Cerca nel blog

mercoledì 29 febbraio 2012

Rai: dg Lei, mai donna licenziata perche' aveva bimbo in pancia

Roma, 29 feb. (Adnkronos) - In Rai "nessuno ha mai licenziato una donna perche' aveva un bambino nella pancia". Lo ha dichiarato con forza il direttore generale Lorenza Lei nel corso di un'audizione in Commissione di Vigilanza dopo le recenti polemiche sulla cosiddeta 'clausola maternita''. Una clausola, dice il Dg, che "non c'era. C'era solo una specifica tra parentesi che pero' era esemplificativa e che risale ad oltre 15 anni fa e che ora non ha alcun significato. In ogni caso - ha evidenziato - e' stata comunque tolta per evitare strumentalizzazioni".

Pediatria: attivo www.118bimbi.it, sito su emergenze dei piccoli

Roma, 29 feb. (Adnkronos Salute) - E' online '118bimbi', il primo sito italiano che parla di emergenza urgenza ai bambini, ai genitori e agli insegnanti. Il portale, curato dall'Associazione '118bimbi Giorgio Patrizio Nannini - Onlus', si pone come punto di riferimento per avvicinare i bambini al complesso mondo dell'emergenza, con una serie di notizie, di iniziative e di materiali stampabili e riproducibili.

Interlocutori privilegiati - si legge in una nota della Onlus - oltre agli stessi bambini, i genitori, gli insegnanti e tutti gli operatori dell'emergenza che già hanno attivato o hanno in programma di attivare iniziative per insegnare ai più piccoli il corretto approccio al 118. Su 'www.118bimbi.it' saranno pubblicati i progetti più interessanti, in modo da renderli patrimonio comune. E' previsto anche uno spazio dedicato alla psicologia dei più piccoli, con la possibilità di porre domande allo psicologo.

Sul sito sono già stati accreditati e resi disponibili due progetti di formazione rivolti al mondo della scuola, realizzati rispettivamente dalla Misericordia di Livorno e dall'Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza) della Lombardia. Il campo della formazione all'emergenza sanitaria dei bambini è in gran parte ancora da esplorare e la corretta educazione alla chiamata di emergenza e al primo soccorso è nel nostro Paese ancora da perseguire.

Usa, donna nata il 29 febbraio partorisce bimba lo stesso giorno

Saddle River (New Jersey, Usa), 29 feb. (LaPresse/AP) - Michelle Birnbaum, una donna originaria del New Jersey che festeggia il compleanno ogni quattro anni perché nata il 29 febbraio, ha partorito una bimba nello stesso giorno dell'anno bisestile caduto nel 2008. In un'intervista rilasciata oggi al New York post in occasione del suo 32esimo compleanno e del quarto della figlia, in realtà il primo, la donna racconta di essere entrata in travaglio il 28 febbraio del 2008, ma Rose è nata il giorno dopo. Michelle riferisce che sfrutterà i tanto attesi festeggiamenti di oggi per insegnare alla piccola perché il suo compleanno cada solo ogni quattro anni. Birnbaum le spiegherà che la particolarità dei giorni di febbraio deriva da un sistema inteso per mantenere giorni, mesi, stagioni e anni in un ordine funzionante. Nell'intervista al giornale, la donna ha ammesso però di essere molto felice di avere "una partner per la festa di compleanno". Oggi la Birnbaum lo festeggia solo per l'ottava volta nella sua vita, mentre per Rose è la prima.

(AGI) Cinema: Uma Thurman aspetta il suo terzo figlio a 41 anni

(AGI) Los Angeles - Uma Thurman aspetta a 41 anni il suo terzo

figlio. A dare la notizia il tabloid britannico Daily Mail, cui

il manager dell'attrice, Jason Weinberg, ha confermato

l'indiscrezione. Thurman ha gia' avutodue figli con l'ex marito

Ethan Hawke: il suo compagno attuale e' l'imprenditore Arpad

Busson

.20120229T055805+0000

martedì 28 febbraio 2012

Megan Fox: una dura, io? Ma se non vedo l’ora di avere tanti bambini! | Live from LA

(KIKA) - LOS ANGELES - Megan Fox è una delle donne più attraenti del mondo e parte del suo fascino si deve anche alla sua immagine da "dura" che però, giura l'attrice, non corrisponde a verità. Almeno, questo è quanto confessa a Cosmopolitan.

Megan Fox, Brian Austin Green

"Forse perché ho tanti tatuaggi e ogni tanto dico delle parolacce, tutti pensano che io sia una dura. Che sia una che se ne frega di tutti. Ma non è proprio così. Anzi - aggiunge Megan - non vedo l'ora di allargare la famiglia con Brian, voglio almeno due o tre bambini. Brian e io abbiamo superato insieme tanti ostacoli e ne siamo venuti fuori più uniti di prima: lui è l'uomo della mia vita".

Un compagno è per sempre. Altrettanto non si può dire dei tatuaggi, di cui l'attrice si sarebbe stancata. In particolare, di uno col volto di Marilyn Monroe che faceva bella mostra di sé sul suo avambraccio e che Megan si sarebbe fatta rimuovere con il laser, non certo senza dolore. Una punta di nostalgia? Macché. Piuttosto, un intenso dolore fisico, che Megan ha così poeticamente descritto: "Sembra che ti friggano dei chicchi di popcorn dalla pelle".

Questo è il motivo per cui ci vorrà molto, molto tempo prima che Megan Fox rinunci ai suoi tatuaggi. E, di conseguenza, alla sua immagine da dura.

Megan Fox

Pediatria: Unicef, allarme 'figli delle citta'', 1 su 3 vive in baraccopoli

Roma, 28 feb. (Adnkronos Salute) - Oggi la metà della popolazione mondiale vive in aree urbane, e circa un terzo di essa abita in baraccopoli e slum, dove si concentrano povertà, emarginazione e discriminazione. Disagio sociale e privazioni che riguardano anche i più piccoli: sono oltre un miliardo infatti i bambini e ragazzi che vivono negli ambienti urbani di tutto il mondo. Non solo: entro il 2020 quasi 1,4 miliardi di persone vivranno in insediamenti non ufficiali e negli slum. E' l'allarme 'urbanizzazione' lanciato dall'Unicef nel rapporto "La condizione dell'infanzia nel mondo 2012: Figli delle città", presentato in contemporanea in tutto il mondo e in Italia a Roma, alla presenza del Presidente del Senato Renato Schifani, del Presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera e del Goodwill Ambassador Alberto Angela.

"Quando pensiamo alla povertà, le immagini che tradizionalmente ci vengono in mente sono quelle dei bambini nei villaggi rurali" ha detto il Direttore generale dell'Unicef Anthony Lake (nella presentazione da Città del Messico). "Oggi, sempre più bambini vivono negli slum e nelle baraccopoli e sono tra i più svantaggiati e vulnerabili al mondo, privati della maggior parte dei servizi di base e del diritto di crescere bene. Escludendo questi bambini che vivono negli slum non solo li priviamo della possibilità di sviluppare il proprio potenziale, ma priviamo anche le loro società di benefici economici che derivano da una popolazione urbana in buona salute e ben istruita".

Le città offrono a molti bambini scuole, ospedali e parchi gioco. Le stesse città, in tutto il mondo - sottolinea il Rapporto Unicef - presentano anche una serie di disparità in termini di salute, istruzione e opportunità per i bambini. In molte regioni, le infrastrutture e i servizi non tengono il passo della crescita urbana, così i bisogni di base dei bambini non vengono soddisfatti. Le famiglie che vivono in povertà spesso pagano molto di più per dei servizi scadenti. Per esempio l’acqua nei quartieri più poveri, dove i residenti devono acquistarla da venditori privati, può costare 50 volte di più che nei quartieri ricchi, dove le case ricevono l’acqua direttamente tramite le condutture".

"Il rapporto evidenzia le condizioni di disagio che i bambini che vivono nei contesti urbani subiscono - spiega il presidente dell'Unicef Italia, Giacomo Guerrera - e come le avversità patite da questi vengono spesso nascoste dalle medie statistiche su cui si basano le decisioni relative allo stanziamento di risorse. Poichè le medie - sottolinea - raggruppano tutti senza distinzioni, la povertà di alcuni è oscurata dalla ricchezza di altri. Una conseguenza di questo è che i bambini già svantaggiati restano esclusi dai servizi essenziali".

Per l’Unicef "è essenziale concentrarsi sull’equità, raggiungendo i bambini più poveri dovunque essi vivano". Da qui l'appello dell'organizzazione che "chiede con forza ai governi di mettere i bambini al centro dei piani urbanistici e di ampliare e aumentare i servizi per tutti, cominciando con l’avere a disposizione dati più accurati e più specifici per identificare e colmare le disparità tra i bambini nelle aree urbane".

"L'insicurezza -ricorda ancora Guerrera - è la condizione che caratterizza gli abitanti degli 'slum', esposti al rischio costante di maltrattamenti e sfratti. Sono i bambini e gli adolescenti le vittime più vulnerabili di questa condizione di povertà e iniquità che favorisce la continua violazione dei diritti dell'infanzia". E ancora, denuncia Guerrera: "oltre un terzo delle nascite nelle aree urbane non viene registrato e questo crea i cosiddetti 'bambini invisibili', esclusi dal riconoscimento dei loro diritti, dalla fruizione dei servizi - come quelli relativi alla salute e all'istruzione - e dalla protezione sociale".

