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martedì 30 aprile 2013

Teatro: 'magia' Casanova e Sistina, 'Houdini' gratis per i bambini

+++Spettacolo in scena dal 2 al 5 maggio+++. (ASCA) - Roma, 30 apr - Il Sistina, insieme ad Antonio Casanova, ha pensato ad una promozione speciale: i bambini al di sotto dei 12 anni potranno assistere gratuitamente a ''Il grande segreto di Houdini'', in scena dal 2 al 5 maggio. Uno spettacolo ricco di magia nel quale il nostro protagonista si mettera' alla prova in numeri strabilianti ed eccezionali: dall'apparizione di un elicottero del '15 - '18 alla pericolosissima Pagoda della Morte. Questo show pero' non e' fatto solo di trucchi ed effetti speciali: attraverso un vero e proprio viaggio teatrale nel tempo - si legge in una nota -, sarete catapultati nell'avvincente ed incredibile storia di Henry Houdini: scoprirete come ha iniziato, vi appassionerete alla sua storia d'amore con la moglie Bess ma soprattutto verrete a conoscenza del grande segreto... Le musiche coinvolgenti, le fantastiche atmosfere ma soprattutto un Antonio Casanova nelle vesti di ''un illusionista cantastorie'', e quindi non solo mago, ma anche attore e cantante, offriranno l'opportunita' di poter ammirare uno show completo, per tutta la famiglia. Inoltre per festeggiare questo lungo ponte di inizio maggio si e' pensato ad un'ulteriore promozione, questa volta dedicata ai piu' grandi. Nei giorni 3, 4 e 5 la platea a 25 euro e la galleria a 20 euro! L'orario degli spettacoli sara' il seguente: 3 maggio alle ore 21,00; 4 maggio alle ore 17,00; 5 maggio alle ore 17,00.

lunedì 29 aprile 2013

Sparatoria P. Chigi, figlia Giangrande: Non so se potrò perdonare

Roma, 29 apr. (LaPresse) - "Non so se riuscirò mai a perdonarlo. Non lo so, non ci voglio pensare, non mi interessa". Lo ha detto Martina Giangrande, figlia del carabiniere ferito nella sparatoria di ieri davanti a Palazzo Chigi, e che ora si trova al policlinico Umberto I. La ragazza non ha parlato con rabbia ma con molta maturità ed è apparsa giustamente provata per quanto successo al padre, di cui si è dichiarata "orgogliosa".

"Vi prego di voler comprendere - ha aggiunto la ragazza - la mia decisione di parlare senza rispondere a domande per cui non sono pronta in questo momento. Ringrazio l'Arma per l'aiuto che ha dato a me e a tutti i miei familiari, come una grande famiglia". "Oggi sono tre mesi che ho perso mia madre", ha ricordato con la voce rotta dalla commozione. "Sono fiera e orgogliosa di mio padre che ha dedicato tutta la sua vita alle istituzioni - ha aggiunto ancora - Ringrazio la presidente Boldrini". "Ringrazio i medici e l'ospedale, che hanno accolto me e la mia famiglia con tanta umanità e sensibilità" affinchè "mio padre ritorni al mio fianco".

Sparatoria P. Chigi, Preiti pentito: Non mantenevo mio figlio

Roma, 29 apr. (LaPresse) - E' depresso ma non folle ed è per questo che i due magistrati che stanno indagando sulla sparatoria di ieri di Luigi Preiti, il 49enne che ha fatto fuoco davanti a palazzo Chigi contro due carabinieri, non chiederanno nessuna perizia psichiatrica. Non sta bene Preiti, e questa mattina si è sfogato con il suo avvocato, Mauro Danielli che nel pomeriggio ha fatto visita all'uomo nel carcere di Rebibbia. "Non potevo più mantenere mio figlio", ha detto in cella dove è sorvegliato 24 ore su 24 perché si temono gesti estremi. Preiti ha raccontato al proprio difensore di soffrire di un forte disagio a causa dei problemi dovuti alla mancanza di lavoro e perché "non era più in grado di mantenere il figlio minorenne". Nessun cenno con il proprio legale e anche con gli inquirenti che lo hanno ascoltato ieri circa presunti debiti dovuti al vizio del gioco.

A lui potrebbero essere contestate alcune aggravanti tra cui quella di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale o una persona incaricata di pubblico servizio. I capi di accusa contestati sono tentato omicidio, porto e detenzione d'arma e munizioni clandestina. Proprio su quest'arma si focalizza l'attenzione degli inquirenti. Una pistola comprata al mercato nero e sulla quale il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Antonella Nespola compiranno un accertamento tecnico "irripetibile". Il 49enne, ieri, in maniera confusa, ha detto ai pm, di aver acquistato la pistola clandestinamente nel nord Italia quattro anni fa. Versione che non avrebbe convinto del tutto gli inquirenti. Altre analisi verranno compiute sui bossoli recuperati dalla scientifica sulla scena della sparatoria. L'accertamento è stato affidato ai Ris. Oggi, davanti al suo avvocato Prieti era confuso: ha chiesto di vedere il figlio, si è accertatto delle condizioni di salute dei due carabinieri, specialmente del brigadiere più grave e poi ha esclamato: "Ma cosa ho fatto? Sono pentito".

Intanto gli inquirenti chiederanno anche l'acquisizione dei tabulati telefonici delle utenze utilizzate da Preiti per poter accertare quali i contatti intrattenuti prima della sparatioria. Non solo. Verranno analizzate le immagini delle telecamere intorno ai palazzi della politica e tutti i fotogrammi del tragitto che il 49enne ha compiuto dall'albergo romano nel quale soggiornava e piazza Colonna. In serata si attende la richiesta di convalida del fermo. Dopodiché si saprà l'ora e il giorno dell'interrogatorio di garanzia.

venerdì 26 aprile 2013

Roma, trovato cadavere di anziano murato: si indaga sul figlio

Roma, 26 apr. (LaPresse)- Il cadavere di un uomo, di 85 anni, è stato trovato murato in una stanza di una casa isolata a Subiaco, in provincia di Roma. Dai primi accertamenti sono emerse responsabilità del figlio. Il macabro rinvenimento è avvenuto nella Contrada La Maina, al numero 117. Sull'occultamento sono emerse responsabilità sul figlio, 44 anni, tossicodipendente. Secondo le prime ricostruzioni, lo avrebbe fatto per continuare a riscuotere la pensione. Indagini in corso a cura dei carabinieri di Tivoli e Subiaco. E' atteso l'arrivo del medico legale. La scoperta è stata fatta dai militari durante una perquisizione, relativa ad un'indagine per droga. Il 44enne, disoccupato, è in stato di fermo. Ha molti precedenti per droga.

giovedì 25 aprile 2013

Salute: Giornata mondiale malaria. Unicef, muore un bambino al minuto

(ASCA) - Roma, 25 apr - Nel 2008 un bambino ogni 30 secondi moriva per malaria; oggi muore un bambino ogni 60 secondi: la malaria uccide ancora 660.000 persone ogni anno, molte delle quali sono bambini africani. Lo scrive Unicef-Italia in un comunicato diffuso in occasione nella Giornata mondiale della malaria, il 25 aprile. ''E' inaccettabile che ogni giorno piu' di 1.500 bambini muoiano ancora per una malattie prevenibile e curabile.'' ha detto, Nicholas Alipui, direttore del Programma dell'Unicef anti malaria. ''Dobbiamo distribuire zanzariere trattate con insetticida a tutti coloro che ne hanno bisogno, dobbiamo provvedere a test puntuali e medicine appropriate per i bambini colpiti da malaria.'' Una copertura universale con zanzariere trattate con insetticida sotto cui dormire e', infatti, la chiave per raggiungere risultati contro la malaria, ''uno dei piu' grandi killer di bambini nel mondo'', scrive l'Unicef. Con i suoi partner, l'Unicef si batte e supporta i governi per una distribuzione gratuita di zanzariere trattate con insetticida - specialmente quelle a lunga durata. Quando la copertura universale - una zanzariera per ogni due persone - sara' raggiunta, questa semplice ed efficace barriera potra' ridurre la mortalita' infantile fino al 20%. Nel 2004, nell'Africa subsahariana c'erano solo 5,6 milioni di zanzariere da letto. Fino a poco tempo fa il prezzo delle zanzariere era troppo alto per la grande distribuzione a causa della scarsa concorrenza tra produttori. Tuttavia in Africa, nel 2010, questo numero e' salito a 145 milioni grazie ai grandi quantitativi acquistati, alle forniture comuni, ai migliori finanziamenti e all'estesa capacita' manifatturiera. Un focus costante e mirato a una piu' alta copertura con interventi efficaci per contrastare la malaria - sottolinea l'Agenzia Onu - ha contribuito a salvare 1,1 milioni di vite e a far diminuire di un terzo il tasso di mortalita' causata da malaria in Africa, come registrato dal 2000. ''Abbiamo fatto progressi considerevoli in questa lotta, ma non possiamo distogliere lo sguardo dall'obiettivo di ridurre i casi di malaria e morte per azzerarli. Dobbiamo assicurarci che i paesi abbiano i fondi necessari per il controllo della malaria e usarli per proteggere i propri figli e le donne in gravidanza'', ha aggiunto Alipui, direttore del Programma dell'Unicef anti malaria. com-stt/gc

mercoledì 24 aprile 2013

Salute: una favola per spiegare importanza donazione sangue a bimbi

Roma, 24 apr. (Adnkronos Salute) - Una favola che attraverso la metafora del regno di Pallidonia spiega il senso del donare il sangue ai più piccoli. Il progetto 'Rosso sorriso - la meraviglia del donare', presentato questa mattina a Roma, e' una produzione multimediale che verrà distribuita nelle scuole primarie di tutta Italia attraverso le 3.200 Avis comunali. E che andrà in onda il 28 aprile, alle 8.30, su Rai Yo Yo.

