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venerdì 8 luglio 2011

Fecondazione assistita più difficile se il papà fuma

Il fumo non è soltanto un fattore di rischio per la donna, in prospettiva di una gravidanza. Ma lo è anche per l’uomo. Proprio così: se il maschio ha il vizio della sigaretta, la fecondazione assistita della sua compagna sarà più difficile. La notizia arriva dagli esperti biologi del laboratorio di analisi genetiche del centro di medicina per la riproduzione assistita ProCrea di Lugano (Svizzera).

La frammentazione del Dna
Nel corso di uno studio condotto su 816 pazienti, appena presentato all’ultimo congresso annuale Eshre (European Society of Human Reproduction and Embriology), gli scienziati svizzeri hanno studiato gli effetti della frammentazione del Dna spermatico sui trattamenti di fecondazione assistita. “Abbiamo analizzato oltre 1.200 cicli”, ha spiegato in una nota Giuditta Filippini, direttrice del laboratorio di genetica umana ProcreaLab del centro ProCrea. “Si tratta di un test già praticato da tempo negli Stati Uniti e che viene fatto normalmente sui nostri pazienti. Si va ad analizzare il grado di frammentazione del Dna dello sperma per poter comprendere meglio gli effetti che questo valore può avere sulla gravidanza. E come poter intervenire".
Se un'elevata frammentazione del Dna era già riconosciuto come segno di un probabile problema di infertilità, lo studio è andato oltre. "Siamo riusciti a introdurre un'importante distinzione: dividendo in due il gruppo dei pazienti interessati dallo studio, abbiamo visto che la frammentazione del Dna spermatico non incide sulla percentuale di gravidanze, quanto sugli aborti spontanei. Ovvero, utilizzando per la fecondazione un seme maschile caratterizzato da un'elevata frammentazione del Dna, abbiamo registrato un livello elevato di aborti spontanei. Quindi, una donna fecondata con un seme di questo tipo va incontro più facilmente a un'interruzione di gravidanza".

Le colpe del fumo
Questo ha permesso ai medici di stabilire procedure mirate a seconda dei pazienti. "Sappiamo infatti”, prosegue Filippini, “che tra le cause più diffuse che provocano la ...


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