Roma, 11 giu. (Adnkronos Salute) - Un libro che racconta i mille volti della malattia pediatrica oncologica, che invita alla resistenza e alla speranza di farcela. Un libro di passione civile che dà luce e voce a pazienti, famiglie e operatori sanitari che ogni giorno combattono il drago, per superare i sentimenti di vergogna e rassegnazione all'esclusione sociale che ogni malattia porta con sé. E imparare che anche dal Regno di Op, come da quello di Oz, dopo l'uragano si può tornare a casa. Questo è 'Il Regno di Op. Storie incredibili dei bambini invincibili di Oncologia pediatrica' (edizioni La Meridiana, collana Passaggi, pp. 128, euro 15), che sarà presentato oggi al policlinico Gemelli di Roma.
Ogni anno, in Italia, 1.500 famiglie ricevono la stessa, ingiusta notizia: "vostro figlio ha un tumore infantile". A Paola Natalicchio, l'autrice, giornalista di 33 anni, la diagnosi della malattia del suo primo figlio è arrivata una mattina di fine maggio, due mesi dopo la sua nascita. Un tumore maligno all'addome, da aggredire subito con un percorso di cure pesante e dagli esiti imprevisti. Così, senza scelta, ha lasciato i progetti e la vita che aveva prima e insieme alla sua famiglia si è trasferita nel reparto di Oncologia Pediatrica di un grande ospedale romano, il 'Regno di Op', una realtà parallela e segreta, che ha cambiato per sempre i suoi occhi.
Da dicembre Paola ha aperto un blog e ha iniziato a raccontare gli incontri, le storie, le fatiche e le speranze accumulate in tanti giorni di ospedale. Un blog che in cinque mesi, tra le pagine di Blogspot e il mirror sul sito dell'Unità , ha raccolto oltre 90.000 accessi. 'Il Regno di Op. Storie incredibili dei bambini invincibili di Oncologia pediatrica' è il libro che raccoglie i post di quel blog, ma è anche un progetto editoriale che prova ad andare oltre, tenendo insieme lo sguardo di genitori, medici e pazienti sulla complessa e dolorosa realtà dei tumori infantili. Insieme a tutti i post del blog e a due scritti inediti dell'autrice, infatti, il libro contiene un'ampia appendice su cosa sono e dove si curano i tumori infantili in Italia, a cura di Riccardo Riccardi, primario di Oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma, e di Daniela Rizzo.
A chiudere il libro, i disegni di Esther Cristofori, artista sedicenne specializzata in fumetti e cartoni, giovane paziente di Op. L'introduzione del libro è affidata a Concita De Gregorio. "Le mie parole e i mie racconti, almeno nelle intenzioni - spiega l'autrice in una nota - non sono né uno strumento di autoterapia, né un grande fratello del dolore dei bambini, né un telefilm a puntate sulle condizioni cliniche e psicologiche di un gruppo di persone. Il mio scopo è condividere quello che ho imparato: dai tumori infantili si può guarire. Un anno fa non lo sapevo. Pensavo di essere in un braccio della morte e invece ero in trincea: sono due cose diverse, ed è importante capirlo per reagire come serve".
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