Situazioni, queste che aggravano ovviamente il rischio di malattie e morti. "Ogni giorno nel mondo muoiono 22mila bambini per cause prevenibili - ha ricordato Alberto Angela - e un bambino povero ha un rischio doppio di morire o di avere problemi di crescita rispetto a uno ricco". Da qui l'obiettivo di "azzerare questi decessi". Una delle parole chiave in questa battaglia, secondo Angela, "è proprio l'informazione, quella che gli operatori dell'Unicef veicolano ogni giorno, sia raccogliendo informazioni sul campo che fornendo e sensibilizzando le popolazioni in difficoltà. E' come una staffetta, nella quale ognuno deve fare la sua parte, e a noi Ambasciatori Unicef spetta raccogliere il testimone per fare gli ultimi 100 metri e riportare le informazioni e le esperienze nei nostri paesi".

Nell’ambito delle buone pratiche, il Rapporto dà grande spazio all’iniziativa internazionale “Città amiche dei bambini”, lanciata dall’Unicef e da Un-Habitat, che rappresenta la prima partnership tra tutte le parti interessate e mette i bambini al centro dell’agenda urbana. “Oggi, ci sono più di 300 sindaci italiani nominati ‘Difensori dell’Infanzia’ dai Comitati Provinciali per l’Unicef, con l’impegno di realizzare i ‘9 passi per costruire una città amica dei bambini’ ha ricordato infine Guerrera.

lunedì 27 febbraio 2012

Fecondazione: Giorlandino, limiti scoperta staminali che producono ovuli

Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute) - "La scoperta delle cellule staminali nelle ovaie non è proprio una novità. Da più di 5 anni si sono trovate nel cancro dell'ovaio. Al momento le ricerche sono effettuate prevalentemente su donne operate per carcinoma ovarico. Questo presupposto riduce di gran lunga la concretezza delle affermazioni secondo le quali la donna potrebbe arrivare a produrre quantità di ovuli illimitati per tutta la vita. Bisognerà confermare l'osservazione in un campione adeguato di donne, nelle quali le ovaie si sono esaurite. Inoltre" la ricerca "non tiene conto di aspetti importantissimi dal punto di vista genetico". Lo afferma Claudio Giorlandino, ginecologo, presidente della Sidip (Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale), secondo cui lo studio americano su 'Nature Medicine' presenta dei limiti.

"In una donna in premenopausa o con problemi di insufficienza ovarica c’è qualcosa di geneticamente alterato. Quindi ammesso che si trovino, in futuro, nelle sue ovaie delle cellule staminali che potrebbero produrre ovuli, questi al livello genetico potrebbero presentare dei difetti e quindi andare a generare embrioni geneticamente imperfetti". Secondo Giorlandino, inoltre, "i ricercatori del Massachussetts General Hospital hanno solo ipotizzato che una donna possa essere fertile al di là della menopausa, senza tener conto della salute della donna matura nel corso di una ipotetica gravidanza".

Perché "avere un figlio a 30 anni è un conto, averlo a 50 anni e oltre è tutta un'altra storia. Se si parla di rendere la donna fertile a qualsiasi età ci si espone al rischio di gravidanze anche in signore che potrebbero essere già nonne, con tutta una serie di problemi che questo può comportare, soprattutto se si dovesse trattare di una prima gravidanza o di una gemellare. Dall'aborto - elenca l'esperto - alla sofferenza in utero, al ritardo di crescita, ipertensione, insorgenza di diabete".

"Oggi i figli si fanno sempre più tardi e gli studi scientifici si adattano alle nuove esigenze - spiega Giorlandino - Le donne si sentono belle e attive anche a 40 e 50 anni. Anzi, spesso sono più consce della propria femminilità a 40 anni che non a 20. Non stupisce affatto, dunque, che voglia diventare mamma in un periodo così intenso della sua vita. Ma il fatto di sentirsi in forma e l’essere finalmente pronte ad avere un figlio non basta. Più passano gli anni, più le probabilità di rimanere incinta naturalmente diminuiscono: il periodo fertile, a dispetto di tutto il resto, non si è spostato in avanti. Anzi, si è addirittura ridotto".

"Nel tempo, infatti, si sono accumulati una serie di errori genetici, che hanno sensibilmente accorciato il periodo di fertilità di una donna - aggiunge - In particolare, rispetto alle loro antenate, le donne di oggi presentano un cromosoma X (che insieme al cromosoma Y determina il sesso della persona) con un certo numero di 'siti fragili' che, secondo alcuni esperti, sono collegati a una riduzione, nel tempo, della capacità di procreare e del patrimonio di ovociti, le cellule riproduttrici femminili". Ecco perché "più passa il tempo, più le probabilità di rimanere incinta diminuiscono". E, secondo Giorlandino, voler 'forzare' a tutti i costi questi limiti espone a rischi per la salute.

Anche il ‘figlio segreto’ di Whitney Houston vuole una fetta del patrimonio della cantante? | Oh my Gossip

Whitney HoustonNon solo Bobbi Kristina, figlia legittima avuta 19 anni fa, e Bobby Brown, suo indimenticato marito, ma anche un 'misterioso' figlio. Il patrimonio di Whitney Houston, resuscitato in queste 2 settimane grazie al boom di dischi venduti dopo la morte della cantante, potrebbe presto andare incontro ad ulteriori spartizioni. Perché c'è un ventiduenne che ritiene di meritare una 'fetta' di quel conto in banca. Nicholas Gordon, questo il suo nome, è stato infatti 'cresciuto' da Whitney. La Houston lo tolse dalla strada per poi accudirlo, per anni, facendolo crescere al suo fianco.

Anche se formalmente mai adottato, Gordon faceva parte a tutti gli effetti della famiglia, tanto da apparire in diverse foto al fianco della Houston, di sua figlia Bobbi e dell'ex marito Bobbi. Secondo quanto riportato dal tabloid The Sun, il ragazzo riterrebbe di meritarsi parte di quel patrimonio, che dovrebbe valere circa 30 milioni di dollari.

"Nick fa parte della famiglia, Whitney lo amava come qualsiasi madre ama il suo bambino. Se la cantante non dovesse averlo menzionato nelle sue volontà sarà solo perché il documento è stato redatto prima che Nick entrasse nella sua casa di Atlanta. Ad ogni modo la sorella Bobbi si prenderà cura di lui , perché questo è quello che avrebbe voluto Whitney".

Con queste parole l'anonima fonte ha riportato l'incredibile notizia, che potrebbe regalare ulteriori sorprese nelle prossime settimane. A meno che la Houston non abbia comunque pensato all'amato Nicholas Gordon, menzionandolo nel testamento.

sabato 25 febbraio 2012

Scrittori: e' morto il figlio di Nabokov, salvo' dal fuoco il suo romanzo inedito

New York, 25 feb. - (Adnkronos) - Dmitri Nabokov, figlio dello scrittore russo Vladimir Nabokov (1899-1977), traduttore delle opere dell'autore di ''Lolita'' e suo esecutore testamentario, e' morto in una clinica di Vevey, in Svizzera, all'eta' di 77 anni. L'annuncio della scomparsa, che risale a mercoledi' notte, e' stato dato da Andrew Wylie, mitico agente letterario di New York, precisando che da tempo era ricoverato per un'infezione. Nato a Berlino il 10 maggo 1934, unico figlio di Vladimir e della moglie Vera Slonim, l'anno scorso Dmitri ha pubblicato circa 300 lettere d'amore inedite del padre alla madre.

In gioventu' pilota di corse, poi cantante lirico, alpinista per passione e con una fama da playboy, come esecutore del patrimonio letterario di suo padre, Dmitri ha anche lottato per oltre 30 anni per pubblicare l'ultimo manoscritto incompiuto di Vladimir, ''L'originale di Laura'', che e' apparso poi da Knopf negli Usa nel novembre 2009 (in italiano e' stato edito da Adelphi). (segue)

venerdì 24 febbraio 2012

Pediatria: Save the Children, 7,6 mln bimbi l'anno muoiono per cause prevenibili

Roma, 24 feb. (Adnkronos Salute) - Ogni anno, nel mondo, 7,6 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono per cause banali e curabili come una diarrea o una polmonite. E 2,6 milioni di queste morti - 300 ogni ora - hanno come concausa la malnutrizione, purtroppo in forte aumento in alcune aree del mondo per colpa della siccità unita all'aumento del costo delle derrate alimentari. E' l'allarme lanciato da Save the Children, in occasione del mese di sensibilizzazione e raccolta fondi 'Lete per la vita', a sostegno della campagna 'Every One' per dire basta alla mortalità infantile.

A supporto della campagna della Ong l'sms solidale 45595, da domani al 24 marzo, a cui sarà possibile donare 1 euro dai cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e Nòverca, oppure 2 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, TeleTu e Tiscali; l'sms in favore di Save the Children e della campagna Every One sarà veicolato anche attraverso 3,5 milioni di confezioni di bottiglie di Acqua Lete e un'ampia campagna pubblicitaria promossa dall'azienda sui principali media.

"E' inaccettabile che nel mondo 7,6 milioni di bambini continuino a perdere la vita per malattie curabili e prevenibili, come una diarrea e una polmonite, e dovremmo essere scossi nel profondo per il fatto che mentre nei nostri Paesi regna l'abbondanza fino allo spreco, 2,6 milioni di bambini non hanno neanche un pugno di riso da mangiare o un goccio di latte o acqua da bere", commenta Valerio Neri, direttore generale Save the Children Italia. Quasi la metà della mortalità infantile si concentra nell'Africa sub sahariana (49%) e nell'Asia meridionale (33%), dove rispettivamente un bambino su 8 e uno su 15 muoiono prima di compiere i 5 anni. Oltre il 70% delle morti infantili accade nel primo anno di vita e il 40% nel primo mese. La maggior parte di queste morti è dovuta a poche, prevenibili e curabili malattie. In particolare, complicazioni pre e post-parto (21%), polmonite (18%), malaria (16%), diarrea (15%). Un terzo della mortalità da 0 a 5 anni, poi, ha come concausa la malnutrizione ed è pari appunto a 2,6 milioni di bambini ogni anno. E se l'esito non è mortale, tuttavia l'inadeguata e insufficiente alimentazione può procurare danni permanenti, sia fisici che mentali.

