Milano, 20 set. (Adnkronos Salute) - I bambini portano mamma e papà a fare sport, e i genitori si appassionano. Questo il nuovo trend incoraggiato dal Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef), che vorrebbe vedere superato lo stereotipo del genitore un po' frustrato che cerca di rivivere attraverso i figli i sogni di gioventù 'mancati', a vantaggio di un "ritorno sano dell'adulto a fare sport". Lo spiega all'Adnkronos Salute Rinaldo Missaglia, presidente Simpef, in occasione del terzo Congresso nazionale della sigla.
Nuoto, corsa e bicicletta, in sequenza uno dopo l'altro senza soluzione di continuità : il Triathlon sembra essere la disciplina 'madre' di questo nuovo modello. "Sono attività che si possono fare a tutte le età - commenta Missaglia - Spesso i genitori portano i figli a nuotare, poi scoprono questa attività di cui a volte non avevano mai sentito parlare, e si appassionano anche loro". E i numeri lo confermano ampiamente, basti pensare che degli oltre 700 iscritti al Campionato italiano di Triathlon che si terrà il 5 e 6 ottobre a Lovadina (Treviso), "la metà sono genitori", afferma il pediatra.
Al Congresso Simpef sono presenti anche mamme, papà e figli triatleti, e tra questi la campionessa Anna Maria Mazzetti, che racconta la sua storia da quando è stata 'buttata' in acqua all'età di 3 anni fino a vincere la medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Non è mai troppo presto per cominciare, spiega Missaglia: "Ci sono già bimbi di 4 o 5 anni - dice - che tornano a fare tutto quello che facevamo noi quotidianamente quando eravamo piccoli: i giochi da cortile, e si divertono molto". E questa, secondo l'esperto, è proprio la ragione che porta questo sport a coinvolgere mamme e papà , che "scoprono di potersi mettere ancora in gioco e che non sono destinati a stare in poltrona".
Le gare, oltre ad essere un'ottima scusa per monitorare la salute, rappresentano un'occasione per stare in compagnia e rendere più solido il rapporto genitore-figlio: "Si passano giorni insieme, e anche la competizione è vissuta come momento di aggregazione - sottolinea Missaglia - Non c'è astio. E non si parla di 'avversari', ma di concorrenti che fanno parte di una grande 'famiglia'".
Un altro sport di tendenza molto praticato dalle famiglie al completo è il 'nordic walking', una passeggiata fatta con dei bastoncini su strade a bassa inclinazione, e in generale le camminate in tutte le salse, dal trekking a quella con le ciaspole. "Un'ottima occasione per passare tempo insieme ai figli senza competizione", spiega all'Adnkronos Salute Michele Modenese, presidente dell'Associazione italiana psicologi dello sport (Aips), una delle prime fondate in Europa. "Negli ultimi 20 anni c'è stato una leggera inversione di trend - sottolinea - Prima era più difficile che gli adulti trovassero tempo per l'attività fisica, ora c'è una maggiore sensibilità sull'importanza di fare moto".
Per quanto riguarda il calcio, lo sport più amato dagli italiani, è invece ancora facile trovare papà che sognano di vedere i figli sfondare nel mondo del pallone, come forse avrebbero voluto fare loro, sottoponendo a eccessive pressioni i bambini. "Questi genitori metteno i bastoni tra le ruote agli allenatori, e non aiutano di certo i figli", commenta Modenese. E l'obbiettivo della Simpef sarebbe appunto "ribaltare questo stereotipo", sia per il bene dell'adulto che del bambino.
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