'Rosso sorriso' e' una storia di altruismo firmata Avis nazionale e Avis provinciale Bergamo, con la collaborazione di Rai Yo Yo e del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Oltre alla favola, il dvd contiene due percorsi didattici e ludici: il primo indica, attraverso l'uso fantastico di materiale 'povero', la costruzione di oggetti e degli elementi del racconto; il secondo laboratorio propone giochi teatrali che permettono di ricreare un clima di fiducia attraverso l'idea di festa, avvicinando ciascuno al desiderio e all'attitudine del dare.

La favola e' stata scritta dagli autori Rai Silvia Barbieri e Oreste Castagna ed e' interpretata proprio da quest'ultimo, volto celebre della Melevisione. Il progetto vede inoltre la collaborazione del cartoonist Bruno Bozzetto, che ha disegnato il logo di Rosso Sorriso.

"Da ben 86 anni Avis è impegnata nella promozione della donazione di sangue ed emocomponenti â€" commenta Vincenzo Saturni, presidente di Avis nazionale - In questa costante opera di sensibilizzazione, particolare attenzione è stata sempre rivolta alle nuove generazioni. Il progetto di 'Rosso Sorriso' ben si inserisce in tale percorso dal profondo valore sociale, etico e civico, in cui il dono è espressione concreta di valori come la solidarietà, la generosità e la responsabilità che sono alla base della cittadinanza attiva".

"Con questo progetto abbiamo risposto ad un'esigenza del territorio - aggiunge Oscar Bianchi, presidente provinciale Avis Bergamo - Le Avis comunali ci chiedevano di poter entrare nelle scuole per parlare con i bambini, ma anche con le famiglie, attraverso una modalità innovativa. L'incontro e la sintonia con Oreste Castagna, maestro dell'arte del racconto, hanno chiuso il cerchio e dato vita al progetto".

L'obiettivo del progetto - ribadiscono i protagonisti riuniti questa mattina a Roma - è contribuire e incidere positivamente nel processo di formazione di un cittadino solidale, attraverso la diffusione e la sperimentazione dei valori della solidarietà e del dono di cui essa è portatrice. La capillare presenza di Avis in tutto il territorio nazionale, con oltre 3.200 strutture associative e un patrimonio che supera i 1.200.000 donatori di sangue, vede Avis riconosciuti dal Miur attraverso un protocollo d'Intesa come risorsa educativa spendibile nel sociale e nella scuola in particolare.

E poi c'è la collaborazione con Rai Ragazzi, che "per noi rappresenta una possibilità straordinaria per veicolare il nostro messaggio", spiega Saturni. "Rai Ragazzi - aggiunge il direttore Massimo Liofredi - ha voluto sposare questo progetto attraverso il suo Canale più seguito, Rai Yoyo e un suo noto testimonial, Oreste Castagna, per far sì che possano essere promossi i valori della solidarietà, dell'altruismo e della partecipazione fra i bambini italiani e le loro famiglie". "Questo racconto ci ha entusiasmati - aggiunge Gianfranco Noferi, vice direttore Rai Ragazzi - Questo rappresenta un inizio da cui potrebbe nascere una collaborazione, continuando a sviluppare il progetto Rosso Sorriso".

martedì 23 aprile 2013

Pediatria: l'esperto, 33% bambini italiani obeso o in sovrappeso

Roma, 23 apr. (Adnkronos Salute) - I bambini italiani sotto troppo grassi. Uno su tre, infatti, ha problemi di peso. Il 22% di quelli entro i 9 anni, infatti, è in sovrappeso, e il 12% può essere definito obeso. A dare i numeri dell'obesità pediatrica in Italia è Giuseppe Morino dell'Unità operativa educazione alimentare dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, intervenuto oggi in Campidoglio alla presentazione di 'Charity run, Race for children', un evento sportivo in programma a maggio nella capitale proprio per contrastare il fenomeno dell'obesità infantile. "Le percentuali più alte - aggiunge l'esperto - si registrano nel Centro-Sud", con Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata che salgono al 40% dei bambini 'vittime' dei chili in più. Sardegna, Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige si attestano invece al 25%, in linea con la media nazionale il Lazio (35% circa). "Ciò che allarma di più - rivela Morino - è soprattutto la gravità dei quadri clinici associati ai bambini obesi o in sovrappeso, per non parlare dei problemi fisici come disturbo del sonno e problemi ortopedici, e psicologici". Ma ad avere un peso enorme sui chili di troppo dei nostri figli rimane l'alimentazione. "La prima colazione - sottolinea l'esperto - viene saltata dal 9% dei bambini e fatta in modo non adeguato dal 31%. Il 67%, invece, fa una merenda troppo abbondante. Questi comportamenti - conclude - sono i primi che devono essere modificati".

Tv: 'figliastra' di Beppe Grillo tra i concorrenti di 'La terra dei cuochi' di Rai1

Roma, 23 apr. (Adnkronos) - C'e' anche Valentina Scarnecchia, 'figliastra' di Beppe Grillo tra i concorrenti di 'La terra dei cuochi' il nuovo talent culinario condotto da Antonella Clerici, che prendera' il via venerdi' prossimo in prima serata su Raiuno. Valentina, 32 anni, e' infatti figlia di Pavin Tadjk, seconda moglie di Beppe Grillo, ma e' nata da una precedente unione di quest'ultima. Il programma propone sei puntate in prima serata in cui otto concorrenti (persone comuni appassionate di cucina, come appunto Valentina Scarnecchia) verranno affiancati da altrettanti personaggi famosi, anche loro con un rapporto particolare con la cucina.

Le coppie, composte ciascuna da un talent e da un vip, si sfideranno ai fornelli affrontando, in ogni puntata, prove diverse per abilita' e complessita'. "Abbiamo scoperto dopo che una delle concorrenti era figlia dell'attuale moglie di Beppe Grillo, non sapevamo nulla -sottolinea Antonella Clerici- anche perche' la ragazza ha il cognome del padre. E comunque -ironizza sfiorando la gaffe- le colpe dei padri non ricadono sui figli o sui figliastri". E a chi le chiede se spera di avere in studio il leader del Movimento 5 Stelle la Clerici risponde sorridendo: "se volesse venire non ci dispiacerebbe ma non credo che lo fara'". (segue)

Fecondazione: Tribunale Firenze rinvia a Consulta divieto eterologa

Roma, 23 apr. (Adnkronos Salute) - Nuovo rinvio alla Corte Costituzionale sul divieto alla fecondazione eterologa prevista dalla legge 40. E' la decisione del Tribunale di Firenze, che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell'art.4 della legge sulla procreazione assistita, per contrasto con l'art.3 della Costituzione secondo il quale tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge. A presentare ricorso una coppia sterile, rivoltasi all'Associazione Coscioni dopo il rifiuto di un Centro di Firenze di eseguire la fecondazione eterologa, si legge in una nota dell'associazione.

Il giudice fiorentino Paparo ha dunque sollevato la questione di legittimità costituzionale, con conseguente sospensione del procedimento di merito. Secondo il magistrato il divieto di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologa comporta "una evidente violazione del principio di ragionevolezza inteso come corollario del principio di uguaglianza". Il richiamo esplicito è all'orientamento della Consulta secondo la quale per verificare la ragionevolezza di un trattamento differenziato deve farsi riferimento al 'punto centrale della disciplina, nella prospettiva in cui si colloca lo stesso legislatore'.

"La coppia - spiega Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e legale della coppia insieme a Gianni Baldini docente di Biodiritto dell'università di Firenze - si era rivolta all’Associazione, perché pur potendo accedere alla fecondazione assistita perché sterili, la legge 40 vieta l’unica tecnica che potesse dare loro una gravidanza: l'eterologa". Per questo motivo "il legislatore dichiara espressamente (all’art. 1) che l’obiettivo della legge in esame 'è quello di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana' consentendo 'il ricorso alla procreazione medicalmente assistita….qualora non vi siano metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità".

