni gli acquisti di ortofrutta sono diminuiti di quasi il 30%, passando dai 450 chili a famiglia del 2000 ai 320 chili del 2013. E la riduzione dei consumi riguarda soprattutto le nuove generazioni, con ben il 22% dei genitori che dichiara che i propri figli non mangiano frutta e verdura quotidianamente, mentre al contempo cresce del 7% il ricorso al ‘junk food’. Questo non è solo un problema serio per i redditi degli agricoltori - ha sottolineato Pagni - ma un vero dramma per i riflessi che ha sulla salute pubblica. Oggi i costi sanitari di obesità e sedentarietà toccano, in Italia, 23 miliardi di euro all’anno. Più del 20% dei bambini è in sovrappeso e il 10,4% obeso. Quindi, circa un bambino su tre, tra i 6 e i 9 anni, ha problemi di alimentazione”. A questo si aggiunge il fatto che si tende a proporre uno svezzamento antici pato con cibi pronti e omogeneizzati, aggiunge Pagni, che influiscono sulla costruzione del gusto, laddove bisognerebbe privilegiare i prodotti freschi.

A sua volta, gli ambientalisti ribadiscono la preoccupazione per l’esposizione alle sostanze chimiche, ai farmaci, agli inquinanti. “Scegliendo frutta e verdura locale, fresca e biologica si riduce l’utilizzo di pesticidi (i cui costi sociali in Europa ammontano a 78 milioni di euro), di imballaggi, di trasporti, si favorisce uno sviluppo della comunità e una migliore conoscenza del territorio e dei suoi sapori - ha detto la vicepresidente nazionale Vas Simona Capogna- Scegliendo l’allattamento al seno, si predilige l’alimento più sano e meno inquinato per il neonato, contenente sostanze protettive e stimolanti che aiutano a sviluppare un forte sistema immunitario, mitigando gli effetti dannosi dell’esposizione a residui chimici in utero e dopo la nascita. Attualmente, purtroppo, in Italia solo il 10% delle mamme allatta in modo esclusivo al seno nei primi 6 mesi mentre il 50% fa un allattamento misto con uno svezzamento precoce (e il 40% non allatta affatto). Scegliere di introdurre da subito cibi industriali, inoltre, ha anche un costo notevole per le famiglie”. Si possono infatti spendere fino a 1200 euro l’anno.

Lea Michele: «Voglio dei figli»

Lea Michele si vede mamma «al cento per cento». La star 27enne di Glee, che l’hanno scorso ha perso il compagno Cory Monteith per overdose, non ha fidanzati al momento, ma questo non frena il suo istinto di maternità.

In un’intervista con il programma The Moms su Sirius radio ha confessato i suoi progetti famigliari ringraziando inoltre il padre e la madre per averle dato un ottimo esempio.

«Ho dei genitori fantastici, davvero», ha affermato. «Credo fermamente che un bravo padre possa crescere una brava figlia. Tanta gente pensa che sia la mamma e in effetti anche lei ha un ruolo, ma tuo padre ti può insegnare come dovrebbe essere un uomo».

La Michele si è lasciata alle spalle un anno difficile, durante il quale ha detto addio a Monteith, un grande amore che non ha ancora dimenticato. All’inizio del mese, in occasione di quell o che sarebbe stato il 32esimo compleanno dell’attore, ha postato via social network una vecchia foto di loro due insieme. «Il cuore più grande e il sorriso più bello… In tutti i nostri cuori… Ti amiamo così. Buon compleanno».

Cover Media

Salute: dermatologi, più vulnerabili a melanoma bimbi nati in primavera

Roma Roma, 22 mag. (Adnkronos Salute) - L’incidenza del melanoma aumenta nei bambini nati durante i mesi primaverili, tra marzo e maggio. I primi mesi di vita sembrano, dunque, rappresentare un periodo critico di suscettibilità all’esposizione solare per lo sviluppo del melanoma. E’ quanto emerge da uno studio le cui conclusioni sono state illustrate in occasione dell’Euromelanoma Day 2014, la campagna europea di informazione sul melanoma e sui tumori della pelle, dedicata alla prevenzione e alla consulenza di specialisti dermatologi, promossa e realizzata nel nostro Paese dalla Sidemast (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse).

Anche questa edizione si svolgerà con l’iniziativa ‘L’esperto risponde’: lunedì 26 maggio dalle ore 9 alle 18, si potrà chiamare da tutta Italia il numero verde 800591309, al quale uno specialista del centro dermatologico più vicino fornirà le informazioni necessarie per una corretta prevenzione e una diagnosi precoce del melanoma e degli altri tumori della pelle non melanoma. “Proteggere i più piccoli risulta quanto mai importante - afferma Ketty Peris, direttore della Clinica dermatologica Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma - perché chi si è ustionato al sole da bambino ha un maggior rischio di sviluppare un tumore della pelle da adulto; inoltre, lo studio scientifico appena pubblicato esorta a una maggiore protezione dai raggi solari per i bambini nati durante il periodo primaverile. Questi bambini, infatti, vengono esposti al sole precocemente e più a lungo rispetto a quelli nati nei mesi invernali”.

