Valle Piana (Salerno), 16 lug. (Adnkronos) - Ragazzi alle prese con problemi grandi, spesso piu' grandi di loro, ma che, grazie alla loro energia e alla loro creativita', riescono a superarli, in un modo o nell'altro. E' il fantastico mondo di Giffoni Film Festival, edizione numero 42, che oggi entra nella parte piu' sostanziosa del suo programma con l'apertura del concorso internazionale diviso in fasce di eta', a seconda dei giovani giurati chiamati a giudicare i film che non hanno alcun timore di affrontare tematiche scabrose. Un esempio? L'olandese ''Milo'' ha al centro un ragazzino introverso che scappa di casa, cade nelle mani di una coppia di criminali e, invece di spaventarsi, sperimenta la bellezza della vita libera. Nella sezione riservata ai ragazzi con piu' di 16 anni, spicca un altro olandese, ''170Hz'' di Joost van Ginkel, sull'amore totale e assoluto tra due sordomuti che decidono di vivere il loro amore contro tutto e contro tutti. Quelle che si vedono nelle varie sale di Giffoni sono storie attuali, vere, di ragazzi costretti spesso a vivere situazioni difficilissime come l'israeliano di Gerusalemme e la palestinese di Gaza, i due protagonisti di ''A bottle in the Gaza sea'' del francese Thierry Binisti. Sconvolgente la storia di ''Night of silence'' del turco Reis Celik con un matrimonio combinato tra un sessantenne e una ragazzina di 14 anni. Giffoni non ha mai avuto paura di affrontare con profondita' temi scottanti e, quando lo fa, lascia il segno: ''Barbie'' del coreano Sang Woo Lee parla di un uomo che vende la nipote a un padre che vuole salvare la figlia grazie a un trapianto cardiaco. Difficile non aspettarsi profondita' da ''Horses of God'' del francese Nabil Ayouch, storia di ragazzi marocchini scelti per diventare i martiri degli attacchi terroristici del 16 maggio 2003 a Casablanca. Pellicole che raccontano storie di giovani profughi africani in fuga dal Congo verso la Spagna (''Implosion'' del tedesco Soren Vogt) o di due gemelli 17enni disadattati che sognano di uccidere la mamma e scappare in una storia tra omosessualita' e disagio (''Unconditional'' dell'inglese Bryn Higgins). C'e' poi il capitolo del rapporto tra ragazzi e malattie: ''Cool kids don't cry'', del belga Dennis Boots, racconta la storia di una dodicenne che sogna di diventare una grande calciatrice ma scopre di avere la leucemia e sara' fondamentale proprio la passione per il calcio per affrontare il duro percorso.
Nessun commento:
Posta un commento