I Nas hanno sequestrato tre lotti di supposte di Ozopulmin dell'azienda farmaceutica Geymonat, pari a 35mila confezioni in tutto, usato prevalentemente per i lattanti e i bambini: dovevano curare la tosse ma non lo facevano perché privi di principio attivo. Lâazienda non lo aveva più a disposizione ma non voleva smettere di produrre per non perdere la fetta di mercato, così vi aveva inserito una sostanza che ne simulava la presenza durante le analisi. "Controllate se avente in casa Ozopulmin, in caso sospendetene l'uso e consegnate le scatole ai Nas o al farmacista" ha detto il vicecomandante dei Nas, Antonio Diomeda. I farmaci, con scadenza al marzo 2016, sono stati ritirati dal commercio ma 9 mila confezioni potrebbero essere già state utilizzate.
Lâindagine è stata condotta con l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) ed ha portato anche all'arresto ai domiciliari di tre dirigenti, accusati di aver "deliberatamente contraffatto un medicinale utilizzato anche per la cura di affezioni respiratorie di bambini e lattantiâ. Lâoperazione è partita dalla segnalazione al sistema di farmacovigilanza da parte di un farmacista.
Il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha espresso grande soddisfazione per il lavoro di Nas, ISS e AIFA: âHo voluto chiamare personalmente il Comandante Generale dellâArma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli â" ha dichiarato il Ministro Lorenzin â" per esprimere la mia gratitudine ai Nas per lo straordinario profilo  dellâoperazione  a tutela della salute dei cittadini, e in particolare di bambini e lattanti. Il sequestro del farmaco Ozopulmin e il fermo dei presunti responsabili della contraffazione - ha proseguito il Ministro  - è stato reso possibile dalla sinergia di tutti gli organi del Ministero della salute impegnati nella salvaguardia della sicurezza del malato e a tutti voglio rivolgere un sentito ringraziamentoâ.
âCome rappresentante della professione posso sottolineare con soddisfazione che a segnalare le anomalie del medicinale oggetto dellâintervento dei NAS è stato un farmacista. Anche se non sempre dà luogo a casi clamorosi come questo, lâopera di farmacovigilanza è una delle incombenze quotidiane di tutti i farmacisti, che operino nelle farmacie di comunità , nellâospedale o nelle strutture territoriali. E non a caso è uno degli aspetti sui quali si è concentrata lâattività di formazione della Federazioneâ, ha detto il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli a commento della vicenda che ha coinvolto il medicinale Ozopulmin.
Parole di rassicurazione arrivano da Federfarma: âLâOzopulmin, il farmaco della Geymonat al centro del caso di contraffazione denunciato oggi dai Carabinieri dei Nas, non è più in commercio nelle farmacie italiane da circa un annoâ. La precisazione arriva dopo lâappello con cui stamattina il vicecomandante dei Nas ha invitato a non usare il prodotto. âEâ un avvertimento rivolto a pazienti e famiglie - spiega la presidente di Federfarma, Annarosa Racca - perché negli armadietti dei medicinali qualcuno potrebbe ancora avere qualche confezione di Ozopulmin. Abbiamo già dato indicazioni alle farmacie associate perché rivolgano la stessa raccomandazione alla clientelaâ. Impossibile invece che il farmaco possa essere acquistato: nel giugno dellâanno scorso, infatti, lâAifa aveva ordinato il ritiro del prodotto da tutte le farmacie del territorio, in concomitanza con lâavvio dellâindagine e i primi controlli dellâIstituto superiore di sanità sui campioni sequestrati.
E si mobilita il Codacons. âStiamo già predisponendo le basi per una azione collettiva da parte dei consumatori di Ozopulmin finalizzata, una volta accertati gli illeciti, a far ottenere a chi ha acquistato o utilizzato il prodotto il risarcimento dei danni subiti, sia sotto il profilo economico che sotto quello dei rischi sanitari corsi, in relazione allâinefficacia del medicinale e al conseguente possibile aggravamento delle condizioni di salute di chi lo assunto â" spiega il presidente Carlo Rienzi â" Ci costituiremo inoltre parte offesa nel procedimento nei confronti dei responsabili degli illeciti contestatiâ.
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