Secondo Gianni Baldini "il giudice, in sintesi ritiene che il divieto di eterologa viola l’art. 3 sotto il profilo della ragionevolezza, in quanto ne risulta un trattamento opposto di coppie con problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità, che si differenziano solo per il tipo di patologia che li provocano. Si deve invece ritenere che, ad una situazione sostanzialmente uguale (sterilità o infertilità), possa corrispondere una uguale possibilità del ricorso alla Pma, applicando la tecnica utile per superare lo specifico problema, che va individuato in relazione alla causa patologica accertata".

Il giudice del tribunale di Firenze - spiegano Gallo e Baldini - ha confermato quanto rilevato nella stessa sentenza della Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo (Edu) del novembre 2011. In quel caso la Corte europea, in merito alla decisione di prima istanza contro l'Austria sul divieto di eterologa, rilevava come il legislatore austriaco non avesse mai aggiornato la materia rispetto alle evoluzioni mediche e tecniche ad essa connesse, così come a suo tempo fu anche suggerito dalla Corte Costituzionale austriaca.

Per Gallo e Baldini dagli ultimi pronunciamenti arriva "un messaggio forte e chiaro, il cui punto centrale è il contrasto tra il divieto di eterologa sancito dalla legge 40 e il fondamentale precetto costituzionale di cui all’art. 3 che in forza del principio di uguaglianza indica che un medesimo problema (sterilità) può essere oggetto di trattamento differenziato solo ove sussista oggettiva giustificazione".

"A questo punto non ci resta che auspicare che la Corte Costituzionale prosegua nel già avviato processo di armonizzazione della legge 40/04 alla Costituzione (nazionale ed europea)", concludono gli avvocati ricordando che nel procedimento di Firenze sono intervenute a sostegno della coppia le associazioni Luca Coscioni, Amica Cicogna, Cerco un bimbo e Liberi di decidere.

Cinema: Robert De Niro e Shia LaBeouf padre e figlio in 'Kid Spy' di DJ Caruso

Roma, 23 apr. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Robert De Niro e Shia LaBeouf sono in trattative con la Paramount Pictures per interpretare padre e figlio in 'Kid Spy', il nuovo film di DJ Caruso. Lo riferisce 'The Hollywood Reporter'.

DJ Caruso aveva gia' diretto LaBeouf in 'Disturbia' ed 'Eagle Eye'. Questo nuovo progetto sara' basato su un'inchiesta in sei puntate di Bryan Denson, pubblicata nel 2011 sul 'The Oregonian' e incentrata sulla vera storia di una spia traditrice che arruola il figlio per continuare l'attivita' eversiva. Jarod Einsohn ed Emily Berger lavoreranno alla produzione. Al momento non e' stato ingaggiato nessuno sceneggiatore.

lunedì 22 aprile 2013

Salute: Unicef, un bambino su cinque non e' vaccinato ed e' a rischio

(ASCA) - Roma, 22 apr - Ogni bambino nel mondo ha bisogno di essere vaccinato per proteggere al meglio la sua salute, e i vaccini salvano la vita di 2-3 milioni di bambini ogni anno - rappresentando uno dei piu' grandi risultati nella salute pubblica dell'ultimo secolo, secondo l'U.S. Centers for Disease Control and Prevention. Le vaccinazioni hanno anche costi molto contenuti. Tuttavia, nel 2011, 22,4 milioni di bambini non sono stati vaccinati - un milione in piu' rispetto all'anno precedente. E' l'allarme lanciato dall'Unicef che, alla vigilia della Sattimana delle VAccinazioni, si dice preoccupato che l'impegno globale per vaccinare ogni bambino rallenti per mancanza di fondi e che la volonta' politica ristagni. Nel 2011, solo 152 su 193 Stati membri dell'OMS hanno destinato voci di bilancio alle vaccinazioni. Le disuguaglianze persistono all'interno e tra i paesi. I bambini delle famiglie piu' ricche hanno maggior accesso a migliori servizi per la salute in determinati paesi, e godono di tassi di copertura vaccinale piu' alti. ''Malattie mortali come polio, tetano e morbillo possono essere facilmente prevenute con vaccini poco costosi: per vaccinare un bambino contro la polio bastano solo 33 centesimi, un vaccino contro il morbillo costa appena 17 centesimi. Chiediamo a tutti di sostenere con una donazione le nostre campagne di vaccinazione e di destinare il 5xmille della dichiarazione dei redditi all'Unicef: trasformeremo il vostro 5xmille in vaccini e altri interventi salvavita. Aiutateci a salvare la vita di tanti bambini'', ha dichiarato il Presidente dell'Unicef Italia, Giacomo Guerrera. Il prossimo 24 aprile partira' la Settimana mondiale delle Vaccinazioni, un'iniziativa globale, celebrata ogni anno per promuovere l'uso dei vaccini salva vita, uno degli strumenti piu' potenti al mondo per proteggere i bambini dalle malattie killer. Durante la Settimana verranno promosse campagne di vaccinazioni per i rifugiati del Mali, fuggiti a causa del conflitto e per le comunita' che li ospitano in Mauritania. I bambini riceveranno vaccini contro morbillo, poliomielite, difterite, pertosse e tetano. Verranno anche introdotti nuovi vaccini in Uganda, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Zambia, Angola e Haiti. L'Unicef fornisce vaccini per il 36% dei bambini del mondo. Nel 2012, ha procurato 1,9 miliardi di dosi di vaccini ed oltre 500 milioni di siringhe. L'organizzazione ONU e' il piu' grande acquirente di vaccini al mondo e lavora per portare il prezzo dei vaccini a livelli sostenibili per i paesi a basso e medio reddito. Lo scorso anno l'Unicef e i suoi partner hanno supportato programmi di vaccinazione in oltre 100 paesi. Solo in Siria, lo scorso anno, l'Unicef e i suoi partner hanno vaccinato 1,3 milioni di bambini contro il morbillo e 1,5 milioni contro la polio; inoltre, una campagna di vaccinazioni contro il morbillo sta per raggiungere 2,5 milioni di bambini. red/mpd

Pediatria: Unicef, 1 bambino su 5 non ancora vaccinato e rischia la vita

Roma, 22 apr. (Adnkronos Salute) - Un milione e mezzo di bambini nel 2011 non sarebbero morti se fossero stati vaccinati. Lo sottolinea l'Unicef in occasione dell'inizio della Settimana mondiale delle vaccinazioni. "Un bambino su cinque non ha ancora ricevuto vaccini salvavita per motivi di esclusione sociale e geografica, mancanza di risorse, sistemi sanitari deboli o a causa di conflitti, così come sta succedendo ai bambini della Siria o di alcune zone dell'Africa occidentale. Ogni bambino nel mondo ha bisogno di essere vaccinato per proteggere al meglio la sua salute, e i vaccini salvano la vita di 2-3 milioni di bambini ogni anno, rappresentando uno dei più grandi risultati nella salute pubblica dell’ultimo secolo, secondo l'Us Centers for Disease Control and Prevention", ricorda l'Unicef.

"Le vaccinazioni hanno anche costi molto contenuti. Tuttavia nel 2011 ben 22,4 milioni di bambini non sono stati vaccinati, un milione in più rispetto all'anno precedente. L'Unicef è preoccupato che l'impegno globale per vaccinare ogni bambino rallenti per mancanza di fondi e che la volontà politica ristagni. Nel 2011, solo 152 su 193 Stati membri dell'Oms hanno destinato voci di bilancio alle vaccinazioni. Le disuguaglianze persistono all'interno e tra i paesi. I bambini delle famiglie più ricche hanno maggior accesso a migliori servizi per la salute in determinati Paesi, e godono di tassi di copertura vaccinale più alti. A meno che le disparità non vengano affrontate, ogni 'ultimo bambino' non potrà esser vaccinato, ha dichiarato l'Unicef".

Allo stesso tempo, investimenti in vaccinazioni di routine come parte di sistemi sanitari migliorati si tradurranno in benefici per tutti i bambini, riducendo ulteriormente le disuguaglianze. Per fare questo, i governi devono provvedere a sufficienti investimenti e le innovazioni dovrebbero essere incoraggiate, così come per la recente introduzione dei vaccini contro polmonite e diarrea. Ancor più importante, un fermo supporto politico è necessario per estendere i benefici dei vaccini ai bambini delle famiglie più povere e che vivono nelle comunità più remote. "Malattie mortali come polio, tetano e morbillo possono essere facilmente prevenute con vaccini poco costosi: per vaccinare un bambino contro la polio bastano solo 33 centesimi, un vaccino contro il morbillo costa appena 17 centesimi. Chiediamo a tutti di sostenere con una donazione le nostre campagne di vaccinazione e di destinare il 5xmille della dichiarazione dei redditi all'Unicef: trasformeremo il vostro 5xmille in vaccini e altri interventi salvavita. Aiutateci a salvare la vita di tanti bambini", aggiunge il presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera.

