Roma Roma, 21 apr. (Adnkronos Salute) - âMister e miss fascia giallaâ per gli infermieri alle prese con la preparazione dei farmaci, ma anche una spilla azzurra da fissare sul camice, che ricorda un poâ una celebre campagna pubblicitaria âporta a portaâ di qualche anno fa: âChiedimi se mi sono lavato le maniâ. Sono solo alcune delle iniziative adottate in questi anni allâospedale pediatrico Bambino Gesù per ridurre gli errori e le infezioni ospedaliere. âIl rischio zero è un obiettivo difficile e ambizioso, ma specie in una struttura come la nostra, con 50 letti in terapia intensiva e più di 100 in semi-intensiva, ma noi puntiamo allo zeroâ, spiega allâAdnkronos Salute il direttore sanitario Massimiliano Raponi. Proprio con questo obiettivo sono nati la fascia gialla, il progetto casco blu e le spille per il lavaggio delle mani.
âIl percorso anti-errori è partito nel 2006 con 4 tappe: identificazione del rischio, valutazione, prevenzione e monitoraggioâ, racconta Raponi. âCon lâimpegno di tutti, i risultati si sono visti: la prevalenza delle infezioni ospedaliere è passata da 7,6 su 100 ricoverati nel 2007 a 2,5 nel 2013â, mentre per i pazienti ad alta complessità la percentuale è arrivata allo zero. âI rientri non programmati in sala operatoria per trimestre sono scesi da 8,73 a 2,63 per mille interventi nello stesso periodoâ. Tanto che lâospedale del Gianicolo è stata la prima struttura pediatrica del Paese a ricevere lâaccreditamento da parte della Joint Commission International (Jci), il principale ente di accreditamento a livello internazionale in ambito sanitario.
âAbbiamo studiato i âpunti deboliâ del processo: uno era il lavaggio delle mani, lâaltro il momento della preparazione e somministrazione dei farmaci. Per incentivare il lavaggio mani abbiamo realizzato delle spillette con un rubinetto che irrora le mani e la scritta âchiedimi se mi sono lavato le maniâ, da mettere sul camice. Lâidea era che i piccoli pazienti e i genitori raccogliessero lâinvito e aiutassero i dottori e gli infermieri a migliorare in questa procedura chiaveâ.
âIl sistema ha funzionato. Anche perchè abbiamo creato un Comitato integrato con medici, clinici, infermieri, ingegneri sulla qualità . E alzato il livello di attenzione nei reparti istituendo il âcasco bluâ: un medico o infermiere che allâinsaputa dei colleghi monitora il lavaggio mano in ogni struttura. La percentuale è vicina al 90% ma puntiamo al 100%â. Per tutelare il momento della preparazione dei farmaci, invece, si è pensato a una specie di fascia da miss: una striscia gialla con scritta blu âNon disturbareâ. âLâidea è che quanto lâinfermiere sta preparando e somministrando un farmaco non bisogna distrarlo, per nessun motivoâ, spiega Raponi.
Se allâinizio gli operatori erano un poâ perplessi, poi lâidea della fascia ha preso piede. E sembra che a testarla siano stati anche alcuni dirigenti, che iniziavano a fare domande agli infermieri: la consegna era di ignorarle. Con il passare del tempo la fascia di âmiss e mister farmacoâ è diventata popolare. âAvevamo proposto anche una fascia in fronte in stile âbanzaiââ, scherza unâinfermiera con lâAdnkronos Salute. Poter essere tranquilli e senza distrazioni è importante per garantire lâaccuratezza di preparazione e somministrazione dei medicinali, e gli operatori sono stati i primi a sperimentare la differenza. Nei reparti e nei corridoi sono inoltre stati affissi cartelli con il âsegnale germiâ (non si può entrare se non sono state rispettate particolari procedure), rivolti a operatori e familiari dei baby pazienti, e cartelli che spiegano ai genitori e ai bambini alcune regole per ridurre i rischi in ospedale, dalle cadute, alle infez ioni. âMigliorare ancora è possibile, ma occorre la collaborazione di tuttiâ, conclude Raponi.
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