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mercoledì 14 settembre 2011

Ricerca: sotto il letto 'mix' letale sostanze chimiche, bimbi più a rischio

Roma, 14 set. (Adnkronos Salute) - Sotto i letti si annida un 'mix' pericoloso di sostanze chimiche che può mettere in pericolo la salute. Arrivando a provocare seri danni alla fertilità, deficit d'attenzione e perfino malattie oncologiche. A finire sul banco degli imputati sono gli interferenti endocrini rilasciati da molti oggetti presenti spesso in camera da letto: cosmetici, elettrodomestici e giocattoli. E a rischiare di più sono i bambini europei, che passano fino al 90% del loro tempo in casa, dove l'esposizione a queste sostanze chimiche può arrivare ad essere mille volte superiore a quella riscontrata all'esterno.
A lanciare l'allarme è lo studio 'Mostri malvagi sotto il letto', che ha analizzato la polvere presente nelle camere da letto in Europa, Africa e Asia. La ricerca, pubblicata oggi, è stata promosso dall'Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (Amica), dall'organizzazione no profit ChemSec, insieme alla Società Svedese per la conservazione della natura (Ssnc).
"Questo rapporto - afferma Anne-Sofie Andersson, direttrice di ChemSec - dimostra che sotto il letto si annidano sostanze chimiche altamente problematiche. Per permettere di dormire bene la notte sia l'Unione Europea che tutti i singoli Paesi membri devono agire con forza. Attualmente i cittadini non sono adeguatamente protetti da questo cocktail di interferenti endocrini dalle leggi comunitarie in materia".
"I risultati dello studio - riferisce l'Amica - hanno dimostrato che gli interferenti endocrini vengono rilasciati da molti prodotti comunemente presenti nelle nostre case, tra i cui mobili, strumenti elettronici, cosmetici e giocattoli. I soggetti che rischiano di più a causa dell'esposizione alle sostanze chimiche presenti nella polvere domestica sono quelli più vicini al pavimento, cioè i bambini piccoli". Gli scienziati hanno analizzato i campioni di polvere raccolti nelle camere da letto in sei Stati membri dell'Unione Europa, in quattro paesi dell'Africa e in due del sud-est asiatico. Alcune delle sostanze chimiche ricercate, come il nonilfenolo e alcuni ftalati, sono state trovati a livelli più alti nelle case europee.
"E' evidente che in Europa non viene sufficientemente impiegato il principio di precauzione - avverte Francesca Romana Orlando, vice presidente di Amica - se nelle case degli italiani e degli europei si riscontrano livelli così alti di interferenti endocrini. Servono maggiori controlli sui prodotti - prosegue - e, in generale, la Commissione Europea e i singoli governi dovrebbero comprendere che mettere limiti all'industria rappresenta un colossale risparmio in termini di salute e sicurezza ambientale".

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