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venerdì 27 febbraio 2015

Salute: tuta simula 'gravidanza' per un mese, aiuta i papà a capire fatica

Roma 27 feb. (AdnKronos Salute) - Jason Bramley, Steve Hanson e Jonny Biggins sono tre padri inglesi in 'gravidanza'. O meglio stanno simulando di portare in grembo un bebè grazie ad una specie di abito indossabile, che simula il peso (circa 14 chili) e le dimensioni raggiunte da una donna incinta. Quindi un bel pancione e un seno abbondante da portare in giro, al lavoro o al pub. L'iniziativa ha come obiettivo arrivare fino al 15 marzo, il giorno in cui in Gran Bretagna si celebra la festa della mamma.

I tre 'mammi' hanno ammesso - riporta il 'Daily Mail' - di aver avuto difficoltà a dormire, camminare e allacciarsi i lacci delle scarpe con il pancione simulato. "Sono le piccole cose - afferma Steve Hanson - a diventare più complicate quando si è incinta. Ad esempio se ti cade una penna a terra o devi attaccare una spina". Il trio alle prese con il pancione lavora a Barcellona e sta curando ad un progetto 'The book of Mum' dedicato proprio alla maternità e alle neo mamme.

Milano, bimba di 9 mesi trovata morta nella culla

Milano, 27 feb. (LaPresse) - Ieri sera intorno alla mezzanotte una bambina di nove mesi è stata trovata morta nella sua culla. A richiedere l'intervento del 118 sono stati i genitori della piccola. Quando i soccorritori sono arrivati in via Severoli, dove abita la famiglia della bimba, per lei non c'è più nulla da fare. Sul posto è intervenuta anche la polizia, che sta indagando sulla vicenda. Gli operatori del 118, infatti, hanno notato segni di malnutrizione e lividi sul suo corpo. Ora i medici legali dovranno cercare di capire cosa li ha provocati.

giovedì 26 febbraio 2015

Rai1: Unomattina, vendita di bambini

Roma, 26 feb. (askanews) - Venerdì 27 febbraio, alle 7.10, nella prima pagina di Unomattina si parlerà del tentativo, sventato dalle Forze dell'Ordine e messo in atto da alcuni pregiudicati della provincia di Messina, di vendere, dopo averlo acquistato in Romania, un bambino di 8 anni per 30mila euro. Gli altri due argomenti, riguarderanno i vitalizi ai condannati e la delicata trasferta di Europa League, in Olanda, della Roma, dopo i fatti di violenza che hanno visto coinvolti i tifosi del Feyenoord la scorsa settimana a Piazza di Spagna. Mentre per la pagina dedicata alla medicina, si parlerà di assistenza ai malati affetti da patologie rare.

Nella seconda parte, Francesca Fialdini incontrerà il medico nefrologo Claudio Ronco, inventore di un macchinario, denominato "Carpediem", capace di curare piccoli pazienti affetti da insufficienze renali. Si continuerà, parlando di James Bond e delle riprese dell'ultimo capitolo della saga dei 007 che si sta girando in questi giorni a Roma.

In chiusura di programma, l'approfondimento sarà dedicato al problema del dissesto idrogeologico che colpisce sempre più spesso la nostra penisola, con in studio Fausto Guzzetti, del CNR, Fabio Tonacci, giornalista di Repubblica e in collegamento da Ischia Roberta Ferrari, dove nei giorni scorsi proprio una frana ha provocato la morte di un uomo di 50 anni. In chiusura di puntata uno spazio a "Forte Forte Forte", il talent show di Raffaella Carrà, in onda in prima serata il venerdì su Rai1.

Pediatria: invasione pidocchi fino a fine marzo, 1,5 mln di bambini colpiti

Roma, 26 feb.(AdnKronos Salute) - Dopo l'ondata influenzale, che ha colpito duramente soprattutto nelle scuole, torna l'allarme pidocchi. "Fino a fine marzo è il periodo più 'caldo' per questi parassiti, che segnano un aumento del 10% dell'incidenza in queste settimane. E ogni anno affliggono un milione e mezzo di alunni 'under 18'". Parola del pediatra di Milano Italo Farnetani, che sottolinea come i più colpiti, in questo periodo, sono i più piccoli: ogni anno a fare i conti con le infestazioni sono "ottocentomila bambini da uno a sei anni, cinquecentomila da sei a dodici anni e duecentomila fra tredici e diciotto anni".

Per battere questi piccoli ma fastidiosi parassiti, "il segreto è conoscere i loro tempi. Le lendini - spiega Farnetani all'Adnkronos Salute - una volta annidatesi sul capello, si schiudono dopo otto giorni. E prediligono l'area della nuca e quella intorno alle orecchie. Piccole, biancastre ed ovoidali, si collocano preferibilmente a un cm dalla base del capello e non volano via al soffio, come invece fanno le scaglie di forfora. Ecco perché basterebbe un controllo attento una volta a settimana tutti i sabati per intercettare le lendini prima che si schiudono. Un approccio fondamentale per evitare di trovarsi a gestire importanti infestazioni".

"Ormai sappiamo che i pidocchi in genere iniziano a diffondersi dopo circa un mese dall'inizio dell'anno scolastico - sottolinea Farnetani - proprio per via dei tempi di richiesti dalle lendini per schiudersi. E questo, fino a fine marzo, è il periodo 'peggiore'. Su questo fenomeno - tiene a precisare il pediatra - circolano ancora discriminazioni e false credenze". Una su tutte è la vecchia regola che 'prescrive' un taglio drastico dei capelli: "Non serve, anzi espone a più rischi. Il pidocchio - spiega infatti l'esperto - è un animale estremamente fragile, quindi se trova un capello lungo incontra anche più difficoltà ad annidarvisi".

Ecco perché anche i maschietti si trovano a fare i conti con i pidocchi. Altro 'dogma' da sfatare, quello della pulizia: "Prendere i pidocchi non è affatto una questione di scarsa igiene o di basso livello sociale. E' soltanto un fatto di sfortuna. Basta essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, e anche la chioma più pulita, corta o chiara non può sfuggire all'attacco". Infine, è inutile far saltare la scuola a un bimbo colpito dai pidocchi: "In farmacia sono disponibili vari trattamenti efficaci - continua il pediatra - anche se piuttosto costosi. Una volta che li ha iniziati, il bambino può tranquillamente tornare in classe, senza alcuna paura di passare i pidocchi ai compagni. L'unica raccomandazione - evidenzia - è quella di ripetere il trattamento a distanza di 8-10 giorni, per intercettare anche i parassiti magari sfuggiti alla prima disinfestazione".

In questo periodo dell'anno inoltre, il pediatra consiglia di fare attenzione a cappello e sciarpa. "Meglio non appenderli vicino a quelli dei compagni, perché i parassiti possono 'invaderli': il consiglio è quello di infilare il berretto e la sciarpa nella tasca della giacca", al sicuro. In caso di infestazione, gli abiti vanno "lavati a 90 gradi o a secco. E così anche le lenzuola. Il trattamento per la chioma - ricorda Farnetani - uccide le lendini, ma non le porta via. Suggerisco quindi dopo un lavaggio con acqua e aceto e un passaggio con il classico pettine fitto".

Rai1: Torto o Ragione, lite tra padre e figlio

Roma, 26 feb. (askanews) - Nella puntata di Torto o ragione di venerdì 27 febbraio, su Rai1 alle 14.40, Monica Leofreddi avrà in studio Gregorio, un vedovo di 65 anni, e suo figlio Renato. Gregorio è diventato improvvisamente fanatico della forma fisica e per suo figlio Renato è colpa di Irina, una giovane ucraina che quest'estate gli ha fatto perdere la testa, infatti, Renato ha scoperto che buona parte dei soldi che ha regalato al padre per pagare alcuni suoi debiti sono in realtà serviti a Gregorio per trascorre qualche giorno con Irina in un centro benessere, nonché per acquistare creme, integratori e una cyclette. Perciò ora Renato rivuole dal padre i soldi che gli ha dato, anche se in parte sono serviti a pagare i suoi debiti.

Gli ospiti in studio saranno Barbara Alberti, lo psichiatra Domenico Mazzullo e il tenore Piero Mazzocchetti.

Messina, vendono bimbo di 8 anni a coppia che cerca adozione: 8 fermi

Messina, 26 feb. (LaPresse) - Associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù. Con questa accusa i carabinieri a Messina hanno fermato otto cittadini romeni, al termine di una indagine condotta tra la Sicilia, la Toscana, dove uno dei fermati poteva vantare solidi appoggi, e la Romania. Grazie all'operazione il nucleo investigativo ha sventato il tentativo di alcuni pregiudicati della provincia di Messina di vendere un bambino di 8 anni, dopo averlo 'acquistato' in Romania, a una coppia della zona, animata dal desiderio di avere un figlio e che aveva pagato in contanti la somma di 30mila euro per avere il minore, invece di seguire la regolare procedura della richiesta di adozione.

martedì 24 febbraio 2015

Calcio, l'Arsenal scarta il figlio di David Beckham

Calcio, l'Arsenal scarta il figlio di David BeckhamRoma, 24 feb. (askanews) - E' arrivata una cocente delusione per papà David Beckham. Il suo Brooklyn, che stava cercando di ripercorrere le orme del padre, secondo il Daily Mail sarebbe stato scartato dall'Academy dell'Arsenal e sarà libero a partire dal meso di giugno. Il motivo della decisione andrebbe ricercato non tanto nelle qualità tecniche del quindicenne figlio di David Beckham ma perché sarebbe più indietro soprattutto fisicamente, nei confronti degli altri compagni di centrocampo. Per questa ragione il club londinese ha deciso di non assegnargli la borsa di studio necessaria per continuare il suo percorso di crescita nelle Giovanili. Anche gli altri due figli di David, Romeo e Cruz, fanno parte dell'Academy dell'Arsenal. Dei 3 ragazzi il più talentuoso sarebbe proprio Cruz, che ha attualmente 10 anni. I coniugi Beckham hanno quattro figli, tre maschi e una femmina: Brooklyn Joseph (Londra, 4 marzo 1999), Romeo James (Londra, 1º settembre 2002), Cruz David (Madrid, 20 febbraio 2005) e Harper Seven (Los Angeles, 10 luglio 2011).

Bianca Guaccero: «Sogno tre figli»

Bianca Guaccero: «Sogno tre figli»

«Fare il bis? Sì molto volentieri e se ne avessi la possibilità anche tris...! In fondo sognare in grande non costa nulla. L'esperienza mi è piaciuta moltissimo!». Mamma da alcuni mesi, Bianca Guaccero sarebbe contenta di ripetere presto questa esperienza.

«La mia vita con l'arrivo di Alice è cambiata nel senso che nella mia vita si è aggiunto un nuovo amore, una nuova linfa vitale, un nuovo stimolo per crescere per noi genitori, come esseri umani...», ha raccontato l’attrice, legata a Dario Acocella.

«Per il resto io mantengo fede alla mia identità lavorativa e di donna e cerco di coltivare sempre le mie passioni per farle avere accanto una mamma il più possibile felice e realizzata».

Con qualche accorgimento in più, assicura, è facile giostrarsi tra famiglia e lavoro. «Conciliare la mia attività con la mia vita privata è semplice... mi organizzo!!! Nella mia macchina si è aggiunta una valigia in più (piccolina per ad esso). E un sorriso nuovo che al mattino mi dà tutta la vitalità necessaria per affrontare qualunque difficoltà».

