Roma, 15 feb. (Adnkronos Salute) - Una battaglia legale per riavere l'ovaio che si era fatta rimuovere e poi congelato ad appena 16 anni, quando le terapie anti-cancro avrebbero potuto renderla infertile. Kate Oliver, inglese, 28 anni, deve ora sperare che i giudici le diano ragione, per realizzare il sogno di diventare mamma. La legge in Gran Bretagna, infatti, non permette l'esecuzione dell'intervento.
La donna è stata colpita durante l'adolescenza - racconta il Telegraph - da un sarcoma di Ewing, un tumore delle ossa piuttosto raro, che nel suo caso aveva raggiunto le dimensioni di un melone. I medici le avevano dato un 40% di chance di sopravvivenza, avvisandola che le cure che le avrebbero potuto salvare la vita, l'avrebbero probabilmente resa infertile. Miss Oliver ha deciso allora di farsi rimuovere un'ovaia: una volta prelevato, il tessuto è stato separato, conservato in 20 diverse fiale e congelato. Ora Kate è guarita e vuole diventare mamma. Rivuole indietro la sua ovaia, ma nel frattempo la legge è cambiata. L'intervento di reimpianto non può essere effettuato.
La donna ha contattato l'ospedale di Leeds, dove l'ovaia era conservata, per la prima volta nel 2009. La sua intenzione era sottoporsi, dopo il reimpianto del tessuto, alla fecondazione assistita con lo sperma di un donatore sconosciuto. Nulla sembrava ostacolare i suoi piani: avrebbe dovuto solo aspettare dai 6 ai nove mesi per sottoporsi all'intervento. "Due anni dopo sto ancora aspettando. E sono arrabbiata, non capisco perché devo avviare una battaglia legale per riavere qualcosa che mi appartiene", racconta. La Gran Bretagna ha adottato un'interpretazione restrittiva della direttiva europea sulle cellule e i tessuti e nessun ospedale in tutto il Paese può eseguire l'intervento. Intervento praticato invece nel resto del mondo, dove con questa tecnica sono nati 23 bambini.
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