(AdnKronos) - "I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni voltaâ. Si apre su questi versi, presi da 'Il piccolo principe' di Saintâ"Exupery, il nuovo film di Walter Veltroni 'I bambini sanno', che arriva nelle sale il 23 aprile. Un viaggio nellâinfanzia raccontato attraverso gli occhi, i volti e le voci dei bambini, per conoscere i loro progetti futuri, i loro sogni e la loro opinione sui grandi temi della vita.
Distribuito da Bim e in prima tv su Sky Cinema, questo lungometraggio propone uno sguardo inedito, per raccontare la vita da un punto di vista puro, commovente e sincero, come solo quello dei bambini sa essere. âSpero che lo vedano i nostri genitori, così ci capiranno meglioâ, ha commentato una bambina coetanea dei protagonisti dopo aver visto il film.
Trentanove bambini, dal Nord al Sud dellâItalia, ognuno intervistato nella propria stanza: la descrivono, lasciando che gli oggetti, le foto, gli arredi raccontino il proprio essere. La telecamera, che documenta in presa diretta le loro testimonianze, diventa il mezzo per guardare il mondo con gli occhi dei più piccoli, capire il loro punto di vista sulle 'cose dei grandi', conoscere i loro progetti futuri, i loro sogni e la loro opinione sui grandi temi della vita: amore, famiglia, religione, sessualità . un racconto da cui emergono le differenze tra le culture, le storie, e le origini di ognuno di loro.
"Negli anni Sessanta, camminando per le strade del nostro Paese, si poteva trovare un bambino, da zero ai quattordici anni, ogni quattro abitanti. Oggi ce nâè uno ogni otto, la metà . Un Paese in cui spariscono i bambini è un Paese senza fiducia, senza voglia di futuro, più conservatore. à anche un Paese con meno fantasia. E con meno poesia. Con meno gioco. Con meno ottimismo", sottolinea l'ex sindaco di Roma alla sua seconda prova da regista dopo 'Quando câera Berlinguer' sull'iconica figura del segretario del Pci.
"Ho cercato di raccontare, attraverso le voci di 39 bambini il nostro tempo - aggiunge Veltroni - Li ho interrogati sulla vita, l'amore, le loro passioni, il rapporto con Dio, sulla crisi, la famiglia e sullâomosessualità . I bambini non sono delle strane creature alla quali rivolgersi con quel tono fintamente comprensivo che gli adulti usano per comunicare con loro. I bambini hanno un loro mondo, un loro punto di vista, una loro meravigliosa sincerità . Hanno desideri ancora non frustrati , hanno paure, hanno già piccole ferite. Hanno pensieri grandi, svincolati dalla fatica del quotidiano. Hanno una idea del tempo e una concezione particolare dello spazio".
"I grandi spesso non hanno voglia di ascoltare questi pensieri - afferma ancora l'ex primo cittadino di Roma - impegnati come sono nella frettolosa consumazione di tempo e senso. Questo film racconta come i nostri bambini , tra gli otto e i tredici anni, osservano e giudicano lâItalia, la loro vita, i grandi, il futuro".
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