Bianca, brand ambassador di Cannella, ha infine raccontato il suo stile: «Varia a seconda di come mi sveglio al mattino, lo definirei quasi "schizofrenico", ma amo troppo cambiare e trasformarmi quindi anche con gli abiti interpreto i vari personaggi che mi posseggono!».

Cover Media

lunedì 23 febbraio 2015

Lirica, Gianrico Carofiglio presidente Fondazione Petruzzelli di Bari

Roma, 23 feb. (AdnKronos) - Lo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio è stato designato presidente della Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli di Bari. L'incarico sarà formalizzato tra qualche giorno ed è stato ufficializzato oggi dal sindaco del capoluogo pugliese, Antonio Decaro, in occasione della visita a Bari del ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

Nato a Bari, dove ha ambientato gran parte dei suoi libri, Carofiglio è stato Sostituto procuratore alla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese. Nel 2002 ha esordito nella narrativa con "Testimone inconsapevole", aprendo il filone del thriller legale italiano. Nel 2005 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo "Il passato è una terra straniera". Fra i suoi altri libri si ricordano "Il silenzio dell'onda" e "Il bordo vertiginoso delle cose". Carofiglio è stato senatore del Pd nella scorsa legislatura e successivamente ha lasciato la magistratura.

Francesco Rosi dimenticato dall'Academy, la figlia Carolina: "Doppia gaffe"

Roma, 23 feb. (AdnKronos) - "Diciamo che quella di stanotte è stata una gaffe doppia perché non solo mio padre è conosciuto e stimato da molti cineasti statunitensi ma, avendo ricevuto una nomination all'Oscar per il suo 'Tre fratelli' del 1981, era anche tra i giurati dell'Academy". Così Carolina Rosi, attrice e figlia del grande regista

scomparso lo scorso 10 gennaio, commenta con l'Adnkronos l'assenza di suo padre dal tradizionale filmato in memoria delle figure di spicco mancate nell'ultimo anno trasmesso durante la Notte degli Oscar.

Una dimenticanza che ha scatenato migliaia di messaggi di disappunto sui social network. "Questo mi fa molto piacere. Sono felice - aggiunge Carolina - che la gente ci tenesse che venisse ricordato un autore come mio padre. Il pubblico, per chi fa questo mestiere, è sempre più importante di critici e giurati. Comunque più del ricordo di una sera, per me è molto più importante che grandi registi di fama mondiale come Martin Scorsese, Oliver Stone e Stanley Kubrick, per citarne alcuni, abbiano sempre espresso pubblicamente la loro stima per il lavoro di mio padre, dichiarando di esserne stati influenzati. E poi, si sa, Hollywood è cinica e dimentica velocemente".

Fecondazione: Gb,vuole diventare madre con gli ovuli della figlia morta

Milano, 23 feb. (AdnKronos Salute) - Diventare mamma e nonna contemporaneamente, dando alla luce il suo stesso nipote. E' la controversa battaglia che sta combattendo una donna inglese di 59 anni, su cui con ogni probabilità si ritroverà a decidere l'Alta Corte. La donna chiede infatti di essere sottoposta a una procedura di fecondazione assistita utilizzando gli ovuli della figlia morta ventenne 4 anni fa, congelati dalla ragazza nella speranza di guarire dal cancro all'intestino che l'aveva colpita e di poter un giorno avere un bambino. L'aspirante mamma-nonna, che per fecondare gli ovociti ricorrerebbe a un donatore esterno, sostiene che questo è stato l'ultimo desiderio espresso dalla figlia prima di morire. Se riuscisse a realizzare il suo sogno, sarebbe protagonista di un caso unico al mondo.

La storia è stata raccontata dal 'Mail On Sunday' e ripresa da vari media britannici, senza divulgare nomi. Al momento, si spiega, nessuna clinica britannica ha accettato la richiesta della donna che insieme al marito, 58 anni, vorrebbe emigrare negli Stati Uniti dove una clinica di New York potrebbe effettuare l'intervento. Prezzo stimato: circa 60 mila sterline. Ma la Human Fertility and Embryology Authority (Hfea) ha rifiutato alla coppia il via libera all'esportazione degli ovuli negli Usa, in assenza di una volontà messa per iscritto dalla figlia della donna prima di morire. La madre si starebbe quindi preparando a procedere per vie legali.

La Hfea non entra nel merito del caso, ma manifesta solidarietà per il dramma familiare e conferma che sulla vicenda sarà sentita la Corte Amministrativa, divisione dell'Alta Corte, in una data ancora da stabilire. La procedura medica alla quale vorrebbe sottoporsi la donna viene considerata irta di difficoltà, con probabilità di successo "molto basse" e il rischio di complicanze "pericolose per la vita".

domenica 22 febbraio 2015

Sondrio, bimba travolta da valanga a Modesimo: estratta da soccorritori

Sondrio, 22 feb. (LaPresse) - Un distacco di neve ha coinvolto due persone oggi pomeriggio, nella zona del fondovalle a Madesimo. Una persona, adulta, è uscita da sola, una bambina invece è rimasta sotto alcune decine di centimetri di neve ma è stata estratta in breve tempo; è sempre rimasta cosciente e dai primi accertamenti le sue condizioni complessive non sembrano presentare elementi di particolare gravità. È comunque stata trasportata in ospedale con l'eliambuanza per accertamenti approfonditi da parte dei medici. Immediati i soccorsi, sul posto i tecnici della Stazione di Madesimo della VII Delegazione Valtellina - Valchiavenna del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico).

venerdì 20 febbraio 2015

Roma, in giro con auto simile alle Volanti: denunciati padre e figlia

Roma, 20 feb. (LaPresse) - Sono stati denunciati per procurato allarme i due nomadi (padre e figlia) residenti nel campo Rom di via della Monachina che martedì avevano postato su Facebook un video nel quale, a bordo della riproduzione della volante, si aggiravano sgommando proprio nei pressi del campo nomadi. Le ricostruzioni delle forze dell'ordine hanno consentito di scoprire che l'auto in questione era di proprietà di una ditta specializzata che la aveva affittata per alcune riprese di un film. Alla fine delle riprese l'auto avrebbe dovuto essere riportata in magazzino, ma l'addetto dell'agenzia di noleggio, cedendo alle insistenze dei due nomadi, ha acconsentito a che i due facessero un piccolo giretto di prova. Oltre ai due protagonisti di questa vicenda, la polizia ha sanzionato il responsabile della ditta di noleggio e denunciato l'operaio che ha mate rialmente consentito il "giretto" ai due nomadi. L'auto usata per la bravata è stata sottoposta a sequestro.

Salute: indagine, con videogiochi violenti ansia e insonnia per 1 bambino su 3

Roma, 20 feb. (AdnKronos Salute) - Ansia, insonnia, enuresi notturna e altri sintomi per un bambino su tre, dopo aver trascorso del tempo giocando con videogiochi violenti. E' quanto emerge da uno studio pilota condotto in questi mesi da Peter Pan onlus sulle reazioni dei bambini italiani di 11-13 anni alle prese con videogiochi violenti, vietati ai minori ma che - una volta 'taroccati' - si trovano in vendita nei canali non ufficiali. E' stato testato un videogame che vede tre criminali, uno dei quali psicopatico, muoversi in una tipica metropoli americana.

Lo studio è stato eseguito grazie al contributo del gruppo Trevisan del Veneto e alla Fondazione Scintille. "I risultati - spiegano Mario Campanella dell'Associazione Peter Pan e la psichiatra Donatella Marazziti, docente all'Università degli Studi di Pisa - sono sconvolgenti: il 34% di questi bambini ha reazioni tipiche di ansia, insonnia, enuresi notturna", cioè pipì a letto, "e sintomi di derealizzazione. Il 26% ha reazioni di fotosensibilizzazione, mentre il 32% non mostra segni particolari". Sono stati testati 500 bambini di 4 città (Roma, Genova, Verona e Salerno), con un'intervista raccolta dai genitori. Il lavoro è iniziato il 1 novembre scorso e si è concluso il 1 febbraio. "Si tratta di dati che devono far riflettere - affermano Marazziti e Campanella - soprattutto per la facilità con cui questi giochi vengono copiati e venduti sul mercato nero senza nessun filtro".

"I bambini che manifestavano ansia e sintomi neurovegetativi - spiegano - non riuscivano a staccarsi dal video". Sono dati "che dovrebbero far riflettere la politica italiana" sui rischi connessi alla libera circolazione di questi videogiochi, concludono.

Pediatria: ospedale Bambino Gesù Roma, 3 casi di batterio assente da anni

Roma, 20 feb. (AdnKronos Salute) - Tre nuovi ricoveri per meningite da Haemophilus influenzae di tipo B all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. I 3 lattanti, di 2, 3 e 5 mesi, uno dei quali in terapia intensiva per la criticità delle sue condizioni, hanno contratto in contesti completamente diversi questa forma di meningite che si riteneva debellata. In Italia nel 2003 ci furono 5 casi, uno nel 2012.

"Per questa malattia c'è un vaccino specifico che protegge i bambini dal rischio di contrarla - sottolinea Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e Malattie infettive del Bambino Gesù - perciò riteniamo che la recrudescenza dei casi sia legata al calo delle vaccinazioni. In mancanza di vaccinazione, infatti, il batterio responsabile circola di più e, conseguentemente, colpisce in misura maggiore".

Proprio per il calo delle vaccinazioni, all'inizio del 2015 l'Italia ha ricevuto un richiamo da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità, ricorda il Bambino Gesù in una nota. Il dato sulla diminuzione a livello nazionale è confermato dal ministero della Salute secondo cui, nel nostro Paese, le coperture vaccinali hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi 10 anni.

E' possibile proteggere i bambini dall'aggressione del batterio che è tornato a circolare: l'apposito vaccino è contenuto nell'esavalente che comprende 4 vaccini obbligatori per legge (difterite, tetano, epatite B, poliomielite) e 2 vaccini non obbligatori, ma fortemente consigliati (pertosse e, appunto, l'Haemophilus influenzae di tipo B). Per tutte le altre forme di meningite - le più frequenti - causate dallo pneumococco e dai ceppi principali (A, B, C, Y, W 135) del meningococco, sono disponibili altri vaccini specifici. Questi vaccini possono essere somministrati a bambini di ogni età. Tuttavia, considerato che il picco di maggior incidenza della meningite è nel primo anno di vita, quanto prima si procede con la vaccinazione tanto maggiore è la copertura.

In Italia, ogni anno, si registrano circa 1.000 casi di meningite. Trenta i ricoveri, in media, al Bambino Gesù. I più piccoli sono quelli maggiormente colpiti. "Oggi c'è un movimento di pensiero che suggerisce di non sottoporre i bambini alle vaccinazioni o di limitarsi a quelle obbligatorie - prosegue Villani - ma le vaccinazioni sono fondamentali e non bisogna dare credito a chi le scoraggia perché queste malattie esistono, colpiscono e mietono vittime. Minore è la quantità di germi in circolazione, minore è la possibilità che avvenga il contagio tra la popolazione. Chi non si vaccina non danneggia solo se stesso, ma mette a repentaglio anche gli altri. Attualmente accade anche che siano giovani adulti che non hanno effettuati i richiami vaccinali, o anziani non vaccinati, a contagiare bambini e neonati".

La meningite è una malattia grave. Nonostante i progressi della medicina nella rianimazione e nell'assistenza al paziente, la mortalità non è diminuita: una persona su 5 perde la vita. Nel caso della forma causata dal meningococco, ad esempio, dall'insorgenza della malattia al decesso passano meno di 20 ore. "Un lasso di tempo troppo breve per poter fare qualcosa - aggiunge Villani - Circa il 20% dei pazienti muore anche in quei casi in cui i medici facciano tutto ciò che si può fare in maniera corretta e nel più breve tempo possibile. E' chiaro quindi che l'unica salvezza, l'unica forma di protezione per i bambini, è rappresentata dalla vaccinazione".