I tumori della pelle purtroppo possono interessare tutti pur in assenza di un fattore di rischio come l’esposizione al sole per lunghi periodi, i capelli rossi o la carnagione molto chiara, l’utilizzo di lampade solari o la presenza di più di 50 nevi. Risulta quindi fondamentale controllare costantemente la propria pelle, e rivolgersi a un dermatologo qualora si osservi la comparsa di nuovi nei o il cambiamento di quelli già presenti.

mercoledì 21 maggio 2014

Laura Chiatti: "Non vedo l'ora di avere un figlio con Marco"

Milano, 21 mag (TMNews) - Manca poco ormai al matrimonio, e la bella Laura Chiatti è più felice che mai. Il prossimo 4 luglio, infatti, andrà sull'altare con il compagno Marco Bocci, grande amore della sua vita, almeno stando a quanto dichiara lì in un'intervista a "Vanity Fair": "Non vedo l'ora di avere un figlio tutto nostro".

Comunque la Chiatti, impegnata ad amare, non trascura di certo la sua carriera cinematografica: a partire dal prossimo 29 maggio, infatti, sarà sul grande schermo con il film "Pane e burlesque", per la regia esordiente di Manuela Tempesta. L'attrice, 31 di Castiglione del Lago, interpreterà la parte di una ballerina.

Elisa: auguri social per il figlio Sebastian

Elisa ha festeggiato ieri il primo compleanno del suo secondogenito Sebastian, avuto nel 2013 dal compagno Andrea Rigonat.

Anche i fan sono stati particolarmente partecipi della ricorrenza, tempestando la loro beniamina di messaggi affettuosi su Twitter.

«Grazie a tutti quelli che stanno mandando gli auguri a Sebi!», ha scritto la star sulla sua pagina del social network, postando una foto che la mostra nell’atto di mandare un bacio a tutti i suoi follower.

Nel frattempo, la cantante si prepara al lancio del suo nuovo singolo «Pagina Bianca», che uscirà nei negozi venerdì 23 maggio.

Il brano è tratto dal suo ultimo album «L'anima vola», la cui uscita era stata spostata lo scorso anno proprio a causa della nascita del piccolo Sebastian.

Cover Media

Ellen DeGeneres: bambini in arrivo?

Cicogna in arrivo per Ellen DeGeneres e Portia de Rossi, che sono pronte a dare nuovo impulso alla vita di coppia. L’idea è balenata in testa alla conduttrice americana 56enne dopo aver ospitato nel salotto del programma «The Ellen DeGeneres Show» due ragazzine.

«Quelle due bambine hanno fatto capire a Ellen di avere istinti materni. E anche Portia sente la stessa cosa», ha rivelato un insider alla rivista statunitense OK!.

«Sembra che manchi qualcosa nel loro rapporto, ed è un neonato! Inoltre, se George Clooney è riuscito a scioccare il mondo intero con un fidanzamento serio, allora diventare genitori non è poi così strano per Ellen».

La bella coppia è sposata dal 2008, e pare che la presentatrice abbia in programma un evento speciale per festeggiare il sesto anniversario.

«Vogliono fare qualcosa verso il 16 agosto , per il loro anniversario, a casa di Portia, in Australia. Vogliono che sia a Sydney perché la città conta un enorme numero di gay, e vogliono contribuire a far accettare alla gente i matrimoni omosessuali», ha continuato la fonte. «Sarà come una seconda luna di miele, un gran bel viaggio privato».

Cover Media

Sanità: fascia gialla anti-errore e spille su camici, progetto al Bambino Gesù

Roma Roma, 21 apr. (Adnkronos Salute) - ‘Mister e miss fascia gialla’ per gli infermieri alle prese con la preparazione dei farmaci, ma anche una spilla azzurra da fissare sul camice, che ricorda un po’ una celebre campagna pubblicitaria ‘porta a porta’ di qualche anno fa: ‘Chiedimi se mi sono lavato le mani’. Sono solo alcune delle iniziative adottate in questi anni all’ospedale pediatrico Bambino Gesù per ridurre gli errori e le infezioni ospedaliere. “Il rischio zero è un obiettivo difficile e ambizioso, ma specie in una struttura come la nostra, con 50 letti in terapia intensiva e più di 100 in semi-intensiva, ma noi puntiamo allo zero”, spiega all’Adnkronos Salute il direttore sanitario Massimiliano Raponi. Proprio con questo obiettivo sono nati la fascia gialla, il progetto casco blu e le spille per il lavaggio delle mani.

“Il percorso anti-errori è partito nel 2006 con 4 tappe: identificazione del rischio, valutazione, prevenzione e monitoraggio”, racconta Raponi. “Con l’impegno di tutti, i risultati si sono visti: la prevalenza delle infezioni ospedaliere è passata da 7,6 su 100 ricoverati nel 2007 a 2,5 nel 2013”, mentre per i pazienti ad alta complessità la percentuale è arrivata allo zero. “I rientri non programmati in sala operatoria per trimestre sono scesi da 8,73 a 2,63 per mille interventi nello stesso periodo”. Tanto che l’ospedale del Gianicolo è stata la prima struttura pediatrica del Paese a ricevere l’accreditamento da parte della Joint Commission International (Jci), il principale ente di accreditamento a livello internazionale in ambito sanitario.

“Abbiamo studiato i ‘punti deboli’ del processo: uno era il lavaggio delle mani, l’altro il momento della preparazione e somministrazione dei farmaci. Per incentivare il lavaggio mani abbiamo realizzato delle spillette con un rubinetto che irrora le mani e la scritta ‘chiedimi se mi sono lavato le mani’, da mettere sul camice. L’idea era che i piccoli pazienti e i genitori raccogliessero l’invito e aiutassero i dottori e gli infermieri a migliorare in questa procedura chiave”.

