(ASCA) - Roma, 31 mag - Una donna salvadoregna a cui e' stato negato il permesso di abortire malgrado la sua gravidanza sia ad altissimo rischio, partorira' la prossima settimana attraverso un taglio cesareo. Il caso della giovane Beatriz, 22 anni, ha fatto discutere l'opinione pubblica a El Salvador, un paese dove le leggi che vietano l'interruzione di gravidanza sono particolarmente ferree. La donna soffre di una sindrome denominata lupus, malattia che danneggia il sistema immunitario, e il bambino che porta e' anacefalo, ovvero quasi completamente privo di cervello e teschio, con nessuno possibilita' di sopravvivere dopo il parto. Nei giorni scorsi la Suprema Corte del Salvador ha respinto la sua petizione, sostenendo che i diritti della madre non possono avere la precedenza su quelli di un nascituro. Oggi, il ministro della Sanita', Maria Isabel Rodriguez, ha annunciato la decisione di far ricorso a un cesareo anticipato. ''Il bambino non ha alcuna speranza di vivere. Quello che mi hanno fatto non e' giusto. Mi hanno fatto soffrire facendomi aspettare tutto questo tempo in ospedale'', ha detto all'AFP la ragazza, che ha gia' un figlio di un anno e mezzo. In Salvador la pena per chi viola la legge sull'aborto e' di 50 anni di carcere e l'arcivescovo di San Salvador, Jose Luis Escobar, ha chiesto piu' volte alla Corte Suprema di non concedere alla donna la possibilita' di abortire. Del caso si e' occupata anche Amnesty Internationl, definendo ''vergognosa'' la decisione della massima autorita' giudiziaria del paese latinoamericano. (fonte AFP).
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