Milano, 6 apr. (Adnkronos Salute) - Basta tabù sulla donazione di ovuli e spermatozoi per la fecondazione eterologa. Bisogna iniziare a considerarla un atto di generosità , esattamente come la donazione di organi per salvare i malati che hanno bisogno di un trapianto. E' questa la nuova battaglia della Human Fertilisation and Embriology Authority britannica, la Hfea, un'agenzia regolatoria indipendente che in Gb ha il compito di controllare l'impiego di gameti nei trattamenti anti-sterilità e la ricerca di settore. L'organismo ha lanciato una sorta di campagna di reclutamento per arruolare donatori, e per sensibilizzare i cittadini sta mettendo insieme una squadra di 'cacciatori di gameti', il National Donation Strategy Group. Un'operazione che Oltremanica sta facendo discutere, nonostante la fecondazione eterologa sia permessa, al contrario che in Italia.
Nel Regno Unito l'infertilità è un problema per circa una coppia su 6, e quando i più comuni trattamenti falliscono alcuni aspiranti genitori optano per tecniche di Pma eterologhe. Ma siccome i donatori di ovuli e spermatozoi sono pochi, in molti si rivolgono all'estero dove rischiano di finire nelle mani sbagliate, in cliniche senza regole. Per tutelare i pazienti e limitare il 'turismo della provetta', dunque, la Hfea sta cercando di promuovere la donazione di gameti all'interno dei confini nazionali. Già l'anno scorso l'authority ha deciso di prendere provvedimenti e ha pensato di far leva sull'aspetto economico, aumentando i compensi per attirare donatori. E ora intende costituire un pool di esperti incaricati di informare e sensibilizzare i cittadini, combattendo i pregiudizi e creando una maggiore consapevolezza dell'importanza di questa forma di dono.
"Donare un ovulo a un'altra donna è il regalo più straordinario", assicura Lisa Jardine, presidente Hfea. Secondo Laura Witjens del National Gamete Donation Trust bisogna anche implementare una rete di centri di eccellenza, perché "è importante accertarsi che i donatori siano valorizzati e assistiti al meglio", spiega alla Bbc. La caccia ai 'samaritani' della fecondazione, però, non piace a molti. Josephine Quintavalle, dell'associazione Comment on Reproductive Ethics, fa notare ad esempio che il prelievo di ovociti è una pratica invasiva e potenzialmente pericolosa per la donna. "Una cosa è affrontare dei rischi per sottoporsi a un trattamento di fertilità per avere un figlio proprio - osserva - una cosa ben diversa è rischiare per aiutare altre madri".
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