Milano, 27 dic. (LaPresse) - La figlia di 5 anni non è stata abbastanza gentile con lo zio che telefonava dalla Tunisia e voleva parlarle. Un comportamento inaccettabile per Saidi Ben Ahmida, 39enne tunisino con un passato da pugile e un lavoro come barista in uno dei locali della movida in Corso Como a Milano. à bastata la disobbedienza della piccola a scatenare una violentissima lite tra lui e la moglie, una ragazza italiana di 33 anni. Per il 39enne, musulmano osservante, le donne di ogni età , incluse le bambine, sono tenute a rispettare e assecondare in tutto gli uomini di casa.
Quando la moglie ha cercato di difendere la piccola, il tunisino l'ha presa a schiaffi, poi ha afferrato il figlio di un anno, che la donna aveva in braccio, e lo ha scagliato a terra. A quel punto la bambina di 5 anni e l'altro fratellino di 2 hanno tentato di difendere mamma e fratello. Il padre ha allontanato la figlia con un forte calcio e ha strattonato anche il bimbo, per poi tornare a prendersela con la moglie. Solo la prontezza della donna, che ha mandato un messaggio alla sorella, intorno alle 12.45 di ieri, spiegandole la situazione e chiedendole di avvisare la polizia, ha salvato la famiglia dalla furia dell'ex pugile.
Quando gli agenti delle volanti hanno bussato alla porta dell'appartamento della famiglia, in via Strambio, zona Città Studi, il 39enne si è rifiutato di aprire. La moglie è riuscita a far entrare in casa i poliziotti solo quando il marito si è allontanato per qualche minuto per andare in bagno. La donna e i tre bambini, tutti malmenati, sono stati medicati e l'uomo, che aveva già un precedente di polizia per droga, è stato arrestato. Gli agenti e il pm Paolo Storari, titolare del caso, hanno accertato che in casa dell'ex pugile le violenze erano praticamente quotidiane e la moglie da anni viveva nel terrore.
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