Il 50% di chi si ammala di meningite guarisce completamente, il 30% sopravvive riportando conseguenze anche molto gravi (15 bambini su 100 hanno complicanze così gravi da richiedere protesi acustiche o degli arti). In questo caso il costo sociale e sanitario è altissimo: ogni bambino che riporta gravi danni dalla malattia costerà al sistema sanitario nazionale, nell'arco della vita, da 1 milione e 200 mila a 3 milioni di euro. I vaccini contro la meningite sono gratuiti.

A oggi, l'unico ancora a pagamento in alcune Regioni italiane (fatta eccezione per la Puglia, la Basilicata, la Toscana, la Sicilia, il Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Bolzano, dove viene distribuito gratuitamente) è quello che protegge dal meningococco B. Pur non rientrando tra quelli obbligatori per legge, sono tutti fortemente consigliati. I bambini possono essere sottoposti a vaccinazione nella propria Asl di appartenenza, presso i Centri vaccinali capillarmente diffusi su tutto il territorio nazionale o presso i pediatri. All'Ospedale pediatrico Bambino Gesù è operativo da anni un servizio vaccinale - prioritariamente dedicato ai bambini considerati a rischio di reazioni avverse - dove vengono eseguite circa 800 vaccinazioni l'anno e dove non è mai stata riscontrata una reazione avversa maggiore.

Kasia Smutniak: «La mia scuola per i bambini»

Kasia Smutniak: «La mia scuola per i bambini»

Dopo averlo ricordato in un commosso messaggio postato via social nel giorno in cui avrebbe compiuto 40 anni, Kasia Smutniak si sta ora dando da fare nel nome di Pietro Taricone. A lui, suo ex compagno morto tragicamente per uno schianto con il paracadute, l’attrice ha dedicato la Onlus Pietro Taricone, associazione no-profit che si occupa di aiutare bambini meno bisognosi e che sta ora dando vita a una scuola nel Mustang, in Nepal.«La scuola sarà aperta l'anno prossimo», ha raccontato al Corriere della Sera online, confessando di immaginarla come il luogo in cui trascorreva i suoi pomeriggi di bambina in Polonia: «Era un centro che si occupava di bambini affetti da gravi sintomi â€" ha spiegato - ma in realtà mia madre lavorava soprattutto sui genitori».

Kasia ha bene in mente come dev’essere quella struttura: «Immagino il casino che c’è sempre. Bambini che escono dalla mia scuola â€" ha concluso. La scuola è molto colorata».

Cov er Media

giovedì 19 febbraio 2015

Karima rappa la "2nd Generation", italiani figli d'immigrati-VIDEO

Karima rappa la Roma, (askanews) - La rapper Karima, italiana di origine liberiana, ha intitolato il suo ultimo album "2G", un inno alla "Second Generation", i figli di immigrati nati in Italia, italiani di fatto, ma senza cittadinanza fino ai 18 anni. Sostenuta da Arezzo Wave, Karima, che ha scritto una lettera assieme al collega Amir Issaa - detto "il meticcio", nato a Roma da padre egiziano e madre italiana - per chiedere al governo Renzi di approvare al più presto una legge sullo Ius soli, ha rappato per askanews il ritornello del primo singolo "Orangutan": "Two G, Second Generation, Ci tizen Right, Who represent the Nation".

Il video sul sito askanews.it

Salute: Oms Europa contro spot cibi troppo grassi e dolci per bimbi

Roma, 19 feb. (AdnKronos Salute) - In tutta Europa i bambini sono bersagliati da pubblicità di cibi e bevande ad alto contenuto energetico, ricchi di grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri o sale. Lo sottolinea il braccio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui "nonostante i progressi compiuti in alcuni Paesi, l'azione di governo per limitare questo marketing rimane inferiore a quella ottimale". Questo anche perché "non è semplice identificare alimenti la cui pubblicità dovrebbe essere limitata in televisione, internet, sui cartelloni o altri canali. Un primo passo", afferma l'Oms "è stabilire i criteri che identificano questi alimenti e bevande".

Per questo l'Ufficio regionale per l'Europa ha sviluppato un modello di profilo nutrizionale, che i Paesi possono utilizzare per classificare gli alimenti in base alla loro composizione nutrizionale. "I responsabili politici saranno in grado di adattare e utilizzare questo strumento per stabilire se un prodotto alimentare non dovrebbe essere pubblicizzato per i bambini", sostiene l'organizzazione.

Uno sguardo all'elenco lascia prevedere che modello di profilo nutrizionale proposto dall'Oms Europa farà discutere: tra i prodotti 'da bollino rosso' ci sono caramelle, barrette al cioccolato, burro di arachidi, pasticcini, biscotti creme spalmabili al cacao, vari snack salati, energy drink, succhi di frutta e molti altri. Via libera invece a carne, pesce, verdura e frutta, mentre per altri alimenti a fare la differenza sono i contenuti nutrizionali.

"Data l'attuale epidemia di obesità infantile in tutta Europa, non vi è alcuna giustificazione per il marketing di prodotti che hanno poco valore nutritivo e contribuiscono alla cattiva alimentazione. Lo strumento che stiamo offrendo ai Paesi, che possono adattare e usare, punta a proteggere i bambini dagli effetti nocivi della commercializzazione di cibi ad alto contenuto energetico, ricchi di grassi saturi, acidi grassi trans, zuccheri e sale", spiega Gauden Galea, direttore della Divisione malattie non trasmissibili presso l'Ufficio Regionale per l'Europa.

A preoccupare gli esperti sono i dati su sovrappeso e obesità tra i bambini. In particolare, il sovrappeso colpisce fino al 27% dei 13enni e il 33% dei bambini di 11 anni. E sono "robuste", ricorda l'Oms, le prove di un legame tra "l'esposizione al marketing alimentare, la cattiva alimentazione e l'obesità nei bambini".

Silvio Muccino: "Porto sullo schermo un 'life coach' figlio della crisi"

Roma, 19 feb. (AdnKronos) - Roma - (AdnKronos/Cinematografo.it) - "Stavamo scrivendo una commedia romantica con Carla Vangelista, ma ci mancava il nesso nel presente: l’abbiamo trovato grazie a Internet, Carla mi ha fatto vedere un video del life coach americano Anthony Robbins e m’ha detto: ‘Quello è il tuo personaggio!’. Un life coach, un figlio fortunato della crisi, che si propone quale soluzione. Ed è una figura che il nostro cinema non ha mai trattato…”. Parola di Silvio Muccino, che firma la sua terza regia con 'Le leggi del desiderio', dal 26 febbraio al cinema in 400 copie targate Medusa.

Nel film, Muccino jr. interpreta Giovanni Canton, carismatico e spregiudicato trainer motivazionale che in sei mesi, questa la sua sfida, porterà tre persone a raggiungere i propri desideri: una scrittrice erotica mai pubblicata (Carla Signoris), un disoccupato 60enne (Maurizio Mattioli), una bella e fragile editor (Nicole Grimaudo)… "Un film romantico, positivo e pieno di speranza in cui credo molto”, lo definisce Muccino, lusingato dal sentirsi definire ‘l’ultimo dei romantici’: “Oggi il life coaching è una moda assoluta, ma la gente ha bisogno di qualcuno che le indichi al strada. Una volta lo facevano gli sciamani, oggi i coach…”.

Per Nicole Grimaudo “i ruoli femminili sono pieni, ricchi e carichi come in Italia succede di rado: siamo alle solite, compagne, fidanzate….”. “L’unico lusso che mi concedo nella mia vita - conclude Muccino, tornato dietro la macchina da presa a cinque anni di distanza da 'Un altro mondo' - è aspettare il ruolo giusto, quello in cui sento di poter fare qualcosa. Soprattutto, amo la regia, la trovo stimolante, poter passare la palla agli attori, farmi nutrire dal loro talento... Sì, amo fare il regista, e volevo che 'Le leggi del desiderio' fosse un film spettacolare”.

Josh Duhamel: pronto per il secondo figlio

Josh Duhamel: pronto per il secondo figlio

Voglia di maternità per Josh Duhamel e la popstar Fergie. Dopo il figlio Axl, nato da circa un anno, la coppia è pronta a rimettersi in pista, allargando la famiglia.

«Mi piacerebbe avere più bambini in giro per casa, magari tra uno o due anni», ha dichiarato Josh mercoledì scorso ad Access Hollywood Live.

Duhamel però è un po' preoccupato all'idea di avere una femminuccia: cresciuto in mezzo a tre sorelle femmine sa bene cosa significhi vivere circondato da donne.

«Le mie sorelle mi hanno fatto capire che sarei molto più felice di avere un secondo maschietto», ha dichiarato divertito l'attore.

«Le ragazze sono fantastiche, intendiamoci. Sarei contento di avere una femminuccia ma... poi durante l'adolescenza vogliono essere indipendenti e iniziano i casini. Non è sempre facile, specie per la madre».

Josh ha poi rivelato il segreto della sua unione felice con Fergie.

La coppia è insieme da undici anni ed è sp osata ormai da sei ma appare più unita che mai.

«Direi che funziona perché ci divertiamo molto insieme! E poi a me lei piace davvero. E per lei vale la stessa cosa», ha dichiarato entusiasta il divo.

«Non sono nessuno per dare consigli sulle relazioni ma per qualche motivo noi ci amiamo profondamente».

Cover Media

Alessia Marcuzzi: terzo figlio in arrivo?

Alessia Marcuzzi: terzo figlio in arrivo?

A due mesi dal matrimonio con Paolo Calabresi Marconi, Alessia Marcuzzi sarebbe già in attesa del loro primo figlio. A rivelarlo è il sito Social Channel, che ha raccolto l’indiscrezione da una persona vicina alla coppia.

Se la notizia sarà confermata, Alessia diventerà mamma per la terza volta dopo aver avuto Tommaso, nato dalla sua relazione con il calciatore Simone Inzaghi e Mia, avuta da Francesco Facchinetti.

La conduttrice dell’Isola dei Famosi non ha fatto mistero di essere in un momento particolarmente bello della sua vita. «Sono felicissima in questo periodo â€" ha dichiarato alcune settimane fa a Verissimo -. Tra me e Paolo la scintilla è scoccata l'anno scorso e quando mi ha chiesto di sposarlo non ci ho pensato due volte».

Il sì tra i due è avvenuto “a sorpresa” vicino a Londra, alla presenza di pochi amici e famigliari. Ale ha dato l’annuncio ai suoi fan solo a cose avvenute.

Cover Media

Katy Perry smentisce la gravidanza

Katy Perry smentisce la gravidanza

Non è in dolce attesa Katy Perry, recentemente sulle prime pagine dei tabloid che ipotizzavano l’arrivo di un bebè per lei e John Mayer.

Tuttavia, fonti vicine alla cantante si sono affrettate a smentire la notizia, assicurando che la famiglia non è tra le attuali priorità della star.

«Katy non è incinta», ha detto un insider a MailOnline. «Non ci pensa nemmeno lontanamente. È nel bel mezzo del suo tour mondiale».

In effetti la 30enne si trova attualmente in viaggio per l’Europa dove si sta esibendo in una serie di concerti, e questo venerdì sera sarà a Lione, in Francia.

