Roma, 29 lug. (Adnkronos Salute) - 'Mike Says Goodbye'. Questo il titolo del film in concorso al 43esimo Giffoni film festival cui è stata assegnata la prima edizione del premio Bambino Gesù. Il film della regista olandese Maria Peters, che si è aggiudicato anche il riconoscimento Amnesty International e il Grifone d'Oro per la categoria +10, narra la storia di Mike, 10 anni, che ricoverato per mesi in ospedale e guarito da una grave malattia, viene dimesso. La mamma, però, non si presenta per riportarlo a casa ed è introvabile. Da lì inizia la lunga e toccante avventura di Mike.
Il Premio Bambino Gesù è stato assegnato al film per essersi "contraddistinto raccontando con sensibilità , verità e delicatezza il mondo dei bambini, i loro sogni e le loro aspirazioni", e sottolinea la profonda unione tra l'Ospedale e Giffoni Experience. Legame che ha visto per il secondo anno consecutivo inaugurare il festival a Roma presso il Bambino Gesù, tra proiezioni di film, animazioni, clown in corsia e burattini nei reparti.
L'apertura del Festival nella sede del Bambino Gesù è stata anche l'occasione per presentare il corto 'La fantasia vola?', un ponte immaginario fatto di immagini e suggestioni tra bambini che domandano e bambini che rispondono, i primi dall'Ospedale e i secondi da Giffoni. Corto che è poi stato presentato nella sede naturale del festival, Giffoni Valle Piana (Salerno), nella serata promossa dall'associazione Aura, cuore sociale del Giffoni experience. Alla Cittadella del cinema è stato ospitato all'inizio del Festival anche l'apposito spazio 'Nutribus', un progetto dell'Ospedale pediatrico dedicato alla promozione della salute alimentare di bambini e ragazzi che permette di coniugare l'utile al dilettevole. Anche quest'anno, inoltre, alcuni piccoli pazienti dell'Ospedale sono stati presenti nelle vesti di giurati. Con l'assegnazione del premio intitolato al nostro ospedale - spiega Massimiliano Raponi, direttore sanitario del Bambino Gesù - siamo diventati, come direbbero a Cannes, una sezione speciale di questo festival. Il sempre più profondo legame che ci lega a Giffoni è il segno dell'attenzione dell'Ospedale non solo alla cura dei piccoli pazienti ma anche alla loro accoglienza".
"La centralità del paziente e della famiglia - aggiunge Raponi - è il principio intorno a cui ruota l'organizzazione di tutto il Bambino Gesù. Un film come questo può aiutare ragazzi e adulti a conoscere la ricchezza delle relazioni e delle emozioni che si vivono ogni giorno in ospedale intorno all'esperienza della malattia e della cura".
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