Save the Children rileva come siano almeno 170 milioni - un bambino ogni 4 - quelli che soffrono di rachitismo; numero che salirà a 450 milioni entro il 2015 se non si invertirà l'attuale tendenza. Save the Children dal 2009 è impegnata nella campagna Every One, ricorda l'organizzazione, con l'obiettivo di contribuire a salvare la vita di centinaia di migliaia di bambini entro il 2015, raggiungere con programmi di salute e nutrizione circa 50 milioni di donne in età fertile e bambini e mobilitare 60 milioni di sostenitori in tutto il mondo.

"I dati allarmanti sulla mortalità infantile nel mondo, che nella maggior parte dei casi è causata da malattie curabili e da malnutrizione, deve scuotere la coscienza di tutti noi", afferma Nicola Arnone, presidente della Lete SpA . "Come cittadino e imprenditore mi è impossibile non raccogliere il grido d'allarme dei Paesi in difficoltà e delle associazioni che si adoperano per migliorare le condizioni di vita dei bambini nel mondo, facendo la mia piccola parte. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare la seconda edizione di Lete per vita alla campagna Every One di Save the Children".

"Eppure in uno scenario così desolante ci sono degli casi virtuosi che debbono spingerci a fare il massimo perché questa battaglia sia vinta", prosegue Neri. "Il Malawi, per esempio, è uno dei Paesi che ha registrato i progressi maggiori nell'abbattimento della mortalità infantile fra il 1990 e il 2010, con una riduzione di quasi il 60% del tasso di mortalità entro i 5 anni grazie all'implementazione del numero degli operatori sanitari". Ma il lavoro da fare è ancora moltissimo: nel Paese 56.000 bambini continuano a morire ogni anno prima di compiere 5 anni; 18.000 di questi perdono la vita entro prima settimana di vita, altri 36.000 non arrivano al primi mese. E la carenza di cibo si ripercuote in maniera drammatica sulle condizioni di vita della popolazione. Il 53% dei bambini con meno di 5 anni è ben al di sotto dei livelli standard di crescita e il 74% di questi piccoli e delle loro madri è anemico. "Non possiamo permetterci di abbassare la guardia e l’impegno, né in Malawi né nelle decine di paesi in cui il problema della mortalità resta acuto e grave", conclude il direttore generale Save the Children Italia.

Sanita': card. Bertone, Bambino Gesu' Potenza per accorciare distanze

(ASCA) - Potenza, 24 feb - ''Realizzare una rete pediatrica,

di persone prime che di strutture, come e' stato fatto in

questa Regione, significa rendere le distanze meno limitanti,

avvicinare chi e' in cerca di risposte di salute a chi puo'

fornirle. Quando mi parlarono per la prima volta di quel che

si voleva realizzare in Basilicata, il mio pensiero ando'

subito alle tante famiglie che, pur in presenza di

validissimi professionisti e di strutture non obsolete

ancorche' spesso minute, per sottoporre il proprio figlio o

la propria figlia a una visita, non esitavano a fare anche

centinaia di chilometri, andando lontano da casa per

inseguire un'opportunita' di cura per la malattia di un

figlio, spesso ignare che la soluzione ai propri problemi

poteva essere a pochi chilometri da casa''. Lo ha evidenziato

il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano,

durante il suo discorso ai presenti nell'Auditorium

dell'Ospedale San Carlo di Potenza dopo la visita al centro

pediatrico Bambino Gesu', come si legge sul sito della

Regione Basilicata.

''Cercare di curare i bambini il piu' vicino possibile a

casa e nel modo migliore - ha aggiunto - e' la spinta che

anima ogni persona cui e' affidato direttamente o

indirettamente questo compito. Il 'Bambino Gesu'' nasce nelle

diverse realta' senza la presunzione di poter risolvere sul

posto tutti i problemi di salute dei bambini, ma con il fine

di limitare il viaggio verso un centro ad altissima

specializzazione e tecnologia lontano centinaia di chilometri

soltanto a chi ne abbia reale e inevitabile necessita'''.

''Ho ascoltato poco fa alcuni papa' e mamme di bambini

ricoverati al Centro regionale 'Bambino Gesu'' Basilicata.

Parole cariche di speranza e di gratitudine verso chi cura i

propri figli e chi ha consentito di realizzare questa

iniziativa che e', lo ribadisco, una risposta di salute verso

i bambini lucani e del Mezzogiorno tutto. L'attenzione verso

i piccoli, particolarmente i piu' disagiati, e' da sempre una

priorita' dell'etica cristiana, sulla base degli insegnamenti

del Vangelo. Nel corso dei secoli - ha concluso Bertone - la

Chiesa si e' prodigata con concrete azioni di soccorso ai

bambini in difficolta' attraverso l'istituzione di ospedali e

centri di accoglienza. San Carlo Borromeo, alla cui

protezione questo ospedale e' affidato fin dalla fondazione

nel 1810, costituisce un esempio luminoso''.

map/gc

Sanita': dg San Carlo Potenza, centro Bambino Gesu' rafforza attivita'

(ASCA) - Potenza, 24 feb - ''La complessita' e la

diversificazione delle discipline cliniche collegano sempre

piu' l'eccellenza alla quantita' e alla massa critica ed e'

questo il senso profondo della scelta dell'alleanza con il

Bambino Gesu', struttura pediatrica al vertice nazionale''.

Cosi' il direttore generale dell'Azienda ospedaliera

regionale San Carlo, Andrea Des Dorides, dopo la visita del

segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, al centro

pediatrico Bambino Gesu' presso lo stesso ospedale.

''L'eccellenza della scelta - ha aggiunto Des Dorides - e'

testimoniato oggi dalla presenza qui, con il cardinale

Bertone, segretario di Stato, della piu' ampia rappresentanza

della comunita' lucana, istituzionale ed elettiva.

La visione strategica, la chiarezza sugli obiettivi e sui

mezzi, lo spirito di squadra, la capacita' di dialogo e di

confronto tra tutti i soggetti che stanno andando a

costituire le complesse articolazioni della rete pediatrica

lucana sono asset vincenti. In poche settimane, grazie allo

spirito di sacrificio e di dedizione del personale ma anche

all'efficienza e alla professionalita' di fornitori e

collaboratori, e' stato possibile attrezzare il reparto con

una nuova ala che ospita tutti gli ambulatori necessari ad

assicurare un'offerta ricca e complessa di prestazioni

sanitarie.

Proprio ieri, a un mese esatto dall'avvio dell'attivita' del

Centro abbiamo potuto effettuare la prima seduta dedicata

alla chirurgia pediatrica''.

com-map/alf

Michelle Williams come Sarah Michelle Gellar: una figlia come stylist | Live from LA

(KIKA) - LOS ANGELES - Dopo Sarah Michelle Gellar, che ai Golden Globe si era presentata con un abito blu piuttosto discutibile scelto dalla figlia, anche Michelle Williams ha raccontato che si farà aiutare dalla piccola Matilda, 3 anni, per scegliere il look della serata di domenica al Kodak Theatre dove verranno assegnati i premi Oscar.

Sarah Michelle Gellar

La protagonista di My week with Marilyn ha ricevuto una nomination come miglior attrice protagonista e ha annunciato di avere con lei un'assistente speciale, la figlia. Entrambe infatti sono partite da New York alla volta di Hollywood in compagnia dell'amica  Busy Philipps e della figlia Birdie Leigh: "Avremo entrambe le nostre figlie intorno e sarà tutto molto caotico", ha raccontato la Williams.

Michelle Williams

La ex compagna di Heath Ledger, che era morto per un'intossicazione da medicinali, contenderà la statuetta con Meryl Streep ( The Iron Lady), Viola Davis (The Help), Rooney Mara ( Millenium- Gli uomini che odiano le donne) e Gleen Close (Albert Nobbs).

Usa, bimba sonnambula cammina sulla neve per un miglio: cerca la madre

Baileyville (Maine, Usa), 23 feb. (LaPresse/AP) - Un bimba di tre anni del Maine, probabilmente confusa da un sogno, ha camminato per un miglio intero in piena notte fino a un negozio di alimentari, pensando che la madre fosse all'interno per comprare della pizza. Secondo quanto riferito dalla polizia, la bambina si è svegliata nel cuore della notte la scorsa settimana, si è infilata le scarpe, si è messa la giacca sopra il pigiama e ha camminato fino al negozio, senza curarsi della neve appena caduta e della temperatura, che era di un grado sotto zero. Alle 4 del mattino un impiegato si è accorto della bimba che piangeva fuori dal negozio e ha chiamato la polizia. Gli agenti hanno seguito le sue impronte sulla neve fino alla casa e, trovando la porta aperta e pensando che fosse in atto un furto, sono entrati con le pistole puntate trovando tuttavia soltanto i genitori e i fratelli della piccola che dormivano tranquilli. La famiglia ha deciso di mettere una catena e un chiavistello alla porta.

giovedì 23 febbraio 2012

Nicole Richie offre i figli a Jessica Simpson | Live from LA

(KIKA) - LOS ANGELES - Quando si comincia un lavoro, è previsto un periodo di prova di circa 3 mesi, durante i quali  vengono saggiate le capacità lavorative dell'impiegato. Ma come la mettiamo con il lavoro più importante del mondo, quello di mamma? Non si può mica provare, prima di essere assunti! Ma Nicole Richie ha avuto un'idea brillante per ovviare al problema.

Nicole Richie

Da insospettabile filantropa, ha offerto all'amica Jessica Simpson i propri figli, Harlow e Sparrow, avuti dal marito Joel Madden: non certo per sempre, ma solo per il breve lasso di tempo che manca al parto della Simpson, previsto per le prossime settimane. Una sorta di apprendistato, di pratica, per abituarsi alla nuova vita e saggiare le proprie capacità di genitrice prima di entrare nel panico.

