Praga, 10 mag. (Adnkronos Salute) - In aumento i bambini con malattie croniche in Europa, che attualmente sono circa il 20%. Lo rendono noto i pediatri riuniti da oggi fino a sabato a Praga, in occasione della seconda Conferenza internazionale di pediatria, promossa dalla Federazione italiana dei medici pediatri (Fimp). Qui gli specialisti provenienti da tutto il vecchio continente si ritrovano per fare il punto sul Programma di monitoraggio internazionale 'Strategic pediatric alliance', a un anno dal suo lancio a Tel Aviv, sostenuto da 'A new pediatrics. now'.
Tra i principali problemi rilevati dalla ricerca, dunque, una modifica delle patologie pediatriche. "I piccoli pazienti - spiega Alfred Tenore, presidente dell'European Academy of Paediatrics (Eap) - sono sempre più affetti da malattie croniche, in testa obesità , asma, allergie e diabete mellito. Ma anche malattie neurologiche". Dalle risposte al questionario emerge anche che i pediatri sono convinti di sapere affrontare questo cambiamento, a differenza dei medici di medicina generale che sicuramente non sono stati formati né si aggiornano su questi aspetti. "Per curare questi bambini - spiega Massimo Pettoello Mantovani, segretario generale dell'European Paediatrics Association (Epa) - è fondamentale il lavoro del pediatra, che garantisce una continuità delle cure tutto l'anno, riducendo anche le spese per la sanità pubblica, ottimizzando le risorse".
Emerge, inoltre, come in un terzo dei Paesi che hanno risposto al questionario si stia discutendo di una possibile riorganizzazione delle cure pediatriche sul territorio, in particolare di un trasferimento delle cure dei bambini dal pediatra al medico di medicina generale, che in talune nazioni non necessita della specializzazione in medicina interna. "In alcune nazioni, inclusa l'Italia - spiega Giuseppe Mele, presidente Fimp - sta emergendo un movimento di opinione favorito da alcune aree professionali, che manifesta la tendenza al riassorbimento della Pediatria da parte della medicina interna. Riteniamo che i medici non specialisti in medicina interna vengano formati nelle cure pediatriche generalmente per mezzo di corsi dalla durata variabile da pochi giorni a un massimo di 6 mesi. Il che, secondo la quasi totalità degli esperti europei che hanno partecipato alla ricerca, non garantisce un'adeguata preparazione".
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