Dopo il vecchio continente Katy si sposterà in Giappone, in Cina e in Thailandia, prima della chiusura del tour che avverrà il 14 maggio.

Sul palco la diva si scatena in routine di danza serrate e piuttosto faticose, cosa che - sempre secondo le fonti - non farebbe se fosse incinta.

«È impegnata 24 ore su 24 e il tour è molto impegnat ivo», ha proseguito l’insider.

«Non potrebbe fare quei concerti se aspettasse un bambino. Sarebbe impossibile. Deve ballare e volteggiare in aria, il che è anche piuttosto pericoloso».

Infine, la fonte ha anche smentito la notizia secondo cui Mayer e la Perry si sposeranno il prossimo aprile.

I due hanno una relazione intermittente dal 2012. Si erano già lasciati a marzo del 2013 prima di ricominciare a frequentarsi, e poi di nuovo a febbraio del 2014 salvo riallacciare ancora una volta i rapporti di recente.

Cover Media

mercoledì 18 febbraio 2015

John Mayer vuole un figlio

John Mayer vuole un figlio

John Mayer vorrebbe avere un figlio da Katy Perry.

I due si sarebbero ritrovati dopo un’altalenante relazione finita lo scorso anno.

«John adora Katy, quando si sono lasciati era a pezzi», ha rivelato un insider su OK! magazine. «Vuole formare una famiglia».

Questa seconda volta le cose tra i due sarebbero molto diverse dalla prima, visto che entrambi sono molto cambiati e hanno capito che cosa vogliono nella vita e da una relazione.

Le cose per ora vanno così bene che i soliti bene informati azzardano a parlare di matrimonio. C’è chi sostiene che potrebbero sposarsi in aprile nella casa di famiglia di Katy a Santa Barbara.

Nessuno dei due ha fatto dichiarazioni pubbliche sulla love story, anche se John non ha nascosto la sua ammirazione per l’esibizione della collega al Super Bowl durante un recente talk show.

«È stata incredibile. Non si può dire nulla di brutto di quella performance, no? Se l’avessero fatto l’avrei sentito».

Cover Media

Medicina: al Bambino Gesù prima procedura mininvasiva su bimbo 12 anni

Roma, 18 feb. (AdnKronos Salute) - Una procedura mininvasiva innovativa per il trattamento della vescica neurogena è stata eseguita per la prima volta in Europa dai chirurghi dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma su un bambino di 12 anni. La vescica neurogena è una disfunzione del meccanismo di riempimento-svuotamento della vescica, che può essere presente in diverse condizioni come la spina bifida, malformazioni e traumi del midollo, malattie rare e sindromi cromosomiche, paralisi cerebrali infantili.

La mancata capacità di svuotamento della vescica viene trattata normalmente con il ricorso al cateterismo intermittente, vale a dire lo svuotamento ripetuto della vescica attraverso un catetere inserito nell’uretra. In alcuni casi tuttavia (malformazioni, dolore, traumi, etc) è necessario trovare una via diversa da quella naturale per inserire il catetere. La soluzione è la creazione di un condotto tra la cute dell’addome e la vescica utilizzando l’appendice per permetterne lo svuotamento. Questo genere di intervento è sempre stato eseguito per via chirurgica tradizionale, cioè in modo invasivo e, di conseguenza, doloroso per il taglio chirurgico del bisturi di almeno 10 cm.

Alla struttura di neuro-urologia del Bambino Gesù questo intervento è stato effettuato con successo per via mininvasiva-laparoscopica, cioè attraverso 4 piccoli fori di pochi millimetri: il decorso post operatorio è stato rapido, privo di complicanze e di dolore e, a distanza di alcuni mesi, è confermata l’ottima riuscita dell’intervento.

La struttura di neuro-urologia del Bambino Gesù, punto di riferimento per il trattamento dei disturbi della continenza urinaria, esegue ogni anni circa 200 interventi su bambini e adolescenti con problematiche di vescica neurogena "Il nostro obiettivo â€" spiega Giovanni Mosiello, responsabile della neuro-urologia del Bambino Gesù â€" è quello di preservare la funzione renale, ma anche di migliorare la qualità di vita delle persone utilizzando procedure sempre più innovative, mininvasive e quindi meno dolorose per il trattamento della loro disabilità".

Pamela Anderson: caccia di casa le figlie del marito

Pamela Anderson: caccia di casa le figlie del marito

Pamela Anderson non vuole più le figlie di Rick Salomon in casa.

L’iconica star di Baywatch ha firmato le carte relative al divorzio la scorsa settimana, e ha chiesto al partner di andarsene di casa portando con sé anche le due figlie.

Secondo TMZ Pamela ha chiamato Rick lunedì scorso, mentre lui lavorava a Las Vegas, ordinandogli di ricollocare al più presto le sue due figlie di 16 e 18 anni. La star non vorrebbe più neanche il suo cane, un Rottweiler di nome Bumblebee.

Salomon allora avrebbe cercato di tergiversare chiedendo all'ex moglie di aspettare una o due settimane, ma lei ha rifiutato.

Per la coppia si tratta del secondo divorzio, il primo matrimonio fu infatti officiato ad ottobre del 2007 ma durò appena dieci settimane. A quel tempo la Anderson chiese l’annullamento delle nozze dopo circa due mesi per una non meglio specificata «frode».

I due sono nuovamente saliti all’altare a gennaio del 2014, ma Pamela ha poi chiesto il divorzio lo scorso luglio. Tuttavia le cose hanno ricominciato a funzionare nella coppia, spingendo la biondissima attrice ad annullare la propria richiesta al tribunale.

Ora, però, gli amici di Pamela però sono molto preoccupati, poiché dopo questa nuova crisi con il marito la star non è più la stessa.

«È completamente instabile e le persone a lei vicine sono terrorizzate», ha riferito una fonte a Radar Online.

«La verità è che Pamela sta facendo cose talmente contraddittorie che nessuno può prevedere il suo prossimo passo».

Cover Media

martedì 17 febbraio 2015

Rai2: Tg2 Insieme, la fecondazione assistita

Roma, 17 feb. (askanews) - "Il figlio che non arriva: dubbi e virtu' della fecondazione assistita" è il focus di Tg2 Insieme, condotto da Marzia Roncacci, in onda mercoledì 18 febbraio, alle 10 su Rai2. In studio Anna Oliverio Ferraris, psicologa, Filomena Gallo, avvocato, rappresentante dell'Associazione Luca Coscioni, e in collegamento da Bologna e da Perugia, Carlo Flamigni e Assuntina Morresi, del Comitato nazionale di bioetica. Da Londra il corrispondente della Rai Stefano Tura.

Per "cibo e dintorni" si racconteranno tutte le virtù del prosciutto cotto. In studio con Lucia Buffo, Giovanni Branchi, produttore e Stefano Paciotti, maestro norcino.

Gerry Scotti: «Mio figlio non è un raccomandato»

Gerry Scotti: «Mio figlio non è un raccomandato»

Gerry Scotti torna in tv questa sera, martedì 17 febbraio, con lo Show dei Record, riveduto e corretto in questa sua settima edizione. Tra le new entry di rilievo ci sarà suo figlio Edoardo Scotti come inviato in esterna. Un particolare rispetto a cui Gerry tiene a prevenire ogni malignità: «Rispondo alle malelingue: non c'era bisogno, nella tv italiana, di un secondo Scotti. E difatti mio figlio non vuole proprio fare il mio mestiere, lui i quiz non li ama. La collaborazione è nata così: alla direzione artistica serviva un inviato che fosse già in Usa, pronto a intervistare parlando in perfetto inglese, e che sapesse di regia. È stato lo stesso Roberto Cenci a pensare a Edoardo, che studia proprio regia a Los Angeles, e solo dopo il suo sì gli ha comunicato che, dopo gli States, avrebbe dovuto girare il mondo, fino alla Muraglia cinese. Fortunato: io alla sua età, a 22 anni, al massimo ero stato a Varazze».

Riflettendo poi sul format dello s how, Scotti ha riflettuto su Il Giornale: «All'inizio questo è stato visto, da una certa critica con la puzza sotto il naso, come un circo Barnum affollato di freak, di pazzoidi. Posso parlare delle mie conduzioni: accanto alla spettacolarità di alcuni record e agli eccentrici personaggi che ne sono protagonisti, racconteremo con più attenzione le loro storie. E ci adeguiamo ai cambiamenti tecnologici».

«Il pubblico dello show, soprattutto quello più giovane, è già preparato dal web â€" ha proseguito -. Il programma dunque deve offrire dettagli visivi, ralenti e presentazioni a 360 gradi dei recordmen. E ogni cosa che si vede e sente, voglio precisare, è materiale per tutta la famiglia. Il nostro taglio è quello di un varietà».

Tra le novità, anche un’occhiata al dietro le quinte: «Quest'anno ci saranno i backstage delle prove; lo spettatore potrà vedere la tensione prima dell'impresa, osservando da vicino uomini e donne che non sono degli incos cienti, hanno una paura molto umana».

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Keira Knightley: «Mi manca l'alcol in gravidanza»

Keira Knightley: «Mi manca l'alcol in gravidanza»

Keira Knightley e il marito James Righton aspettano il loro primo bebé, e sebbene la star sia elettrizzata all'idea di mettere su famiglia ci sono alcuni regole in gravidanza che la disturbano molto, specie durante il periodo degli Awards.

«Non posso bere. Sono in lizza per un Oscar e non posso festeggiare», ha dichiarato divertita ospite del salotto televisivo di Ellen DeGeneres.

«Sono andata dal medico - devi fare molti controlli quando sei incinta - e lui mi ha chiesto se avessi delle domande da fargli. Allora gli ho detto: “Sì, quando potrò ancora bere? Per piacere! Mi accontento di un margarita!”».

A peggiorare l'umore della star, l'esuberanza del marito che ultimamente non ha mai smesso di bere.

«Mio marito si è davvero divertito agli ultimi eventi. Io ho mangiato per due e lui ha bevuto per due».

«C'erano fiumi di champagne gratis per cui ha pensato che doveva compensare il fatto che io non potessi berlo».< /p>

Nonostante sia sempre impegnata per lavoro, Keira sta dedicando tempo e cure all'arrivo del piccolo, il cui sesso resta tuttora ignoto. Sembra però che la star preferirebbe avere una femminuccia.

«Alcuni amici mi hanno detto che il problema coi maschietti - sì, lo so che è terribile! - è che mentre gli cambi il pannolino può capitare che ti arrivi la pipì in faccia!», ha raccontato di recente in un'intervista.

Cover Media

Gabriele Tarquini, Honda WTCC: «Io vecchio? Mi sento un bambino!»

Barcellona - Gabriele Tarquini, classe 1962, è uno dei piloti italiani in attività più amati nel nostro Paese. A cavallo degli anni ’90 ha assaggiato il sapore delle corse in Formula 1, senza trovare però mai l’infinita soddisfazione che ha raccolto poi nel Turismo con Alfa Romeo e Honda.

 

Oggi, a 53 anni, è pilota ufficiale Honda nel WTCC [1] , dove è impegnato a battersi da alcuni anni con la Civic. E non ha nessuna voglia di appendere il casco al chiodo. Lo abbiamo incontrato a Barcellona, in occasione dei test preliminari della stagione 2015.


Vieni da una stagione nel WTCC non di certo esaltante a causa dei troppi problemi tecnici. Come avete modificato la Civic?
«Quest’anno avremo cinque jolly da giocarci per modificare la macchina. L’anno scorso li abbiamo utilizzati tutti ma non hanno dato i risultati sperati. Ora vogliamo concentrarci sulle sospensioni, il differenziale e il pacchetto aerodinamico».

