L´assessore Pillati: "Guardiamo all´esperienza di Reggio Children, una struttura con forte direzione pedagogica pubblica". "L'anno scorso 600 famiglie non trovarono posto all'asilo al termine delle iscrizioni"
di ELEONORA CAPELLICon quasi 1.100 bambini in lista d'attesa per il nido, il Comune studia la strada dell'istituzione cui far gestire le scuole dei più piccoli, sul modello di Reggio Children e dell'istituzione Scuole e nidi d'infanzia di Reggio Emilia. Una struttura "con forte direzione pedagogica del Comune - come ha spiegato ieri l'assessore all'istruzione Marilena Pillati durante il convegno "Galassia nidi" alla Camera del Lavoro - che consenta di integrare tutti i sistemi scolastici, mantenendo al centro una forte regia. Mi sembra che questa possa essere una soluzione, per cogliere delle opportunità positive".
Il primo obbiettivo è quello di "riconoscere l'universalità del diritto di iscrivere il proprio figlio all'asilo nido - ha detto Pillati - rispetto al quale oggi siamo inadempienti: 600 famiglie lo scorso anno sono rimaste senza risposta, dopo tutte le graduatorie". Quest'anno il dato della prima graduatoria conferma il trend dell'anno scorso: "I primi numeri in nostro possesso parlano di 1.100 richieste in più rispetto ai posti disponibili - spiega Pillati - ma dobbiamo ancora valutare la congruità delle domande. Questo significa che la prima lista d'attesa non potrà superare la soglia dei 1.100, probabilmente si attesterà attorno ai mille bambini, come quella 2010".
L'anno scorso erano 1.056 gli esclusi dal primo "giro", un piccolo "record": bisogna tornare al 2006 per avere una simile cifra (più di 900 all'epoca gli esclusi). Dopo l'attesa si ridusse e si attestò sui 700 bimbi, mentre nel 2009 arrivò a quota 872. "Nei giorni scorsi ho sentito più grida che voglia di condividere un obbiettivo comune - ha detto Pillati, commentando il "no" delle "dade" all'accordo tra amministrazione e confederali - chi si rifiuta di affrontare il tema della sostenibilità dei servizi rischia di smantellare il sistema. Nessun vento è favorevole per chi non sa verso che porto vuole andare e non si rende conto in che acque naviga".
La Cgil, reduce dallo "schiaffo" delle lavoratrici che hanno rifiutato l'accordo, rilancia proponendo con Michele Vannini, segretario della funzione pubblica, "gli stati generali dei servizi per la prima infanzia" in autunno. "Ci aspettiamo molto dal sindaco e dalla nuova giunta - ha aggiunto Antonella Raspadori della segreteria Cgil - perché si riappropri della capacità di mettere insieme tutti i soggetti". Resta il problema della disparità di trattamento economico tra educatrici comunali e delle cooperative sociali, rispetto al quale Marina Balestrieri, segretaria regionale della funzione pubblica, chiede alla Regione di "fare di più rispetto alla sua competenza legislativa".
source: bologna.repubblica.it
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