Il prossimo 24 aprile partirà la Settimana mondiale delle vaccinazioni, un'iniziativa globale, celebrata ogni anno per promuovere l'uso dei vaccini salva vita, uno degli strumenti più potenti al mondo per proteggere i bambini dalle malattie killer. Durante la Settimana verranno: promosse campagne di vaccinazioni per i rifugiati del Mali, fuggiti a causa del conflitto e per le comunità che li ospitano in Mauritania. I bambini riceveranno vaccini contro morbillo, poliomielite, difterite, pertosse e tetano.

Introdotti nuovi vaccini in Uganda, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Zambia, Angola e Haiti. Proiettati durante la notte film sulle vaccinazioni nelle comunità rurali in Liberia. Verrà, inoltre, lanciata una campagna Sms in Malawi per incoraggiare i genitori a vaccinare i propri figli, verrà promossa una 'Giornata aperta sul campo' in Gambia, in cui gli operatori sanitari saranno impiegati nelle comunità sulle vaccinazioni con gare a quiz, premi e proiezione di film durante la notte nelle comunità rurali.

L'Unicef fornisce vaccini per il 36% dei bambini del mondo: nel 2012 ha procurato 1,9 miliardi di dosi di vaccini ed oltre 500 milioni di siringhe. L'agenzia è è il più grande acquirente di vaccini al mondo e lavora per portare il prezzo dei vaccini a livelli sostenibili per i paesi a basso e medio reddito.

venerdì 19 aprile 2013

Crisi, una famiglia su tre non porta più figli dal dentista

Roma, 19 apr. (LaPresse) - Una famiglia su tre non porta più i figli dal dentista per colpa della crisi economica e nel 2012 le terapie ortodontiche sono crollate del 40 per cento. La denuncia viene dal Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria, in cui si è parlato di circa 2 milioni di bimbi che rischiano danni ai denti per colpa della crisi economica. Secondo l'organizzazione il 90 per cento degli under 14, pari a 5 milioni di bimbi, avrebbe bisogno dell'apparecchio per i denti.

Salute: crisi 'spegne' sorriso bimbi, 1 famiglia su 3 non porta figli da dentista

Roma, 19 apr. (Adnkronos Salute) - Addio alla visita dal dentista per i più piccoli. Una famiglia su tre non può più permettersi di affrontare il costo di una cura ortodontica adeguata, così rinuncia o ritarda a mettere l’apparecchio ai propri figli, prendendo d’assalto le strutture pubbliche ormai al collasso. A soffrire delle mancate visite sono circa 2 mln di bimbi. Mentre richieste di prestazioni al Servizio sanitario nazionale, secondo stime recenti, sono infatti cresciute del 20% in un solo anno. A lanciare l'allarme sono gli esperti riuniti a Roma, fino a domani, per il XX Congresso nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria. Secondo gli specialisti il 90% cento degli under 14, pari a 5 milioni di bimbi, avrebbe bisogno dell'apparecchio per i denti.

"Ma nel 2012 le terapie ortodontiche sono crollate del 40% - avvertono gli esperti - così circa 2 mln di bimbi rischiano danni ai denti per colpa della crisi economica. Il costo medio minimo per un apparecchio ortodontico e una terapia adeguata fra i 6 e i 14 anni - precisano - è di 3-6 mila euro, e oggi molti genitori non possono più permetterselo. Ecco che cresce la richiesta di pagamenti dilazionati e prestiti, così come l'accesso all'odontoiatria pubblica che rischia di esplodere. I 3.500 dentisti che operano nelle strutture pubbliche - precisano i docenti riuniti a Roma - sono ormai al collasso, erogando già circa 4 mln di prestazioni ambulatoriali all'anno".

Per favorire l’accesso alle cure riducendo il carico economico sulle famiglie a costo zero per lo Stato, il Collegio dei professori universitari, le associazioni dei professionisti e le imprese del settore, hanno approvato il primo documento programmatico con cui si richiede la possibilità di detrarre dalle imposte le spese dentistiche e concedere benefici fiscali agli studi che investono in innovazioni tecnologiche, per combattere così anche la piaga dell'evasione ancora consistente a fronte di un fatturato di 6 mld di euro di spesa complessiva da parte degli italiani.

giovedì 18 aprile 2013

Pediatria: al Bambino Gesu' ogni anno 600 interventi cardiochirurgia

(ASCA) - Roma, 18 apr - E' intensa l'attivita' del Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica, una delle principali aree di eccellenza dell'Ospedale Bambino Gesu'. Ogni anno nel Dipartimento sono effettuati una media di 1.300 ricoveri e oltre 600 interventi di cardiochirurgia, di cui circa la meta' in Circolazione Extra Corporea. Significativa e' l'attivita' trapiantologica: dal 1985 ad oggi stati effettuati 234 trapianti di cuore e cuore/polmone. Recentemente sono state sperimentate anche modalita' di assistenza a distanza (telecardiologia) per bambini affetti da aritmie cardiache. L'Unita' Operativa di Cardiochirurgia ha sottoposto, in 30 anni di attivita', oltre 12.000 pazienti a trattamento chirurgico convenzionale, trapianti d'organo e assistenza cardiocircolatoria meccanica. Nell'ultimo anno sono stati eseguiti circa 700 interventi con netta prevalenza di procedure a cuore aperto, ossia con l'uso della circolazione extracorporea, indispensabile nei casi particolarmente complessi. Nel 2002 l'Ospedale ha realizzato il primo trapianto di cuore artificiale nel 2002. Da allora sono stati impiantati 30 cuori artificiali paracorporei (Berlin hearth) e 8 cuori artificiali permanenti. Nel triennio 2010-12, il Bambino Gesu' ha coperto quasi il 50% di impianti di cuori artificiali pediatrici in Italia: 16 su 35. Diversi i successi, riconosciuti a livello mondiale. Tra questi l'impianto del primo cuore artificiale permanente in un paziente pediatrico portatore di distrofia di Duchenne, il 30 settembre 2010 e l'impianto del piu' piccolo cuore artificiale, del peso di 11 grammi, eseguito nell'aprile 2012 sempre per la prima volta al mondo, su un bambino di appena 16 mesi. red/mpd

Pediatria: ogni anno in Italia nascono 4mila bimbi affetti cardiopatie

(ASCA)- Roma, 18 apr - In Italia nascono ogni anno oltre 4 mila bambini affetti da una malattia cardiaca congenita, ma il numero di cuori disponibili per il trapianto non e' sufficiente. Sono i dati diffusi in occasione della presentazione del progetto dell'Ospedale BamBimo Gesu' per lo sviluppo di un nuovo cuore artificiale pediatrico - del peso di 40 grammi - insieme all'utilizzo di cellule staminali per rigenerare il muscolo cardiaco. Sono circa 35 i trapianti di cuore eseguiti ogni anno in Italia. Di questi, 15 sono eseguiti mediamente al Bambino Gesu'. red/mpd

Fenossietanolo, sospetti tossicità: petizione per chiedere di non usarlo nei cosmetici per bambini

Stop al fenossietanolo nei cosmetici per i bambini sotto i 3 anni. E’ quanto chiede la petizione lanciata dal Salvagente, sulla scia dell’allarme sollevato a novembre scorso dall’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (Ansm) francese. Il phenoxyethanolo è un conservante che spesso compare nei cosmetici per la prima infanzia, ed è sospettato di essere tossico per la riproduzione e lo sviluppo.

Questa sostanza è fortemente sospetta per la capacità di attraversare la barriera cutanea e la pericolosità aumenta quando si tratta di cosmetici che non prevedono risciacquo (salviettine imbevute e paste protettive). Per questo secondo l’Ansm non andrebbe più utilizzato nei prodotti per i bambini sotto i 3 anni per i suoi possibili effetti di disturbatore endocrino. L’Autorità ha chiesto ai produttori di rinunciare al suo utilizzo e ai consumatori di evitarne l’uso, almeno sulla pelle dei bambini.

Alcuni produttori non sono rimasti indifferenti all’appello: Coop e Conad hanno manifestato la disponibilità a rivedere l’uso di questa sostanza. La Coop sta valutando la possibile sostituzione di questo conservante con un’altra sostanza in grado di corrispondere alle stesse prestazioni; la Conad ha richiesto ai propri fornitori un’informativa approfondita sullo stato della produzione scientifica in materia e sulle eventuali sostanze alternative”.

Il Salvagente, con la petizione lanciata su Change.org, chiede a Unilever (Fissan) e Procter & Gamble (Pampers) e Artsana (Chicco) di fare lo stesso, adottando il principio di precauzione, e cercando un’alternativa.

