21 giugno del 1375, nel castello di Montebello. Una bambina gioca con una palla fatta di stracci. Si chiama Guendalina, ma per tutti è Azzurrina, per quegli occhi e quei capelli dai riflessi blu slavato. E' una bambina albina e, a quei tempi, questo significava essere posseduti dal diavolo, o (se andava bene) avere poteri magici. Azzurrina era controllata da due guardie che il padre, Ugolinuccio Malatesta di Montebello, obbligava a non perdere mai di vista la figlia.
Quel 21 giugno, solstizio d'estate, la palla rotola giù per le scale del castello, nella ghiacciaia. Guendalina, ma per tutti Azzurrina, la rincorre. Poi un urlo. Le guardie accorrono, ma in ghiacciaia non c'è nessuno. Né la bambina, né la palla di stracci. E Guendalina scompare, per sempre. E nasce la leggenda di Azzurrina, il cui fantasma sarebbe rimasto rinchiuso nel castello da allora, facendosi sentire ogni cinque anni, proprio nel solstizio d'estate.
Questa è la storia del castello di Montebello, in provincia di Rimini, che dal 1989 è meta di pellegrinaggio per turisti e curiosi alla ricerca del fantasma. Visita guidata con registrazione della presunta voce di Azzurrina compresa. A pagamento. Già , perché ogni cinque anni Azzurrina â" rinchiusa suo malgrado tra quelle antiche mura â" non si fa vedere, ma si fa sentire. Senza che la scienza possa spiegarlo.
Già , perché quello dei fantasmi è un mistero cui la scienza difficilmente sa dare una risposta. Effetti ottici, onde elettromagnetiche, illusione o, infine, truffa. Queste le spiegazioni che vengono date da chi ai fantasmi, ai poltergeist, non crede. Eppure, né la scienza né la fantascienza è ancora riuscita a dare una risposta definitiva a una delle leggende che dai tempi dei tempi affascina gli uomini e mischia religione e paranormale. I fantasmi, infatti, implicano la sopravvivenza dell'anima al corpo e, quindi, a differenza di altre credenze popolari viene vista con curiosità â" se non con benevolenza â" anche dai credenti.
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