Roma, 31 lug. (Adnkronos Salute) - Salvare, con un intervento chirurgico prima del distacco del cordone ombelicale e dunque durante il parto, quei bambini che vengono al mondo in condizioni cliniche cosi' complesse da vederne compromessa la stessa vita. Nasce a Roma il Centro Exit ospedale pediatrico Bambino Gesù-policlinico Gemelli di Roma, il primo in Europa a praticare con protocolli ad hoc questi delicati interventi salvavita. La struttura e' stata presentata questa mattina nella Capitale.
Si tratta di un percorso assistenziale che prende il via nei primi mesi della gravidanza e che si conclude al momento della nascita, spiegano gli esperti riuniti oggi al Gemelli. E che finora ha permesso di salvare la vita a una bambina e a un bambino, entrambi operati a luglio, prima di essere completamente estratti dall'utero, permettendo così all'equipe chirurgica di rimuovere masse e malformazioni che avrebbero impedito la sopravvivenza dei piccoli al parto.
L'uso della procedura Exit e' infatti efficace contro qualsiasi anomalia fetale che possa compromettere la rianimazione del neonato in sala parto, come lesioni toraciche estese, gravi lesioni polmonari unilaterali, cardiopatie e tumori. Si ha il tempo per eseguire alcune manovre e procedure, dalla broncoscopia alla resezione chirurgica della massa, al posizionamento di cateteri endovenosi per la circolazione e la respirazione extracorporea. Cio' trasforma una potenziale emergenza neonatale in una situazione clinica sotto controllo che permette di migliorare il risultato e gli esiti a distanza del bambino, sottolineano gli esperti.
"Si tratta di vite fragili - afferma Maurizio Guizzardi, direttore del policlinico Gemelli - con severe anomalie fetali, che vengono aiutate dalla scienza medica a venire al mondo. Pur nelle difficoltà del momento che sta attraversando, il Gemelli con i sui medici, i sui infermieri e i suoi operatori da' prova di quell'impegno per l'eccellenza che coniuga ricerca e cura di alta specializzazione al servizio della vita: un impegno ancora più sentito perché rivolto a una vita che nasce".
"La cosa importante - aggiunge Giuseppe Profiti, presidente dell'ospedale Bambino Gesu' - e' essere primi nella frontiera, il che ci permetterà di affrontare il normale sviluppo della chirurgia intrauterina. Oggi possiamo dire di essere riusciti a ridurre quelle situazioni nelle quali la nascita diventava una circostanza di estremo pericolo per la vita o per la salute cerebrale del bambino".