Parigi, 10 feb. (AdnKronos Salute/Dpa) - Appena nate hanno condiviso la stessa incubatrice per una mancanza di attrezzature in ospedale, ma le loro identità sono state accidentalmente scambiate. E ora, 10 anni dopo, i genitori hanno scoperto che quelle bambine che hanno cresciuto e amato per tutto questo tempo non sono le loro figlie biologiche. Sul caso si è pronunciato oggi il tribunale della città di Grasse, nel Sud della Francia, che ha stabilito che alle famiglie andrà un risarcimento di 1.880.000 euro. La richiesta iniziale era di 12 milioni.
La storia di Mathilde e Manon inizia nel 1994 in una clinica di Cannes quando, appena nate, vengono loro diagnosticati problemi di itterizia. Le bimbe vengono messe nella stessa incubatrice, a quanto pare senza il braccialetto di riconoscimento, per una sessione di trattamento di fototerapia. Quando vengono restituite ai genitori questi si accorgono che qualcosa non andava ma, anche per via delle rassicurazioni dei medici, non hanno insistito. E sono andati a casa con le bambine 'sbagliate'.
La verità emerge solo 10 anni dopo. Il padre di Manon la vedeva troppo diversa dal resto della famiglia e così decide di fare l'esame del Dna. La risposta è stata scioccante: non è figlia di nessuno dei due. La coppia si mette quindi in contatto con i genitori biologici della bambina e porta il caso in tribunale. "Se è capitato a noi, può capitare anche ad altre coppie. Non auguro a nessuno di vivere un'esperienza del genere", ha commentato Sophie Serrano, mamma di Manon, ai media francesi. Nel frattempo nessuna delle due ragazze ha voluto abbandonare la famiglia con cui è cresciuta. Quanto alla clinica, che successivamente ha chiuso, un avvocato ha detto che è stato seguito il regolamento e l'errore è da attribuire a un'infermiera, che più avanti si scoprirà avere problemi di alcolismo, che non si è attenuta al protocollo.
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