(AdnKronos Salute) - (AdnKronos Salute) Triste sconfitta per la medicina. Una bambina affetta da Hiv che gli scienziati pensavano di aver guarito attraverso un trattamento precoce è stato trovata di nuovo positiva al test di rilevazione del virus. Lo hanno rivelato gli esami effettuati la scorsa settimana sulla piccola di quattro anni, originaria del Mississippi, indicando che la paziente non è più in remissione.
Il caso della prima bambina guarita dall'Hiv aveva fatto il giro del mondo di recente, a marzo: la piccola non aveva più avuto bisogno di terapie per quasi due anni. La notizia di oggi rappresenta dunque una rilevante battuta d'arresto per i medici che speravano che il trattamento precoce con i farmaci potesse impedire l'infezione permanente. Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases americano, ha spiegato ai media d'Oltreoceano che questi nuovi risultati sono "ovviamente deludenti" e potrebbero avere delle implicazioni su un imminente studio federale sull'Hiv. "Stiamo per esaminare a fondo il disegno dello studio per capire se ci sia bisogno di modifiche", ha detto.
Le scienza aveva dunque riposto grandi speranze nel caso della 'Mississippi baby': i farmaci antiretrovirali possono tenere il virus sotto controllo nel sangue, ma l'Hiv ha dei 'nascondigli' - conosciuti come serbatoi - nell'intestino e nel cervello. Se il trattamento si interrompe, il virus può emergere dalle sue riserve e iniziare di nuovo il suo assalto. Ma i medici avevano sperato che l'avvio del trattamento farmacologico entro poche ore dalla nascita avrebbe impedito a tali serbatoi di formarsi. Pare che questo non si sia verificato. Un nuovo 'schiaffo' ai ricercatori, che devono fare i conti con un virus difficilissimo da sconfiggere e con un cura, a quanto pare, sempre più lontana.
Sulla bambina era stato avviato un potente trattamento anti-Hiv poche ore dopo il parto. La piccola ha continuato a ricevere il trattamento fino a 18 mesi di età . Dopo 10 mesi in cui i medici avevano perso le tracce della paziente, i genitori l'hanno riportata in ospedale e agli esami non era rilevabile nessun segno di infezione, anche se la madre aveva ammesso di non averle somministrato la terapia per alcuni mesi. Ripetuti test non hanno mostrato presenza rilevabile dell'Hiv fino alla settimana scorsa. Ma i medici non sanno ancora perché il virus sia ora riemerso. Anche un altro bambino era stato curato precocemente, poche ore dopo la nascita, a Los Angeles nel mese di aprile 2013, ma attualmente è ancora in cura.
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