L’Ansm ha chiesto una rivalutazione del rischio su scala europea. E in attesa delle risposte comunitarie, spingerà di sicuro molti genitori a guardare con preoccupazione le etichette di salviettine e creme per i bebè. Noi del settimanale dei consumatori “Il Salvagente”, chiediamo ai produttori di farsi carico delle possibili conseguenze dei loro prodotti sulla salute dei bambini con l’approccio precauzionale che in questi casi le famiglie si aspettano.

mercoledì 17 aprile 2013

Sanita': 36% italiani piu' preoccupato per malattie che futuro figli

Roma, 17 apr. (Adnkronos Salute) - Malattie incubo degli italiani: circa il 36% è infatti più preoccupato dall'insorgere di eventuali patologie piuttosto che per il futuro dei figli. Una preoccupazione, quest'ultima, che viene anche dopo il timore di una futura condizione di non autosufficienza. Lo rivela una indagine Censis 2012, ricordata oggi da Ketty Vaccaro, responsabile welfare e salute Fondazione Censis.

Al primo posto nella classifica dei problemi che rappresentano le maggiori preoccupazioni per il futuro c'è quindi la malattia, per il 35,9% degli italiani, seguita dalla non autosufficienza (27%). A scendere: il futuro dei figli (26,6%); l'aumento dei prezzi/la situazione economica in generale (25,5%); la disoccupazione/la perdita del lavoro (25,2%); la vecchiaia (17,2%); il livello della pensione (11,4%); la disgregazione del nucleo familiare (5,7%); essere vittima di reati (5,2%); la situazione abitativa (5,1%); i bisogni assistenziali dei genitori (3,4%).

Bimba prende fuoco, mistero negli Usa

Immaginate di occuparvi tranquillamente delle vostre faccende quotidiane e…improvvisamente, senza alcuna causa esterna, essere avvolti dalle fiamme. E’ quanto successo ad Ireland Lane, una ragazzina americana di undici anni. La piccola era ricoverata al Doernbecher Children’s Hospital dell’Oregon per una ferita alla testa. Stava dipingendo nella sua stanza quando, avvolta dalla fiamme, è dovuta scappare terrorizzata nel corridoio. L’allarme è scattato immediatamente e, nonostante le ustioni di terzo grado, Ireland non è in pericolo di vita. Resta il mistero sui motivi di un fatto così insolito. La polizia e i vigili del fuoco stanno ancora indagando, ma non sono arrivati ad una conclusione certa. Sembra, comunque, che l’autocombustione possa essere stata determinata dalla combinazione tra i disinfettanti usati per pulire la stanza e l’elettricità statica, cioè l’accumulo superficiale e localizzato di cariche elettriche su di un corpo composto da materiale isolante. La causa, insomma, sarebbe riconducibile allo stesso fenomeno che riscontriamo tutti i giorni negli abiti in tessuto sintetico che si elettrizzano, nella scossa che si avverte scendendo e toccando la carrozzeria dell’automobile oppure nei capelli che si rizzano dopo essere stati pettinati.

Il caso della ragazzina americana non è il primo tra quelli classificati come autocombustione umana. Negli ultimi tre secoli le cronache registrano almeno un’altra ventina di casi. Il primo risale al 1725 quando a Reims, in Francia, un locandiere fu prima incriminato e poi prosciolto dall’accusa di aver ucciso la moglie Nicole, nota alcolizzata, morta carbonizzata vicino al camino. Pochi anni dopo, nel 1731, un altro episodio dello stesso genere capita in Italia, dove la contessa Cornelia Bandi di Cesena fu incredibilmente ritrovata nella sua stanza ridotta quasi completamente in cenere. Molto più recentemente, nel 1998, a Sidney in Australia, Agnes Phillips, ottantadue anni, fu avvolta dalla fiamme mentre in macchina attendeva la figlia, che era andata a fare la spesa. L’auto era parcheggiata all’ombra, non fu riscontrato nessun corto circuito e nessuna delle due donne fumava. Tra le possibili spiegazioni del fenomeno dell’autocombustione umana c’è chi parla dell’effetto candela inverso. Solitamente infatti le vittime sono sovrappeso o obese e sono presenti fonti di calore esterne. Quando i vestiti iniziano a bruciare, il grasso presente nel corpo del soggetto sarebbe soggetto a liquefazione, alimentando la fiamma. In ogni caso il mistero continua.

A Torino trapiantato su bimbo di un anno cuore arrivato da Grecia

Torino, 17 apr. (LaPresse) - All'ospedale infantile Regina Margherita di Torino è stato trapiantato nella notte su un bimbo di un anno e mezzo un cuore arrivato ieri sera in aereo dalla Grecia. L'intervento è riuscito e il piccolo si trova ora in terapia intensiva. L'intervento è stato eseguito dal dottor Carlo Pace Napoleone, primario del reparto di cardiochirurgia. Il bambino ha ricevuto il cuore da un suo coetaneo greco, morto improvvisamente. L'organo è partito ieri sera da Patrasso su un volo dell'Air ambulance. Il bimbo è affetto dalla nascita da una cardiomiopatia dilatativa e gli era stato applicato lo scorso dicembre un cuoricino artificiale, in attesa di un cuore nuovo. Tutto è andato bene ma non sono mancate le difficoltà. Il volo speciale Air ambulance organizzato dal 118 di Torino è partito infatti ieri sera in ritardo, poco prima delle 22, a causa di un black out all'aereoporto che ha bloccato la partenza per qualche ora.

Milano, bimba porta fuori cane e si impicca con guinzaglio: è in coma

Milano, 16 apr. (LaPresse) - Una bimba di 11 anni si è impiccata con il guinzaglio del suo cane ed è stata liberata solo dopo qualche minuto. E' successo in un parco giochi di Milano. Ora la piccola è ricoverata in coma farmacologico al Niguarda, in rianimazione, e rischia danni cerebrali. Ieri pomeriggio, intorno alle 18, in un prato in fondo a via Cerkovo, nel quartiere Bovisasca, la bimba stava portando il cane a spasso, come ogni pomeriggio. Era sola e per gioco ha liberato il cane, mettendosi il guinzaglio al collo. Secondo i primi rilievi dei carabinieri si era appesa a una carrucola, quando il gancio si è bloccato e la piccola è restata appesa per il collo, sospesa nel vuoto. Non è riuscita a chiamare aiuto ed è restata così per alcuni minuti, finché un passante l'ha vista e l'ha liberata. Era incosciente. Gli operatori del 118 l'hanno rianimata sul posto e l'hanno portata in codice rosso al Niguarda.

martedì 16 aprile 2013

Lea Garofalo, Cosco: Non volevo uccidere madre mia figlia, fu raptus

Milano, 16 apr. (LaPresse) - "Io non volevo uccidere la madre di mia figlia. E' stato un raptus. Lei non mi aveva fatto niente". Carlo Cosco ha ricostruito così l'omicidio della ex moglie, Lea Garofalo, il 24 novembre 2009 a Milano. Cosco ha ricordato che con Lea negli ultimi mesi "da luglio ad ottobre" c'era stato un riavvicinamento dopo tanti anni di lontananza e c'erano stati anche "rapporti intimi". "Non erano sentimenti veri al mille per mille - ha raccontato Cosco - lo facevamo anche per Denise. Ci voleva un po' di tempo, non era facile dopo tanti anni rimettersi assieme". E per Denise, ha spiegato Cosco, Lea Garofalo e l'ex marito stavano pensando di organizzare i festeggiamenti di Natale tutti assieme a Milano. La donna avrebbe dovuto fermarsi con la figlia qualche giorno nell'appartamento di piazza Prealpi dov'è stata uccisa. "Ho fatto vedere la casa a Lea - ha proseguito abbassando la voce - e lei mi ha detto che era carina. Poi lei ha fatto delle storie e mi ha detto un po' di brutte parole e poi mi ha detto non ti faccio vedere più Denise. Io le ho tirato un paio di pugni e ha sbattuto la testa per terra e le usciva sangue".

Alla scena era presente anche Carmine Venturino, che secondo Cosco avrebbe cercato di fermarlo. "Io non ci ho visto più - ha aggiunto - ed è successo quello che non doveva succedere". Una volta capito che per Lea Garofalo non c'era più nulla da fare, Cosco ha preso "un lenzuolo da un armadio e l'ho messa là e ho raccolto un po' di sangue. Ho preso i due telefoni di Lea, li ho messi in tasca e poi ho staccato le batterie". Venturino nel frattempo era sotto choc e solo in un secondo momento Cosco lo ha portato alla stazione dei taxi in via Canonica e gli ha chiesto di rintracciare Rosario Curcio, con il quale cercare di sbarazzarsi del corpo della donna. Lui ha riferito di essere tornato a casa, dove il fratello Vito, una volta saputo l'accaduto, gli ha consigliato di costituirsi, come lo stesso Venturino e Rosario Curcio. "Io non mi sono consegnato per mia figlia, che già aveva perso la madre. Il mio errore è stato quello li".

lunedì 15 aprile 2013

Aviaria: sta guarendo bimba di 7 anni primo caso a Pechino

Pechino, 15 apr. (Adnkronos Salute/Xinhua) - La bimba di 7 anni colpita dal nuovo virus aviario H7N9 a Pechino, primo caso di infezione nella capitale cinese, sembra in via di guarigione. La piccola, ricoverata al Beijing Ditan Hospital, è stata infatti trasferita dalla terapia intensiva al normale reparto, secondo quanto riferiscono le autorità sanitarie locali. La temperatura della bambina si è stabilizzata, e sono passati anche i sintomi respiratori e gastrointestinali. Il test per l'H7N9 si è negativizzato e la piccola dovrebbe essere presto dimessa.