La generosità di Nicole non è stata apprezzata da Jessica Simpson, che ha declinato l'offerta. Chissà se ha fatto bene? Nicole Richie, dopo tutto, è una mamma lavoratrice e potrebbe fornire preziosi suggerimenti per far combaciare queste impegnative attività. Che, va detto, non le lasciano il tempo di dedicarsi al suo passatempo preferito: guardare in TV The Real Housewives of Beverly Hills.

Perché, poi, una madre lavoratrice si diverta a guardare in Tv le vicende di ricche casalinghe, è ancora un mistero!

Jessica Simpson

martedì 21 febbraio 2012

Usa, ruba auto ma c'è dentro bimbo addormentato: lui non si sveglia

Rochester (New York, Usa), 21 feb. (LaPresse/AP) - Un ladro ha rubato un'automobile a New York lasciata accesa dal proprietario davanti a un negozio di alimentari e al cui interno c'era il figlio di sei anni addormentato. La polizia riferisce che il padre 26enne, originario di Irondequoit nello Stato di New York, si è fermato davanti a un negozio sabato sera per acquistare da bere e ha deciso di lasciare accesa la macchina, con appunto il bambino addormentato dentro. Il ladro ha approfittato dell'occasione irripetibile per salire a bordo e fuggire, ma si è probabilmente accordo del piccolo e ha abbandonato il veicolo dopo circa 30 minuti. La storia ha sia un lieto fine che uno meno felice. Il bambino non si è mai svegliato, evitando un brutto spavento, ma il padre è stato incriminato per aver messo a repentaglio la vita di un minore.

venerdì 17 febbraio 2012

Staminali: Cossu, cellule trapiantate in 3 bimbi con distrofia Duchenne

Roma, 17 feb. (Adnkronos Salute) - Cellule staminali "da un fratellino o un fratellone" compatibile, per ridurre o ritardare gli effetti della distrofia Duchenne. Il trial di fase I-II in corso all'Istituto scientifico San Raffaele di Milano procede: "Sono stati trattati tre piccoli pazienti di 8-12 anni e stiamo analizzando i risultati. Con la speranza che questo trattamento possa ridurre o ritardare i sintomi di questa distrofia". Lo spiega all'Adnkronos Salute Giulio Cossu, supervisore dello studio, che da qualche tempo lavora all'University College di Londra.

Cossu parla della ricerca a margine della X Edizione della 'Conferenza Internazionale sulla Distrofia muscolare Duchenne/Becker', che vede riuniti a Roma in questi giorni esperti e famiglie per discutere degli sviluppi della ricerca scientifica e dell’approccio clinico multidisciplinare contro questa patologia. Lo studio italiano è basato sul trapianto muscolare per via intra-arteriosa di mesoangioblasti (cellule staminali muscolari) donati da un familiare compatibile. "Lo studio è iniziato a marzo dell'anno scorso e ora stiamo analizzando i risultati. E' ancora presto per parlare, ma possiamo dire che i bambini trattati stanno tutti bene: tra 6 mesi-un anno ne sapremo di più", dice l'esperto.

Le staminali sono state somministrate con 4 iniezioni a distanza di 2 mesi l'una dall'altra, aumentando via via le dosi "con molta cautela. E' uno studio di sicurezza, ma vogliamo vedere anche se il trattamento produce una qualche efficacia". Se tutto va bene "non avremo una 'pillola magica' che cura la distrofia - avverte Cossu - ma speriamo di migliorare le condizioni dei pazienti". Si tratta, oltretutto, di studi costosissimi, "finanziati dalla Comunità europea, da Telethon e da Parent Project onlus, l’associazione di genitori contro la distrofia muscolare di Duchenne/Becker. I bimbi coinvolti sono tutti italiani "e prossimamente pensiamo di trattarne altri due".

Ma le iniziative per i malati di distrofia non si fermano. In questi giorni è in corso la campagna 'SOStienilo anche tu. Ha la distrofia di Duchenne' organizzata per finanziare il primo Progetto di Audit Civico per la distrofia muscolare Duchenne/Becker che verrà realizzato, nei prossimi tre anni, in collaborazione con Cittadinanzattiva e Associazione italiana di miologia (Aim).

Nella prima fase del lavoro, che durerà 18 mesi, saranno coinvolti i primi 12 Centri clinici di riferimento di diverse regioni italiane che hanno aderito al progetto Audit Civico, per favorire una valutazione della qualità del servizio d’assistenza clinica, utile a far emergere le eccellenze e, al contempo, verificare che la presa in carico rispecchi un livello standard di trattamento indispensabile per garantire una adeguata qualità della vita.

Per sostenere la campagna, fino al 20 febbraio si può inviare un Sms al numero 45504 da tutti i cellulari personali Tim, Vodafone, Wind, 3, Poste Mobile, CoopVoce per donare 2 euro, oppure chiamare il numero da rete fissa Telecom, Fastweb per donare 2 o 5 euro o TeleTu per donare 2 euro. Per maggiori informazioni: www.parentproject.it.

Salute: Epidermolisi Bollosa, formazione internazionale al Bambino gesu'

(ASCA) - Roma, 17 feb - L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu'

amplia la rete di formazione dall'estero all'Italia per il

trattamento dell'Epidermolisi Bollosa Ereditaria. Lo comunica

una nota dello stesso ospedale spiegando che, dopo le due

e'quipe internazionali, greca e turca, lunedi' prossimo, 20

febbraio, sara' la volta di un gruppo di professionisti

italiani composti da medici e infermieri che seguira' in full

immersion il lavoro dell'e'quipe multidisciplinare del

Bambino Gesu' per condividere le tecniche utilizzate presso

la struttura, punto di riferimento di livello internazionale

per la ricerca e la cura di bambini e adolescenti.

L'incontro di lunedi', oltre a essere un'occasione per lo

scambio delle esperienze professionali tra i partecipanti e

gli esperti dell'Ospedale, fa parte del lungo percorso

intrapreso gia' da anni dal Bambino Gesu' nel campo delle

Epidermolisi Bollose Ereditarie (138 i bambini seguiti fino

ad oggi).

L'Epidermolisi Bollosa Ereditaria (EBE) e' una malattia

genetica rara caratterizzata da una fragilita' della cute e

delle mucose con la formazione continua di bolle

spontaneamente o in seguito a microtraumi. I bambini affetti

da forme complesse o gravi di Epidermolisi Bollosa Ereditaria

incontrano spesso notevoli difficolta' nel ricevere la

diagnosi e l'assistenza adeguata e necessaria. Non esiste

infatti una terapia specifica e radicale. Il trattamento

delle lesioni cutanee e delle complicanze e' solo

sintomatico. Per questo e' piu' corretto parlare di gestione

terapeutica in quanto i bambini affetti da EBE (piu' noti

come ''bambini farfalla'' perche' la fragilita' dei loro

tessuti e' simile a quella delle ali di una farfalla)

necessitano di un approccio multidisciplinare integrato e

coordinato che prevede un dermatologo come case-manager

(coordinatore) e numerosi altri specialisti che variano in

funzione delle manifestazioni cliniche di ogni paziente.

Dal 2010 il Bambino Gesu' si e' dotato di un'innovativa

stanza dedicata, specificatamente attrezzata secondo avanzate

tecnologie al fine di garantire un'assistenza e

un'accoglienza adeguate alle esigenze dei ''bambini

farfalla'' (Stanza per l'Epidermolisi Bollosa-OPBG-Debra).

Oltre all'attivita' assistenziale, l'Ospedale si dedica ad

attivita' di ricerca tra cui il progetto ''Together Against

Genodermatoses TAG'' - durato 3 anni e concluso nel novembre

2011 - il cui obiettivo era di garantire una formazione

specifica ai Paesi del bacino del Mediterraneo sulle

genodermatosi tra cui l'epidermolisi bollosa.

Tale percorso ha portato l'Ospedale Pediatrico Bambino

Gesu' a partecipare all'elaborazione delle linee guida

diagnostiche coordinate dall'Istituto Superiore di Sanita' e

dall'Istituto Dermopatico dell'Immacolata.

com-map/mau/rob

Gwyneth Paltrow: basta figli in casa Martin | Live from LA

(KIKA) - LOS ANGELES - Gwyneth Paltrow e Chris Martin: un altro figlio? Non se ne parla! Proprio così, la protagonista di Sliding Doors ha deciso di chiudere definitivamente la porta al marito sull'argomento, con queste testuali parole: "L'altro giorno ho detto a Chris "La finestra è chiusa". Vorresti avere un altro figlio? Io non credo che lo faremo, ma parliamone pure se vuoi. Possiamo anche avere un altro figlio, ma devi renderti conto che lo porteremo a scuola fino fino a quando avrai 58 anni!

Gwynet Paltrow, Apple Martin, Moses Martin

L'attrice e il cantante dei Coldplay hanno già due figli e soprattutto lei non sembra poterne più di scorrazzare i pargoli da casa a scuola e viceversa. Averne un terzo significherebbe ricominciare ancora tutto da capo. Uno sforzo troppo grande: "Stiamo bene così, io sono molto felice", ha concluso.

Chris Martin, Gwynet Paltrow

Insomma, per citare il suo film più famoso, che tradotto in italiano significa "Porte scorrevoli", la Paltrow, in tema di maternità, non solo ha deciso di chiudere queste con doppia mandata, ma ha anche serrato a dovere tutte le finestre!

giovedì 16 febbraio 2012

Musica: domenica una favola per bambini in scena a Santa Cecilia

Roma, 16 feb. (Adnkronos) - Sara' una favola musicale quella che andra' in scena domenica prossima alle 18.00 nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica (con repliche lunedi' 20 e martedi' 21 febbraio alle ore 10.00) dal titolo 'Le note di viaggio - avventurosa favola musicale per bambini (im)pavidi'. Lo spettacolo, con musiche originali di Enrico Blatti, liriche di Valentina Iadeluca e drammaturgia e regia di Federica Migliotti, narra le avventure di Bernardo, un bambino timido, da tutti considerato 'diverso'.