“Il sistema ha funzionato. Anche perchè abbiamo creato un Comitato integrato con medici, clinici, infermieri, ingegneri sulla qualità. E alzato il livello di attenzione nei reparti istituendo il ‘casco blu’: un medico o infermiere che all’insaputa dei colleghi monitora il lavaggio mano in ogni struttura. La percentuale è vicina al 90% ma puntiamo al 100%”. Per tutelare il momento della preparazione dei farmaci, invece, si è pensato a una specie di fascia da miss: una striscia gialla con scritta blu ‘Non disturbare’. “L’idea è che quanto l’infermiere sta preparando e somministrando un farmaco non bisogna distrarlo, per nessun motivo”, spiega Raponi.

Se all’inizio gli operatori erano un po’ perplessi, poi l’idea della fascia ha preso piede. E sembra che a testarla siano stati anche alcuni dirigenti, che iniziavano a fare domande agli infermieri: la consegna era di ignorarle. Con il passare del tempo la fascia di ‘miss e mister farmaco’ è diventata popolare. “Avevamo proposto anche una fascia in fronte in stile ‘banzai’”, scherza un’infermiera con l’Adnkronos Salute. Poter essere tranquilli e senza distrazioni è importante per garantire l’accuratezza di preparazione e somministrazione dei medicinali, e gli operatori sono stati i primi a sperimentare la differenza. Nei reparti e nei corridoi sono inoltre stati affissi cartelli con il ‘segnale germi’ (non si può entrare se non sono state rispettate particolari procedure), rivolti a operatori e familiari dei baby pazienti, e cartelli che spiegano ai genitori e ai bambini alcune regole per ridurre i rischi in ospedale, dalle cadute, alle infez ioni. “Migliorare ancora è possibile, ma occorre la collaborazione di tutti”, conclude Raponi.

Pediatria: studio, bimbi rifiutano cibo se gli viene detto che fa bene

Roma Roma, 21 mag. (Adnkronos Salute) - Quando si tratta di incoraggiare i bambini a mangiare alimenti sani, è meglio che i genitori non dicano nulla riguardo a quanto sono benefici per la salute, senza spiegare che mangiandoli diventeranno più forti o intelligenti. Almeno secondo una nuova ricerca condotta da Ayelet Fishbach della University of Chicago Booth School of Business: i bambini rifiutano gli alimenti nutrienti semplicemente perché sanno che sono sani. Sapendolo, danno per scontato che non abbiano un buon sapore.

Nell’articolo, che sarà pubblicato nel numero di ottobre del ‘Journal of Consumer Research’, Fishbach e Michal Maimaran della Kellogg School of Management alla Northwestern University, dimostrano che dicendo ai bambini in età prescolare che gli alimenti li aiuteranno a raggiungere un risultato - come diventare più forti o imparare a leggere - il loro interesse nel cibo diminuisce. “I bambini in età prescolare tendono a pensare che il cibo non può avere due scopi: non può essere qualcosa che li rende più sani e al tempo stesso qualcosa di buono da mangiare”, afferma Fishbach. “Quindi, se diciamo che le carote li aiuteranno a crescere o a diventare più intelligenti, loro non vorranno mangiarle. Se vogliamo fargli mangiare le carote, basta dare ai bambini le carote e dire che sono buone, oppure non dire nulla”.

I ricercatori hanno condotto 5 esperimenti con 270 bambini in età prescolare, durante i quali un ricercatore leggeva storie illustrate che narravano di una bambina che mangiava alcuni alimenti a merenda. In alcune storie era interessata agli alimenti perché le facevano bene, in altre era interessata perché il cibo era gustoso e in altre non si indicava il motivo per cui era interessata agli alimenti. In ogni caso, i bambini mangiavano di più un alimento quando non era indicato nessun motivo per mangiarlo, oppure quando veniva presentato come gustoso, rispetto a quanto facevano se pensavano che un alimento facesse bene alla loro salute.

“Il nostro studio si è concentrato sui bambini molto piccoli - conclude Fishbach - è importante ricordare che i bambini più grandi possono affidarsi meno al gusto quando devono decidere cosa mangiare, per via di un maggiore autocontrollo. Del resto, la maggior parte di noi conosce adolescenti che non mangiano più di sei tipi di alimenti, quindi alla fine le loro idee potrebbero essere simili a quelle delle generazioni più giovani”.

Charlize Theron: «Per mio figlio sono un cowboy»

Charlize Theron è protagonista di un western comico diretto da Set MacFarlane, «Un milione di modi per morire nel West»: la cosa sta confondendo le idee a suo figlio Jackson, due anni, adottato nel 2012.

«Non so se Jackson capisce quello che faccio, ma quando vede i poster del film sa che quella sono io. Quando abbiamo girato lui era con me sul set, perciò mi ha vista abbigliata come un cowboy», ha affermato la star all’Ellen DeGeneres Show.

«Due giorni fa lo stavo accompagnando all’asilo e a un certo punto si è messo a urlare “Mamma, mamma, mamma!”, indicando uno dei poster dei film. Eravamo al semaforo e mi chiede: “Dov’è il cappello da cowboy?”».

«Un milione di modi per morire nel West» uscirà nelle sale il 29 maggio.

Cover Media

Ashton Kutcher: parla a Demi Moore della gravidanza

Ashton Kutcher ha informato tempestivamente Demi Moore della gravidanza di Mila Kunis, sua fidanzata.