Salute: caduta improvvisa capelli per 1-2% popolazione, 20% sono bimbi

Roma, 15 apr. (Adnkronos Salute) - Una chiazza di alopecia che può improvvisamente aprirsi tra i capelli, estendersi per pochi millimetri o interessare un'area più grande. Succede anche tra i peli del corpo: ciglia, sopracciglia e barba. E' l'alopecia areata, che può essere totale (l'intero cuoio capelluto) o universale (quando interessa tutti i capelli e i peli). Si stima che l'1-2% della popolazione abbia avuto un episodio di alopecia areata nella propria vita, il 20% in età pediatrica. "In Italia - spiega all'Adnkronos Salute Enrico Rizza, coordinatore scientifico dell'Associazione nazionale alopecia areata (Anaa) - non c'è un dato epidemiologico preciso, e pochi centri si occupano di questa malattia. All'ultimo censimento elettronico che abbiamo effettuato nel 2012 - sottolinena Rizza - hanno risposto in 325, 67% maschi e 33% femmine".

L'eziopatologia dell'alopecia areata non è ancora ben compresa, ma è una patologia autoimmune tessuto-specifica, diretta contro il follicolo del capello e potrebbe essere associata ad altre malattie autoimmuni. "Sappiamo - aggiunge Rizza - che c'è una predisposizione genetica. Non c'è purtroppo una cura definitiva e come malattia vive in un 'limbo' all'interno del Sistema sanitario nazionale (Ssn). Non è, infatti, considerata una malattia rara per cui i pazienti non hanno dei rimborsi, ad esempio per le parrucche, e non è inserita tra le patologie croniche".

In occasione del decennale della costituzione dell'Anaa (www.anaa.it), l'associazione ha organizzato per il prossimo 27 aprile all'università Sapienza di Roma un convegno dedicato alla patologia con l'intervento di esperti, dermatologi e pazienti.

"I problemi principali dell'alopecia areata sono di tipo psicologico, connessi alla perdita dell'immagine di se stessi dovuta alla caduta dei capelli - spiega il coordinatore scientifico dell'Associazione nazionale alopecia areata - A questo stato si somma anche il rischio di sviluppare alcune patologie correlate all'alopecia, come la celiachia, le allergie alimentari o topiche e, non raro, l'ipertiroidismo e la tiroidite di Hashimoto. Altre volte, invece, l'alopecia è accompagnata o preceduta da fenomeni patologici come la psoriasi o il lupus".

Possono anche esserci altri problemi minori, ad esempio, il maggior rischio di scottature solari sul cuoio capelluto rimasto scoperto, alcuni problemi causati dalla mancanza di peli del naso, come le allergie. La mancanza di ciglia è spesso causa di arrossamenti degli occhi, per la limitata capacità di evitare al pulviscolo o a qualsiasi materiale microscopico nell'aria di colpire la cornea.

Attualmente non esiste una cura definitiva e certa per questa malattia, le terapie utilizzate (ormonali e non ormonali) mostrano effetti temporanei e al cessare della terapia, cessano anche gli effetti.

"La patologia - avverte Rizza - pur non essendo pericolosa per la vita, spesso è devastante dal punto di vista delle relazioni sociali. In questi 10 anni la nostra associazione ha cercato di essere un punto di riferimento per informare i familiari e le persone affette, promuovendo iniziative per risolvere alcune difficoltà di ordine sanitario e legale inerenti la malattia".

"E' fondamentale poi - conclude l'esperto - prestare attenzione agli specialisti che cercano di vendere delle cure miracolose, ma che in realtà hanno poca conoscenza dell'alopecia areata. Meglio diffidare di questi soggetti e preferire chi ha già un'esperienza consolidata, lavora in centri di riferimento e può dare l'attenzione giusta al malato".

Messina, passa notte al gelo: bimba di 2 anni ritrovata a 1 km da casa

Messina, 15 apr. (LaPresse) - E' finita bene l'avventura della bimba di due anni scomparsa ieri a Mistretta, nel messinese. Si trova nell'ospedale del piccolo centro per un controllo medico, ma è stata ritrovata in buone condizioni e sta bene. La piccola è scomparsa nei pressi di casa, in campagna. Scattato l'allarme, è stata cercata nei dintorni da centinaia di volontari - coordinati da Protezione civile, carabinieri, guardia forestale e vigili del fuoco - finché stamane, intorno alle 8.30, è stata ritrovata a circa un chilometro di distanza. Ha passato la notte all'aperto, in una zona agricola che si trova a circa mille metri di altitudine, dove quindi la temperatura cala bruscamente col buio. Per questo è stata sottoposta agli accertamenti, ma fortunatamente sembra in buone condizioni.

giovedì 11 aprile 2013

Medicina: Ginecologi piangono Edwards padre della fecondazione in vitro

(ASCA) - Roma, 11 apr - ''Il premio Nobel per la Medicina 2010 Robert Edwards, padre della fecondazione in vitro, e' stata una della figure scientifiche di maggior rilievo del nostro secolo. La sua morte rappresenta una perdita gigantesca ed e' stata accolta con profondo dolore e dispiacere da parte di tutta la ginecologia italiana''. E' questo il commento di Nicola Surico, Presidente della Societa' Italiana Ginecologia e Ostetricia (SIGO) e di Paolo Emanuele Levi Setti, Presidente Societa' di Fertilita' e Sterilita' e Medicina della Riproduzione (SIFES e MR) alla scomparsa del grande medico inglese, deceduto ieri a 87 anni dopo una lunga malattia. Professore emerito a Cambridge, Edwards ha ricevuto il Nobel a conclusione di una prestigiosa carriera, dedicata alle ricerche sulla fecondazione artificiale. La nascita di Louise Brown nel 1978, prima ''bambina in provetta'', ha rappresentato il coronamento dei suoi studi. ''Ci auguriamo di poterlo onorare seguendo il suo insegnamento - proseguono i professori -. La dedizione che ha sempre mostrato verso il bene delle coppie, per il progresso della scienza ed il coraggio dimostrato nei molti anni della sua carriera rappresentano un esempio perfetto per tutti noi''. red/mpd

Salute: Clima impazzito, si allunga per bimbi la stagione delle allergie

(ASCA) - Roma, 11 apr - I cambiamenti climatici, con temperature al di sopra delle medie stagionali nei mesi invernali, hanno modificato il ciclo di vita delle varie piante allungandone il periodo di fioritura e di impollinazione. E, di conseguenza, hanno influenzato il periodo di comparsa dei sintomi da allergia. Anche di questo si parla in occasione del 15* Congresso Nazionale della Societa' Italiana di Allergologia e immunologia Pediatrica (SIAIP) che apertosi oggi a Napoli. Se e' vero che la stagione dei pollini inizia di solito a gennaio-febbraio (con il polline aero-disperso di cipresso) e si conclude a settembre-ottobre (con i pollini aero-dispersi di ambrosia e artemisia), la massima concentrazione dei vari tipi di polline nell'aria si registra solitamente tra aprile e giugno. ''Starnuti a 'salve' (da 3-4 a piu' starnuti ripetuti, uno dietro l'altro), rinorrea sierosa (''naso che cola'' come dicono i pazienti), ostruzione nasale con respirazione orale, prurito nasale ed oculare, lacrimazione, ''occhi rossi' e respiro rumoroso oppure affannoso, sibilante associato a tosse per lo piu' secca insistente, condizionano la qualita' di vita di chi e' allergico ai ''pollini''' spiega Roberto Bernardini, Presidente della Societa' Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) e direttore della UOC Pediatria presso l'Ospedale San Giuseppe di Empoli. Pertanto ad essere interessati sono soprattutto il naso, le vie aeree che entrano in contatto con i diversi tipi di polline prodotti e immessi nell'aria dalle piante. ''Questo evento - spiega l'esperto - di norma non ha conseguenze, mentre le ha in oltre il 20% dei bambini delle scuole elementari e in oltre il 30% degli adolescenti italiani in quanto determina, in questi soggetti, comparsa dei sintomi sopra specificati e quindi di congiuntivite, rinite (comunemente chiamato 'raffreddore da fieno'), asma. I pollini che causano allergie nei bambini sono principalmente quelli di graminacee, parietaria, olivo, cipresso, ambrosia, artemisia, betulla, nocciolo che, a seconda delle zone in cui si vive, possono presentare una maggiore o minore concentrazione e durata di presenza nell'aria''. Alcuni bambini possono essere allergici a piu' tipi di pollini, prodotti in vari periodi dell'anno, e quindi soffrire di allergia costantemente per quasi tutto l'anno. E' dunque importante una corretta diagnosi che oggi e' ancora piu' facilitata grazie alla possibilita' di identificare le singole molecole presenti nei pollini, individuando in tal modo a quale polline il bambino e' allergico attuando cosi' un trattamento specifico e mirato. Oltre ad antistaminici, cortisonici, antileucotrienici e decogestionanti nasali (da utilizzare solo su prescrizione e sotto controllo medico), lo specialista puo' prescrivere anche una immunoterapia specifica (il cosiddetto ''vaccino per l'allergia')''. Ci sono poi alcune semplici regole che aiutano a convivere meglio con l'allergia ai pollini. Nel periodo primaverile-estivo bisognerebbe innanzitutto evitare di uscire nelle ore centrali, e piu' calde, della giornata, durante le quali la concentrazione nell'aria dei pollini e' molto elevata. Attenzione anche al vento, che trascina i pollini e alla pioggia che frantuma il polline in una miriade di particelle che mantengono intatto il loro potere allergizzante. Anche dentro casa e' opportuno avere alcune cautele. Per evitare che i pollini entrino, attraverso le finestre, nelle stanze in cui viviamo, occorrerebbe tenerle chiuse il piu' possibile e aprirle, per il ricambio d'aria, al mattino presto o alla sera tardi in quanto in questi momenti della giornata la concentrazione pollinica e' piu' bassa. Durante le ore piu' calde si possono utilizzare i condizionatori con appositi filtri in grado di trattenere e impedire l'ingresso dei pollini. red/mpd