Il piccolo Bernardo compie un viaggio di trasformazione in un mondo fantastico, popolato da personaggi paradigmatici, dove la natura si anima e parla e cio' che sembrava a un primo sguardo brutto e cattivo, forse cosi' cattivo non e'… Grazie a questi incontri, Bernardo avra' modo di confrontarsi con le proprie paure, prendendole per mano e approdando cosi' a un nuovo modo di stare al mondo.

Si tratta di una 'storia in musica' cantata, giocata, messa in vita da tre 'cantattori' (Chiara Condro', Valentina Iadeluca e Danilo Turnaturi) accompagnati da quattro musicisti: al flauto Rossella Montanari, al pianoforte Mario Sollazzo, alle percussioni Luigi Marinari e al contrabbasso Igor Barbaro. In scena sono presenti anche i bambini del Laboratorio di Iniziazione Corale dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Salute: 30% bimbi con allergie, domani VII giornata con convegno a Roma

(ASCA) - Roma, 16 feb - ''Il crescente aumento delle

allergopatie in eta' pediatrica impone ai pediatri una

maggiore attenzione nei confronti di queste patologie''. E'

con queste parole che Giuseppe Di Mauro, presidente della

Societa' Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, patrocina

la settima edizione della ''Giornata del bambino allergico'',

il Convegno organizzato domani da Federasma Onlus (Federazione

Italiana delle Associazioni di Sostegno dei Malati Asmatici e

Allergici) e Alama (Associazione Laziale Asma e Malattie

Allergiche) ad essa aderente, in collaborazione con Siaip

(Societa' Italiana Allergologia e Immunologia Pediatrica) e

l'Ospedale Nuovo Regina Margherita.

''Per questo -prosegue Di Mauro - la Societa' Italiana di

Pediatria Preventiva e Sociale ha ritenuto opportuno dare il

sostegno ad iniziative, come la VII Giornata del bambino

allergico, che discutano i bisogni dei pazienti e delle

famiglie e che siano in grado di fornire ad insegnanti e

specialisti gli strumenti basilari per affrontare questa

necessita'''. A partire dalle 9.30, presso il Salone di

Rappresentanza del Presidio Nuova Regina Margherita, Medici,

Specialisti e Associazioni di Pazienti dibatteranno con

Amministratori Locali e Referenti dei Ministeri della Salute,

dell'Istruzione, dell'Ambiente e dell'Ispra - Istituto

Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale i tanti

aspetti - non solo strettamente clinici, ma anche ambientali

e assistenziali - di quella che sta assumendo i contorni di

una ''vera e propria malattia sociale''. Durante l'incontro

verra' proposta una guida dettagliata, al tempo stesso

essenziale, per affrontare la tutela del bambino allergico a

scuola e negli altri contesti della vita quotidiana, con gli

strumenti adeguati. Saranno inoltre esaminati i piu' recenti

programmi socio-sanitari relativi a malattie allergiche,

sottolineando gli aspetti relativi alla gestione

dell'emergenza-urgenza che queste malattie croniche sollevano

in ambito familiare, sportivo e scolastico.

''Nel nostro Paese dal 1950 ad oggi, si e' passati da un

10% della popolazione colpita da una manifestazione

allergica, ad un allarmante 30%, che include bambini ed

adolescenti in eta' scolare'' sottolinea il professor

Giovanni Cavagni, membro del Comitato Medico Scientifico di

Federasma Onlus.

com-map/bra

mercoledì 15 febbraio 2012

Fecondazione: Gb, donna rivuole sua ovaia ma legge lo vieta

Roma, 15 feb. (Adnkronos Salute) - Una battaglia legale per riavere l'ovaio che si era fatta rimuovere e poi congelato ad appena 16 anni, quando le terapie anti-cancro avrebbero potuto renderla infertile. Kate Oliver, inglese, 28 anni, deve ora sperare che i giudici le diano ragione, per realizzare il sogno di diventare mamma. La legge in Gran Bretagna, infatti, non permette l'esecuzione dell'intervento.

La donna è stata colpita durante l'adolescenza - racconta il Telegraph - da un sarcoma di Ewing, un tumore delle ossa piuttosto raro, che nel suo caso aveva raggiunto le dimensioni di un melone. I medici le avevano dato un 40% di chance di sopravvivenza, avvisandola che le cure che le avrebbero potuto salvare la vita, l'avrebbero probabilmente resa infertile. Miss Oliver ha deciso allora di farsi rimuovere un'ovaia: una volta prelevato, il tessuto è stato separato, conservato in 20 diverse fiale e congelato. Ora Kate è guarita e vuole diventare mamma. Rivuole indietro la sua ovaia, ma nel frattempo la legge è cambiata. L'intervento di reimpianto non può essere effettuato.

La donna ha contattato l'ospedale di Leeds, dove l'ovaia era conservata, per la prima volta nel 2009. La sua intenzione era sottoporsi, dopo il reimpianto del tessuto, alla fecondazione assistita con lo sperma di un donatore sconosciuto. Nulla sembrava ostacolare i suoi piani: avrebbe dovuto solo aspettare dai 6 ai nove mesi per sottoporsi all'intervento. "Due anni dopo sto ancora aspettando. E sono arrabbiata, non capisco perché devo avviare una battaglia legale per riavere qualcosa che mi appartiene", racconta. La Gran Bretagna ha adottato un'interpretazione restrittiva della direttiva europea sulle cellule e i tessuti e nessun ospedale in tutto il Paese può eseguire l'intervento. Intervento praticato invece nel resto del mondo, dove con questa tecnica sono nati 23 bambini.

martedì 14 febbraio 2012

Musica: sabato funerali della Houston nella chiesa dove cantava da bambina

Roma, 14 feb. (Adnkronos) - I funerali di Whitney Houston si celebreranno sabato prossimo, alle 12 ora locale, nella New Hope Baptist Church di Newark, la chiesa dove l'artista cantava da bambina. Lo rivela la Bbc, citando Carolyn Wingham, proprietaria della Whigham Funeral Home, dove e' stato trasportato il corpo della cantante, morta a 48 anni sabato scorso, in un hotel di Beverly Hills.

Secondo quanto riferisce la Wingham, la cerimonia funebre sara' soltanto su inviti, anche se una piccola parte del funerale sara' riservata esclusivamente alla famiglia dell'artista.

La salma della Houston e' arrivata oggi alla Whigham Funeral Home, trasportata da un carro funebre dorato che l'ha prelevata dall'aeroporto di Teterboro, dove era giunta a bordo di un jet privato decollato da Los Angeles. Whitney Houston ha iniziato la sua carriera di cantante da bambina alla New Hope Baptist Church. Anche la cugina Dionne Warwick, ha cantato nel coro di quella chiesa.

(AGI) Vip: botte a coniglietta, arrestato figlio Hefner jr

(AGI) Los Angeles - Marston Hefner, figlio del magnate Hugh

fondatore di Playboy, e' stato arrestato con l'accusa di aver

aggredito nella sua casa di Pasadena la fidanzata Claire

Sinclair, ventenne coniglietta della rivista. Marston, 21 anni,

e' stato rilasciato dopo il pagamento di una cauzione di 20mila

dollari. Pur ammettendo la lite, ha negato di aver alzato le

mani sulla fidanzata con cui sta insieme dall'agosto del 2010

.20120214T161608+0000

lunedì 13 febbraio 2012

(AGI) Susan Sarandon, concepii mia figlia a piazza Spagna

(AGI) Washington - Susan Sarandon ha rivelato di essere rimasta

incinta della figlia Eva Amurri facendo l'amore sulla scalinata

di piazza di Spagna a Roma. Lo ha raccontato la stessa attrice

americana: "Sulle scale di Piazza di Spagna. E' questo il luogo

dove Eva e' stata concepita".


.20120213T215405+0000

Tale padre, tale figlio? Non in casa Hefner! Tale padre, tale figlio? Non in casa Hefner! | Live from LA

(KIKA) - LOS ANGELES - Si dice che la mela non cada mai lontana dall'albero ma evidentemente il frutteto della Playboy Mansion è tanto esteso che la mela può rotolare lontanissima dall'albero che l'ha generata: è quanto dev'essere successo a Hugh Hefner e al figlio Marston.

Hugh Hefner, Marston Hefner

Mentre l'anziano padre, fondatore di Playboy, veniva premiato come uomo dell'anno dall'associazione Angelwish, che difende i diritti dei minori, il figlio Marston viene arrestato per aver malmenato la fidanzata, Claire Sinclair, playmate dell'anno nel 2011

Sembra che una lite tra Marston, figlio maggiore di Hefner, e la Sinclair sia degenerata in una violenta discussione, ma mentre l'erede del patrimonio più sexy del mondo nega di aver colpito la donna, con cui aveva una relazione tira-e-molla dal 2010, la Sinclair avrebbe raccontato alla polizia di essere stata presa a pugni e a calci e quasi sequestrata da Marston. Avrebbe perciò chiamato i familiari e sarebbero stati questi ad avvertire la polizia, che ha poi arrestato il giovane Hefner, per poi rilasciarlo dietro una cauzione d 20.000 dollari.

Possibile che il vecchio Hugh non abbia insegnato al figlio come trattare con le donne?

