Milano, 16 set. (Adnkronos Salute) - Avvelenati dalle medicine di mamma e papà. Tra i bambini americani è boom di intossicazioni da farmaci: nei 7 anni dal 2001 al 2008 i piccoli minori di 5 anni visitati nei dipartimenti di emergenza degli ospedali Usa per aver ingerito accidentalmente principi attivi anche molto potenti trovati in casa - in cima alla lista ci sono oppioidi e sedativi - sono aumentati di quasi un terzo (+28%), e anche di più sono cresciuti i ricoveri (+36%). Un'impennata di gran lunga superiore all'incremento della popolazione under 5 registrata nel periodo in esame (+8%). E questi incidenti, nella maggior parte dei casi, finiscono in tragedia: muore praticamente il 70% dei bambini che ingoiano pillole per sbaglio.
A lanciare l'allarme è un gruppo di medici del Cincinnati Children's Hospital Medical Center e dell'università di Cincinnati, in uno studio pubblicato oggi sul 'Journal of Pediatrics' e che sarà presentato il 20 settembre ad Atlanta durante il meeting della 'Protect Initiative', un progetto lanciato dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi proprio per proteggere i bimbi dal rischio overdose di medicinali.
Randall Bond e colleghi hanno analizzato le informazioni raccolte dal 2001 al 2008 nel National Poison Data System, un database elettronico delle chiamate ricevute dai membri dell'American Association of Poison Control Centers. I bambini under 5 coinvolti nello studio sono stati oltre 453 mila. Nel 95% dei casi l'avvelenamento era stato causato da un'auto-ingestione, in particolare di medicinali per adulti con obbligo di prescrizione (55% delle visite, 76% dei ricoveri, 71% dei danni gravi). Complessivamente, il 66% dei piccoli era morto.
Antidolorifici oppioidi come l'ossicodone, comuni sedativi o antinsonnia come il diazepam o il lorazepam, beta-bloccanti per le malattie cardiovascolari. Sono queste, secondo lo studio americano, le pillole dei grandi che i bimbi ingoiano più spesso per errore.
"Il fenomeno degli avvelenamenti da farmaci in età pediatrica sta peggiorando", avverte Bond: "Ogni anno aumentano i bambini esposti, aumentano le visite nei dipartimenti di emergenza, i ricoveri e i danni gravi". Decessi compresi. Un trend legato, secondo gli esperti, a una crescente medicalizzazione anche fra gli adulti. Se un'indagine condotta nel 1998-99 ha calcolato che un adulto su due aveva assunto un farmaco nella settimana precedente la rilevazione e il 7% ne aveva presi 5 o anche più, nel 2006 i dati erano saliti al 55% e all'11% rispettivamente. In altre parole, i bimbi rischiano di più perché trovano più medicine in casa.
"Gli sforzi per prevenire incidenti domestici di questo tipo sono insufficienti", dice Bond. "E' necessario trovare nuove soluzioni per confezionare e conservare i farmaci in modo più sicuro", aggiunge l'esperto che propone "chiusure a prova di bimbo o barriere meccaniche come blister" ad hoc.
A lanciare l'allarme è un gruppo di medici del Cincinnati Children's Hospital Medical Center e dell'università di Cincinnati, in uno studio pubblicato oggi sul 'Journal of Pediatrics' e che sarà presentato il 20 settembre ad Atlanta durante il meeting della 'Protect Initiative', un progetto lanciato dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi proprio per proteggere i bimbi dal rischio overdose di medicinali.
Randall Bond e colleghi hanno analizzato le informazioni raccolte dal 2001 al 2008 nel National Poison Data System, un database elettronico delle chiamate ricevute dai membri dell'American Association of Poison Control Centers. I bambini under 5 coinvolti nello studio sono stati oltre 453 mila. Nel 95% dei casi l'avvelenamento era stato causato da un'auto-ingestione, in particolare di medicinali per adulti con obbligo di prescrizione (55% delle visite, 76% dei ricoveri, 71% dei danni gravi). Complessivamente, il 66% dei piccoli era morto.
Antidolorifici oppioidi come l'ossicodone, comuni sedativi o antinsonnia come il diazepam o il lorazepam, beta-bloccanti per le malattie cardiovascolari. Sono queste, secondo lo studio americano, le pillole dei grandi che i bimbi ingoiano più spesso per errore.
"Il fenomeno degli avvelenamenti da farmaci in età pediatrica sta peggiorando", avverte Bond: "Ogni anno aumentano i bambini esposti, aumentano le visite nei dipartimenti di emergenza, i ricoveri e i danni gravi". Decessi compresi. Un trend legato, secondo gli esperti, a una crescente medicalizzazione anche fra gli adulti. Se un'indagine condotta nel 1998-99 ha calcolato che un adulto su due aveva assunto un farmaco nella settimana precedente la rilevazione e il 7% ne aveva presi 5 o anche più, nel 2006 i dati erano saliti al 55% e all'11% rispettivamente. In altre parole, i bimbi rischiano di più perché trovano più medicine in casa.
"Gli sforzi per prevenire incidenti domestici di questo tipo sono insufficienti", dice Bond. "E' necessario trovare nuove soluzioni per confezionare e conservare i farmaci in modo più sicuro", aggiunge l'esperto che propone "chiusure a prova di bimbo o barriere meccaniche come blister" ad hoc.
source: it.notizie.yahoo.com
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