Rivelare volontariamente a un bimbo che Babbo Natale non esiste è un gesto ignobile, perché cancella in un colpo solo una delle più belle illusioni dellâinfanzia. In certi casi, può diventare anche la base per unâaccusa davanti a un tribunale. Lâoperatore di un call center sardo ha pronunciato questa frase a un bambino di quattro anni, impaurito dalla durezza dei toni: âMarmocchio, passami la mamma o vengo a prenderti. E, comunque, Babbo Natale non esisteâ. La segreteria telefonica ha per fortuna registrato tutto e ha permesso agli uomini della Questura di rintracciare il centralinista e recapitargli una denuncia per molestie telefoniche.
Lâindagine è partita dalla denuncia presentata a inizio febbraio da una coppia di Como. Qualche giorno prima, la famiglia aveva ricevuto una chiamata sul telefono di casa, intorno allâora di cena. A rispondere non erano stati gli adulti, ma il più piccolo dei due figli. Dallâaltro capo del telefono câera un operatore di call center, probabilmente intenzionato a promuovere unâofferta commerciale. âPassami la mamma o il papà â, ha detto il centralinista accorgendosi che il suo interlocutore era un bimbo. Il bambino però, ammutolito, non ha soddisfatto la richiesta.
A quel punto, lâoperatore ha perso la pazienza e si è rivolto al piccolo in modo aggressivo, minacciandolo: âSe non mi passi la mamma, vengo a prenderti. So che sei lì, passami qualcuno o arrive, sbrigati marmocchioâ. La furia verbale del centralinista è andata avanti fino allâaffermazione finale, un vero e proprio trauma per il bambino: âBabbo Natale non esiste, e la befana è la tua mammaâ.
Dopo la telefonata, i genitori del bimbo hanno subito sporto denuncia, portando agli investigatori il messaggio registrato sulla segreteria telefonica. Dai primi accertamenti è risultato che la chiamata proveniva da un call center di Cagliari. Nei giorni successivi, le indagini sono proseguite in collaborazione con i poliziotti sardi. La ricerca ha portato al responsabile della bassezza, un operatore di call center di 36 anni, denunciato a piede libero per molestie a mezzo telefono: ora dovrà risponderne in tribunale. Il centralinista ora rischia un provvedimento disciplinatore da parte del suo datore di lavoro. I genitori della piccola âvittimaâ si augurano quantomeno di ricevere le scuse da parte del 36enne.
Nessun commento:
Posta un commento