(ASCA) - Bologna, 10 mag - ''Il bambino non e' un adulto in miniatura. La prescrizione dei farmaci in pediatria deve essere sempre il frutto di un percorso che integra efficacia e sicurezza in modo piu' stringente rispetto all'adulto, perche' occorre sempre tener conto non solo della tossicita' dei prodotto in quanto tale ma dei suoi possibili effetti negativi su un organismo diverso, sul piano dei recettori e delle vie metaboliche, e peculiare perche' in via di sviluppo''. L'invito alla cautela arriva dai pediatri riuniti al 69* Congresso Nazionale della Societa' Italiana di Pediatria, per bocca del presidente, Giovanni Corsello. La cautela sui generici riguarda in particolare la questione del dosaggio. Nei farmaci equivalenti la legge consente uno scostamento nella concentrazione di principio attivo sino al 20% rispetto al farmaco di marca. ''Una variabilita' poco significativa nell'adulto, ma che nel bambino puo' essere causa da un lato di sovradosaggio o dall'altro di inefficacia della terapia'', ha spiegato Corsello. Non e' da sottovalutare inoltre, avvertono i pediatri, il problema degli edulcoranti e degli additivi, sostanze senza azione farmacologica che servono a garantire la stabilita' e la conservazione del farmaco. Nel generico questi ingredienti possono essere diversi rispetto a quelli utilizzati nel farmaco 'branded': ''Si tratta di sostanze che possono dare luogo a reazioni orticarioidi, talvolta erroneamente imputate al principio attivo ma che in realta' derivano proprio dagli eccipienti'', ha osservato Roberto Bernardini, Presidente della Societa' Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP). Non sorprendono, quindi, i risultati del primo studio nazionale sulla percezione e l'utilizzo di generici da parte dei pediatri di famiglia, di recente pubblicato sulla rivista Health Policy. ''Sebbene la conoscenza dei farmaci generici da parte dei pediatri italiani sia assolutamente soddisfacente, la loro prescrizione risulta essere limitata'', ha detto il Professor Gian Vincenzo Zuccotti, Direttore della Clinica Pediatrica dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano. ''Su 303 medici interpellati, circa il 70% dichiara di avere una conoscenza sufficiente o abbastanza buona e la maggioranza di essi ritiene sufficiente (33.6) o buona (45,2%) la loro efficacia. Ciononostante solo il 13,5% dei pediatri tratta o ha trattato piu' del 50% dei pazienti con i generici, mentre il 48,8% tratta meno del 20% dei bambini con gli equivalenti''. Dal Congresso in corso a Bologna i pediatri invocano ''farmaci a misura di bambino'' e accolgono con soddisfazione i dati del primo bilancio quinquennale sul Regolamento Europeo che ha imposto alle aziende farmaceutiche di testare i nuovi farmaci sulla popolazione pediatrica, da sempre esclusa dalla sperimentazione per motivi etici o per indirizzi industriali. ''Dall' entrata in vigore del Regolamento nel 2007 sono stati autorizzati 10 nuovi farmaci e 28 hanno ricevuto una nuova indicazione pediatrica'', ha ricordato Paolo Rossi, Direttore del Dipartimento di Pediatria Universitario dell'Ospedale Bambino Gesu' di Roma e membro del Paediatric Committe dell'Ema. ''In futuro avremo sempre piu' farmaci testati sulla popolazione pediatrica'' , ha aggiunto, ''bisogna, pero', fare in modo che questa importante novita' investa maggiormente anche i generici''. red/mpd
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