Roma, 8 giu. (Adnkronos Salute) - Si inizia in genere a 3-5 anni, "quando le cose da dire sono moltissime, ma le parole conosciute ancora poche. Se però la balbuzie permane per oltre un anno dopo questa prima fase 'fisiologica', allora è il caso di consultare lo specialista". A fare il punto su un problema che colpisce il 3% della popolazione - inizia da bambini - e ha accomunato, nel tempo, personaggi del calibro di Cicerone, Alessandro Manzoni e Jimi Hendrix, è Donatella Tomaiuoli, logopedista e psicopedagogista, docente alla Sapienza Università di Roma, a margine del Convegno internazionale sulla balbuzie, in corso a Roma.
"In genere i maschietti sono più colpiti, si pensa esista una componente genetica, ma quella psicologica è fondamentale: alcune condizioni, come ad esempio un trauma, possono scatenare la balbuzie - dice Tomaiuoli all'Adnkronos Salute - Ma questo accade, comunque, in bimbi a rischio". Esistono tre forme di balbuzie: quella che comporta la ripetizione di parole e suoni, quella 'a blocchi' con spasmi e quella mista. "Spesso la persona che balbetta, crescendo, finisce per condizionare la propria vita, evitare gli studi o le occasioni di lavoro che comportano il fatto di parlare in pubblico. Invece è fondamentale, dopo la diagnosi, adottare un approccio riabilitativo che tenga conto del sintomo, ma anche del vissuto del bambino".
I programmi di riabilitazione "durano circa 12 mesi, e prevedono esercizi specifici per la gestione" della balbuzie, "simulazioni di occasioni di vita quotidiana, come telefonate, interrogazioni, ma anche arteterapia. Il teatro e il doppiaggio possono essere molto utili per questi giovani pazienti. Il nostro obiettivo deve essere quello dell'integrazione, perché il balbuziente tende a mettere in atto comportamenti per 'nascondersi'. Invece è importante ricordare che, come nel film 'Il discorso del Re', una persona che balbetta può diventare un re, uno scrittore, anche un oratore. Ma soprattutto una persona protagonista della propria vita. Di solito le persone balbuzienti hanno una profonda intelligenza e sensibilità ", conclude.
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