Roma, 8 mar. (Adnkronos Salute) - Evitare di bere alcolici durante la gravidanza. Questo il messaggio lanciato oggi a Roma dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) e dall'Associazione industriali della birra e del malto (Assobirra), in occasione della Giornata internazionale della donna, a tutte le ragazze che vivono il periodo della maternità . Una precauzione, quella di non bere alcolici, che fatica a diffondersi: il 21% delle donne in attesa di un bebè , infatti, non rinuncia al gusto di una bevuta. E proprio per contribuire a modificare la cattiva abituidimne Sigo e Assobirra ribadiscono la collaborazione già avviata nel 2007 e ripropongono per la seconda volta la campagna 'Se aspetti un bambino l'alcol può attendere'.
La prima edizione della campagna portò a buoni risultati, visto che oggi 8 donne su 10 che aspettano un bambino - secondo una ricerca commissionata da Assobirra - si dicono consapevoli dei rischi che comporta assumere alcol in gravidanza. In Italia ogni anno circa 560mila donne rimangono incinta. Il 17% riduce il consumo di alcol ma non lo elimina, il 4% mantiene addirittura le stesse abitudini pre-gravidanza. Numeri ancora allarmanti che richiedono uno sforzo da parte di Sigo e Assobirra, nella speranza di sensibilizzare specialmente le fasce giovani, dai 30 anni in giù. L'iniziativa, che parte oggi, terminerà il 31 marzo e attraverserà vari mezzi di informazione, internet su tutti in modo da arrivare subito alle destinatarie della campagna. Messaggi, consigli e raccomandazioni sul sito www.sigo.it e www.beviresponsabile.it. Tante vip, scrittrici, blogger, chef e sportive invieranno sui propri social network dei video di sostegno alla campagna.
Il focus dell'iniziativa quest'anno è dedicata alle under 30, visto che una donna su tre di quelle che rimangono incinta appartiene a questa fascia d'età . Secondo una ricerca di Demoskopea, proprio in questa fascia d'età si nascondono ancora i comportamenti più sbagliati e meno responsabili per quanto riguarda l'uso dell'alcol. Sulla media generale del 4% che continua a bere in gravidanza, ce ne è una del 7% tra i 25 e i 30 anni, e una del 12% tra i 18 e i 24. La responsabilità della donna porta la fascia d'età 38-44 al 2%.
"Tra le donne che aspettano un bambino e continuano a bere - commenta Alberto Frausin, presidente di Assobirra - ce ne sono ancora molte da informare e responsabilizzare. Il primo passo per avere decisioni responsabili è avere l'esatta conoscenza del problema. Non è questione di limiti o soglie: in gravidanza non si beve". Dello stesso avviso Nicola Surico, presidente Sigo. "Nella prima campagna - dice - abbiamo fatto molto. Ma bisogna andare avanti perchè in Italia, ogni anno, più di mezzo milione di donne scopre di aspettare un bambino e bisogna continuare ad informarle sui rischi collegati all'alcol".
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