 

Che problemi avete avuto lo scorso anno?

«Tutti i problemi dell’anno scorso sono stati causati dal fatto di aver voler voluto omologare la macchina in tempi stretti. Ci siamo ritrovati quindi con un’auto non molto collaudata. Il servosterzo non funzionava e alcune volte si bloccava, poi abbiamo dovuto cambiare in fretta e furia la struttura a cui si ancorano i supporti motore perché si fletteva e ci dava grossi problemi».

 

Giusto qualche “problemuccio” da niente…
«Purtroppo i regolamenti non ci permettono di fare le modifiche di cui avremmo bisogno. Per avere i risultati che vorremmo paradossalmente dovremmo omologare una nuova auto».

 

L’anno scorso hai avuto qualcosa da dire sulla velocità di punta della tua Civic…
«La velocità massima è data dal rapporto tra la potenza del motore e il coefficiente di penetrazione aerodinamica. La nostra Civic è un po’ penalizzata a livello aerodinamico rispetto alle Citroen dal momento che è una vettura a due volumi. Non sappiamo bene a chi dare la colpa, perché la forma della macchina di sicuro non la possiamo cambiare».

 

Sei stato il pilota più anziano a vincere un campionato FIA dopo Fangio. Ripetiamo l’impresa?
«Magari! In ogni caso quando inizio una stagione il mio obiettivo è sempre quello di puntare alla vittoria assoluta. L’anno scorso non siamo riusciti ad impensierire troppo le Citroen, che difatti hanno passeggiato per tutta la stagione. Quest’anno bisogna vedere se siamo riusciti a comprare questo gap, si vedrà!»

 

In Italia sei ancora amatissimo per gli anni passati in F1 e soprattutto all’Alfa Romeo…
«Sono l’ultimo pilota ad aver vinto un campionato con l’Alfa Romeo perché purtroppo il Biscione si è ritirato dalle corse dopo il 2003. E’ normale quindi che specialmente in Italia il mio nome sia ricordato con il coloro rosso dell’Alfa. La mia carriera in F1 invece non è stata esaltante. Io ho dei bellissimi ricordi ma non ho lasciato tracce, al di là forse di quel punto conquistato nel GP del Messico nell’89. Il Turismo mi ha dato invece grandissime soddisfazioni, soprattutto perché ho avuto la possibilità di guidare delle auto veramente belle e competitive».

 

Non sei più giovanissimo, eppure ti vediamo sempre in gran forma. Che effetto fa sfidarsi con ragazzi di 18 anni?
«Fisicamente mi sento come un bambino. Sto bene e non mi sono mai sentito penalizzato dalla mia età dietro ad un volante. Non mi sento di avere niente di meno di Filippi che ha 18 anni o di Monteiro che ne ha 35. Sento di avere un bagaglio di esperienze enorme e la velocità è ancora vicina al top. Sento quindi solo gli aspetti positivi della mia lunga carriera. Quando inizierò a non essere più veloce, perché inizierò a sentire il peso degli anni, allora ci penserò. Anche dopo un anno come quello passato, veramente difficile, non ho mai perso la voglia di correre».

“I piloti più vecchi di me dicono che per farsi una prima idea della Nordschleife bisogna farci almeno 500 giri. Io ne ho fatti 16, quindi sono già a buon punto”

 

Una sete implacabile per le corse. Vorresti provare a correre in qualche altra categoria?
«Non ho mai pensato di andare a correre da qualche altra parte. La gara sprint non è l’ideale per piloti “vecchietti” come me ma è la formula che a me piace di più. Avere 20 minuti di gara dove devi attaccare dal primo all’ultimo metro, combattendo al massimo delle tue potenzialità ogni secondo, mi ha sempre dato uno stimolo incredibile. Sono stato sempre molto aggressivo nello stile di guida e queste gare sono perfette per me».

 

Quest’anno con il WTCC vi sfiderete sulla micidiale Nordschleife…
«I piloti più vecchi di me dicono che per farsi una prima idea della Nordschleife bisogna farci almeno 500 giri. Io ne ho fatti 16, quindi sono già a buon punto [ride, ndr]».

In collaborazione con Automoto.it [2]

Links
  1. ^ WTCC (www.automoto.it)
  2. ^ In collaborazione con Automoto.it (www.automoto.it)

Roma, sequestrati 7,7 milioni di giocattoli e maschere di Carnevale

Roma, 17 feb. (LaPresse) - Operazione 'Carnevale sicuro' della guardia di finanza a Roma. 'Battendo a tappeto' i mercatini rionali, con la collaborazione della polizia locale del II Municipio, i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno sequestrato 7.762.920 maschere, trucchi e giocattoli, tutti privi dei necessari certificati di conformità stoccati in depositi ubicati nel 'quadrilatero del falso' - tra via dell'Omo, via Muraccio di Rischiaro, via Prenestina e via della Cisternola - nella periferia orientale della Capitale.

Alcuni prodotti erano sprovvisti della relativa marchiatura 'Ce' mentre altri presentavano la grafica 'Ce' difforme da quella prescritta dalla normativa comunitaria, idonea ad ingannare il consumatore finale sul possesso dei requisiti prescritti in tema di sicurezza. Come accade per qualsiasi prodotto contraffatto non conforme agli standard di sicurezza anche in questo caso a rimetterci sarebbero stati i consumatori. Ulteriori 15.000 costumi di carnevale contraffatti di noti personaggi Disney sono stati sequestrati dai militari del Gruppo di Fiumicino che, partiti da un controllo di routine, hanno sviluppato l'intera filiera della distribuzione, arrivando - su delega della Procura della Repubblica di Civitavecchia - sino ai depositi dell'hinterland partenopeo, dove gli articoli erano già pronti per essere immessi sul mercato. La merce sequestrata avrebbe fruttato all'organizzazione oltre 35 milioni di euro.

Sei persone, tra cui cinque cinesi ed un italiano, sono state deferite alla locale Autorità Giudiziaria e segnalati alla Camera di Commercio per le sanzioni amministrative previste in tema di made in Italy e di marchiatura 'Ce'. Sono in corso di esecuzione le analisi di laboratorio, volte ad accertare la presenza di agenti tossici o pericolosi per la salute.

domenica 15 febbraio 2015

Bisio alla Pergola è 'un padre alla ricerca di dialogo col figlio'

Roma, 15 feb. (AdnKronos) -

Claudio Bisio sarà un padre 'diversamente giovane' nello spettacolo 'Father and son', diretto da Giorgio Gallione e in scena dal 17 al 22 febbraio, al Teatro della Pergola di Firenze. Lo spettacolo, ispirato a 'Gli sdraiati' e 'Breviario comico' di Michele Serra è un monologo in continua oscillazione tra il comico e il tragico, in cui Bisio racconta il rapporto padre-figlio, intrecciando le sue parole alle note di due giovani musicisti: Laura Masotto al violino e Marco Bianchi alla chitarra, che eseguono dal vivo brani di Paolo Silvestri.

"Interpreto un padre che annaspa alla ricerca di un dialogo con il figlio, nativo digitale - racconta Bisio - un ruolo non lontano dalla mia vita, dato che ho due figli di 19 e 17 anni e quindi capisco, e sto vivendo, ciò che raccontiamo in 'Father and son'. In scena il figlio non è presente, ma viene costantemente 'evocato' (peraltro i due eccellenti musicisti, che mi accompagnano sul palco, a livello subliminale lo evocano ulteriormente nella mente degli spettatori, vista la loro giovane età). Il risultato è una sorta di confessione allo specchio, catartica per questo padre così libertario, intelligente, curioso, disponibile, 'diversamente giovane', che pure non riesce a instaurare il dialogo che vorrebbe con il proprio figlio".

Tutto comincia con il confronto generazionale: "E’ una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti, entrambi consumatissimi, di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata", osserva l'attore.

(segue)

Teatro: Bisio alla Pergola, 'un padre alla ricerca di dialogo col figlio' (2)

(AdnKronos) - "Una società - rileva Bisio - di 'dopo-padri', educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto. Da questa assenza di rapporto nasce un racconto beffardo e tenerissimo, un monologo interiore (ovviamente del padre, verboso e invadente quanto il figlio è muto e assente) a tratti spudoratamente sincero".

Michele Serra è stato un 'deus ex machina' per la realizzazione dello spettacolo: "Era da tempo che io e Gallione volevamo fare uno spettacolo sul rapporto padre/figlio - dice Bisio - stavamo già raccogliendo materiale su questo tema; poi è arrivato Michele Serra e ci ha detto che se avessimo aspettato ancora un po’ ci avrebbe dato le bozze del libro che stava scrivendo (ovvero 'Gli sdraiati', ndr)".

"Leggere questo testo, autoironico ma al tempo stesso profondo, e innamorarcene è stato un tutt’uno - fa sapere Bisio - Ho pensato che aveva scritto esattamente ciò che io pensavo. Abbiamo quindi deciso di basarci su quel testo per lo spettacolo molto prima del clamoroso successo che ha avuto in libreria. E poiché sentivamo il bisogno di legarci all’attualità lo abbiamo 'contaminato' con alcuni estratti di 'Breviario comico'", conclude l'attore. 

giovedì 12 febbraio 2015

Francesco Facchinetti: decalogo per il figlio

Francesco Facchinetti: decalogo per il figlio

Francesco Facchinetti si ripresenta in versione tenero papà, questa volta per affidare al figlio Leone, avuto lo scorso ottobre dalla moglie Wilma Helena Faissol, il decalogo delle frasi a cui non credere mai. «Spero imparerai ad avere fiducia nel mondo e nelle persone» scrive su Facebook. «Non credere mai e poi mai a queste frasi (nemmeno se fossi io un giorno a dirtele)». E passa alla lista da cui guardarsi le spalle: «Ti ho rubato il naso», «Il dentista non ti farà male», «…siamo quasi arrivati (soprattutto in montagna)», «Te lo compro al ritorno», «Questa medicina è buona», «Se quando starnutisci ti tappi la bocca, ti esplode la testa». L’ex deejay inserisce anche il calcio: «La Juve è la squadra più forte d’Italia», «Questo è l’anno dell’Inter». Non mancano pensieri più seri, come «Questa guerra è giusta», «Ogni tanto bisogna far finta di non vedere» e «Non ce la farai mai». Il post ha fatto il pieno di like e condivisioni. Come quello in cui parla della moglie Wilma: «Dopo averla sposata ho capito che quando mi dice che posso fare quello che voglio significa che posso fare tutto quello che voglio a patto che faccia parte delle cose che lei accetta che io faccia. Chiaro no?». Non fa una piega, in effetti.

