Roma, 18 ago (AdnKronos Salute) - "Dopo la Corte costituzionale, anche un tribunale civile, avendo ravvisata l'urgenza della materia, dichiara immediatamente esecutiva l'applicazione della sentenza della Consulta sulla fecondazione eterologa. Il tribunale di Bologna conferma così l'inconsistenza di qualsiasi timore di vuoto normativo". Lo sostengono Filomena Gallo e Marco Cappato, a nome dell'Associazione Luca Coscioni, dopo l'ordinanza di un giudice bolognese che ha accolto il ricorso di due coppie e ha dato loro il via libera per l'accesso all'eterologa.
"Come abbiamo detto subito dopo la sentenza della Corte costituzionale - continuano Gallo e Cappato - la fecondazione eterologa deve essere accessibile a tutti i cittadini, sia nei centri pubblici che nei centri privati. Il compito di rendere effettivo questo diritto spetta alla ministra della Salute, senza alcun bisogno di nuovi pasticci legislativi". In una delle due sentenze, firmate dal giudice Antonio Costanzo e seguita dagli avvocati Filomena Gallo e Gianni Baldini, l'associazione Luca Coscioni è stata parte attiva, insieme alle associazioni Amica Cicogna, Cerco un Bimbo e l'Altra Cicogna.
Gallo e Cappato, infine, chiedono un passo in più per rimuovere gli altri divieti previsti dalla legge 40. "L'unica attività richiesta dal Governo e dal legislatore, per rispondere alle urgenze delle coppie e per prevenire nuove condanne da parte delle giurisdizioni interne ed europee, è quella di rimuovere il divieto all'utilizzo degli embrioni per la ricerca e di eliminare l'esclusione dei pazienti non sterili dall'accesso alla fecondazione assistita", concludono.
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