L'attore 36enne l'ha chiamata di persona prima che lo venisse a sapere dalla stampa. Nonostante i due ex coniugi si siano lasciati in malo modo, il divo desidera infatti mantenere un'amicizia con l'ex moglie e non vuole più farla soffrire.

«Demi è stata una delle prime persone che Ashton ha chiamato dopo aver saputo che Mila (Kunis, la fidanzata, ndr) era incinta del loro primo figlio», ha riferito una fonte a RadarOnline.

«Sebbene questo possa apparire assurdo visto il loro travagliato divorzio, Ashton ha voluto informarla prima che la notizia facesse il giro del mondo. Era perfettamente consapevole di quanto questa novità potesse essere difficile da accettare per Demi e così ha voluto comunicarlo in prima persona».

«Non vu ole ancora ammettere di aver causato un grande dolore a Demi e i suoi amici sono convinti che farà di tutto pur di mantenere un buon rapporto con l'ex moglie».

«Demi sa bene quanto Ashton desiderasse diventare padre e avere una grande famiglia: per tanto tempo hanno provato ad avere un figlio ma non ci sono mai riusciti», ha continuato la fonte.

«Kutcher non vede l'ora di costruire una famiglia ed è un argomento su cui sia lui che Mila si sono espressi esplicitamente con gli amici. Entrambi sono ad un punto della loro carriera in cui possono permettersi fare un break, ma Ashton non vuole avere più problemi con Demi».

Cover Media

martedì 20 maggio 2014

La nuova mascotte di McDonald's fa paura ai bambini

New York, 20 mag. (TMNews) - La nuova mascotte dell'Happy Meal di McDonald's fa paura ai bambini. Questo è il giudizio espresso dagli utenti di Internet su Happy, il cartone animato ideato dalla catena di fast food per invogliare i più piccoli a scegliere cibo sano. La presentazione ufficiale sarà il 23 maggio, ma l'azienda ha già annunciato l'arrivo di questo suo nuovo "ambasciatore" in occasione della messa in vendita di uno yogurt a ridotto contenuto calorico.

Il pupazzetto ha la forma di una scatola di cartone - quella dell'Happy Meal, il pasto pensato da McDonald's per i bambini - ha le braccia sottili, gli occhi infossati, il suo sguardo è inquietante e la sua bocca è un grande buco nero circondato da dentoni bianchi.

Il proposito della catena di fast food più famosa al mondo è quello di incoraggiare i bambini a mangiare più frutta e verdura e rendere il pasto un'esperienza divertente. Ma viste le reazioni della Rete, sembra che l'ambasciatore di una dieta bilanciata difficilmente riuscirà a raggiungere questo obiettivo.

Rischi di telefonini e wi-fi sul cervello dei bimbi, al via studio

Roma, 20 mag. - Partirà a settembre uno studio dell’Imperial College di Londra su 2.500 bambini tra gli 11 e i 12 anni, per verificare l’impatto dell’uso dei telefoni cellulari e delle tecnologia wireless (wi-fi) sullo sviluppo cerebrale dei più piccoli. La ricerca è finanziata dall’industria e dal governo inglese, e ha come obiettivo quello di esaminare quali conseguenze potrebbero avere questi dispositivi sulle capacità cognitive dei nativi digitali. I test sul campione di ragazzi che partecipa alla ricerca saranno ripetuti anche nel 2017, per controllare l’andamento dei risultati. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, gli studi in questo settore sono “di massima priorità”.

Secondo gli esperti, la fascia 11-12 anni è particolarmente importante in quanto molti bambini ricevono i cellulari a quell’età, in concomitanza con l’inizio della scuola secondaria. Oggi circa il 70% dei ragazzini possiede infatti un telefonino.

 

Sbarchi, soccorsi due barconi a sud di Capo Passero: a bordo 100 bimbi

Roma, 20 mag. (LaPresse) - Ieri l'elicottero di bordo della fregata Grecale ha localizzato a sud di Capo Passero due imbarcazioni di legno con numerosi migranti a bordo. Uno dei due natanti a causa di una avaria era trainato dall'altro. La mancanza di dotazioni di sicurezza e le proibitive condizioni del mare hanno portato all'intervento della Marina Militare con la distribuzione dei salvagenti e all'inizio del trasbordo dei migranti a bordo della fregata Grecale e del pattugliatore Foscari intervenuto in assistenza. Le operazioni sono continuate durante tutta la notte, grazie anche all'assistenza fornita da alcune navi mercantili, fino all'imbarco sulle navi della Marina dando precedenza alle donne e ai numerosi bambini (oltre 100).

Visto il peggiorare delle condizioni del mare, già proibitive, per la sicurezza del personale e dei migranti durante la notte si è deciso di fermare le operazioni di trasbordo nell'attesa di un miglioramento meteo. Le navi della Marina Militare sono rimaste in prossimità dei natanti e oggi completeranno l'imbarco dei migranti.

lunedì 19 maggio 2014

Sanità: Unicef, in Sud Sudan a rischio centinaia di migliaia di bambini

Roma Roma, 19 mag. (Adnkronos Salute) - Centinaia di migliaia di bambini dei tre Stati più colpiti dal conflitto nel Sud Sudan (Jonglei, Upper Nile e Unity) rischiano di morire e di ammalarsi, anche a causa della minaccia del colera. L’allarme è dell’Unicef, alla vigilia della conferenza umanitaria dei donatori di Oslo. In tutto il Paese, scrive l’organizzazione, ben 50.000 bambini potrebbero morire di malnutrizione; 740.000 bambini sotto i 5 anni sono ad alto rischio di insicurezza alimentare. Molti già ricorrono a mangiare cibi selvatici, come erbe e bulbi. Più di mezzo milione sono fuggiti dalle violenze, e già circa l’80% degli under 5 dei tre Stati è a elevato rischio di contrarre malattie e di morire. Nonostante 80.000 persone siano state pienamente vaccinate contro il colera, il ministero della Salute ha confermato un’epidemia a Juba. Il numero di casi di colera raddoppia ogni giorno e cresce la preoccupazione per questa malattia mortale.

