Milano, 8 ago. (LaPresse) - Gli agenti del commissariato Sempione di Milano ieri sera hanno scoperto un asilo cinese abusivo gestito da educatrici cinesi. La struttura, in condizioni di sicurezza e igieniche precarie, era stata realizzato in un deposito in via generale Giuseppe Govone, in zona Cenisio, ed era frequentato da una quarantina di bambini e ragazzini di età compresa tra i 20 mesi e i 13 anni, tutti di origine cinese. All'esterno dell'edificio non c'erano insegne di riconoscimento. I poliziotti, che sono arrivati sul posto intorno alle 18 accompagnati da personale dell'Asl, all'interno hanno trovato uno spazio di circa 150 metri con banchi da lavoro, fili elettrici esposti, un soppalco privo di protezioni, una pericolosa scala a pioli. Una stanza era stata adibita ad area sonno ma aveva materassini malconci, anche i bagni erano maleodoranti e la cuc ina era particolarmente sporca e inadatta a preparare i pasti per i bambini. Alle finestre c'erano sbarre in ferro. Nell'asilo gli agenti hanno trovato una 34enne nata in Cina ma residente a Milano, che in una stanza di grandi dimensioni si occupava di una decina di bambini cinesi. Nell'asilo abusivo lavorava anche un'altra educatrice cinese di 40 anni che accudiva 20 bambini tra i 20 mesi e i 13 anni. Entrambe le donne, che non hanno alcun diploma di idoneità all'insegnamento, hanno precedenti penali per resistenza a pubblico ufficiale ma hanno regolare permesso di soggiorno. La loro attività non aveva alcuna licenza da parte del Comune. Una delle donne ha mostrato ai poliziotti solo l'atto costituzione dell'associazione Yang Guang, con scopi sociali e senza fini di lucro, che gestiva l'asilo. La donna ha spiegato che ogni genitore paga una retta di 80 euro al mese per ogni bimbo. L'asilo è aperto dalle 9 alle 17 e ai piccoli ospiti per pranzo era servito un pasto caldo. I locali sono stati sequestrati e le due donne denunciate per esercizio abusivo della professione.
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