Cover Media

mercoledì 11 febbraio 2015

Sanremo, Siani: bimbo sovrappeso? Simpatico come attore mio film

Napoli, 11 feb. (askanews) - Alessandro Siani replica alle critiche mosse dopo la sua battuta sul bimbo sovrappeso seduto in prima fila al teatro Ariston di Sanremo per la prima puntata del Festival della canzone italiana. Dai microfoni della "Radiazza" su Radio Marte, l'attore e regista napoletano ha smorzato i toni delle polemiche montate soprattutto sui social network spiegando cosa sia accaduto nella serata di ieri. "Ho visto un bambino con lo stesso volto simpatico di quello del protagonista del mio ultimo film e con lui - ha raccontato Siani - mi è venuto naturale di scherzare, con quello stesso sentimento goliardico che c'era nel mio film. Grande rispetto per il bambino che è davvero intelligente. Abbiamo fatto anche una foto insieme, ha recitato le battute dei mio film e realizzato anche un mini provino. C'era anche la madre ed è stato tutto molto t ranquillo e - ha aggiunto Siani - naturale". L'attore ha poi confermato quanto anticipato dal presentatore del Festival: "Ho deciso di devolvere il mio compenso a due ospedali per bambini - ha spiegato - appena Carlo Conti mi ha invitato. Questo progetto, in realtà, era già nato a novembre. Avevo fatto già una serata che si chiamava 'Siani and friends' al Tam di Napoli per racimolare un po' di soldi e la possibilità di andare a Sanremo mi ha dato l'opportunità di avere un cachet che mi facesse allargare il progetto che ho esteso anche a Genova dove, tra l'altro, vanno anche tanti bambini del Sud Italia. Con questi soldi, al Santobono è previsto l'acquisto di un'autoambulanza mentre al Gaslini di Genova - ha concluso l'artista - arriveranno dei macchinari".

Radio3 Mondo: bambini, non soldati

Roma, 11 feb. (askanews) - Sono 250mila i bambini coinvolti attivamente nei conflitti, usati per combattere, per uccidere ma anche per spiare i nemici, per trasportare materiali, per fare da scudi umani. Il 40% sono bambine, ridotte a schiave sessuali, ma anche utilizzate come inconsapevoli strumenti di morte, come dimostrano i recenti tragici casi delle piccole suicide in Nigeria.Secondo Leila Zerrougui, rappresentante speciale per il Segretario generale delle Nazioni Unite per la protezione dei bambini nei conflitti armati, la diffusione dei conflitti e l'instabilità politico-sociale rende oggi il problema del reclutamento una realta' vissuta da molti minori. Anche per questo l'Unicef ha recentemente dichiarato il 2014 uno degli anni peggiori per la diffusione e l'intensità'delle violazione ai diritti dei bambini nel mondo. Il 12 febbraio è la Giornata Internazionale contro l'uso dei Bambini Soldato.

Per l'occasione Roberto Zichittella, nella puntata di "Radio3Mondo" in onda il 12 febbraio alle 11 su Rai3, ne parla con Marcelo Garcia Costa, responsabile area programmi di Intersos, Genevieve Makaping, giornalista, antropologa originaria di Camerun e con Kossi Komla-Ebri, medico, scrittore migrante, autore del racconto Germogli Recisi che narra la storia di un bambino soldato in Uganda. Poi "Interferenze" con Andrea Borgnino che parlerà della Giornata Mondiale della Radio 2015. In redazione Anna Maria Giordano e Marina Lalovic.

Siani a Sanremo: 'Grande rispetto per il bimbo sovrappeso, ma sulla battuta deciderà il pubblico'

Roma, 11 feb. (AdnKronos) - "Può capitare che prendi in giro il violinista, la signora, mi è capitato durante questi 20 anni di carriera. Il pubblico deve decidere se la battuta è bella, è bello accettare i suggerimenti da parte del pubblico perché la comicità è soggettiva". Così l'attore napoletano Alessandro Siani, dopo le polemiche per la battuta sul bimbo sovrappeso durante la prima serata del Festival di Sanremo (VIDEO). "Ho grande rispetto per il bambino che è un bambino intelligente - continua l'attore - abbiamo poi fatto una foto insieme".

E questa mattina, a Radio 105 che lo ha intervistato comunicandogli le voci su una presunta 'montatura' dello sketch in diretta tv - girava voce, infatti, che il bambino fosse lo stesso presente nel suo film - Siani ha risposto: "No no, quando sono entrato in sala ho visto un bambino che teneva lo stesso volto simpatico del bambino protagonista del mio ultimo film. Con lui mi è venuto da scherzare con il sentimento goliardico che c'era anche nel mio film".

martedì 10 febbraio 2015

Albano: Tornare con Romina? Se i miei figli fossero più grandi...

Albano: Tornare con Romina? Se i miei figli fossero più grandi...Roma, 10 feb. (askanews) - "Il fatto di essere usciti dai tribunali per noi è una cosa enorme. Ci sono tante forme di amore, e il rispetto è la forma di amore più importante tra me e Romina. Vedere la fusione di amore tra i figli avuti con lei e quelli avuti da Loredana, poi, per me è il più grande dei miracoli". Così Al Bano al settimanale Oggi in edicola questa settimana. Il cantante aggiunge che "i miei figli piccoli (Jasmine e Albano Jr, avuti dalla Lecciso, ndr) hanno bisogno della mia presenza e io mi preoccupo più del fatto che crescano bene che di me e di tutto il resto" e alla domanda "Quindi se i bimbi fossero più grandi potrebbe già stare con Romina?" risponde: "Non lo so. Io sono abituato a basarmi sulla realtà e la mia realtà è questa. Al punto che io di Romina e della sua vita privata non so nulla". Al Bano poi racconta: "Noi abbiamo vissuto tutto con verità, trasparenza, in un periodo in cui tutto era confuso, mistificato. La gente ci guardava e attraverso noi sognava. Era come se incarnassimo la parte stabile, solida del Paese, con in più la favola impossibile del figlio del contadino e la figlia della star capaci di formare una famiglia. Noi avevamo dato un corpo alla speranza… La gente non ha mai smesso di amarci, nonostante le prese per i fondelli che ci ha riservato una certa stampa radical chic, per anni".

Sanità: bimbe scambiate in culla in Francia, risarcimento di 2 mln

Parigi, 10 feb. (AdnKronos Salute/Dpa) - Appena nate hanno condiviso la stessa incubatrice per una mancanza di attrezzature in ospedale, ma le loro identità sono state accidentalmente scambiate. E ora, 10 anni dopo, i genitori hanno scoperto che quelle bambine che hanno cresciuto e amato per tutto questo tempo non sono le loro figlie biologiche. Sul caso si è pronunciato oggi il tribunale della città di Grasse, nel Sud della Francia, che ha stabilito che alle famiglie andrà un risarcimento di 1.880.000 euro. La richiesta iniziale era di 12 milioni.

La storia di Mathilde e Manon inizia nel 1994 in una clinica di Cannes quando, appena nate, vengono loro diagnosticati problemi di itterizia. Le bimbe vengono messe nella stessa incubatrice, a quanto pare senza il braccialetto di riconoscimento, per una sessione di trattamento di fototerapia. Quando vengono restituite ai genitori questi si accorgono che qualcosa non andava ma, anche per via delle rassicurazioni dei medici, non hanno insistito. E sono andati a casa con le bambine 'sbagliate'.

La verità emerge solo 10 anni dopo. Il padre di Manon la vedeva troppo diversa dal resto della famiglia e così decide di fare l'esame del Dna. La risposta è stata scioccante: non è figlia di nessuno dei due. La coppia si mette quindi in contatto con i genitori biologici della bambina e porta il caso in tribunale. "Se è capitato a noi, può capitare anche ad altre coppie. Non auguro a nessuno di vivere un'esperienza del genere", ha commentato Sophie Serrano, mamma di Manon, ai media francesi. Nel frattempo nessuna delle due ragazze ha voluto abbandonare la famiglia con cui è cresciuta. Quanto alla clinica, che successivamente ha chiuso, un avvocato ha detto che è stato seguito il regolamento e l'errore è da attribuire a un'infermiera, che più avanti si scoprirà avere problemi di alcolismo, che non si è attenuta al protocollo.

Fecondazione: embrioni congelati da 19 anni, vedova ottiene ok a impianto

Milano, 10 feb. (AdnKronos Salute) - Il tribunale civile di Bologna con un provvedimento d'urgenza ha disposto l'ok all'impianto di embrioni congelati 19 anni fa da una coppia ferrarese, anche se il marito è morto nel 2011. La donna, oggi 50enne, se lo vorrà potrà procedere all'intervento al Policlinico Sant'Orsola di Bologna. Il suo ricorso era stato rigettato in primo grado.

"Si tratta di un pronunciamento in difesa della vita e di un'affermazione del diritto della donna", dichiara all'Adnkronos Salute l'avvocato Boris Vitiello, legale della signora.

La coppia era ricorsa alle tecniche di procreazione medicalmente assistita al Sant'Orsola nel 1996, prima che la legge 40 del 2004 imponesse i suoi paletti alla crioconservazione. Dopo alcuni tentativi andati male, spiega il legale, gli embrioni rimasti erano quindi stati congelati. Negli anni successivi, per una serie di vicende personali, moglie e marito avevano smesso di cercare un figlio, continuando comunque a manifestare di anno in anno la volontà di mantenere i propri embrioni che dunque "non potevano considerarsi 'abbandonati'", precisa l'avvocato della donna.

Nel 2011 l'uomo viene a mancare e la donna, dopo la morte del marito, decide di ritentare una gravidanza con gli embrioni congelati. Ma la direzione del Policlinico bolognese dice di no, ricostruisce ancora il legale, temendo di incorrere in una sanzione alla luce di un passaggio della legge 40, in cui si parlava di "genitori entrambi viventi". Si apre quindi il contenzioso con il primo ricorso in via d'urgenza, ex articolo 700 del Codice di procedura civile. Il primo grado è andato male mentre il secondo, discusso a fine 2014, ha dato ragione alla donna.

La decisione dei giudici "afferma innanzitutto il diritto della donna a provvedere come vuole ai propri embrioni congelati - commenta l'avvocato Vitiello - In secondo luogo rappresenta una maggiore tutela per gli embrioni stessi che, pur non risultando abbandonati, di fatto non potevano essere impiantati".

Veglia di preghiera per la figlia di Whitney Houston

Veglia di preghiera per la figlia di Whitney HoustonRoma, 10 feb. (askanews) - Una veglia di preghiera alla quale hanno preso parte centinaia di persone, si è svolta la scorsa notte alla periferia di Atlanta per per la figlia di Whitney Houston, la ventunenne Bobbi Kristina. Candele, torce elettriche, cellulari accesi per l'iniziativa "Fai brillare una luce per la guarigione di Bobbi Kristina Brown". La figlia della Houston, Bobbi Kristina, fu trovata il mese scorso in uno stato di incoscienza in una vasca da bagno. In prima fila anche il sindaco Evelyn Wy nn-Dixon che ha guidato i canti gospel dal palco.

domenica 8 febbraio 2015

Nel decennale della morte di Arthur Miller 'Erano tutti i miei figli' in scena a Roma

Roma, 7 feb.(AdnKronos) - "Una coincidenza astrale" ha portato Giuseppe Dipasquale, direttore artistico del Teatro stabile di Catania, a fare tappa nel Teatro Palladium di Roma, dal 10 al 21 febbraio, con la sua regia di 'Erano tutti i miei figli', opera di Arthur Miller, protagonisti Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini: "Il 10 febbraio è l'anniversario della morte di Miller- dice ad Adnkronos Giuseppe Dipasquale- e questa decisione, puramente casuale, è sembrata una coincidenza simbolica e direi anche astrale giacchè Frank, personaggio di 'Erano tutti i miei figli', ama molto giocare con gli astri". Secondo Dipasquale, Miller è tra gli autori più rappresentativi del Novecento: "Miller è ancora molto attuale - afferma Dipasquale- ha catturato lo spirito del secolo delle due guerre mondiali, e questo è fra i motivi per cui ho scelto 'Erano tutti i mi ei figli' ".

