Roma, 15 mar. (Adnkronos Salute) - Colpi di karate contro il dolore, la nausea, la paura dei dottori e della malattia. Ma anche per ritrovare un po' di serenità e fiducia in sè stessi. Le arti marziali possono essere di grande aiuto ai bambini che si ammalano di cancro e che devono affrontare un difficile e spesso doloroso percorso di cura. Parte da questi presupposti Kids Kicking Cancer, attivo da oltre un decennio negli Usa, e che ora sbarca per la prima volta in Europa, all'ospedale pediatrico Bambino Gesù, di Roma dove è già stato avviato il progetto pilota, punto di partenza, nell'intenzione della neonata Kids Kicking Cancer Italia onlus, per una diffusione più ampia sul territorio nazionale.
Negli Stati Uniti - hanno spiegato oggi gli esperti alla presentazione dell'iniziativa nella struttura romana - il progetto Kids Kicking Cancer ha dimostrato che, nei piccoli coinvolti nello speciale programma sportivo, il dolore si riduce notevolmente: dell'88%. Ma l'obiettivo non è solo contenere gli effetti collaterali delle cure. Riguarda un'idea più ambiziosa: garantire un' assistenza a 360 gradi, in cui si tiene conto degli aspetti psicologici, emozionali e sociali del piccolo paziente. I bimbi che partecipano al progetto nella struttura romana sono finora 15: una volta alla settimana seguono la lezione di karate basata su tre parole: Power, ovvero forza per affrontare qualsiasi situazione estrema; Peace, consapevolezza della propria forza per una maggiore tranquilità interiore; Purpose, obiettivo finale, per fa si che i bambini diventino, a loro volta, insegnanti della tecnica che hanno appreso, per far sviluppare anche agli altri la forza interiore che rende in grado di affrontare rabbia, dolore, ansia, paura, stress, problemi psicofisici.
Lâiniziativa, avviata tra i pazienti oncologici nella capitale, si sta via via allargando anche ai piccoli affetti da fibrosi cistica e da altre patologie croniche. "Curare in oncologia pediatrica -spiega Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di onco-ematologia pediatrica del Bambino Gesù - vuol dire prendersi cura a tutto tondo del benessere psico-fisico dei pazienti e della loro famiglia e iniziative come queste contribuiscono a migliorare la qualità di vita dei piccoli, il loro contatto con le attività ludico-sportive e a canalizzare positivamente le tensioni legate al percorso di diagnosi e cura".
"Power, Peace, Purpose â" spiega Rabbi Elimelech Goldberg, fondatore e Direttore di Kids Kicking Cancer, presente alla presentazione romana â" è la sintesi della nostra missione: attraverso esercizi di respirazione, rilassamento e meditazione, i bambini che partecipano ai nostri programmi imparano a gestire meglio il dolore e ad affrontare con maggiore determinazione, coraggio, ma anche serenità interiore la malattia e le terapie a cui devono sottoporsi. Ogni bambino diventa così, a sua volta, testimone e ambasciatore di questa filosofia, insegnando agli altri (fratelli, sorelle, genitori, nonni) le tecniche che ha appreso".
Il lavoro fatto con i bambini "è soprattutto sull'emotività e sul loro atteggiamento mentale rispetto alla malattia, ma non solo- spiega Mark Palermo, neuropsichiatra, cintura nera di karate e direttore e coordinatore atletico di Kids Kicking Cancer Italia Onlus. "Insieme ai bambini del reparto di onco-ematologia che hanno iniziato a frequentare settimanalmente le nostre lezioni, stiamo creando una bellissima squadra e ci auguriamo di poterla al più presto ampliare, accogliendo tanti altri giovani pazienti in cura presso lâospedale per altre patologie croniche gravi".
Kids Kicking Cancer Italia, inoltre, punta ad estendere a molte altre strutture l'esperienza avviata al Bambino Gesù. "Abbiamo bisogno di sostegno, di volontari, di far conoscere la nostra iniziativa", spiega Fanny La Monica presidente della Onlus che invita a visitare il sito dell'associazione www.kidskickingcancer.it.
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