L’Unicef ha contribuito a istituire un centro di trattamento del colera, fornendo tende per smistare e curare i pazienti, kit igienici, acqua pulita e soluzioni per la reidratazione orale. Nel corso delle ultime 24 ore, centinaia di persone sono stati formate per sensibilizzare e mobilitare le comunità. Le donne e le ragazze, prosegue l’Unicef, subiscono sempre di più aggressioni sessuali. Scuole e ospedali sono state attaccate o utilizzate dalle parti in conflitto. Più di 9.000 bambini sono stati reclutati nelle forze armate da entrambe le parti . Migliaia di bambini vengono separati dalle loro famiglie, nel Sud Sudan e nei paesi vicini. L’Unicef rinnova infine “l’appello a tutte le parti a concedere accesso libero e sicuro all’assistenza umanitaria e a rispettare gli accordi per fermare la violenza contro i bambini, la violenza sessuale e quella di genere, oltre al reclutamento dei bambini”.

sabato 17 maggio 2014

Festival Cannes: anteprima mondiale per Salgado secondo Wenders e il figlio

Roma, 17 mag. (Adnkronos) Il nuovo film documentario di Wim Wenders, 'Il sale della terra', firmato insieme a Juliano Ribeiro Salgado, sarà presentato martedì prossimo in anteprima mondiale al Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard. Prodotto da David Rosier per Decia Films in coproduzione con Andrea Gambetta per Solares Fondazione delle Arti e Lèlia Wanick per Amazonas Images, 'Il sale della terra' uscirà in Italia il prossimo 28 agosto distribuito da Officine UBU. Dopo 'Buena Vista Social Club' e 'Pina,' il grande regista tedesco, vincitore della Palma d'oro nel 1984 con 'Paris, Texas' e premiato sulla Croisette anche per 'Nel corso del tempo', 'Il cielo sopra Berlino' e 'Così lontano, così vicino!', torna a raccontare l'universo poetico e creativo di un artista del nostro tempo, il fotografo brasiliano Sebastião Salgado.

Da quarant'anni Sebastião Salgado attraversa i continenti sulle tracce di un'umanità in pieno cambiamento: dopo aver testimoniato alcuni tra i fatti più sconvolgenti della nostra storia contemporanea, conflitti internazionali, carestie, migrazioni di massa, si lancia adesso alla scoperta di territori inesplorati e grandiosi, per incontrare la fauna e la flora selvagge in un grande progetto fotografico, omaggio alla bellezza del pianeta che abitiamo. La sua vita e il suo lavoro vengono rivelati dallo sguardo del figlio Juliano Ribeiro Salgado, che l'ha accompagnato nei suoi ultimi viaggi, e da quello di Wenders, fotografo egli stesso.

"Da subito -ha detto Wenders del film- ci è sembrato essenziale tenere in considerazione il fatto che i Salgado hanno un'altra vita accanto alla fotografia: il loro impegno a favore dell'ecologia. Sapevo che era necessario raccontare due storie parallele. Si può dire che l'opera di rimboschimento che hanno messo in atto in Brasile e i risultati quasi miracolosi che hanno ottenuto, siano una specie di 'happy end' per Sebastião, dopo tutta la disperazione di cui è stato testimone e la depressione in cui è precipitato al ritorno dall'ultimo viaggio in Rwanda. Salgado non ha soltanto consacrato 'Genesis', la sua ultima monumentale opera, alla natura, ma è proprio la natura ad avergli permesso non perdere la sua fede nell'uomo".

Roma, rapì figlio esponente clan Coluccio: arrestato dai carabinieri

Roma, 17 mag. (LaPresse) - Insieme ad altre persone il 27 novembre del 2013, in pieno pomeriggio, aveva aggredito un giovane studente universitario nel quartiere Africano di Roma, lo aveva caricato con forza su un'auto e poi, dopo alcune ore, lo aveva rilasciato. A distanza di sei mesi il responsabile del sequestro è stato individuato e arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo della capitale. Il rapitore è stato fermato a Maropati, in provincia di Reggio Calabria e ora si trova recluso nel carcere di Palmi.

Il 23enne sequestrato, incensurato, è figlio di uno dei principali esponenti del clan della 'ndrangheta calabrese Coluccio. L'ipotesi degli investigatori era che la vicenda potesse essere maturata nell'ambito di uno scontro tra clan calabresi. I Coluccio, infatti, operanti nella zona di Roccella Ionica, sono ritenuti una delle compagini calabresi più attive nella gestione del narcotraffico internazionale dal Sudamerica.

Dopo il rilascio il giovane sequestrato era stato interrogato a lungo dai militari, senza spiegare, però, le ragioni del rapimento e senza fornire indicazioni utili all'identificazione dei suoi aggressori. Dalle testimonianze acquisite dai passanti che avevano assistito alla scena e dalle immagini riprese da alcune telecamere di sorveglianza presenti sul luogo del sequestro, è emerso come a rapire il giovane erano state almeno cinque persone, tra cui l'uomo fermato oggi.

