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venerdì 2 settembre 2011

Bologna, pesano tre chili e mezzo le gemelline siamesi

BOLOGNA, 2 SETTEMBRE – Le sorelline siamesi con un solo cuore e un solo fegato hanno compiuto due mesi. Pesano quasi tre chili e mezzo, per i medici dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna si tratta di un traguardo straordinario se si considera la loro fragilissima condizione esistenziale, fuse come sono per una parte del tronco.

Mario Lima, primario di chirurgia pediatrica ha dichiarato: «Bevono anche il latte della mamma, si rafforzano a vicenda e hanno iniziato a sviluppare le percezioni sensoriali tipiche del neonato. Più crescono e più aumentano le possibilità di sopravvivenza. Mantengono necessariamente il drenaggio addominale, la ventilazione meccanica, il supporto farmacologico della funzione cardiocircolatoria e nutrizionale artificiale attraverso accessi venosi centrali ». La scienza dà quasi per scontato il loro destino, poiché la sopravvivenza riguarderà una sola delle due, la più forte ed energica.

Secondo Famiglia Cristiana: «La separazione deve essere animata dalla ferma volontà di salvarle tutte e due. Non è lecito decidere a quale delle due bambine dare la possibilità di sopravvivere». È una questione religiosa, etica, morale, medica, che anche nel mondo della Chiesa. L’ arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione ha dichiarato: «Davanti alla reale possibilità della morte per le due neonate ogni sforzo per salvarne almeno una è da noi considerato come un atto di amore a favore della vita e, come tale, è lecito».

Hanno detto sì il Comitato di bioetica dell’ università, il Comitato indipendente del Sant’Orsola, la Procura e il tribunale per i minorenni. Nel frattempo le neonate crescono, contro ogni statistica e previsione.

Il professor Lima racconta che: «Ogni volta diciamo mamma mia ma loro poi resistono, l’ allarme rientra e la battaglia prosegue». In due mesi di vita hanno superato varie crisi, soprattutto respiratorie, combattendo coraggiosamente per la sopravvivenza.

Maria Giuseppina Bauleo

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