Asti, 16 lug. (LaPresse) - Ho ottenuto una borsa di studio per il figlio dichiarando i redditi dell'anno precedente. E' quanto accaduto ad Asti, ad opera di un'impiegata di un ente locale, residente in un Comune della zona nord della provincia. Il figlio della donna è iscritto presso l'università di Torino. Le fiamme gialle hanno accertato che l'impiegata aveva indicato i medesimi redditi annotati nella precedente domanda, andata a buon fine, 'dimenticando' di riportare quelli superiori effettivamente percepiti nell'anno successivo, il cui esatto ammontare avrebbe però determinato il superamento del limite previsto per l'erogazione del finanziamento.
Così facendo, lo studente ha indebitamente percepito i 2.000 euro della prima rata del premio universitario, oggetto di revoca da parte dell'Edisu (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) del Piemonte in base all'esito degli accertamenti menzionati. E' stata, inoltre, informata l'Agenzia delle Entrate per le successive tassazioni. Pur evitando la denuncia all'autorità giudiziaria per il mancato superamento della soglia stabilita dal codice penale, la signora, oltre alla restituzione di quanto irregolarmente ottenuto, dovrà pagare una sanzione amministrativa fino a tre volte l'importo erogato.
Nessun commento:
Posta un commento