Angelina Jolie: fecondazione in vitro?

Angelina Jolie sta considerando la fecondazione in vitro per allargare la famiglia.

La 38enne e il suo fidanzato Brad Pitt hanno già sei figli. Dopo aver avuto una doppia mastectomia (lo scorso anno), la star vorrebbe farsi asportare anche le ovaie per ridurre ulteriormente il rischio di ammalarsi di tumore. Ciò significa però che non potrebbe più concepire, motivo per cui la star sta meditando altre opzioni per realizzare il suo desiderio di maternità.

«Brad ha rassicurato Angelina sul fatto che la loro famiglia è già bella così e comunque la supporterà in ogni caso. La fecondazione in vitro resta sempre un’opzione se volesse avere un altro figlio, così come potrebbe congelare le sue uova», ha riferito una fonte a Closer.

«Brad e Angelina vogliono che i loro bambini siano consapevoli di quello che sta succedendo. Ne hanno parlato con molto tatto. Se Angie si sottoporrà ad un altro intervento sarà dura, ma lo fa per restare accanto ai figli il più a lungo possibile».

Tre dei piccoli della coppia, Maddox, Pax e Zahara, sono adottati, mentre Shiloh e i gemelli Knox e Vivienne sono figli biologici. Dopo aver perso sua madre Marcheline Bertrand per un cancro alle ovaie nel 2007, la Jolie vuole fare tutto il possibile perché la stessa sorte non tocchi anche a lei.

«Sei bambini sono difficili da gestire, ma non escludono di adottare ancora».

«Brad e Angie adorano la loro grande famiglia e hanno sempre detto che vorrebbero più bambini. L’unico motivo per cui lei ha voluto la doppia mastectomia è il bene dei suoi figli. Quando perse sua madre soffrì tantissimo e non sopporta l’idea che loro possano vivere la stessa cosa».

Cover Media

venerdì 16 maggio 2014

Salute: allarme allergie alimentari per 600mila bimbi e 1,3 mln adulti

(ASCA) - Roma, 16 mag 2014 - E' allarme allergie alimentari anche in Italia: lo evidenziano gli esperti riuniti a Loreto per la due giorni sul tema ''Le reazioni avverse agli alimenti dalle ipersensibilita' alle intolleranze alimentari'', organizzata dalla Societa' Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica, Sezione Regionale Umbria-Marche e dalla UOC di Allergologia di Civitanova Marche, diretta da Stefano Pucci, con oltre 100 partecipanti tra specialisti, associazioni pazienti e operatori del settore. La diffusione di allergie, negli ultimi anni, ha raggiunto negli Stati Uniti e nei paesi occidentalizzati dimensioni quasi epidemiche: attualmente rappresenta una delle maggiori cause di anafilassi, quindi reazioni con pericolo di vita. Dati sempre piu' in crescita': si stima che attualmente ne siano coinvolti circa il 9-10% a livello pediatrico e 2- 3% nella popolazione adulta. Le intolleranze alimentari sono ancora piu' comuni. Sondaggi indicano che il 25% della popolazione crede di avere qualche tipo di intolleranza alimentare. Nel caso specifico dell'Italia, invece, i bambini sono il 7%, vale a dire circa 600.000 soggetti, mentre gli adulti sono il 2-3%, pari a circa 1.300.000 pazienti La percezione di intolleranze alimentari supera il 40%, le vere allergie alimentari interessano circa l'8-10 % della popolazione. Sia l'allergia che l'intolleranza alimentare sono espressioni di ''sensibilita' al cibo'' ed entrambe possono provocare sintomi piuttosto gravi. Nel primo caso il sistema immunitario reagisce ad un cibo specifico, causando sintomi immediati, ad esempio prurito, eruzioni cutanee e gonfiore. Talvolta questa reazione puo' essere cosi' grave da provocare uno shock anafilattico potenzialmente letale. L'intolleranza alimentare invece non coinvolge il sistema immunitario, ma e' una reazione avversa ad un cibo speci fico. I sintomi possono essere fastidiosi ed in alcuni casi severi, ma in genere non a pericolo di vita. ''Negli ultimi anni si e' verificato un importante incremento dell'incidenza di reazioni avverse ad alimenti - sottolinea Stefano Pucci, U.O.C. di Allergologia - P.O. Civitanova Marche (MC) - legato in parte anche ai cambiamenti delle abitudini (introduzione di cibi e spezie provenienti da altri paesi, utilizzo di OGM), ai nuovi sistemi di coltivazione (produzione di grani piu' ricchi in glutine) ed al mancato rispetto delle norme di conservazione e produzione della filiera alimentare. La complessita' di tali patologie richiede competenze di alta specializzazione e l'interazione tra piu' figure professionali (allergologi, gastroenterologi, pediatri, nutrizionisti) in grado di garantire un approccio diagnostico e terapeutico mirato e l'attuazione di misure preventive efficaci''. Tra le allergie alimentari, particolarmente diffusa e' l'ipersensibilita' verso l'Anisakis, par assita che viene a contatto con l'organismo quando si mangia pesce crudo, marinato o poco cotto. Tra gli alimenti introdotti da altri paesi alcune spezie, come i semi di sesamo, che ormai sono entrati a far parte della nostra alimentazione quotidiana possono provocare reazioni molto gravi. Il sesamo, inoltre, e' uno dei maggiori allergeni in Giordania e in Israele, in quanto qui utilizzato nella dieta per arricchirla di ferro. ''Le allergie piu' frequenti si verificano in eta' pediatrica e adolescenziale - aggiunge Giorgio W. Canonica, Presidente SIAAIC e Direttore Clinica Malattie Respiratorie e Allergologia dell'Universita' di Genova - Durante i primi anni di vita le allergie piu' comuni sono al latte e alle uova, ma non occorre preoccuparsi perche' generalmente si superano con l'avanzare del tempo e i bambini le tollerano spontaneamente. Per quanto riguarda gli adulti, frutta a guscio e pesce sono gli alimenti piu' pericolosi, mentre nelle regioni mediterranee e' la pesca a destare piu' preoccupazioni''.

