Milano, 30 mar. (AdnKronos Salute) - La foto della super top oggi 51enne Elle Macpherson campeggia da giorni sui siti dei principali quotidiani internazionali. Non nelle vesti di storica icona della moda. Ad accendere i riflettori sulla bionda australiana questa volta è la sua voglia di maternità : due figli all'attivo, sembra che la modella voglia metterne in cantiere un terzo ricorrendo alla maternità surrogata e ai suoi stessi ovuli previdentemente congelati. Ma per ogni vip che esce allo scoperto - e fa il giro del mondo - ci sono tante coppie comuni che, a riflettori spenti, inseguono le stesse tecniche pur di coronare il sogno di genitori. In Gb è boom di bebè nati da genitori surrogati: 167 solo lo scorso anno secondo dati dell'ente pubblico 'Children and Family Court Advisory and Support Service', riportati dal 'Telegraph'.
Numeri da record, più che triplicati in 7 anni, dal 2007 quando i neonati con l'aiuto della maternità surrogata erano a quota 47. Continua anche il turismo procreativo verso Paesi dove il ricorso all'utero in affitto e alla maternità surrogata a pagamento è legale: secondo statistiche britanniche diffuse appena lo scorso mese, negli ultimi 3 anni più di mille coppie con la valigia piena di speranze si sono messe in viaggio verso un totale di 57 paesi esteri.
Donazione di ovuli, egg freezing, mamme surrogate: tutte pratiche non esenti dal rischio di risvolti controversi. Come nel caso estremo del piccolo Gammy, affetto da sindrome di Down e concepito insieme alla sua gemellina sana con un utero 'preso in affitto' da una coppia australiana in Thailandia. Il bebè è stato abbandonato dai genitori alla mamma surrogata a seguito della diagnosi e lo scorso mese la Thailandia ha deciso di vietare l'accesso di coppie straniere alla maternità surrogata a fini commerciali nel Paese.
Da più parti piovono allerte sulla carenza di regolamentazione internazionale e sul rischio di sfruttamento delle mamme surrogate provenienti da Paesi poveri. Ma il ricorso a queste tecniche non si ferma. E le testimonianze di coppie che arrivano a stringere un bebè fra le braccia aumentano: in particolare donne 30enni con una carriera in ascesa che, trovato l'amore dopo i 40 anni, entrano nel vortice di cicli di fecondazione assistita falliti e approdano all'ultima spiaggia della maternità surrogata.
Caroline Griffiths, diventata madre così a 57 anni, racconta al 'Telegraph' di aver speso con il marito circa 80 mila sterline in 15 anni di tentativi senza successo. Fino alla scelta dell'utero in affitto e alla nascita della piccola Grace.
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