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martedì 17 dicembre 2013

Salute: Pediatri, rischio poliomelite torni in Europa. Vaccinare bimbi

(ASCA) - Roma, 17 dic - Vietato abbassare la guardia nei confronti della poliomelite. E' l'allarme lanciato dai pediatri della Societa' Italiana di Pediatria- Sipps di fronte alle massicce migrazioni dal Corno d'Africa che potrebbero diffondere il virus anche in Europa. Nelle ultime settimane, secondo quanto riferito dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS), in Siria sono stati registrati 14 casi di poliomielite, che hanno interessato prevalentemente bambini di eta' inferiore a due anni, non-immunizzati o sotto-immunizzati. Il virus selvaggio responsabile di questa piccola epidemia e' geneticamente vicino a un ceppo isolato in campioni ambientali in Egitto nel dicembre 2012, che a sua volta era stato collegato con ceppi WPV circolanti in Pakistan. A partire da febbraio 2013, ceppi simili sono stati anche isolati da campioni ambientali in Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza. In Siria non veniva registrato un caso autoctono di polio dal 1995 e l'ultimo caso importato e' stato segnalato nel 1999. La vaccinazione contro la poliomielite e' obbligatoria dal 1964 e tra il 2002 e il 2010 nei bambini di eta' inferiore ad un anno la copertura con tre dosi di vaccino antipolio orale (OPV) e' stata superiore al 95%. A causa della guerra civile in atto nel Paese del Vicino Oriente, la copertura vaccinale per tutte le malattie prevenibili mediante vaccino, tra cui la polio, si e' successivamente ridotta, e si stima che nel 2012 la copertura con OPV3 nella coorte di 12-23 mesi sia stata pari al 52%. Per ridurre il rischio di espansione dell'epidemia, dagli inizi di novembre l'Unicef e l'OMS hanno avviato una campagna di vaccinazione di massa, che in 7-8 mesi interessera' oltre 22 milioni di bambini fino a 5 anni di eta', della Siria e di 6 paesi limitrofi. ''Dal momento che il quadro della poliomielite si manifesta solo in 1 su 200 individui non vaccinati che si infettano con il virus della polio WPV1 - afferma Luciano Pinto, Vice-Presidente SIPPS della Regione Campania - sono molti i portatori che possono diffondere i virus senza essere riconosciuti. Gli individui vaccinati non corrono alcun rischio di malattia, ma la vaccinazione con virus inattivato (IPV, prevalentemente utilizzato in Europa) puo' non proteggere dall'infezione, per cui potrebbe avere un ruolo nella diffusione della polio. In regioni con bassa copertura vaccinale quali la Bosnia (87%) e l'Ucraina (74%), ed in particolare in quelle con bassa copertura della vaccinazione con IPV (Austria, 83%), l'immunita' naturale potrebbe essere insufficiente per prevenire una trasmissione del virus protratta nel tempo''. ''Nel 2013, nelle zone endemiche - precisa Pinto - vi e' stata una significativa riduzione dei casi di polio in Afghanistan e Nigeria ed un incremento nelle ultime settimane in Pakistan. Si e' verificata invece una vera esplosione di nuovi casi, tutti da virus importati, oltre che in Siria, anche nella regione del corno d'Africa, ed in particolare nella Somalia (183 casi di cui l'ultimo il 9 ottobre 2013), nel Kenya (14 casi) ed in Etiopia (6 casi) (Tab. 1, Fig. 1). In queste zone la copertura vaccinale per la polio e' molto bassa: Kenya 82%, Etiopia 70%, Somalia 47%. In pratica, a causa delle epidemie da virus importato, il numero di casi di poliomielite da WPV del 2013 supera di circa il 70% quello del 2012''. ''Nel nostro Paese - spiega Giuseppe Di Mauro, Presidente della SIPPS - vi sono certamente le premesse per stare tranquilli, in quanto la copertura vaccinale, anche per la polio, oggi e' pari al 97%, ma bisogna fare i conti con due fenomeni: Il crescente arrivo nelle nostre terre di immigrati provenienti sia dalle regioni mediterranee, fra cui la Siria, che dall'Africa, e quindi anche dalla Nigeria e dal Corno d'Africa i quali riescono spesso a sfuggire ai controlli evitando di sottoporsi ai programmi di prevenzione. E la ''tempesta mediatica'' che si e' scatenata in seguito alla pubblicazione di alcune sentenze di tribunale su presunti danni provocati da vaccini, al ritiro dal commercio di alcune partite di vaccino, e dall'attivita' dei movimenti che si oppongono alle vaccinazioni e che rischia di mettere in discussione la credibilita' delle strategie vaccinali''. red/mpd

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