Alimenti: allergici 600.000 bimbi e 1,3 mln adulti, Sos anisakis e spezie

Roma Milano, 16 mag. (Adnkronos Salute) - In Italia soffrono di allergie alimentari circa 600 mila bambini (il 7% della popolazione pediatrica) e 1,3 milioni di adulti (2-3%). E agli allergici si aggiungono gli intolleranti veri o ‘presunti’, considerando che 4 connazionali su 10 credono di esserlo. Sono i numeri ricordati a Loreto, in provincia di Ancona, in occasione di una due giorni sul tema ‘Le reazioni avverse agli alimenti, dalle ipersensibilità alle intolleranze alimentari’, organizzata dalla Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), Sezione regionale Umbria-Marche, e dalla Unità operativa complessa di allergologia di Civitanova Marche, diretta Stefano Pucci. Riuniti oltre 100 partecipanti tra specialisti, associazioni pazienti e operatori del settore.

“Negli ultimi anni - sottolinea Pucci - si è verificato un importante incremento dell’incidenza di reazioni avverse ad alimenti, legato in parte anche ai cambiamenti delle abitudini (introduzione di cibi e spezie provenienti da altri paesi, utilizzo di Ogm), ai nuovi sistemi di coltivazione (produzione di grani più ricchi in glutine) e al mancato rispetto delle norme di conservazione e produzione della filiera alimentare”. Un problema complesso che richiede un approccio ‘di squadra’, con l’intervento congiunto di allergologi, gastroenterologi, pediatri e nutrizionisti. Tra le allergie alimentari, avvertono gli specialisti, “particolarmente diffusa è l’ipersensibilità verso l’anisakis, parassita che entra in contatto con l’organismo quando si mangia pesce crudo, marinato o poco cotto”. Fra gli alimenti ‘etnici’, invece, “alcune spezie come i semi di sesamo possono provocare reazioni molto gravi. Basti pensare che “il sesamo è uno dei maggi ori allergeni in Giordania e in Israele, dove viene utilizzato nella dieta per arricchirla di ferro”.

“Le allergie più frequenti si verificano in età pediatrica e adolescenziale - aggiunge Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic e direttore Clinica malattie respiratorie e allergologia dell’università di Genova - Durante i primi anni di vita le allergie più comuni sono al latte e alle uova, ma non occorre preoccuparsi perché generalmente si superano con l’avanzare del tempo e i bambini le tollerano spontaneamente. Per quanto riguarda gli adulti, frutta a guscio e pesce sono gli alimenti più pericolosi, mentre nelle regioni mediterranee è la pesca a destare più preoccupazioni”. I soggetti a rischio di anafilassi, raccomandano gli esperti, devono sempre portare con sé una siringa auto-iniettabile di adrenalina per autogestire eventuali emergenze.

Allergie alimentari, SIAAIC: ne soffrono 600mila bambini. Allarme anisakis

Seicento mila bambini allergici. Un milione e trecento gli adulti. Sono i numeri delle allergie e delle intolleranze alimentari fornite dalla Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica quando si apre oggi a Loreto la due giorni sulle allergie alimentari “Le reazioni avverse agli  alimenti dalle ipersensibilità alle intolleranze alimentari”.

Sia l’allergia che l’intolleranza alimentare sono espressioni di “sensibilità al cibo” ed entrambe possono provocare sintomi piuttosto gravi. Nel primo caso il sistema immunitario reagisce ad un cibo specifico, causando sintomi immediati, ad esempio prurito, eruzioni cutanee e gonfiore. Talvolta questa reazione può essere così grave da provocare uno shock anafilattico potenzialmente letale. L’intolleranza alimentare invece non coinvolge il sistema immunitario, ma è una reazione avversa ad un cibo specifico. I sintomi possono essere fastidiosi ed in alcuni casi severi, ma in genere non a pericolo di vita.

Tra le allergie alimentari, particolarmente diffusa è l’ipersensibilità verso l’Anisakis, parassita che viene a contatto con l’organismo quando si mangia  pesce crudo, marinato o poco cotto.  Tra gli alimenti introdotti da latri paesi alcune spezie, come i semi di sesamo, che ormai sono entrati a far parte della nostra alimentazione quotidiana possono provocare reazioni molto gravi. Il sesamo, inoltre, è uno dei maggiori allergeni in Giordania e in Israele, in quanto qui utilizzato nella dieta per arricchirla di ferro.

L’obiettivo della due giorni, che prevede il contributo di specialisti di livello nazionale ed internazionale, è quello di inquadrare le principali reazioni avverse ad alimenti (ipersensibilità, intolleranze enzimatiche e non, malattia celiaca, reazioni da tossicità) evidenziando le novità utili per il percorso diagnostico e fornendo gli strumenti appropriati per una gestione terapeutica e preventiva ottimale.