Per Dipasquale, Miller avrebbe interpretato la crisi del Novecento, recuperando il modello della tragedia classica: "Nelle opere di Miller il dramma classico sposa quello borghese moderno. In 'Erano tutti i miei figli' infatti la tragedia scoppia alla fine, come nelle opere classiche, ed è evidente lo scontro generazionale e l'analisi spietata del neocapitalismo, tipico del dramma borghese". Sull'analisi del capitalismo da parte di Miller, Dipasquale punta l'accento: "In 'Erano tutti i miei figli' c'è la critica amara dell' autore nei confronti di un capitalismo malato che non si fa scrupoli a sacrificare vite umane a fronte di un ritorno economico- spiega il regista incalzando sull'attualità del tema- se pensiamo ad un grande industriale europeo dei nostri giorni, avremo il ritratto di Joe Keller, protagonista di 'Erano tutti i miei figli' ".

Nella sua riproposizione dell'opera di Miller, Dipasquale non ha voluto alterare il testo: "Non ho cambiato nemmeno una virgola -dice il regista- tuttavia se Miller immagina che ogni cosa si svolga in una casa degli anni '50, io ho rivisitato l'ambientazione, collocando la scena in una gabbia". La gabbia sarebbe metafora di una prigione: "non solo- dice Dipasquale- è anche simbolo del ruolo protettivo di Joe Keller nei confronti dei suoi familiari e profezia del tragico finale dell'opera".

sabato 7 febbraio 2015

Salute: ginecologi Gb, si può volare fino a 37esima settimana gravidanza

Roma, 6 feb. (AdnKronos Salute) - Le donne incinte possono prendere l'aereo in sicurezza fino alla 37esima settimana di gravidanza. A rinnovare le indicazioni scientifiche ufficiali per i voli 'in dolce attesa' è il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists britannico, che però consiglia 'passeggiate' regolari sull'aereo per ridurre al minimo il rischio di coaguli del sangue potenzialmente fatali.

Secondo gli esperti inglesi, il volo di per sé non è dannoso per la madre o il bambino quando la gravidanza è normale e non ci sono problemi. Le linee guida, aggiornate per la prima volta dal 2011, dicono anche che l'introduzione dei body-scanner di sicurezza negli aeroporti non rappresenta un rischio per le donne in gravidanza o per il feto.

Il Collegio dei ginecologi fornisce inoltre nuovi suggerimenti su come ridurre al minimo il rischio di coaguli di sangue durante i voli di durata superiore a quattro ore. Le donne in gravidanza, e fino a 6 settimane dopo il parto, hanno infatti un rischio sensibilmente maggiore di trombosi venosa profonda. Stare seduti per periodi prolungati aumenta il rischio di questo problema per ecco perché sono state rilasciate indicazioni precise per i voli a lungo raggio in dolce attesa.

Le linee guida dicono che le donne devono: indossare abiti larghi e scarpe comode; cercare di ottenere un posto di corridoio e fare regolari passeggiate; fare esercizi sul posto ogni 30 minuti (la compagnia aerea dovrebbe dare informazioni in merito); assumere acqua a intervalli regolari durante il tuo volo; ridurre il consumo di bevande che contengono alcool o caffeina; indossare calze elastiche graduate. Insomma, si può volare fino a 3 settimane prima dal momento 'canonico' in cui è previsto il parto (40esima settimana), anche se gli esperti ricordano che è più sicuro evitarlo, perché si potrebbe andare in travaglio in qualsiasi momento. Per le donne che aspettano dei gemelli, invece, il limite resta quello precedentemente fissato dagli studiosi a 32 settimane di gestazione.

Le compagnie aeree però non accettano automaticamente i consigli degli esperti: molte non consentono alle donne di viaggiare dopo la settimana 36esima di gravidanza, e alcune insistono sul fatto che le donne in attesa di gemelli possano volare solo fino alla 28esima settimana, e con un certificato medico. Ci possono comunque essere casi in cui è davvero meglio non volare, affermano le linee guida, per esempio se una donna ha un aumentato rischio di andare in travaglio prima del termine previsto o se ha una condizione grave che colpisce i polmoni o il cuore.

Philippa Marsden, presidente del Comitato per l'informazione ai pazienti del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, precisa: "E' sempre importante discutere eventuali problemi di salute o complicazioni della gravidanza con l'ostetrica o il medico prima di decidere di prendere un volo".

venerdì 6 febbraio 2015

Jennifer Aniston: «Sono pronta per un figlio»

Jennifer Aniston: «Sono pronta per un figlio»

Jennifer Aniston e Justin Theroux pensano già ai figli. I due si sono fidanzati ufficialmente nell’estate del 2012, e da allora sono sempre più affiatati.

«Lei non vuole mettere al mondo dei figli se la loro relazione non è perfettamente solida. Justin è intelligente, scaltro, simpatico, altruista e colto, e inoltre beve raramente», ha rivelato un insider al magazine inglese Look.

«Jen dice che quando lui è presente è come avere sempre qualcuno che ti tiene per mano. Non potrebbe immaginare un papà più dolce di lui per i suoi figli».

Nel frattempo, l’attrice è stata impegnata sul set di «Cake», un film drammatico in cui recita la parte di Claire Simmons. Nonostante con la sua performance non abbia accaparrato l’Oscar come Miglior attrice, la Aniston ha ricevuto tantissime critiche positive dagli appassionati e dai colleghi del cinema, tra cui la diva Meryl Streep.

«Meryl ha detto a Jen che meritava di vincere! E questa è la prova che Jen si trova sulla strada giusta al momento. Sentirsi dire una cosa del genere da Meryl, un’attrice che Jen ammira profondamente, è stato tutto per lei. Jen non è dispiaciuta per non aver vinto l’Oscar, anzi, è onorata di essere stata nominata insieme ai più grandi artisti. Ora vuole continuare ad osare e a fare progetti che valgono», ha concluso l’insider.

Cover Media

La figlia di Meryl Streep nel film di Demme

Roma, 6 feb. (askanews) - Arriverà in sala distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia il 10 settembre "Ricki and the Flash" di Jonathan Demme con Meryl Streep, Kevin Kline e Mamie Gummer figlia dell'attrice Meryl Streep e dello scultore Don Gummer.

In "Ricki and the Flash" Meryl Streep è Ricki, una rockstar che dopo aver dato tutto per realizzare il sogno di diventare una celebrità del rock&roll, decide di ritornare a casa per recuperare il rapporto con la sua famiglia.

Ad interpretare la figlia della popolare chitarrista sarà Mamie Gummer, figlia di Meryl Streep anche nella realtà. Nel cast Rick Springfield nei panni del fidanzato di Ricki e Kevin Kline nel ruolo del suo ex marito.

Scritto da Diablo Cody e diretto da Jonathan Demme, "Ricki and the Flash" arriverà in sala il 10 settembre, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Rivedremo Mamie Gummer sul grande schermo anche nel film "Cake" di Daniel Barnz in uscita in Italia il 26 marzo, sempre distribuito dalla Warner Bros.

giovedì 5 febbraio 2015

Neverland di Jackson potrebbe diventare rehab per bimbi molestati

Neverland di Jackson potrebbe diventare rehab per bimbi molestatiRoma, 5 feb. (askanews) - Neverland, il parco divertimenti voluto da Michael Jackson potrebbe diventare una casa d'accoglienza per bambini molestati con tanto di parco divertimenti, negozi di dolciumi, un cinema, e uno zoo. Sommerso di debiti, scrive il blog specializzato blog.casa.it, il ranch, che si trova su un terreno che si sviluppa su più livelli, cerca acquirenti. E il prezzo non è proprio alla portata di tutti: 75 milioni di dollari. E se da una parte ci sono investitori interessati a trasformare l'enorme proprietà in una via di mezzo tra attrazione e parco divertimenti, dall'altra c'è chi è disposto a sborsare 40 milioni per creare una casa d'accoglienza per bimbi molestati. Trasformare la proprietà in un rehab per bimbi molestati è una impresa utile alla società sollecitata anche dalle autorità locali, anche se i portavoce della famiglia Jackson si sentono amareggiati da questa possibile destinazione d'uso viste le accuse fatte al cantante quando era in vita.

mercoledì 4 febbraio 2015

Myriam Catania e Luca Argentero: «Un figlio? Non adesso»

Myriam Catania e Luca Argentero: «Un figlio? Non adesso»

Un figlio? Il desiderio c'è, ma per ora Myriam Catania e Luca Argentero lo rimandano al prossimo futuro.

«Adesso non abbiamo tempo, dobbiamo prima fermarci e stare un po' io e lui - ha confessato l'attrice e doppiatrice su Alfemminile.it -. Devo riuscire a tirarlo fuori dai suoi impegni e lui dai miei».

I due, sposati da cinque anni e legati da dieci, sono più innamorati che mai: forse il segreto sta nella sporadicità dei loro incontri? «Ci vediamo poco perché lavoriamo tanto - ha spiegato la Catania -. È un po' come essere fidanzati, però quando lui non c'è mi manca tanto e spero che sia lo stesso per lui».

«Sono una persona iperattiva - ha aggiunto - per cui è difficile annoiarsi con me, di cose da scoprire ce ne sono sempre tante».

Di tanto in tanto i media li danno in crisi nera: «È tanto tempo che stiamo insieme e pur di parlare si devono inventare qualcosa - riflette Myriam - ma fa parte del gioco e del nostro la voro, anche se non è la parte più divertente».

Cover Media

martedì 3 febbraio 2015

Tre date in Italia per Damian "Jr.Gong" Marley, figlio di Bob

Tre date in Italia per Damian Roma, 3 feb. (askanews) - Damian "Jr.Gong" Marley è il figlio più giovane di Bob Marley. Fin dalla nascita, nel sangue di Damian, scorre il ritmo del reggae, del rap e del raggamuffin. L'ultima volta, nel 2011 a Milano, si è esibito assieme al rapper Nas col progetto "Distant Relatives" davanti ad un Palasharp "tutto esaurito". Oggi Damian Marley è al lavoro sul nuovo album e sarà in Italia per tre date fra giugno e luglio: Milano, Roma e Padova il 30 giugno, 1 e 6 luglio.

lunedì 2 febbraio 2015

Papa Francesco: “I padri aiutino i figli, lasciando che si assumano le proprie responsabilità"

Sala Nervi è gremita da gruppi di fedeli provenienti da tutte le parti del mondo in occasione dell’Udienza Generale del mercoledì. Pochi clericali, qualche suora, molti i ragazzi e tante famiglie. Un compatto plotone di militari Argentini di stanza alle Nazioni Unite. E poi anziani, malati, spose in abito bianco.

Andrea Cavalieri Ducati (discendente di Antonio Cavalieri Ducati che nel 1926 fondò l'omonima Azienda), insieme ai cofondatori Carlo Cipolla e Sergio Amigoni, prosegue l'iniziativa Motomorphosis. Dona una moto della Motoparade decorata dall'artista Alessandra Barocco al Papa, e riunisce alcune importanti Case e istituti per riflettere sui temi che vuole sviluppare.

Molto pratico, molto sintetico lo Statuto dell'associazione nata circa 3 anni fa e che ricordiamo per le “monotipo” dipinte ed esposte ad Eicma. Per una in particolare su cui abbiamo apposto un po' tutti la nostra firma durante Eicma 2014.

Uno Statuto di un’associazione priva di retorica:

  1. per la prevenzione degli incidenti stradali in moto;
  2. a supporto di soggetti resi invalidi a seguito di incidenti stradali avuti in moto;
  3. la prevenzione contro l'uso di droghe, alcolici e quant'altro possa obnubilare il conducente alla guida della moto;
  4. incentivare i giovani ad una guida responsabile e attenta ed alla salvaguardia del valore della vita propria ed altrui durante la conduzione di moto.

