Roma, 21 giu. (Adnkronos) - "Robertino non è un mostro. E la revoca del provvedimento di allontamento dalla casa familiare lo dimostra. Ci tengo a ricordare che mai è stato emesso un provvedimento nei confronti di Roberto che riguardasse il suo rapporto con le figlie. E con le prove ora in nostro possesso sono fiducioso sull'esito di tutta questa vicenda". Lo sottolinea parlando all'Adnkronos, l'avvocato Piergiorgio Assumma, il legale che assiste Roberto Fiacchini, figlio di Renato Zero, nella vicenda processuale iniziata il 6 maggio scorso con il provvedimento emesso nei confronti di Fiacchini in seguito alla denuncia fatta dalla moglie Emanuela Vernaglia, in ordine a presunti maltrattamenti.
"Ho letto, analizzato ed apprezzato la revoca del provvedimento. Il Giudice -spiega il legale- ha revocato il provvedimento, valutando come inesistente il rischio paventato dalla parte offesa, in ordine ai possibili maltrattamenti. L'ordinanza in oggetto è stata sollecitata dalla collega Avv. Anna Maria Anselmi, con la quale condividiamo l'incarico di difensori di fiducia del Sig. Fiacchini. Entrambi, io e la collega Anselmi siamo fiduciosi dell'esito positivo del processo, che però dovrà fare il suo corso naturale. Ragioni di prudenza processuale avevano connotato l'attuazione dell'originario provvedimento, di allontanamento dalla casa coniugale. L'attuale revoca conferma tale interpretazione fiduciosa. Anche in base alle prove ora in nostro possesso. Io e la collega Anselmi, che seguirà Roberto sul piano civilistico, ribadiamo la nostra stima a Roberto ed a Renato, quest'ultimo, da sempre, simbolo di un'umanità positiva, in grado di trasmettere a noi tutti i valori fondamentali della vita", conclude l'avvocato Assumma.
Dall'inizio di maggio della vicenda si sono occupate diverse testate, soprattutto scandalistiche. E nei giorni immediatamente successivi al primo provvedimento, alcuni organi di stampa, ampliando la portata dell'ordinanza avevano parlato di possibili maltrattamenti, anche alle due figlie minorenni della coppia. In seguito qualcuno aveva addirittura dato notizia di un obbligo di richiesta di autorizzazione, "mai esistito" sottolinea il legale, che sarebbe stato disposto dall'Autorità Giudiziaria, ed al quale si sarebbe dovuto attenere Fiacchini, ogni qual volta avesse voluto vedere le proprie figlie. Dopo la smentita del legale, alcune testate avevano infatti pubblicato delle rettifiche. Infine, venerdì scorso, il 14 giugno, a poco più di un mese dall'emissione dell'ordinanza restrittiva/cautelare è stato notificato il nuovo provvedimento, disposto dal gip Carmine Castaldo, di revoca del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.
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