Cerca nel blog

lunedì 7 gennaio 2013

Salute: fatina scaccia-tosse e trucchi per aerosol a bimbo senza lacrime

Roma, 7 gen. (Adnkronos Salute) - In piena stagione invernale, tra tosse, catarro e raffreddore, spesso è necessario far fare al bambino un ciclo di aerosol. Ma spesso i genitori impegnati nel rispettare le prescrizioni del pediatra si trovano di fronte a pianti e strepiti. "Le terapie inalatorie - spiegano gli esperti delle Terme Pompeo a Ferentino - non hanno uguali per la cura delle malattie respiratorie: dal comune raffreddore alla tosse, dalle più gravi sinusiti alle bronchiti e polmoniti, il pediatra tenderà sempre a prescriverlo, nonostante la difficoltà dei bambini a sottoporsi a questo tipo di trattamenti". Ecco che raccontare la storia della fatina scaccia-tosse o fare il trattamento davanti allo specchio può aiutare mamme e papà a 'superare' le resistenze dei baby-pazienti.

"Il copione di molte famiglie vede bambini urlanti e genitori afflitti e combattuti tra la somministrazione dei farmaci e il cedimento al capriccio. E allora si dà il via alla ricerca di trucchi e stratagemmi per aiutare i piccoli malati a vivere meglio il contatto con la mascherina e a trascorrere quei dieci/quindici minuti di aerosol senza disperarsi. Innanzitutto - raccomandano gli esperti - è importante sapere che esistono in commercio aerosol silenziosi, ad ultrasuoni, che hanno però l’inconveniente di non essere adatti a tutti i tipi di patologie e di farmaci. Perciò se si deve acquistare un macchinario nuovo chiedere consiglio al pediatra. Altrimenti, se si ha già in casa la macchina tradizionale, si badi alla pulizia dei suoi componenti e del filtro. La reazione dei bambini nei confronti della macchinetta cambia a seconda dell’età ma l’insofferenza verso la somministrazione di questo tipo di terapia accomuna tutte le fasi della crescita".

Ecco alcuni dei suggerimenti di Terme Pompeo per affrontare al meglio il momento dell’aerosol. "Cominciamo con lo sconsigliare due usanze molto diffuse. Non serve fare l’aerosol quando il bimbo dorme - spiegano gli esperti - e nemmeno è indicato mettere la fiala nell’umidificatore. La soluzione va inalata con la bocca e con respiri profondi quindi non mentre si dorme. Diffondendo poi il vapore con l’umidificatore c’è troppa dispersione e la quantità di farmaco che arriva nei polmoni del bambino è troppo bassa per avere efficacia, soprattutto nelle fasi acute".

Quando i bambini sono molto piccoli (fino ai sei mesi) e quindi limitati nei movimenti, si può pensare di tenerli in braccio e legare la mascherina alla testa in modo tale che anche se si muovono un po’ o piangono, questi continuino a respirare la soluzione. Se il capriccio è insostenibile, si può pensare anche di togliere la mascherina e tenerla vicina alla bocca. Meglio se si è in due. "Un modo originale per eseguire il trattamento è davanti allo specchio (per esempio del bagno) per controllare la posizione", tenendo il bambino in braccio o nel marsupio. In questo modo il bimbo è completamente a contatto con il corpo materno e si tranquillizza.

E ancora: intrattenerlo con una canzoncina, preferibilmente tranquilla e allegra che sovrasti il rumore dell’apparecchio mentre il piccolo respira, è un buon modo per passare il tempo. Eventualmente si può togliere la mascherina e far mordicchiare al bimbo il tubo: se è già in fase dentizione gradirà un oggetto duro da mettere in bocca e il trattamento meno fastidioso. Dai 6 mesi in poi bisogna dare sfogo a tutta la fantasia per trovare un modo che renda accettabile e meno critico il momento dell’aerosol. Se funziona, si può continuare con la strategia dello specchio: il bambino sarà molto attratto e distratto dalla sua figura e da quella della mamma riflessa, che lo terrà sempre in braccio, nel marsupio o, se più grande, nel seggiolone.Con le costruzioni in equilibrio sulla macchina dell’aerosol si può fare una torre e vedere quando cade con le vibrazioni dell’apparecchio stesso.

Stessa cosa con le macchinine, bamboline o pupazzetti; l’importante è che il divertimento sia farle cadere per terra. Forse poi non tutti sanno che l’aerosol si può trasformare in un aereo che vola dalla bocca del genitore a quella del bambino. Poi inizia a fare rifornimento, atterra, decolla, quasi sempre, sul visino del bambino. Esiste poi la soluzione tv: anche se non a tutti piace, è un sistema che funziona per quei bambini che si distraggono davanti al cartone animato.

"Per i più tecnologici si può provare il metodo youtube - dicono gli esperti - da ascoltare in cuffia. Il volume però non deve essere alto. Il bambino sarà distratto dalla novità delle cuffie e per un po’ funzionerà. Infine bimbi e bimbe un po' più grandi si possono distrarre con un libro, bellissimo, da leggere solo quando si fa l’aerosol. Utile anche far fare l'aerosol al peluche o alla bambola: il principio dell’imitazione di solito funziona anche se dopo un po’ annoia quindi si consiglia prenderlo in considerazione solo per brevi periodi".

E ancora: "C'era una volta una fatina buona che faceva passare la tosse: raccontare storie legate alla pratica dell’aerosol, ad esempio che la fatina buona dentro il nebulizzatore fa passare la tosse, una fatina che non si vede perché è fatta di pasta di nuvola (vapore)". Altro suggerimento: trovare un gioco divertentissimo da fare solo prima e dopo l’aerosol. Anche qui ci vorranno un paio di giorni per abituarsi ma poi il bambino man mano che crescerà legherà il divertimento all'aerosol.

Cantare canzoncine insieme: la mamma metterà le mani davanti alla bocca, producendo così un suono ovattato invitando il bambino a riprodurre lo stesso timbro sonoro cantando dentro l’aerosol. È fondamentale "che i genitori non cedano ai capricci: la loro salute vale di più", concludono gli esperti.

Nessun commento:

Posta un commento