Milano, 14 ago. (Adnkronos Salute) - L'obesità di mamma accorcia la vita ai figli. Chi nasce da una madre 'XXL', con un indice di massa corporea maggiore di 30, avrebbe un rischio aumentato di oltre un terzo (+35%) di morire prima di compiere 55 anni. In caso di mamme in sovrappeso, il pericolo di morte prematura per i figli sarebbe comunque dell'11% maggiore. E anche le probabilità di finire in ospedale per un attacco di cuore, una crisi di angina o un ictus segnerebbero fino a un +40% circa tra la prole di donne obese, rispetto a quella di mamme normopeso. E' quanto risulta da uno studio pubblicato sul 'British Medical Journal', condotto da ricercatori delle università di Aberdeen e di Edimburgo analizzando i dati di 37.709 bimbi nati tra il 1950 e il 1976 in Scozia.
Il peso delle mamme era stato registrato all'inizio della gravidanza, e l'impatto dei chili materni sulla longevità dei figli è stato corretto tenendo conto di altri fattori di rischio come l'età della madre, lo stato socio-economico, il sesso del figlio, il peso alla nascita e quello al momento dell'analisi. La conclusione degli autori è che "l'obesità materna è associata a un aumentato rischio di morte prematura per i figli adulti". E "poiché nel Regno Unito una donna in attesa su 5 risulta obesa al primo check-up, è urgente adottare strategie ad hoc per ottimizzare il peso delle donna prima che concepiscano un bambino", chiedono gli scienziati.
Su un totale di 28.540 mamme dello studio, una su 5 (21%) risultava sovrappeso alla prima visita del periodo di gestazione, e il 4% obesa: "Un dato molto inferiore a quello registrato oggi fra le madri in Usa e Uk", precisano gli autori. Negli Stati Uniti, ricordano, circa il 64% delle donne in età fertile è in sovrappeso, e il 35% di queste è obeso. E in Europa i trend sono sempre più simili a quelli d'Oltreoceano, assicurano gli esperti.
Sul totale figli analizzati nello studio, i ricercatori hanno calcolato complessivamente 6.551 decessi prematuri per tutte le cause: a guidare la classifica le morti cardiovascolari (all'origine del 24% dei decessi nei figli maschi e del 13% nelle femmine), seguite da quelle per cancro (26% e 42% rispettivamente).
Una delle teorie degli scienziati è che il sovrappeso della madre durante la gravidanza possa causare, al bimbo ancora nel pancione, cambiamenti permanenti nel controllo dell'appetito e nel metabolismo energetico, portando infine a un aumentato rischio cardiovascolare nella vita adulta.
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