Uno statuto che Andrea Cavalieri Ducati ci racconta in una frase lapidaria che gli disse suo padre da ragazzo: “Occhio che è più facile andare forte che piano”.

Non ci addentriamo neppure un istante sull'importanza di andare piano. Non è tema per motociclisti. E' come dire ad un cavallo di non galoppare, o come andare in barca senza stendere la massima velatura al vento.

Lo Statuto dell'Associazione Motomorphosis, appena ripercorso insieme, e l'aneddoto raccontato davanti ai colonnati di marmo bianco che si stagliano contro un cielo terso e ventoso ci portando ad una domanda: ma chi insegna ai ragazzi la prudenza? Chi spiega che non devono bere prima di guidare? Chi gli dice che un errore loro o altrui può cambiargli, rovinargli o addirittura togliergli la vita per sempre?

Lo sanno i giovani che loro stessi, su qualsiasi mezzo che non sanno dominare o che spingono sistematicamente al limite, possono diventare una trappola definitiva, senza possibilità di appello?

La risposta è già scritta: è il papà quello che dà l'esempio al figlio, sceglie la prima moto, gli spiega che non deve fare lo scemo. E' il papà che insegna alla figlia a non salire in sella dietro al primo “ganassa” o “bullo” che vuole dare di manetta.

E' il padre che deve educare le nuove leve a mantenere bene il mezzo, a usarlo per ciò che può dare, a saltare in una pista da cross, o a fare un viaggio estivo sotto il sole rovente e poi la notte con la luna e le stelle più promettenti.

La scuola aiuta, i corsi di guida sicura sono degli strumenti che in genere un ragazzo non sceglie da solo, l'esame della patente A, A1, A2, A3, sono una tassa o un “rosario” di quiz. Ma oltre ai birilli nulla ci dicono sul senso della vita. Le Case si arrovellano su “pay off e slogan” che rubino emozioni. Ma chi segue il figlio sulle pedane nel migliore dei modi è sicuramente il papà. Non è vero che s’impara dall'esperienza: quello è un rischio che non consigliamo a nessuno di correre.

E l'incipit del discorso di Papa Francesco, oggi, terzo mercoledì di catechesi sulla famiglia, non poteva essere più vicino a ciò che dicevamo in piazza fra di noi: è fondamentale la presenza del padre, che non sia ostacolo all'emancipazione dei giovani. Il Papa richiama i padri che non aiutano i figli a intraprendere la strada con libertà, padri che non aiutano i figli ad assumere le proprie responsabilità.”

Incalza il Papa, con la delicatezza che solo a lui è data, sulla carenza di esempi e di guide autorevoli nella vita di ogni giorno, alla carenza di vicinanza dei padri”

Credo che in assoluto, a prescindere dalla questione motociclistica la lezione di Papa Francesco meriti di essere ascoltata, o meriti una lettura. Con l'augurio che ci sia vera partecipazione dei genitori in tutte le “scoperte” e le fasi di crescita dei figli. Moto compresa!

Il discorso di Papa Francesco in formato integrale

“Cari fratelli e sorelle, buongiorno! (applauso)
Oggi ci lasciamo guidare dalla parola “padre”.
Padre è una parola nota a tutti, una parola universale. Essa indica una relazione fondamentale la cui realtà è antica quanto la storia dell’uomo. Oggi, tuttavia, si è arrivati ad affermare che la nostra sarebbe una “società senza padri”. In altri termini, in particolare nella cultura occidentale, la figura del padre sarebbe simbolicamente assente, svanita, rimossa. In un primo momento, la cosa è stata percepita come una liberazione: liberazione dal padre-padrone, dal padre come rappresentante della legge che si impone dall’esterno, dal padre come censore della felicità dei figli e ostacolo all’emancipazione e all’autonomia dei giovani. Talvolta in alcune case regnava in passato l’autoritarismo, in certi casi addirittura la sopraffazione: genitori che trattavano i figli come servi, non rispettando le esigenze personali della loro crescita; padri che non li aiutavano a intraprendere la loro strada con libertà - ma non è facile educare un figlio in libertà -; padri che non li aiutavano ad assumere le proprie responsabilità per costruire il loro futuro e quello della società.
Questo, certamente, è un atteggiamento non buono; però come spesso avviene, si passa da un estremo all’altro. Il problema dei nostri giorni non sembra essere più tanto la presenza invadente dei padri, quanto piuttosto la loro assenza, la loro latitanza. I padri sono talora così concentrati su se stessi e sul proprio lavoro e alle volte sulle proprie realizzazioni individuali, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani. Già da vescovo di Buenos Aires avvertivo il senso di orfanezza che vivono oggi i ragazzi; e spesso domandavo ai papà se giocavano con i loro figli, se avevano il coraggio e l’amore di perdere tempo con i figli. E la risposta era brutta, nella maggioranza dei casi: “Mah, non posso, p erché ho tanto lavoro…”. E il padre era assente da quel figliolo che cresceva, non giocava con lui, no, non perdeva tempo con lui.
Ora, in questo cammino comune di riflessione sulla famiglia, vorrei dire a tutte le comunità cristiane che dobbiamo essere più attenti: l’assenza della figura paterna nella vita dei piccoli e dei giovani produce lacune e ferite che possono essere anche molto gravi. E in effetti le devianze dei bambini e degli adolescenti si possono in buona parte ricondurre a questa mancanza, alla carenza di esempi e di guide autorevoli nella loro vita di ogni giorno, alla carenza di vicinanza, alla carenza di amore da parte dei padri. E’ più profondo di quel che pensiamo il senso di orfanezza che vivono tanti giovani.
Sono orfani in famiglia, perché i papà sono spesso assenti, anche fisicamente, da casa, ma soprattutto perché, quando ci sono, non si comportano da padri, non dialogano con i loro figli, non adempiono il loro compito educativ o, non danno ai figli, con il loro esempio accompagnato dalle parole, quei principi, quei valori, quelle regole di vita di cui hanno bisogno come del pane. La qualità educativa della presenza paterna è tanto più necessaria quanto più il papà è costretto dal lavoro a stare lontano da casa. A volte sembra che i papà non sappiano bene quale posto occupare in famiglia e come educare i figli. E allora, nel dubbio, si astengono, si ritirano e trascurano le loro responsabilità, magari rifugiandosi in un improbabile rapporto “alla pari” con i figli. E’ vero che tu devi essere “compagno” di tuo figlio, ma senza dimenticare che tu sei il padre! Se tu ti comporti soltanto come un compagno alla pari del figlio, questo non farà bene al ragazzo.

I papà sono spesso assenti perché non dialogano con i loro figli, non danno ai figli, con il loro esempio accompagnato dalle parole, quei principi, quei valori, quelle regole di vita di cui hanno bisogno come del pane.

E questo problema lo vediamo anche nella comunità civile. La comunità civile con le sue istituzioni, ha una certa responsabilità â€" possiamo dire paterna - verso i giovani, una responsabilità che a volte trascura o esercita male. Anch’essa spesso li lascia orfani e non propone loro una verità di prospettiva. I giovani rimangono, così, orfani di strade sicure da percorrere, orfani di maestri di cui fidarsi, orfani di ideali che riscaldino il cuore, orfani di valori e di speranze che li sostengano quotidianamente. Vengono riempiti magari di idoli ma si ruba loro il cuore; sono spinti a sognare divertimenti e piaceri, ma non si dà loro il lavoro; vengono illusi col dio denaro, e negate loro le vere ricchezze.
E allora farà bene a tutti, ai padri e ai figli, riascoltare la promessa che Gesù ha fatto ai suoi discepoli: «Non vi lascerò orfani» (Gv 14,18). E’ Lui, infatti, la Via da percorrere, il Maestro da ascoltare, la Speranza che il mondo può cambiare, che l’amore vince l’odio, che può esserci un futuro di fraternità e di pace per tutti. Qualcuno di voi potrà dirmi: “Ma Padre, oggi Lei è stato troppo negativo. Ha parlato soltanto dell’assenza dei padri, cosa accade quando i padri non sono vicini ai figli… È vero, ho voluto sottolineare questo, perché mercoledì prossimo proseguirò questa catechesi mettendo in luce la bellezza della paternità. Per questo ho scelto di cominciare dal buio per arrivare alla luce. Che il Signore ci aiuti a capire bene queste cose. Grazie".

Il concorso Motomorphosis

Motomorphosis è anche un concorso per mettere alla prova la creatività. Gli studenti iscritti ad un'Accademia/Istituto di design o grafica o i semplici appassionati delle due ruote o i creativi potranno partecipare ad un concorso in cui dovranno proporre una personalizzazione (grafica, pittorica, tridimensionale, ecc.) di una motoparade. Una commissione di esperti valuterà le migliori 50 proposte che verranno realizzate e esposte a partire dalla prima motoparade che si svolgerà a Milano durante il 2016. [1]

Tutte le proposte pervenute saranno visibili in una sezione dedicata del sito, condivise sui Social Media e votate on-line dal pubblico (il gradimento del pubblico non sarà criterio di valutazione per la selezione delle proposte da realizzare). A conclusione del progetto, le motoparade saranno oggetto di un’Asta on-line il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza a Organizzazioni no-profit che sostengono e diffondono le tematiche della sicurezza stradale.

La dinastia Cavalieri Ducati

Il nome Ducati è ormai legato indissolubilmente alla storia del motociclismo, ma l’azienda fondata nel 1926 a Bologna è famosa anche per diverse altre realizzazioni ed invenzioni nel campo della radiotrasmissione e in quella che oggi si chiamerebbe elettronica di consumo, tanto da meritarsi l’intitolazione della via in cui oggi risiede lo stabilimento di Ducati Motor. Le altre attività sono state scorporate in Ducati Energia.

La società è stata appunto fondata da Antonio Cavalieri Ducati per il figlio primogenito, allora diciannovenne, inventore. L’anno successivo Antonio muore e lascia la società ai tre figli Adriano, Bruno e Marcello. Con l’avvento della seconda guerra mondiale, la società viene nazionalizzata per la produzione bellica (e lo stabilimento originale viene quindi bombardato, facendo si che nel dopoguerra la fabbrica venisse trasferita nella sede attuale) e la famiglia viene estromessa.

Bruno Ducati ha 5 figli, una delle quali, Regina, è la madre di quell’Andrea Cavalieri Ducati che ha creato Motomorphosis. Vi riproponiamo qui la lettera che Bruno Cavalieri Ducati, scomparso nel 2001, ha lasciato ai figli e all’azienda.

Cari amici, è con grande commozione che vi penso insieme per ricordare una fantastica pagina della mia, della nostra vita. Vi mando "Tonino" per portarvi queste mie parole, perché possa trasmetterle con il calore e l'affetto che sento per voi.

Con Voi, e con tanti che non ci sono più, abbiamo creato 70 anni fa una sfera concentrata di inventiva, capacità lavorativa, ingegno e umanità che sembra destinata a resistere alle insidie dei tempi, a rinnovarsi continuamente per effetto delle nuove leve e a proiettarsi in un concreto e solido futuro.
E' certo che Adriano, Bruno e Marcello hanno posto il primo seme, ma è altrettanto vero che senza di voi, senza il vostro impegno, le vostre capacità ed il vostro affetto tutto si sarebbe spento da tempo.

Vi abbraccio tutti nel nome della nostra grande famiglia e invoco su di voi e sul vostro futuro la benedizione del Signore.

Bruno

In collaborazione con Moto.it [2]

Links
  1. ^ partecipare ad un concorso (www.motomorphosis.it)
  2. ^ In collaborazione con Moto.it (www.moto.it)