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mercoledì 6 giugno 2012

Terremoto: Save the Children, circa 100.000 bambini colpiti dal sisma

Roma, 6 giu. (Adnkronos Salute) - Sono 99.616 i bambini che vivono nei 52 comuni colpiti dal sisma nelle province di Ferrara, Modena, Mantova, Bologna, Reggio Emilia e Rovigo e che, a diversi livelli, stanno sperimentando da giorni la paura, l’incertezza, il cambiamento di vita in seguito al terremoto. Di essi quasi 44.000 vivono nei comuni più colpiti o dove sono state allestite le tendopoli. A questi si aggiungono anche i bambini del ravennate che stamane sono stati svegliati dalla nuova scossa di terremoto. Sono i dati diffusi oggi da Save the Children, che è intervenuta immediatamente dopo il sisma per supportare i bambini nelle aree interessate.

"Tutti questi bambini hanno subito un doppio trauma: il primo è stato il terremoto stesso che li ha svegliati in piena notte e li ha costretti ad abbandonare improvvisamente le loro case, e ancora la perdita di amici o parenti. Un secondo shock è stato il cambiamento drastico di vita, la perdita di quelle abitudini che per un bambino rappresentano tutto il proprio universo di riferimento, alcuni di loro sono costretti al momento a vivere nelle tendopoli o in insediamenti spontanei e in ogni caso hanno visto cambiare la vita dei luoghi in cui vivevano", ha sottolineato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia.

"A tutti questi bambini occorre dare l’adeguato supporto per aiutarli a superare questo momento e a riprendere quanto prima possibile la propria vita normale. Il perdurare dello sciame sismico non aiuta e ogni forte scossa li fa ripiombare nell’incertezza e nella paura".

Per questo Save the Children, dopo l’apertura del primo 'spazio a misura di bambino' all’interno della tendopoli di Finale stadio, sta ampliando le proprie attività con l’apertura di nuovi spazi, dove gli operatori specializzati dell’organizzazione stanno svolgendo attività di supporto psico-sociale dei bambini colpiti dal terremoto in Emilia, finalizzate ad aiutarli ad elaborare e col tempo superare il trauma subito.

Save the Children, infine, sta lavorando per estendere l’intervento, anche con attività ludico ricreative itineranti in altre tendopoli, direttamente e in collaborazione con altre organizzazioni, al fine di raggiungere e supportare il maggior numero di bambini possibile.

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