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martedì 7 luglio 2009

Il pianto del neonato

IL PIANTO DEL NEONATO | Blog Notizie Musica | Bintmusic.it: "Perchè piange? Avrà fame, sete, caldo, le coliche... sarà malato? Cruccio di tutte le neo mamme e papà, i suoni, i versi e specialmente il pianto del neonato è diventato l'oggetto di uno studio curato dalla ricercatrice Daniela Lenti Boerio, docente di psicobiotica e psicologia fisiologica all'università della Valle d'Aosta, che insieme ad un gruppo di musicisti ha cercato di svelare i misteri espressivi che si nascondono nei lamenti dei neonati, anche dal punto di vista musicale.

La ricerca è iniziata più di 20 anni fa e ha preso in esame i vagiti di cento bambini neonati registrati direttamente presso l'ospedale San Paolo di Milano in vari momenti della giornata, mentre altri dieci neonati sono stati registrati nella loro casa. I neo genitori sanno molto bene che nei primi giorni di vita il pianto rappresenta circa il 97% dei suoni emessi da un bebè: è il suo unico modo di esprimersi e comunicare (putroppo anche di notte...).

In realtà il pianto di un neonato ha comunque una propria musicalità (volume, timbro, ritmo, melodia...) e può essere analizzato da un punto di vista musicale nell'insieme delle sue frequenze. I ricercatori hanno quindi registrato il pianto dei bambini neonati in varie situazioni: dolore (in seguito ad un prelievo), sorpresa (sottoponendoli ad un movimento brusco durante esami neurologici) e fame (30 minuti prima della poppata).

Risultato? Il pianto di ogni neonato intanto ha un suono con caratteristiche uniche e ben distinguibili, diverso da quello degli altri neonati. In secondo luogo è molto sgradevole, disarmonico, per qualche mamma insopportabile (vedi casi limite di genitori che reagiscono in modo inspiegabilmente violento al pianto dei loro figli). Terzo punto, esiste un pianto differente per ogni richiesta: fame, dolore, stanchezza, noia...

Ma allora come distinguere perchè un neonato piange? Il pianto della fame è sospirato, con piccoli singhiozzi accompagnati dal movimento delle labbra; il pianto del dolore è un vero urlo, difficile da fraintendere (vedi coliche); il pianto della stanchezza è crescente, un piagnucolio che diventa lamento; il pianto della noia è intermittente.

Rimedi? Per far smettere di piangere un neonato, dando sollievo a lui e alle nostre orecchie, c'è un sistema solo: coccolarlo, cullarlo, tenerlo tra le braccia. Non abbiate paura di viziarlo: è testato sperimentalmente che i bimbi in questo senso 'più rassicurati', sono anche quelli che acquisiscono maggiore coscienza di sè, diventando caratterialmente più forti. Il risultato è che crescendo diminuiranno prima degli altri l'intensità e la durata delle loro disarmoniche lamentele."

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