Roma, 20 mar. (Adnkronos Salute) - Un passo in avanti per far diminuire la percentuale di neonati colpiti da malformazioni genetiche o da malattie rare. E' quello che potrebbe arrivare dal Governo inglese, dopo il parere ai ministri previsto per oggi dall'Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) e i risultati di una consultazione pubblica sulla fecondazione in vitro 'a tre', con due mamme e un papà . Se il governo decidesse in senso positivo, i neonati avrebbero così il Dna da due genitori e una piccola quantità da una terza donatrice. Una tecnica che permette, impiantando nell'utero della futura mamma l'ovulo privo del nucleo della donatrice, di 'selezionare' il corredo genetico del nascituro. Così si evita che il feto riceva i mitocondri della madre e abbia solo quelli della donatrice. Una possibilità per ridurre la percentuale di neonati affetti da malformazioni genetiche o malattie rare. Non sono mancate le critiche e le preoccupazioni bioetiche per il nuovo corso del Governo su questa delicata materia. Allarmi legati soprattutto all'ipotesi di creare in laboratorio bambini con il patrimonio genetico di tre persone. Insomma una sorta di 'Frankenstein'. L'Hfea per ora non darà una raccomandazione ufficiale al Governo, ma comunicherà i risultati della consultazione pubblica e fornirà una consulenza ai ministri su questioni tecniche, come lo status giuridico della donatrice e la regolamentazione del trattamento. Il via libera non richiede, comunque, un nuova legge del Parlamento, ma ha bisogno di un voto positivo delle due Camere.
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