Marston Hefner, Cooper Hefner

Tumori: leucemia linfoblastica acuta, osp. Bambino Gesu' coordina cura

(ASCA) - Roma, 13 feb - Una cura risolutiva per il 100% dei

piccoli pazienti con leucemia linfoblastica acuta, il tumore

piu' frequente dell'eta' pediatrica che oggi colpisce circa

350-400 nuovi bambini all'anno. E' l'obiettivo del nuovo

protocollo di cura internazionale, il cui coordinamento

Italiano e' stato affidato al Bambino Gesu', Ospedale

Pediatrico di Roma nel quale viene diagnosticato il piu'

elevato numero di bambini con malattia oncoematologica e dove

viene realizzato il 20-25% dei trapianti di cellule staminali

a livello nazionale. Il protocollo, condiviso da molti Paesi

tra cui Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Israele,

Paesi Bassi, Nuova Zelanda, prevede che i bambini vengano

trattati uniformemente per ottimizzare la probabilita' di

cura definitiva attualmente non superiore al 40% quando una

ricaduta ha luogo. Oggi circa l'80% dei pazienti guarisce con

i comuni approcci terapeutici mentre il rimanente 20% va

incontro a una ricaduta della malattia: quest'ultima

percentuale e' pero' destinata a diminuire drasticamente

grazie al lavoro della rete internazionale di collaborazione

fra i Paesi con maggior qualificazione nell'ambito della

diagnosi e della terapia delle leucemie del bambino.

Le leucemie linfoblastiche acute ricadute dell'eta'

pediatrica sono state al centro del meeting internazionale

che si e' appena concluso a Roma e nel corso del quale sono

state discusse le novita' piu' importanti relative alla

diagnosi e alla terapia dei pazienti affetti da queste

patologie. Sono stati analizzati i risultati dei protocolli

di trattamento attualmente in uso nei vari Paesi, le

strategie di trapianto di cellule staminali piu' innovative,

le prospettive dell'immunoterapia, i nuovi farmaci in corso

di sperimentazione e l'impatto di fattori biologici sulla

possibilita' di recupero.

Il nuovo protocollo di trattamento internazionale sara'

avviato nelle prossime settimane. Questo importante progetto

e sforzo organizzativo ha ricevuto supporto anche dall'Unione

Europea per il suo alto valore scientifico e assistenziale.

''La sfida per raggiungere la guarigione di tutti i

pazienti pediatrici affetti da una leucemia linfoblastica

acuta si arricchisce di un nuovo strumento - sottolinea

Franco Locatelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia

Pediatrica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' - e la

cooperazione internazionale fra i diversi gruppi sara' di

ulteriore stimolo per affinare ancor piu' le strategie di

trattamento per curare sempre piu' efficacemente e in maniera

mirata i tumori del bambino. Con il nuovo protocollo

internazionale per la prima volta un largo numero di bambini

(circa 350 all'anno) verra' valutato in maniera omogenea per

le caratteristiche prognostiche. I piccoli pazienti saranno

attribuiti a due differenti gruppi di rischio (standard e

alto) e, conseguentemente, verranno trattati con un

protocollo di terapia largamente condiviso''.

com-map/mau/rob

domenica 12 febbraio 2012

(AGI) Whitney Houston: figlia ricoverata in ospedale per stress

(AGI) Los Angeles - La diciottenne Bobbi Kristina, l'unica

figlia di Whitney Houston morta ieri notte, e' stata ricoverata

al Cedars Sinai hospital di Beverly Hills perche' sotto

fortissimo stress. Lo hanno reso noto amici della famiglia

della popstar. Bobbi Kristina, nata dalla turbolenta relazione

durata 15 anni tra Houston e il cantante Bobby Brown si trovava

nel Beverly Hilton hotel, dove e' stato rinvenuto nella notte

il corpo senza vita della madre. Nella stanza della cantante

non sono state trovare sostenaze stupefacenti ma ricette per

diversi medicinali

.20120212T212405+0000

sabato 11 febbraio 2012

Ecco Blue Ivy Carter: pubblicate le foto della figlia di Beyonce | Oh my Gossip

Blue Ivy CarterPoco più di un mese dopo il parto, avvenuto il 7 gennaio scorso, Beyonce ha finalmente mostrato al mondo l'amata Blue Ivy Carter. Direttamente via internet, tramite Tumblr, la popstar ha infatti pubblicato una serie di scatti che ci mostrano la bimba, capellona e straordinariamente somigliante ai due celebri genitori.

"Vi diamo il benvenuto a condividere la nostra gioia. Grazie per aver rispettato la nostra privacy in questo bellissimo momento della nostra vita. La famiglia Carter", hanno scritto Jay-Z e Beyonce, raggianti genitori con in braccio la splendida Blue Ivy Carter, fino ad oggi nascosta agli occhi dell'opinione pubblica

Blue Ivy CarterPubblicando via internet i primi scatti della piccola, i due genitori hanno così 'cestinato' una presunta offerta da capogiro per cedere l'esclusiva fotografica, bruciando un teorico assegno da 14 milioni di dollari. Briciole, rispetto all'incredibile conto in banca dei due, per un sabato 'a sorpresa', grazie a Blue Ivy e a mamma Beyonce. Finalmente insieme, anche sotto forma fotografica.

venerdì 10 febbraio 2012

Abusa di figlia 11enne dei vicini di casa, arrestato 65enne a Torino

Torino, 10 feb. (LaPresse) - Abusava della figlia di 11 anni dei suoi vicini di casa, che lo consideravano una persona fidata, approfittando del fatto che la madre era malata. E' accaduto a Torino, nel quartiere San Donato, protagonista un uomo di 65 anni. I genitori della piccola si fidavano di lui e da quando la madre si era gravemente ammalata, siccome il padre durante il giorno lavorava, gli avevano chiesto se poteva andare a prendere la bambina a scuola e aiutarla nello studio. L'uomo aveva accettato ma, secondo quanto testimoniato dalla piccola, la molestava in casa, mentre la madre era a letto in un'altra stanza. I poliziotti hanno arrestato il 65enne. L'inchiesta è nelle mani del sostituto procuratore Anna Maria Loreto. Lunedì è previsto un interrogatorio della difesa.

Calcio: giocatori Empoli incontrano i bambini del Meyer

Roma, 10 feb. - (Adnkronos) - Giovedi' 16 febbraio alle 11.30 la squadra dell'Empoli incontrera' i piccoli pazienti ricoverati nell'Ospedale pediatrico di Firenze Meyer. L'iniziativa promossa dalla Lega Serie B rientra nell'ambito del progetto B Solidale che ancora una volta sostiene Arche', vincitrice col Progetto Prometeo del bando B Solidale 2011 nella categoria 'infanzia'.

Per Arche' sara' l'occasione di far vivere ai tanti bambini malati e alle loro famiglie un momento insolito e speriamo indimenticabile, per la Lega Serie B e' un modo importante per promuovere la valenza sociale dello sport a favore dell'infanzia.

Sostenere Arche', che con i propri volontari partecipa al progetto S.O.S. Meyer per rispondere alle richieste e alle segnalazioni urgenti dei servizi sociali interni all'Ospedale, significa contribuire alla diffusione della cultura della solidarieta' sociale, rivolta al minore e alla sua famiglia.

Cinema: a Berlino commuove l'11/9 visto con gli occhi di un bambino

Berlino, 10 feb. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Sembra l'ennesimo romanzo sulla grande tragedia, invece no: dopo pochissime pagine, anzi righe, diventa chiaro che narrativamente ha una potenza inusuale e i personaggi sono 'molto forti, incredibilmente vicini', per dirla con il titolo del film di Stephen Daldry, fuori concorso alla 62ma Berlinale.

Se il romanzo risucchia il lettore, l'adattamento cinematografico e' coinvolgente, a tratti debordante e meno crudele del testo originale ma in sintonia perfetta con l'esuberante piccolo protagonista. Fuori e dentro lo schermo. Che ha un talento fuori del comune come lo scrittore che lo ha creato Jonathan Safran Foer. Lo stesso del caso letterario 'Se niente importa', l'inchiesta sugli allevamenti intensivi e dell'esordio-autobiografia 'Ogni cosa e' illuminata', diventata anche in questo caso un film (con Elijah Wood).

Il motore scoppiettante di 'Molto forte, incredibilmente' vicino si chiama Oskar, ha 9 anni e passa la maggior parte del tempo a fantasticare: dalla sua mente escono trame laboriose, tesori che non esistono, oggetti prodigiosi e inutili. Tanta iperattivita' ha una premessa brutale e difficile da accettare: il padre (Tom Hanks) e' scomparso dopo sei messaggi lasciati in segreteria: "Ciao, c'e' qualche problema qui alle Torri Gemelle, ma e' tutto sotto controllo". "Per finire con la supplica: sei li? Se ci sei rispondi".

Lo yogurt in gravidanza e l’asma nel bebè

Lo yogurt in gravidanza e l’asma nel bebèLo yogurt in gravidanza e l’asma nel bebè
© Thinkstock

Le proprietà benefiche dello yogurt

Da sempre, lo yogurt è un alimento presente sulle tavole di tutto il mondo: nasce in Turchia e da lì si diffonde ovunque adattandosi ai gusti locali delle popolazioni nel corso dei secoli. Numerose sono le sue proprietà benefiche per l’organismo, essendo ricco di aminoacidi essenziali, minerali (primo tra tutti il calcio, seguito da fosforo, sodio e potassio), proteine nobili, acido folico e vitamine (A, B, PP e K). Lo yogurt svolge l’importante funzione di riequilibrare la flora batterica del tratto gastrointestinale, qualora questa fosse soggetta ad alterazioni per via di una dieta poco salutare, stress e trattamenti antibiotici prolungati. Riesce inoltre a prevenire e curare la proliferazione di infezioni di funghi e batteri dannosi per la salute, essendo lui stesso ricco di batteri “buoni”, come quelli della famiglia dei lattobacilli e dei probiotici, che contrastano l’azione di quelli pericolosi. È più digeribile del latte per la sua natura: viene prodotto dalla fermentazione del lattosio, processo che da vita a sostanze quali glucosio e galattosio, zuccheri definiti “semplici” e di più facile assimilazione. Infine, contribuisce ad aumentare il senso di sazietà ed è spesso inserito in regimi alimentari dimagranti o di mantenimento, dato anche il suo basso apporto calorico (circa 60 Kcal ogni 100 grammi).

