(ASCA) - Roma, 5 ott - Il 20% del totale dei decessi della
donna in gravidanza ha una sola causa: l'ipertensione. Un
problema in crescita nel nostro Paese come in Europa, a causa
dell'eta' sempre piu' avanzata delle primipare,
particolarmente vulnerabili. Colpisce il 5% delle gestanti.
Di questo e altri temi si discutera' fino al 7 ottobre al
Congresso della Isshp (International Society for the study of
Hypertension in Pregnancy), per la prima volta in Italia, che
si apre oggi a Roma e che ospita i maggiori esperti europei
del settore. Sono presenti a Roma cardiologi, ginecologi,
nefrologi e internisti.
''E' importante informare le nostre pazienti perche' non
sottovalutino i sintomi precoci - commenta il prof. Herbert
Valensise, presidente dell'Associazione Italiana Preeclampsia
(Aipe) e del Congresso europeo -. E' necessaria pero' una
maggior sensibilizzazione dei medici. Le future madri a
rischio vanno monitorate ed indirizzate su un corretto
percorso di prevenzione. Non solo per evitare i decessi.
Nuovi studi presentati in questo congresso dimostrano infatti
che chi soffre di questo disturbo durante la gestazione,
sara' in futuro 5 volte piu' a rischio di incorrere in eventi
cardiaci gravi, come l'infarto. La pressione alta e' quindi
in grado di portare in evidenza eventuali debolezze del
cuore. La gravidanza diventa cosi' una vera e propria prova
da sforzo. Queste donne vanno seguite in maniera mirata''.
L'ipertensione in gravidanza, nota anche come preeclampsia
o gestosi, e' infatti un importante campanello d'allarme
anche per la salute futura della donna. E' l'unica patologia
che puo' avere complicanze fatali durante i nove mesi, con
una mortalita' di 8-10 casi su 100.000. Si calcola che sia
responsabile dei decessi di circa 76.000 madri e 500.000
bimbi ogni anno nel mondo.
com-map/sam/alf
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