(ASCA) - Roma, 1 feb - In Italia un bambino su tre e' in
sovrappeso e uno su dieci e' obeso. Una condizione
''pericolosa che li portera' quasi certamente a subire
malattie cardiovascolari nell'eta' adulta''. E' questo
l'allarme lanciato da Alt, Associazione per la Lotta alla
Trombosi e alle malattie cardiovascolari, in occasione della
conferenza stampa annuale, svoltasi oggi a Palazzo Reale.
''La prevenzione dell'obesita' infantile deve iniziare fin
dai neonati, favorendo il piu' possibile l'allattamento
protratto al seno e tenendo sotto controllo l'eccessivo
recupero ponderale nei primi anni di vita - ha affermato
Alessandro Sartorio, primario Endocrinologo dell'Istituto
Auxologico Italiano, IRCCS Milano -. E' infatti dimostrato
che quasi la meta' dei bambini obesi si manterranno tali
anche da adulti e che gli adolescenti obesi presentano una
prevalenza elevata di sindrome metabolica, strettamente
connessa al tipo di alimentazione. Significativa e' anche la
prevalenza di steatosi epatica nei bambini e negli
adolescenti obesi, malattia dovuta all'accumulo di grassi nel
fegato, che col tempo portano al danneggiamento irreversibile
dell'organo deputato al loro smaltimento''.
L'obesita', gli ha fatto eco Saverio Dioguardi,
professore di Medicina Interna presso l'Universita' degli
Studi di Milano, ''e la arteriosclerosi sono collegati: gli
ultimi dati americani ci dicono che nel biennio 2009-2010, il
9,7% dei nuovi nati-lattanti e fino a 2 anni di eta' era
obeso, ed il 16,9% fra i 2 anni ed i 9 anni. Purtroppo stiamo
andando nella stessa direzione in Italia. La trombosi e'
causata dall'arteriosclerosi, cioe' dall'accumulo di placche
nelle arterie, che stringono il diametro dei vasi sanguigni
fino al punto che l'apporto di sangue diventa inadeguato e i
tessuti vengono danneggiati, con conseguenze spesso fatali
come nel caso di infarti e ictus . E' un processo che inizia
nell'infanzia e progredisce con l'eta': i primi depositi di
grasso intravascolari sono gia' presenti nei bambini, ma a 15
anni tutte le aorta e la meta' dei bambini hanno lesioni
coronariche repertate, anche se iniziali. Quindi le lesioni
aumentano in percentuale con i progredire dell'eta', e col
tempo tendono a divenire vere e proprie placche
aterosclerotiche in numeri tali da correlare con il rischio
di mortalita' per trombosi da adulti.''.
Un binomio letale, quello tra chili di troppo e trombosi,
enfatizzato anche all'interno del report pubblicato da EHN -
European Heart Network, che riunisce 34 associazioni e
fondazioni, tra cui ALT, in rappresentanza di 26 Paesi
europei. Il report scientifico illustra in modo dettagliato i
benefici che un corretto stile di vita, fondato soprattutto
su un'alimentazione sana e una regolare attivita' fisica,
porta alle varie fasce di popolazione, bambini e donne per
primi.
''Molti paesi europei, Italia inclusa, sono lontani dal
raggiungimento di risultati soddisfacenti nel campo
dell'alimentazione e dell'attivita' fisica - ha spiegato
Lidia Rota Vender, presidente di Alt -. Troppi cittadini
europei, specialmente i giovani, assumono troppe calorie da
grassi, zuccheri e cibi conservati processati, facendo
pochissima attivita' fisica. Un'accoppiata fatale, perche'
sette degli otto fattori di rischio per le malattie
cardiovascolari sono collegati proprio a scelte sbagliate
nell'alimentazione e all'inattivita' fisica: sono l'alcol,
l'ipertensione, l'obesita', il colesterolo alto, la glicemia
elevata, l'insufficiente consumo di frutta e verdura e la
sedentarieta'''.
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