Roma, 12 gen. (LaPresse) - "In tutto il trattamento Stamina ci è costato 50mila euro e dobbiamo ancora finire di pagare perché questi soldi li abbiamo presi in prestito dalla banca. Vannoni ci aveva promesso che la bambina avrebbe lasciato la carrozzella e che avrebbe camminato, tutto il contrario di quello che dicono adesso. Adesso dicono che Stamina serve a migliorare la vita dei malati, ma a noi ci aveva promesso la guarigione". E' questo lo sfogo del signor De Matteis, padre della piccola Nicole, 11 anni, affetta dalla nascita da tetraparesi spastica, ai microfoni di Presadiretta, nella puntata che andrà in onda domani sera alle 21.05 su Rai3, in merito alla vicenda Stamina.
La bambina è stata sottoposta a una serie di infusioni prima all'ospedale Burlo Garofalo di Trieste e poi agli Spedali di Brescia. Il primo trattamento è costato 27mila euro, versati tramite bonifico alla Rewind Biotech Srl, una società con sede a San Marino. Pagamento anticipato.
"Dopo la prima infusione a Trieste fatta dal dottor Andolina senza anestesia - racconta la mamma di Nicole - la bambina ha cominciato a vomitare al punto che l'abbiamo dovuta portare in ospedale a Torino". Ai medici del nosocomio piemontese, però, i genitori di Nicole non dicono tutta la verità . "Ho chiamato Vannoni - spiega la donna - chiedendogli come mi dovevo comportare e lui mi ha detto che secondo lui era meglio non dire niente, perché altrimenti avrebbero bloccato tutto". "Noi volevamo finire le cinque punture - dice il signor De Matteis - perché il dottor Vannoni ci aveva spiegato che andava fatto il ciclo completo perché facessero effetto, due non sarebbero servite a niente". "Io non capisco le persone che si tolgono il sangue per avere Stamina davanti al Parlamento - conclude il papà di Nicole - noi abbiamo speso cinquantamila euro e mia figlia è ancora lì sulla carrozzella".
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