i(ASCA) - Roma, 1 lug - Oggi in Africa sono 23,5 milioni le persone che vivono con l'HIV. Negli ultimi anni nell'area sub-sahariana, dove il tasso di infezione da HIV/AIDS e' il piu' alto del mondo, le nuove infezioni nei bambini sono scese in modo significativo, soprattutto grazie alla riduzione della trasmissione madre-figlio del virus. UNAIDS, Programma delle Nazioni Unite per l'AIDS/HIV, ha individuato 21 paesi africani prioritari per la lotta al virus e, a oggi, i risultati dell'accesso alle cure sono incoraggianti, in particolare per quanto riguarda i giovani. Nel 2012, infatti, il numero di nuove infezioni da HIV tra i bambini e' diminuito del 40% rispetto al 2009. Calo dovuto soprattutto alla maggiore disponibilita' della terapia antiretrovirale, utile a prevenire la trasmissione madre-figlio del virus e fornita a piu' di tre quarti delle donne in gravidanza in 16 dei 21 paesi. S econdo i dati UNAIDS e' il Botswana ad aver raggiunto i successi piu' grandi, avendo casi in cui la trasmissione madre-figlio e' stata quasi eliminata. Oltre al Botswana, si sono registrate drastiche riduzioni del numero di nuove infezioni da HIV tra i bambini anche in altri 6 paesi tra quelli prioritari (Etiopia, Ghana, Malawi, Namibia, Sud Africa e Zambia), con diminuzioni fino al 50% rispetto al 2009. Dato che dimostra che i progressi possono essere significativi quando il trattamento si concentra sulle persone giuste e nei posti giusti. Nonostante i grandi passi avanti, pero', c'e' ancora molto lavoro da fare. Anche se i tassi di accessibilita' al trattamento sono aumentati del 20% tra il 2011 e il 2012, milioni di persone vivono ancora senza farmaci. Il problema e' particolarmente grave per i bambini affetti da Hiv/Aids: nella maggior parte dei paesi prioritari, solo tre su dieci con test positivo, stanno ricevendo i farmaci di cui hanno bisogno. UNAIDS ha definito questo livello ''inaccettabilmente basso'', ma rimane ottimista e con la convinzione che la situazione possa migliorare se i paesi africani e i donatori internazionali lavoreranno insieme per arrivare all'''azzeramento delle infezioni da HIV, della discriminazione e del tasso di mortalita' correlato all'AIDS''.
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