La relazione tra gravidanza e consumo di yogurt

In molti consumano abitualmente un barattolino di yogurt al giorno, per i suoi principi nutritivi e proprietà organolettiche importanti soprattutto alla salute dell’apparato digerente: l’offerta di questo alimento è vasta, nei supermercati ci sono yogurt di ogni tipo e dai gusti più disparati. Non è sempre facile capire qual è quello più adatto alle tue esigenze e se sei incinta è probabile che ti convinca a comprare quello magro per tenere sotto controllo la linea. Fai attenzione proprio a quest’ultimo: uno studio americano afferma che le sostanze contenute nello yogurt magro sono in grado di aumentare il rischio che tuo figlio manifesti asma o allergie importanti. Il team di ricercatori dell’Harvard School of Public Health di Boston, guidati dalla Dottoressa Ekaterina Maslova, ha tenuto sotto osservazione molte gravidanze nel corso di circa sei anni, riscontrando numerosi esempi per cui mangiare yogurt magro, anche solo una volta al giorno, moltiplicava la percentuale di comparsa delle patologie sopracitate.

Quale tipo di yogurt provoca l’asma?

La ricerca si poggia sui dati raccolti in Danimarca dallo Statens Serum Institut di Copenaghen su 70mila donne in dolce attesa e sui loro bambini, tutti di età compresa tra gli zero e i sette anni, ed è stata presentata durante un congresso annuale tenutosi ad Amsterdam dello European Respiratory Society. I dati sembrano all’apparenza contrastanti: solo lo yogurt magro (bianco o alla frutta) provocherebbe disturbi respiratori nel bambino, mentre il latte intero abbasserebbe addirittura il rischio di farli comparire. Come viene spiegata questa apparente incongruenza? È evidente che alcuni elementi contenuti nello yogurt, generati durante la lavorazione del latte, sono in grado di sviluppare allergie e asma. Sotto inchiesta sono messi gli acidi grassi, quasi assenti nello yogurt magro privato proprio di questi elementi: essi sono di fondamentale importanza in un’alimentazione corretta e bilanciata e permettono alle vitamine liposolubili di sciogliersi e rilasciare tutte le loro proprietà all’organismo. La Dottoressa Maslova ipotizza che sia proprio una carenza di tali acidi grassi (sia di origine animale che vegetale) a favorire l’insorgenza di problemi respiratori nei bambini. Questi possono scomparire anche attraverso la bollitura del latte quindi attenzione a non distruggere tutte le proprietà organolettiche di questo elemento essenziale in una corretta alimentazione. Ricorda che un regime alimentare bilanciato è fondamentale per la tua salute e per quella del tuo bambino: attenzione a non mangiare troppo ma introduci nell’organismo tutti i nutrienti necessari ad una gravidanza sana.

E se proprio vuoi concederti un peccato di gola, via libera allo yogurt intero!


Luisa Fioravanti

Per saperne di più:
Dieta post-natale [1]
Limita l'aumento di peso in gravidanza [2]
Forum Alimentazione [3]

Links
  1. ^ Dieta post-natale (alimentazione.doctissimo.it)
  2. ^ Limita l'aumento di peso in gravidanza (alimentazione.doctissimo.it)
  3. ^ Forum Alimentazione (forum.doctissimo.it)

giovedì 9 febbraio 2012

Pediatria: famiglie micro e mamme 'nonne', a Milano boom bimbi allergici

Milano, 9 feb. (Adnkronos Salute) - Milano capitale dei baby-allergici. In un Nord Italia che risulta più allergico del Centro-Sud (+5%). Sono i numeri a consacrarla "leader su questo fronte", spiega Alessandro Fiocchi, direttore di Pediatria della clinica Macedonio Melloni di Milano. Nella metropoli lombarda si contano 90 mila under 14 'ipersensibili' a fattori diversi (nel calderone finiscono allergie respiratorie e alimentari), in tutta la regione salgono a quota 300 mila. E sono sempre di più. Tanto che i pediatri allergologi da tempo si interrogano sulle cause di questo boom. Fra le ipotesi più accreditate ci sono quelle 'socio-economiche' che addirittura scalzano il ruolo giocato dall'inquinamento: "Oggi le famiglie diventano micro, le donne fanno pochi figli e in tarda età, il benessere nonostante la crisi continua ad essere la condizione predominante", riepiloga Fiocchi, in occasione dell'apertura del sesto 'Milan International Meeting on Paediatric Allergy'.

Tutti questi fattori, insieme ad altri, potrebbero essere alla base dell'aumento delle allergie nei tempi moderni. Sul banco degli imputati sale dunque la vita da metropoli. Dietro la Milano allergica, assicurano gli esperti, "c'è il calo delle nascite, il fatto che le donne diventano mamme sempre più tardi e scelgono di fermarsi dopo il primo bebè. Ma anche la sterilità dell'ambiente in cui i neonati crescono, l'uso di antibiotici, il consumo di particolari alimenti, la diffusione delle vaccinazioni". Anche il Pil finisce nel mirino degli scienziati perché, incalza Fiocchi, "è stato osservato un rapporto: tanto è più ricco un Paese, tanto più alta è la percentuale di asma e allergie. Sembra sia il prezzo da pagare per il benessere".

Pochi figli, più allergie? "Basti pensare che il quintogenito ha la metà delle possibilità di sviluppare allergie rispetto al fratello più grande. E soprattutto che oggi più del 50% delle mamme partorisce dopo i 33 anni. Trend consolidato al Nord, che sta contagiando l'intero Paese", precisa il pediatra allergologo.

Sono diverse le teorie con cui si tenta di spiegare il cosiddetto 'effetto fratello maggiore' (più allergico dei fratelli minori): "Si pensa che la presenza sotto lo stesso tetto dei fratelli più grandi che portano malattie infettive e mettono alla prova le difese dell'ultimo nato, contribuisca a instradare nella direzione giusta il sistema immunitario del piccolo di casa", spiega Alberto Martelli, primario di Pediatria negli ospedali di Garbagnate Milanese e Bollate. Ma anche la mamma potrebbe giocare un ruolo, "nel senso che, una gravidanza dopo l'altra, impara a fabbricare bebè sempre meglio", spiega Attilio Boner, professore di Pediatria, in forze nella clinica pediatrica dell'università di Verona.

"La gravidanza - continua - è di per sé un fenomeno allergico. Il feto non deve essere riconosciuto come corpo estraneo e manda dei segnali per ridurre la risposta dell'organismo materno. Più persistono questi segnali più c'è uno sbilanciamento a favore dell'allergia. E' possibile che questo fenomeno si riduca al secondo, terzo, quarto figlio, che la mamma sia più capace di far figli sani". E questa protezione, aggiunge Fiocchi, "è tanto più forte se la donna fa figli da giovane e a breve distanza l'uno dall'altro". Si tratta di ipotesi, su cui i pediatri dovranno far luce.

Di certo c'è il boom delle allergie. I dati Istat fotografano l'impatto sulla società di oggi: le malattie allergiche (10,7%) sono al terzo posto fra le malattie croniche più diffuse dopo l'artrosi/artrite (18,3%) e l'ipertensione arteriosa (13,6%), e sono l'unica voce di questa categoria che presenta tassi molto elevati fin dall'infanzia. Nell'arco di circa 20 anni la percentuale di bambini allergici è aumentata dal 7 al 25%. Non sono solo le allergie respiratorie ad avere un andamento al rialzo. Anche le allergie alimentari crescono e diventano sempre più diffuse: a Milano la percentuale è del 3,9% secondo i dati raccolti dalla Comunità europea. "Gli accessi ai pronto soccorso per gli effetti scatenati da allergie alimentari sono aumentati di 5 volte dal 1990 al 2010", sottolinea Fiocchi.

Calcio: Figlio Capello, con FA stretta di mano ma contratti sono cosa diversa

Milano, 9 feb. - (Adnkronos) - "Reazioni alla FA? Non credo, siamo perfettamente in linea con quello che e' stato detto dal presidente, ha riportato in modo sostanzialmente corretto i fatti e le opinioni. C'era stato riconosciuto il diritto di replicare ad eventuali dichiarazioni che non ritenessimo corrette da parte della FA. Ad oggi, in questo momento, mi sembra che tutte le dichiarazioni siamo, invece, orientate a confermare quello che era stato gia' detto. Quindi, non credo che ci saranno dichiarazioni o prese di posizione". Lo ha detto Pierfilippo Capello, figlio di Fabio, nonche' legale del dimissionario Ct italiano della nazione inglese di calcio, a Sky Sport 24 HD. Non ci sono, quindi, nemmeno toni tesi fra le due parti. "No, assolutamente. Confermo quello che ha detto il presidente, e' stato estremamente professionale, cortese e, come ha detto il presidente stesso, la questione si e' risolta dal loro punta di vista con una stretta di mano. Poi, i contratti sono una cosa diversa, c'e' voluto qualche momento in piu', ma dal punto di vista prettamente umano e professionale la cosa si e' risolta velocemente con una stretta di mano", ha aggiunto l'avvocato.