martedì 9 aprile 2013

Pediatria: incidenti, trauma cranico prima causa morte e disabilit� bimb

(ASCA) - Genova, 9 apr - Il trauma cranico, a livello internazionale, e' la prima causa di morte e disabilita' nel bambino: ''E' necessario aumentare la prevenzione quotidiana: dalle cinture di sicurezza sempre allacciate in auto all'uso di caschi in moto ma anche in bici e sugli sci''. E' l'allarme lanciato dagli specialisti nel corso del convegno ''Update on pediatric trauma: the first golden hour'' al Gaslini di Genova. ''Il trauma cranico e' un'eventualita' relativamente rara nel paziente pediatrico, tuttavia essendo il coinvolgimento dell'encefalo percentualmente maggiore nel bambino rispetto all'adulto, spesso e' piu' grave'', spiega Andrea Moscatelli responsabile dell'U.O.S Rianimazione Neonatale e Pediatrica del Gaslini. ''Presso il DEA pediatrico dell'Istituto - aggiunge - vengono trattati ogni anno circa 11.000 pazienti affetti da trauma (su un totale di 38.000 accesi circa), di cui: 500 codici rossi/gialli, 150 politraumi e 300 incidenti stradali. Circa 20-30 pazienti all'anno richiedono intervento chirurgico di emergenza o ricovero in Rianimazione. La letteratura internazionale, vista la relativa rarita' dei casi gravi in pediatria, e' concorde nel ritenere che i migliori risultati in termini di sopravvivenza ed esiti a distanza siano ottenibili se il bambino politraumatizzato viene gestito presso Trauma Centers con elevata specializzazione pediatrica''. ''Gli incidenti stradali rappresentano la causa piu' frequente di trauma nel bambino, seguiti dalle cadute dall'alto. Cause non trascurabili sono l'abuso ( nel neonato-lattante) ed i traumi correlati alle attivita' sportive (negli adolescenti)'', racconta Pasquale Di Pietro, direttore Unita' Operativa di P.S. Medico e Medicina d'Urgenza, sottolineando che ''la prevenzione e' fondamentale per evitare lesioni gravi e potenzialmente invalidanti . Semplici misure di sicurezza quali l'utilizzo di seggiolini posizionati correttamente, cinture di sicurezza sempre allacciate anche per brevi tratti, casco - da usare sui ciclomotori ma anche su bicicletta sugli sci- sono provvedimenti in parte obbligatori che devono essere fortemente incoraggiati''. E ricorda come ''incidenti con esiti mortali avvengano regolarmente in bambini non adeguatamente contenuti nel seggiolino, anche per brevissime distanze (come ad esempio in caso di tamponamento in area di parcheggio). Il casco sugli sci non e' ancora obbligatorio, ogni anno si verificano casi di traumi gravi che coinvolgono i bambini, anche in tenera eta', spesso vittime di investimento sulle piste da sci'' conclude Di Pietro. red/mpd

venerdì 5 aprile 2013

Sanita': bimbo nasce in hotel di lusso a Londra, mamma dimessa poco prima

Roma, 5 apr. (Adnkronos Salute) - Partorire in un albergo di lusso, circondata da ogni comfort. E' capitato a una donna britannica che ha avuto il suo bambino in un hotel a quattro stelle, il Radisson Edwardian Grafton di Londra, dopo essere stata allontanata qualche ora prima dal reparto maternità dell'University College Hospital. A raccontare la curiosa storia a lieto fine di Michelle Booth (39 anni) e Richard Eades (45 anni) è il 'Daily Telegraph'. Alla futura mamma è stato chiesto di lasciare l'ospedale alle 10.30 del 16 marzo, e solo quattro ore dopo ha partorito il piccolo George Reggie Eades - nonostante le ripetute chiamate alle ostetriche - con l'aiuto di un paio di pastiglie di paracetamolo.

La coppia ha dedicato il secondo nome del bebè all'hotel a che li ha ospitati (le iniziali sono appunto 'Reg') dopo le dimissioni dalla struttura sanitaria. In ospedale "mi hanno detto che ero all'inizio del travaglio, ma io sentivo che non era così. In pratica, mi hanno detto che non c'era posto per noi lì - racconta la Booth - Così Richard ha trovato l'hotel, penso sia stato il primo che ha incontrato. E normalmente a quell'ora è difficile fare il check-in. Ma lo staff è stato brillante, e ci hanno offerto anche una sistemazione superiore, cosa che è stata davvero carina. Ridevamo tutti e scherzavamo sul servizio in camera dicendo: 'Promettiamo che non avremo qui il bambino'. Ma alla fine è successo proprio così". Infatti poche ore dopo è stato chiaro che il bebè non aveva intenzione di attendere oltre. I neogenitori si sono attaccati al telefono chiamando l'ospedale, ma da lì insistevano a dire che era troppo presto. Alle 14.30 la mamma ha sentito che il piccolo stava nascendo, e il papà l'ha praticamente preso al volo. "Un momento bizzarro", commenta la donna con un aplomb decisamente britannico, attribuendo la facilità del parto al corso di hypnobirthing seguito per ridurre la paura. "Ci siamo guardati e ci siamo detti: ma che abbiamo fatto? Abbiamo davvero avuto il bambino in hotel?", aggiunge.

Dalla reception hanno chiamato sei paramedici, che hanno tagliato il cordone ombelicale e finalmente hanno portato mamma e bimbo nel vicino ospedale. Da dove insistono nel dire che rimandare a casa le partorienti all'inizio del travaglio è una pratica comune, a cui si ricorre per tranquillizzare la gestante e permetterle di trascorrere le prime fasi in un ambiente tranquillo e accogliente. "Una storia eccitante e anche abbastanza romantica - conclude la signora Booth - che racconteremo a George quando crescerà. Lo abbiamo chiamato" anche "Reggie proprio a causa del Radisson Edwardian Grafton". Il piccolo, che pesa più di 3,6 kg, sta bene e i genitori sono andati a ringraziare personalmente lo staff dell'hotel.

Tempo di semina alla Casa Bianca: Michelle cura l'orto con i bimbi

Washington (Usa), 4 apr. (LaPresse/AP) - Michelle Obama ha piantato frutta e verdura nel giardino della Casa Bianca, facendosi aiutare da bambini provenienti da diverse parti degli Stati Uniti. La first lady, accompagnata da giovani studenti arrivati da Washington, Florida, Massachusetts, Tennessee e Vermont, ha piantato spinaci, bietole, indivia, patate, radicchio, aglio, finocchio, broccoli, cavolfiori, cavolo, erbe aromatiche nonché lamponi, mirtilli, fragole e un melo. Per la prima volta nell'orto presidenziale sono state seminate anche due varietà di grano. "Siete pronti?", ha chiesto Michelle ai ragazzi che si sono radunati nel giardino della Casa Bianca insieme ad alcuni veterani, che stanno studiando per lavorare nell'agricoltura sostenibile. La Casa Bianca non aveva un orto curato da quando Eleanor Roosevelt, moglie dell'ex presidente Franklin Delano Roosevelt, iniziò a piantare verdura nel suo Victory garden. L'orto di Michelle Obama rientra nel suo progetto Let's move!, che promuove alimentazione sana e movimento fisico per i bambini.

giovedì 4 aprile 2013

Pediatria: al Bambino Gesu' 300 interventi neurochirurgia l'anno

Roma, 4 apr. (Adnkronos Salute) - Circa 300 interventi neurochirurgici l'anno, nell'80% dei casi su piccoli pazienti con meno di 10 anni. E nel 60%, i baby-malati sono addirittura 'under 4'. L'occasione per fare il punto sull'attività dell'Unità operativa di Neurochirurgia dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma è stata il seminario 'Moderni approcci all'organizzazione anatomo-funzionale del sistema nervoso centrale: applicazioni in neurochirurgia pediatrica', che ha visto riuniti presso l'aula Salviati dell'ospedale i massimi esperti italiani nel settore.

