Como, 7 lug. (LaPresse) - Una delegazione dei carabinieri del comando provinciale di Como ha fatto visita oggi a Denise, la bambina di 10 anni colpita da un proiettile la sera del 28 giugno, al termine della partita degli Europei Italia-Germania, mentre era in auto con la famiglia in via Bellinzona. Un incontro che i militari definiscono "molto commovente" e durante il quale la piccola ha mostrato ai carabinieri la maglia ricevuta in dono da Cassano. Intanto si sono conclusi tutti gli interrogatori disposti dal sostituto procuratore della Repubblica, Mariano Fadda, nell'ambito delle indagini sul ferimento della bambina. Per l'autore del gesto, Leonardo Zarrelli, fermato 48 ore dopo il ferimento della piccola, il gip aveva già convalidato il fermo. L'uomo, un impiegato di 50 anni, è accusato di tentato omicidio, lesioni personali aggravate e detenzione illegale di munizioni.
E' ancora in corso, invece, la perizia sulle 13 armi sequestrate a Zarrelli e, in particolare sulla pistola calibro 22 usata la sera del 28 giugno e capace di sparare fino a 5 colpi in rapida successione, proprio quelli che gli inquirenti ritengono abbiano colpito Denise e il muro di cinta in via Bellinzona. Per gli investigatori rimane forte il sospetto che oggetto dei colpi fosse in realtà un cittadino nordafricano con cui il 50enne aveva avuto un litigio per questioni condominiali. Inoltre, si indaga anche su due diversi episodi avvenuti diversi mesi fa: il parabrezza dell'auto e la veranda di due vicini di casa di Zarrelli erano stati danneggiati da alcuni colpi di pistola ad aria compressa.
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