Roma, 11 mag. (Adnkronos Salute) - "L'indice più sensibile di disagio sociale è l'istruzione e l'età delle madri. Se la mamma è poco istruita, o molto giovane, aumentano le possibilità che il figlio abbia problemi di salute". Lo spiega Paolo Siani, presidente dell'Associazione culturale pediatri (Acp), al 68esimo congresso nazionale della Società italiana di pediatria (Sip), che si chiude oggi a Roma. I pediatri chiedono che il diritto alla salute sia uguale per tutti i bambini. E mettono in luce il fatto che la povertà , intesa non solo in senso economico ma in termini più generali come mancanza di istruzione, opportunità e informazioni, influenza lo stato di salute non solo nell'infanzia, ma anche nell'età adulta.
"A Napoli - sottolinea l'esperto - vediamo mille casi all'anno di grave disagio sociale. E' un problema che investe un po' tutte le periferie delle grandi città italiane, ma che al sud è ancora più vasto". Dati dimostrano che i ricoveri e gli accessi ai pronto soccorso sono più inappropriati tra le persone che hanno un basso livello d'istruzione. "L'obesità - prosegue Siani - è una patologia che investe, paradossalmente, più le fasce disagiate della popolazione che i ricchi".
I dati più recenti a disposizione, dicono che il 6% delle mamme della Campania non è andata oltre la quinta elementare, a fronte di una media nazionale dell'1,5% e di una media napoletana addirittura del 12%. La scuola media è stata raggiunta dal 38% delle mamme campane, rispetto al 27% della media nazionale e al 48% di quella napoletana. I pediatri propongono una soluzione. "A Napoli - osserva Siani - abbiamo portato avanti per tre anni un progetto con fondi europei. Si trattava di seguire le realtà più disagiate, con un tutor ogni 4 famiglie, e accompagnarle in un percorso di sostegno con la promozione dell'allattamento al seno, vaccinazioni e campagne anti-fumo. Il programma ha toccato il 50% delle famiglie a rischio - conclude - e a breve forniremo gli straordinari risultati raggiunti".
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