Chi soffre di un’allergia alimentare grave può essere colpito da una reazione potenzialmente letale chiamata anafilassi. Di solito tali attacchi sono caratterizzati da sintomi quali rapida comparsa di orticaria, gonfiore del viso, della lingua e della gola, difficoltà respiratorie, affanno, vomito e perdita di conoscenza. Il trattamento immediato con un’iniezione di adrenalina può salvare la vita. I soggetti a rischio di anafilassi devono sempre portare con sé una siringa auto iniettabile di adrenalina per autogestire eventuali emergenze.

Rignano, abusi bimbi scuola: appello conferma assoluzione per tutti

Roma, 16 mag. (LaPresse) - Tutti assolti, come in primo grado. Questa la decisione dei giudici della terza Corte d'Appello di Roma, presieduta da Ernesto Mineo, che si sono espressi sul processo per le presunte violenze avvenute tra il 2005 e il 2006 nella scuola martena Olga Rovere di Rignano Flaminio, alle porte di Roma.

I cinque imputati, le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, la bidella Cristina Lunerti e Gianfranco Scancarello erano stati assolti anche in primo grado dai giudici del Tribunale di Tivoli.

La motivazione della decisione assunta oggi verrà depositata entro 90 giorni. Il pg Giancarlo Amato in sede di requisitoria aveva chiesto la condanna a 7 anni di una ex bidella dell'istituto 'Olga Rovere' Cristina Lunerti e a 6 anni e 10 mesi di una della maestre sotto accusa, Patrizia Del Meglio.

FOCUS Rignano, abusi su bimbi asilo: da inchiesta a assoluzione

Roma, 16 mag. (LaPresse) - Quella della scuola 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio, alle porte di Roma, è una storia umana e giudiziaria lunga e controversa che per anni ha capeggiato su tutte i media nazionali. Tutto ha inizio nell'estate del 2006 quando i genitori di alcuni bambini della scuola materna 'Olga Rovere' vanno dai carabinieri per raccontare una storia di abusi che i loro figli avrebbero subito dentro e fuori l'istituto. A quelle denunce se ne aggiungono in massa anche altre, riguardanti in tutto 21 bambini.

L'inchiesta tocca il suo apice il 24 aprile 2007: i carabinieri di Bracciano, su ordine del gip Elvira Tamburelli, arrestano tre maestre dell'asilo Silvana Magalotti, Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio, il marito di quest'ultima, Gianfranco Scancarello (autore televisivo), la bidella Cristina Lunerti e un benzinaio, il cingalese Kelum De Silva.

L'accusa per tutti è di associazione per delinquere, atti osceni in luogo pubblico, maltrattamenti in famiglia, sottrazione di minore, sequestro di persona e violenza sessuale. Secondo il pm Marco Mansi, almeno 21 bimbi di età compresa tra i 3 e i 4 anni tra il 2005 e il 2006, sia nella scuola che fuori, sarebbero stati oggetto di abusi sessuali e di "giochi erotici". Il processo comincia il 27 maggio 2010 e si celebra a porte chiuse. Il 2 aprile 2012 il pm Mansi chiede 12 anni di reclusione per tutti gli imputati e la trasmissione degli atti al suo ufficio per poter procedere contro altre due maestre. Il 28 maggio del 2012 dopo nove ore di camera di consiglio, la sentenza di primo grado del tribunale di Tivoli, che cancella tutte le accuse e alla quale i genitori reagiscono con urla contro i giudici e con calci e pugni alle porte dell'aula in cui si era appena concluso il processo.

Spettacolo: Siae, Nannini-Paoli-Zero con bambini in ospedali pediatrici

(ASCA) - Roma, 16 mag 2014 - Gianna Nannini, Gino Paoli e Renato Zero insieme ai piccoli pazienti saranno i protagonisti dei tre appuntamenti organizzati all'interno del progetto ''La Siae per gli Ospedali Pediatrici Italiani'', che va ad affiancarsi alle numerose iniziative benefiche che da sempre la Siae promuove. Il programma, fortemente voluto da Siae, e' nato quest'anno per sostenere tre strutture pediatriche italiane d'eccellenza come il Bambino Gesu' di Roma, l'Istituto Giannina Gaslini di Genova el'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, per aiutare con una donazione i singoli istituti impegnati nella ricerca medica fondamentale per i piccoli pazienti ricoverati. Per ogni ospedale la Siae finanzia un particolare progetto e organizza incontri con personaggi popolari per regalare, anche per un solo giorno, un momento diverso ai bambini. Primo appuntamento e' per il 17 maggio con Gianna Nannini e il direttore generale di Siae Gaetano Blandini in visita all'Ospedale Meyer di Firenze dove sara' donato un contributo per il ''Progetto Adolescenti'' teso a creare un'unita' dedicata alla cura degli adolescenti e giovani adulti (dai 14 anni) con patologie oncoematologiche. Il 22 maggio e' la volta del Presidente di Siae, Gino Paoli, all'Ospedale Gaslini di Genova dove la Societa' Italiana degli Autori e degli Editori contribuisce al Progetto Strategico ''Chirurgia Oncologica dell'apparato muscolo scheletrico''. Mentre Renato Zero sara', a meta' giugno, al Bambino Gesu' di Roma a cui la SIAE, come da richiesta della struttura ospedaliera, donera' un Microscopio per il Dipartimento di Onco-Ematologia Pediatrica e Medicina Trasfusionale.