Rovigo, maltratta i bimbi a scuola: maestra 48enne ai domiciliari

Rovigo, 9 feb. (LaPresse) - La polizia ha arrestato a Rovigo una donna di anni 48, insegnante di scuola primaria, per il reato di "maltrattamenti verso i fanciulli". Le indagini, svolte dalla squadra mobile, hanno avuto inizio lo scorso mese di maggio in seguito alle segnalazioni di comportamenti violenti e aggressivi dell'insegnante nei confronti di minori, alunni di una scuola di un piccolo centro della provincia di Rovigo. Questi atteggiamenti, descritti nelle testimonianze dei genitori e degli stessi bambini, sentiti in forma protetta su delega dell'autorità giudiziaria, si manifestavano, a quanto ricostruito dagli investigatiori, con schiaffi e calci in varie parti del corpo nonché con strattoni così violenti da far sbattere la testa degli alunni sul banco o per terra. In altre occasioni, secondo quanto accertato dalla polizia, la maestra rovesciava i banchi gettando via il materiale didattico dei minori costringendoli a rimanere in punizione in piedi in un angolo. L'autorità giudiziaria di Rovigo ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell'indagata.

mercoledì 8 febbraio 2012

Nave Costa, sub recuperano orsacchiotto, bimbo non riusciva a dormire

Roma, 8 feb. (LaPresse/AP) - Il mare mosso ha costretto a sospendere le ricerche nella parte immersa della nave Costa Concordia, incagliata davanti all'isola del Giglio dal 13 gennaio scorso. Nonostante ciò i sub dei vigili del fuoco sono riusciti a recuperare l'orsacchiotto perso da un bambino il giorno del naufragio e che da allora senza non riusciva a dormire bene. Lo ha reso noto il 'Corriere fiorentino', l'edizione di Firenze de 'Il Corriere della Sera', che ha reso noto che il ritrovamento è stato effettuato all'inizio della settimana, in un momento nel quale il mare era poco mosso. Il peluche è stato trovato all'interno della cabina del bimbo e di suo papà, che vivono a Verona. Il piccolo non ha più la mamma. A raccontare la vicenda è stato il padre del bambino, mandando una e-mail alla famiglia dell'isola del Giglio che li aveva ospitati dopo il naufragio.

Tre intossicate da monossido carbonio nel cuneese, bimba 3 anni grave

Cuneo, 8 feb. (LaPresse) - Tre persone sono rimaste intossicate da monossido di carbonio oggi pomeriggio a Bagnolo Piemonte, in provincia di Cuneo. Si tratta di una madre di 44 anni e delle sue due figlie, di 3 e 7 anni. A salvarle, il padre che, tornato da lavoro, ha trovato la casa avvolta dal fumo denso della stufa a legna. L'uomo ha subito aperto le finestre e ha provato anche a rianimare la più grave delle figlie, quella di tre anni, che ora si trova in quello che in gergo medico è definito 'stato letargico'. Tutte e tre le intossicate sono state ora portate all'ospedale Santissima Annunziata di Savigliano ma presto dovrebbero essere trasferite in iperbarica a Torino. Sul luogo dell'incidente, verificatosi attorno alle 17.45, sono intervenuti i vigili del fuoco e il 118, con due ambulanze.

Pediatria: sconsigliato sculacciare bimbi, li rende adulti aggressivi

Milano, 8 feb. (Adnkronos Salute) - I bimbi cresciuti a suon di schiaffi e sculacciate, diventano adulti aggressivi con gli altri. A bocciare il metodo delle punizioni fisiche a fini educativi sono gli scienziati, sulla base di una revisione di 20 anni di ricerca. Il lavoro firmato da Joan Durrant dell'University of Manitoba e Ron Ensom del Children's Hospital of Eastern Ontario e pubblicato sul Canadian Medical Association Journal dimostra che quanto più spesso i piccoli vengono sgridati, schiaffeggiati e sculacciati, tanto è più probabile che sviluppino un comportamento aggressivo da grandi. "Gli studi presi in considerazione hanno scoperto che le punizioni fisiche sono associate a un più alto grado di aggressività verso genitori, fratelli, coetanei e partner", spiegano i ricercatori.

Dunque i due autori della review definiscono le sculacciate e gli schiaffi ai figli 'controproducenti' e puntano i riflettori in particolare su uno studio condotto su 500 famiglie, in cui si dimostra che i bambini tendono a sfidare di meno i genitori quando questi vengono abituati a non punirli fisicamente. Molte delle ricerche passate al setaccio sottolineano che alzare le mani sui più piccoli aumenta le possibilità che sviluppino problemi di salute mentale come la depressione.

I ricercatori canadesi precisano anche come negli ultimi 20 anni il punto di vista della società sulle punizioni fisiche sia cambiato notevolmente. Le botte non sarebbero più considerate, a detta degli esperti, il modo migliore per rapportarsi a bambini ribelli. Negli Usa un recente sondaggio ha messo in evidenza che la maggior parte dei genitori preferisce usare altre strategie: quella del 'time out' (isolare il piccolo per un po' dalle attività che sta svolgendo) o quella del 'sequestro' dei giocattoli preferiti. Certo dal sondaggio emerge anche che una coppia su cinque è propensa a usare le mani per punire i propri figli.

Cina, nasce bambino di oltre 7 kg: il più pesante dal 1949

Pechino (Cina), 8 feb. (LaPresse/AP) - Una mamma della provincia di Henan, nel centro della Cina, ha dato alla luce un bambino di 7,04 chilogrammi, forse il neonato più pesante dalla fondazione della Repubblica popolare cinese, avvenuta nel 1949.

Secondo quanto riporta il quotidiano di Stato Tianjin Post, la super mamma di 29 anni ha partorito con un taglio cesareo durato in tutto 20 minuti e sia lei che il figlio, di nome Chun Chun, stanno bene. Il Tianjin Post spiega che i genitori del bimbo non sono particolarmente alti o corpulenti e che non c'è stato nulla di inusuale nella dieta della mamma. Non è ancora chiaro, però, se Chun Chun sia abbastanza grande da entrare nei libri dei record cinesi. Secondo il Guinness dei primati, rimane però ancora imbattuto il bambino nato nel 1879 in Ohio. Pesava 10,77 chilogrammi.

martedì 7 febbraio 2012

Cinema: James Franco in West Virginia per dirigere 'Figlio di Dio'

Roma, 7 feb. - (Adnkronos/Cinematografo.it) - James Franco ha iniziato a girare in West Virginia 'Figlio di Dio', dal romanzo di Cormac McCarthy. L'attore e regista di Palo Alto si e' letteralmente infatuato del grande romanziere americano, di cui avrebbe gia' deciso di adattare anche Meridiano di sangue.

Figlio di Dio e' incentrato sulla figura di un contadino solitario che vive in miseria dopo aver perso la fattoria di famiglia e che tenta di esistere al di fuori della sua citta' e dell'ordine sociale. In una serie di tentativi disastrosi di sopravvivenza, cadra' lentamente, e sempre piu' profondamente nel crimine e nel degrado.

Nel cast Scott Haze nel ruolo principale e Tim Blake Nelson (che vedremo prossimamente anche nel Lincoln di Spielberg), in quello dello Sceriffo Fate. Ci saranno anche Jim Parrack, Vince Jolivette e Fallon Goodson.

Pediatria: un sms per salvare piccoli cardiopatici, al via iniziativa 'Cuore di bimbi'

Roma, 7 feb. (Adnkronos Salute) - Basta un Sms o una telefonata per salvare oltre 300 bambini gravemente cardiopatici nati in Africa, Asia ed Est Europa. L'iniziativa 'Cuore di bimbi', promossa dalla Fondazione 'Aiutare i bambini', prenderà il via domani e durerà fino al 28 febbraio. Tutti possono contribuire a sostenere la campagna: il valore della donazione è di 2 euro con un sms al numero 45507 da telefono cellulare Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile o CoopVoce oppure con una chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TeleTu. Chiamando il 45507 da rete fissa Telecom Italia, Infostrada o Fastweb la donazione è, a scelta, di 2 oppure 5 euro.

Nel mondo ogni anno nasce circa 1.000.000 di bambini con cardiopatie e malformazioni cardiache congenite - si legge in una nota della Fondazione - Di questi, circa la metà avrebbe bisogno di un intervento chirurgico entro il primo anno di vita. Ma in molti Paesi quali Africa, Asia o Est Europa mancano le strutture e il personale medico per realizzare operazioni così complesse. La Fondazione 'Aiutare i bambini', attraverso la campagna 'Cuore di bimbi', raccoglie fondi per inviare in missione all'estero equipe di medici italiani volontari, specializzati in operazioni pediatriche al cuore. Per il 2012 sono previste 8 missioni: in Kazakistan, con il team degli Ospedali Riuniti di Bergamo; in Uzbekistan, con un team misto degli Ospedali Riuniti di Bergamo e del Niguarda di Milano; in Eritrea, con il team dell'ospedale Pasquinucci di Massa e, infine, in Camerun, con il team del Policlinico di San Donato milanese. Cambogia, Nepal e Sudan sono, invece, i tre Paesi nei quali la Fondazione sosterrà i costi di 110 operazioni. Mentre 20 bambini arriveranno in Italia dal Kosovo e dallo Zimbabwe per essere operati. Per sostenere tutti questi interventi servono 250.000 euro.

Durante ogni singola missione all'estero, della durata media di una settimana, i medici volontari riescono a operare circa dieci bambini e a visitarne un centinaio. Ma il loro compito non si limita a questo: hanno un ruolo importante anche nella formazione dei medici locali e nel verificare la presenza di attrezzature adeguate negli ospedali del posto. Se invece sul posto sono presenti strutture e medici, la Fondazione copre i costi delle operazioni per le famiglie che non sono in grado di sostenerli. Infine, nel caso in cui manchino sia le strutture sia i medici, i piccoli pazienti vengono portati in Italia per essere operati direttamente nel nostro Paese. Attraverso queste diverse modalità, dal 2005 ad oggi sono stati operati e salvati 490 bambini. Per ulteriori informazioni: www.aiutareibambini.it.