Los Angeles, 23 lug. - (Adnkronos/dpa) - Continua la battaglia in tribunale tra la famiglia di Michael Jackson e l'agente promoter del re del pop, AEG Live. Ieri Katherine Jackson, madre del cantante scomparso il 25 giugno 2009, nel corso dell'interrogatorio davanti ai giudici, ha negato che il figlio Michael potesse essere responsabile in qualche modo della sua stessa morte. La donna ha attribuito tutte le responsabilita' del decesso del figlio alla AEG Live per avere assunto il dottor Conrad Murray, che ha somministrato a Jackson la dose di propofol, un anestetico che lo aiutava a dormire, causandone la morte. Secondo gli avvocati della AEG invece, Murray sarebbe stato assunto dallo stesso cantante e, sia la societa' che la famiglia, erano a conoscenza del problema della droga che affliggeva Michael Jackson. Ma la madre ha negato, affermando alla Corte di non avere mai visto suo figlio drogarsi. E ha aggiunto: "Anche se Michael avesse chiesto il propofol, Murray avrebbe potuto negarglielo".
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