Di queste operazioni, 30 sono di asportazione di tumori cerebrali, 50 riguardano procedure neuro-endoscopiche, 40 sono interventi di chirurgia dell'epilessia, 30 vengono effettuati su patologie malformative spinali complesse, 70 in neonati pretermine e 15 sono procedure di neuromodulazione per epilessia e disturbi del movimento. Oltre che nelle attività neurochirurgiche, l'unità operativa del Bambino Gesù è specializzata nell'esecuzione di procedure su pazienti affetti da epilessia, patologie malformative cranio-spinali e disturbi del movimento. Per queste attività è necessaria la collaborazione multidisciplinare con le altre unità operative dell'ospedale e la disponibilità di tecnologie. In questo modo sono possibili procedure che richiedono alta precisione, raggiungibile con l'uso di sistemi di neuronavigazione convenzionale e robotica. La sicurezza del paziente e di conseguenza il risultato chirurgico è garantito dall'impiego di sistemi per il monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio.

"Con la sua dotazione robotica unica in Italia nel campo neurochirurgico e neuro-riabilitativo - spiega Carlo Marras, responsabile di Neurochirurgia del Bambino Gesù - il know how all'avanguardia e una casistica tra le prime in Europa, l'ospedale si propone come Centro di riferimento nazionale per il trattamento chirurgico delle forme di epilessia farmaco-resistente e per il trattamento delle patologie di interesse neuro-oncologico, dei disturbi del movimento e delle patologie malformative spinali ad alta complessità".

Fecondazione, giudici: divieto eterologa condiziona vita famiglie

MILANO (Reuters) - Il Tribunale civile di Milano ha nuovamente rimesso alla Consulta la legge 40 nella parte in cui vieta la procreazione assistita di tipo eterologo, ritenendo fondato il dubbio di costituzionalità di quel divieto.

"Il divieto normativo oggetto di doglianza non garantisce alle coppie cui viene diagnosticato un quadro clinico di sterilità o infertilità irreversibile il diritto fondamentale alla realizzazione della vita privata familiare e il diritto di autodeterminazione in ordine alla medesima", si legge nell'ordinanza del Tribunale civile di Milano, depositata ieri.

"[Si tratta di un'ordinanza] molto positiva perché vietare la eterologa significa vietare alle coppie malate la genitorialità ed esecitare una discriminazione", ha detto Massimo Clara, uno degli avvocati che difende una coppia affetta da azoospermia completa che nel 2010 aveva presentato un ricorso al Tribunale civile di Milano per poter accedere all'eterologa.

Lo scorso maggio la Corte Costituzionale non ha cancellato la parte della legge 40 del 2004 che vieta la procreazione assistita di tipo eterologo, restituendo gli atti ai giudici, tra cui quelli di Milano, che l'avevano investita del caso.

La fecondazione eterologa prevede il ricorso a ovociti o gameti non appartenenti alla coppia.

Fecondazione: da tribunale Milano nuovo ricorso a Consulta su eterologa

Roma, 4 apr. (Adnkronos Salute) - Corte costituzionale nuovamente chiamata in causa per esaminare la norma della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita che vieta il ricorso alla fecondazione eterologa. Il tribunale di Milano "ha infatti emesso un'ordinanza che solleva la questione di legittimità costituzionale di fronte alla Consulta", annuncia all'Adnkronos Salute Maria Paola Costantini, avvocato della coppia infertile che si è rivolta ai giudici lombardi per avere accesso all'eterologa, poichè l'uomo è colpito da azoospermia.

Nel maggio 2012, la Corte costituzionale, investita della questione, aveva deciso che sarebbe stato compito dei tribunali ordinari di Firenze, di Catania e di Milano accertare, alla luce della sentenza della Corte di Strasburgo, "se ed entro quali termini permanga il denunciato contrasto", che li aveva spinti a sollevare davanti alla Consulta la questione di legittimità costituzionale del divieto di fecondazione eterologa. Una sorta di 'restituzione degli atti' ai tribunali ordinari, alla luce della sentenza della Grande Camera del 3 novembre 2011, decisa affinché procedessero "a un rinnovato esame dei termini delle questioni". La Grande Chambre della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo aveva legittimato, di fatto, il no al ricorso alla donazione di ovuli e sperma in vitro per avere un figlio stabilito da un Tribunale austriaco, che aveva impedito a due coppie il ricorso a tecniche di fecondazione eterologa.

La nuova ordinanza "è una buona notizia - commenta Costantini - e dimostra che la questione non è affatto chiusa anzi, si è di nuovo sbloccata. Ora si tratta di esaminare il problema alla luce del diritto europeo, ma soprattutto di quello italiano. Presumibilmente l'udienza della Consulta sarà fissata fra giugno e settembre", conclude.

mercoledì 3 aprile 2013

Staminali: ai Civili di Brescia in cura 36 bimbi, ospedale sotto pressione

Roma, 3 apr. (Adnkronos Salute) - Ad oggi sono 36 i piccoli pazienti con gravi patologie e ricorsi ai tribunali che hanno ricevuto o stanno per ricevere un trattamento con il metodo Stamina agli Spedali di Brescia. E la struttura, a quanto si apprende, è sempre più sotto pressione, dal momento che ogni giorno deve riuscire a coniugare l'attività istituzionale dell'ospedale con le cure compassionevoli destinate a questi piccoli pazienti.

Gli stessi laboratori clinici e gli stessi operatori, insomma, devono garantire terapie mediche validate scientificamente a malati con gravi patologie come la leucemia, e i trattamenti che hanno sollevato gli strali della comunità scientifica internazionale alle famiglie di bimbi gravissimi, che confidano nel metodo Stamina. Una pressione che ha portato la struttura nei giorni scorsi a costituirsi "parte resistente" nel procedimento in corso a Livorno sulla terapia a base di cellule staminali per la piccola Sofia, la bambina di tre anni e mezzo affetta dalla leucodistrofia metacromatica. Con l'obiettivo di "fare chiarezza", fanno sapere dall'ospedale. Il decreto Balduzzi, infatti, che ieri ha già incontrato i primi ostacoli in Commissione speciale del Senato, prevede un regolamento "ad oggi non ancora definito". Nel frattempo i tribunali, quando ammettono il trattamento, lo 'impongono' a Brescia a causa della sua ormai ampia esperienza.

Nel caso di Sofia la struttura sanitaria bresciana aveva interrotto la terapia dopo la prima infusione, affermando che non c'erano le autorizzazioni e le norme giuridiche per proseguire le cure. Successivamente è arrivato il primo pronunciamento del Tribunale di Livorno, che consente la prosecuzione della terapia, e l'ok in Consiglio dei ministri al decreto per quanti hanno già avviato una cura di questo genere. Ma ieri l'ultimo colpo di scena giudiziario, perché gli Spedali si sono costituiti "parte resistente", ribadendo che non esiste una normativa precisa che permetta di proseguire con le cure e segnalando che ricevono troppe richieste rispetto alle proprie risorse.

martedì 2 aprile 2013

Reggio Emilia, prende a frustrate il figlio con del cavo elettrico

Reggio Emilia, 2 apr. (LaPresse) - Sono state le urla lancinanti di un bambino e l'assordante rumore di frustate a far giungere a far scattare l'allarme. I carabinieri giunti sul posto hanno scoperto una scena agghiacciante: un padre stava infatti prendendo a frustate con un cavo elettrico il figlio, causandogli lesioni e ferite in tutte le parti del corpo che hanno visto il piccolo essere ricoverato in ospedale con una prima prognosi di 30 giorni. Il tutto è accaduto poco dopo le 20 del giorno di Pasqua in un comune in provincia di Reggio Emilia. Il bambino si trovava nel bagno della casa nella vasca da bagno rannicchiato. Nel cesto dove si trovava la biancheria da lavare rinvenuto e sequestrato un cavo elettrico di circa un metro e 1,5 cm di diametro utilizzate per frustare il bambino.

lunedì 1 aprile 2013

Torino, bimba di 3 mesi muore soffocata mentre dorme con i genitori

Torino, 1 apr. (LaPresse) - E' stata trovata morta nel letto dove dormiva con i genitori, una bambina di soli 3 mesi. Dovrebbe trattarsi di un soffocamento. La morte dovrebbe essere stata causata da un rigurgito avuto durante la notte. Il padre si è svegliato alle quattro e la bambina era già morta. La tragedia è avvenuta a Torino in via Oropa 9. Sul posto i carabinieri che stanno sentendo i genitori. Solo l'autopsia potrà chiarire le cause della morte.