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martedì 30 agosto 2011

Medicina: cuore prima causa morte in gravidanza

(ANSA) - PARIGI, 30 AGO - I nove mesi della gravidanza sono uno sforzo spesso fatale per un cuore malato ma troppe morti non sono giustificabili. A lanciare l'allarme è la Società europea di cardiologia nel corso del proprio congresso annuale. I tassi di decesso sono 100 volte più alti del normale nelle madri e 10 volte più elevati nei feti.
Per questo i cardiologi hanno messo a punto le nuove linee guida con precisi protocolli personalizzati. Sono previsti controlli e una stretta collaborazione fra cardiologi e ginecologi. L'obiettivo, ha spiegato Nicola Surico, presidente della Società italiana di ginecologia, è quello di adottare queste indicazioni in tutti i reparti. La ragione della crescita dei problemi cardiaci fra le donne in gravidanza è attribuibile, secondo gli esperti, in primo luogo all'età della madre, sempre più avanzata, inoltre al fatto che le donne, come la popolazione generale, sono sempre più obese, ipertese e diabetiche.
Le malattie cardiovascolari non rappresentano quindi una controindicazione assoluta alla gravidanza, tranne in pochi casi, quando vi sia uno scompenso cardiaco o ipertensione polmonare severa. Periodi particolarmente delicati sono quelli fra la 28/esima e 34/esima settimana, durante il travaglio e immediatamente dopo il parto, quando il cuore è sottoposto al massimo sovraccarico di lavoro. Ma non è detto che si debba ricorrere al cesareo.
''La via naturale, quando possibile, è sempre preferibile - ha aggiunto Surico - ed è molto utile ricorrere ad un'algesia epidurale che allevi lo stress materno. Infine attenzione al post partum: le pazienti cardiopatiche non devono essere considerate fuori pericolo e per diverse settimane vanno tenute sotto controllo da un cardiologo''. Il registro della Società europea di cardiologia sta raccogliendo dati in 28 paesi arruolando 1300 donne in 60 centri medici.(ANSA).

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